Un articolo di Phys.org (per il network Science X) riporta lo studio americano dell’Università di Buffalo sulla Gardenia jasminoides: gli splendidi fiori bianchi sono già conosciuti ed usati nella cosmetica per il loro profumo e sono diffusi nei paesi tropicali come pianta ornamentale.
Lo studio della sequenza del genoma, tuttavia, ha rivelato altri dettagli non meno affascinanti, come la produzione di una sostanza chiamata crocina: essa è la fautrice della tonalità vermiglia dello zafferano ed è anche responsabile della tonalità rosso-arancio dei frutti maturi della gardenia.
Lo studio ha identificato, per la prima volta, i geni coinvolti nella produzione di crocina e li ha usati per creare il composto in laboratorio. Questo lavoro pone le basi per la produzione in laboratorio e su larga scala della sostanza chimica, che si ritiene abbia proprietà medicinali come antiossidante.
Il progetto è stato curato da un team internazionale che ha visto al lavoro anche l’italiano Giovanni Giuliano, biologo vegetale e ricercatore presso l’Agenzia nazionale italiana per le nuove tecnologie, Energia e sviluppo economico sostenibile (ENEA). Giuliano spiega che per la prima volta è descritto il percorso della biosintesi della crocina e la sua evoluzione nella gardenia, definendo il processo “un’elegante dimostrazione, a livello biochimico, di come la natura riutilizza e adatta meccanismi preesistenti, anziché crearne di completamente nuovi “.
Anna Rita Canone
https://phys.org/news/2020-06-marvelous-chemists-gardenia-dna.html

