”La domenica della speranza”: ho preferito chiamarla così perché domani lunedì 04 maggio inizia, per quattro milioni di lavoratori, il cercare di riprendere una vita quasi normale, ma forse ho esagerato.
Quello che mi sento di dire come persona impegnata a livello sindacale, nutro alcune difficoltà, una delle quali e’ che tantissimi datori di lavoro sicuramente non saranno pronti a tutte le misure riguardanti la sicurezza, iniziando dalle mascherine per finire a altri dispositivi individuali.
Una ripresa che vede diviso il mondo scientifico da quello politico, per non parlare in ambito politico, regioni contro i provvedimenti nazionali del governo. Questo sicuramente depone a favore di nessuno, tanto meno dei cittadini, ma finisce ancora di più a confondere le idee.
Penso con particolare riferimento al mondo dei trasporti, sia esso a quello ferroviario che a quello del trasporto pubblico locale, come metropolitane, autobus e tram: sicuramente non sara’ facile viaggiare con i sistemi di sicurezza, come la distanza sociale, questo significa ogni materiale, sia esso rotabile che materiale su gomma, i mezzi devono viaggiare al di sotto del 50%, quindi ci vuole come primo intervento un aumento di corse e diverse rimodulazioni dell’orario di lavoro.
Tutto questo può avvenire nelle realtà lavorative laddove sara’ possibile rimodulare gli orari. Sono fermamente convinto che in questa fase il sindacato deve avere non solo il ruolo di grande responsabilità, mi riferisco di difendere a tutti i costi i livelli occupazionali, bensì un ruolo come organo di controllo, unitamente alle figure degli rls (rappresentanti per la sicurezza dei lavoratori).
La prima misura da parte dei datori di lavoro deve essere quella: prima di entrare nei luoghi di lavoro la misurazione della temperatura, poi vi e’ subito dopo la sanificazione degli ambienti di lavoro e dotare i lavoratori di mascherine idonee. Per quanto attiene i materiali che si apprestano ad andare in produzione, devono essere anch’essi sottoposti a sanificazione, non semplicemente con secchio e spugna, bensì con sostanze indicate per la sanificazione.
La proposta che mi sento in questo momento di lanciare per quanto riguarda i controlli, oltre alle figure sopra menzionate, è che bisognerebbe coordinare i vari enti tra loro attraverso un disegno di legge: Inail, Inps , ispettorato del lavoro e Asl di competenza; solo in questo modo la classe datoriale si adegua alle norme.
Come stiamo notando in questi periodi, la classe datoriale, unitamente al sindacalismo confederale, sta cercando in tutti modi di mettere ai margini il sindacalismo autonomo e di base, che continua a battersi per il rispetto dei diritti e delle tutele dei lavoratori.
Per quanto ci riguarda, come sindacato di base sono indispensabili le volontà che ci vengono indicate dalla base, per intenderci: quelli che stanno in trincea.
Il nostro sindacato deve mantenere fermo un punto fondamentale.
LA DIGNITA’ DEI LAVORATORI.
Angelo Ciccone, Segretario nazionale Sat/Or.S.A.

