COMUNICATO STAMPA

“S’Ozzastru” , viene chiamato (l’olivastro) in Sardegna, l’albero più antico d’Italia: ha circa 4.000 anni.

Antico, 4 millenni, maestoso, lussureggiante, alto come un palazzo di 4 piani. Si tratta di un Olea europaea, un olivo, che secondo accurate stime elaborate dall’università di Sassari, ha intorno ai 4.000 anni. Quando le prime radici di questo “senzatempo” cominciarono ad affondare nel terreno di Luras, in provincia di Sassari, le antiche piramidi egiziane erano state costruite da pochi secoli, la fondazione di Roma era ancora lontana centinaia di anni nel tempo e i Sumeri spadroneggiavano in Mesopotamia. In Sardegna i Fenici sarebbero sbarcati dopo un millennio. Persino l’antica civiltà nuragica, le cui prime attestazioni risalgono al 1800 a.C. , è successiva al maestoso ulivo, i sardi dei nuraghi videro l’antico albero già alto e rigoglioso, vecchio di almeno un paio di secoli. E allora nel giorno dell’ enciclica LaudatoSi @ ZeroWaste/RifiutiZero Campania lancia la proposta, che in parte si collega a quella degli amici di Associazione Primaurora (che hanno chiesto il Catasto comunale degli alberi monumentali, come da legge) che vuole ricercare nell’ambito dei Comuni del Parco nazionale del Vesuvio l’ALBERO PIU’ ANTICO del nostro territorio vesuviano, sia in area demaniale che in area privata.

Una bella sfida che spero ci riservi emozioni e sorprese. La natura in questo è maestra.

Inizia la caccia al patriarca della natura…via!

Zero Waste/Rifiuti Zero Campania

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