L’iraniano Zarif dice di aver “coordinato tutto” con il comandante terrorista

IranNewsWire

5 luglio 2020

Il Ministro degli Affari Esteri iraniano ha dichiarato ieri in un acceso discorso in Parlamento che lui ha “coordinato” tutto con il comandante, ormai morto, della Forza Quds. Javad Zarif ha dichiarato di avere avuto sedute settimanali con Qasem Soleimani e di essersi coordinato con lui.

“In ambito regionale, qualunque cosa facessimo, ci coordinavamo l’un l’altro,” ha affermato oggi (5 luglio, N.d.T.).

Ha riferito ai procuratori che lo stavano accusando di “mentire” che quelli che conoscevano Soleimani e altri noti terroristi regionali sapevano che aveva lavorato a stretto contatto con Soleimani.

“Chi conosce Soleimani il martire e Seyed Hassan Nasrollah e la resistenza irachena, libanese e palestinese, lo sa, e voi no. Sanno come erano le nostre relazioni “, ha detto Zarif nel tentativo di liberarsi del peso dell’ex numero due del regime.

In un’altra parte del suo discorso, ha insinuato che il Leader Supremo del regime, Ali Khamenei, fosse l’unica autorità dietro la politica estera iraniana.

“Quello che ho detto (durante i negoziati) è stato ascoltato dal Leader. Se ho mentito, ha sentito e ha detto che era la verità. Se ho detto la verità, ha detto che era coraggio”, ha detto ai procuratori, che hanno costantemente interrotto il suo discorso per rimproverarlo.

Ha anche avvertito i procuratori che, se il regime andrà in crisi, lo faranno tutti.

“Dovreste sapere che siamo tutti sulla stessa barca. Gli Stati Uniti non riconoscono liberali, riformisti, conservatori, rivoluzionari e non rivoluzionari. Siamo seduti su questa barca tutti insieme”, ha detto Javad Zarif.

Qasem Soleimani, ucciso in un attacco aereo americano il 3 gennaio, era il comandante della Quds Force dell’IRGC dal 1997. Era il principale fautore delle tattiche di guerra iraniane nella regione e, secondo molti, il secondo uomo più potente del regime.

Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha ripetutamente definito Qasem Soleimani il “leader terrorista numero uno al mondo”.

Traduzione: Anna Rita Canone

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