Iran: a giugno oltre 219 proteste in 74 città

Iran News Wire

8 luglio 2020

Secondo rapporti raccolti da fonti di affiliati alla Resistenza iraniana, a giugno gli iraniani hanno tenuto 219 proteste registrate in 74 città e 24 province, con una media di sette-otto proteste al giorno. La maggior parte delle proteste iraniane di giugno è stata effettuate da lavoratori ed impiegati che esigono i loro salari non retribuiti e altri diritti violati.

Lavoratori

I lavoratori hanno organizzato 105 proteste in 37 città e regioni industriali ed economiche per l’ammontare di una media di 4 proteste al giorno. Le raduni sono avvenute in segno di protesta per pagamenti ritardati, mancanza di assicurazione, mancanza delle condizioni sanitarie dovute al COVID-19, privatizzazione, mancanza della sicurezza di lavoro, licenziamento di lavoratori e chiusura di società.

Le più importanti proteste hanno riguardato:

  • I lavoratori della compagnia di canna da zucchero Haft Tappeh a Shush (sud-ovest) hanno effettuato uno sciopero di oltre 16 giorni (25 oggi, N.D.T.), protestando fuori il governatorato di Shush per chiedere la fine alla privatizzazione della società, del licenziamento dei lavoratori, il loro salario non retribuito, assicurazione contro le malattie, e la sicurezza di lavoro.
  • Lavoratori nelle città sudoccidentali di Hamidiyeh, Bushehr, Bandar Lengeh, Kut Abdullah, Khorramshahr, Mohammadshahr, Soran, Likak, Ahvaz, Khorramabad, Karun, Abadan, e Lushan hanno tenuto riunioni di protesta.
  • Lavoratori delle ferrovie di Shahroud, operai delle ferrovie di Andimeshk, operatori della centrale elettrica di Hormozgan, impiegati delle poste, minatori di Amin Yar Faryab, minatori di rame di Sirjan Chahar Gonbad, operai di estrazione del carbone di East Alborz a Semnan, operai di estrazione di Gol Gohar a Sirjan, operai di piastrellatura di Isfahan, lavoratori dell’HEPCO in Arak, i lavoratori della fabbrica di Golpayegan Diar Khodro e i lavoratori della fabbrica di popeline iraniano a Rasht hanno organizzato raduni di protesta.
  • Raduni di lavoratori del progetto di approvvigionamento idrico della Società di Kayson, lavoratori della Società Petrolchimica di Orhal, lavoratori del Gruppo Industriale delle Acciaierie Nazionali Iraniane, Golfo lavoratori della Persian Gulf Transportation Company, lavoratori a contratto del Progetto Rurale di Acqua e Liquame nella provincia di Khuzestan e First Telecommunication Services dell’Azerbaijan Orientale.

Insegnanti

Ci sono state 9 proteste a Tehran e Ahwaz (a sud-ovest) da parte di insegnanti, istruttori di alfabetismo itinerante, insegnanti a contratto e insegnanti prescolari. I raduni sono avvenuti per protestare per la loro mancanza di sicurezza dellavoro, misere condizioni di vita, il loro status di lavoro, i test d’ingresso alle università per l’insegnamento e i loro salari non retribuiti.

Pensionati

I pensionati hanno tenuto 8 proteste in 4 città nel mese di giugno. La maggior parte dei pensionati vive sotto la soglia di povertà e riesce a malapena a sbarcare il lunario e l’epidemia di COVID-19 ha solo reso le loro vite più difficili. Lavoratori pensionati ed impiegati si sono riuniti per chiedere indennità e pensioni non retribuite e un aumento pensionistico. Hanno protestato anche per la misera condizione del Fondo Pensione Iraniano.

Coltivatori

Gli agricoltori hanno tenuto 5 proteste in 4 città nel mese di giugno. Hanno protestato contro la Waghf Charity Organization per averli privati della proprietà delle loro terre e contro il Ministero dell’Agricoltura per la sua mancanza di responsabilità riguardo ai loro problemi agricoli. Gli agricoltori iraniani hanno anche protestato contro la scarsità d’acqua che ha lasciato i loro campi asciutti, così come l’incapacità del governo di acquistare i loro prodotti.

Creditori frodati

I creditori frodati hanno organizzato 3 proteste in Iran in 4 città nel mese di giugno.

Studenti

Gli studenti hanno tenuto una protesta in una città nel mese di giugno.

Scioperi della fame

Ci sono stati 8 scioperi della fame in 4 carceri nel mese di giugno.

Altri settori

Altri settori sociali hanno organizzato 80 proteste contro l’Iran in 42 città in tutta la nazione nel mese di giugno.

Le proteste più importanti sono le seguenti:

  • Raduno di gente del posto a Kermanshah, nell’Iran occidentale, per protestare e condannare il regime per aver demolito le case, portando alla morte del proprietario di casa Asieh Panahi.
  • Raduno di gente del posto a Tamir, Ahwaz (Iran sudoccidentale) per protestare contro la privazione di acqua potabile.
  • Raduno di gente del posto nel villaggio di Guri e Joghatai (Iran nordorientale) per protestare contro la privazione di acqua potabile.
  • Protesta degli abitanti di Dasht-e-Razm Jave a Mamasani (Iran sud-occidentale) per mancanza di acqua.
  • Raduni di gente del posto a Bakhsh Bemani nella contea di Sirik (Iran sud-occidentale) dopo il taglio della loro acqua per 25 giorni.
  • Raduno di abitanti del villaggio di Shabankareh (Iran sudociddentale) per protestare contro la mancanza di acqua.
  • Raduni di infermiere in diversi ospedali di Teheran per protestare contro i loro magri salari durante la pandemia di COVID-19.
  • Raduni da parte di infermiere volontarie a Yasuj (Iran occidentale) a causa della disoccupazione dopo la conclusione dei contratti temporanei.
  • Raduno da parte di infermieri a contratto nei dipartimenti di emergenza di Sanandaj (Iran occidentale) per protestare contro gli stipendi non pagati.
  • Raduno di infermieri a contratto a Tabriz (Iran nordoccidentale) per protestare contro i loro bassi salari e le cattive condizioni di lavoro.
  • Raduno di allevatori di pollame a Semnan, Garmsar e Sorkheh (Iran settentrionale) per protestare contro i prezzi fissi del governo per il pollame.
  • Raduno di famiglie di prigionieri a Zahedan (Iran sudorientale) per protestare contro la diffusione di COVID-19 nella prigione centrale di Zahedan.
  • Raduno di marinai a Bandar-e Deyr (Iran sudoccidentale) per protestare contro il blocco della partenza delle navi da questo porto.
  • Raduno di venditori ambulanti ad Abadan (Iran sudoccidentale) per protestare contro il divieto delle loro attività.
  • Riunioni di due giorni da parte dei proprietari dei centri per i rifiuti di Borujerd (Iran occidentale) per protestare contro la chiusura dei loro luoghi di lavoro.
  • Diversi giorni di incontri di acquirenti di auto che hanno chiesto le loro auto non consegnate da Azvico (il settore automobilistico dall’Azerbaijan) a Teheran e Tabriz (Iran nordoccidentale). La società non ha ancora consegnato 6.000 auto acquistate dai suoi clienti due anni fa.
  • Riunione di due giorni da parte di lavoratori del petrolio e del gas a Teheran per protestare contro le condizioni di lavoro e ritardi nella ricezione dei loro salari.
  • Raduno di operatori di sottostazioni elettriche a Teheran per protestare contro il loro stato di occupazione.
  • Riunione dei dipendenti della Fars Telecommunication Company (Iran sudoccidentale) per protestare contro la mancata attuazione del Piano di classificazione delle professioni.

I sindacati internazionali supportano i lavoratori iraniani

La International Union of Food, Agricultural, Hotel, Restaurant, Catering, Tobacco and Allied Workers ‘Associances (IUF), una federazione sindacale globale che rappresenta 10 milioni di lavoratori, ha espresso solidarietà con i lavoratori della canna da zucchero Haft Tappeh.

Come sempre, l’IUF è in piena solidarietà con i lavoratori e il loro sindacato e invita il governo ad agire immediatamente per garantire il pieno pagamento di tutti i salari e le prestazioni di sicurezza sociale, adeguate misure di protezione sul posto di lavoro e pieno accesso ai servizi sanitari per tutti i lavoratori e membri delle famiglie”, ha scritto la IUF in un comunicato del 17 giugno sul suo sito web.

In seguito alle notizie secondo cui 42 lavoratori delle industrie Azarab sono stati condannati a un anno di prigione, 74 frustate e un mese di lavoro forzato, IndustriALL Global Union ha condannato la repressione dei lavoratori da parte del regime iraniano.

Ancora una volta, i lavoratori in Iran vengono brutalmente attaccati per aver difeso i loro diritti fondamentali. I lavoratori di Azarab devono essere immediatamente rilasciati. Tutte le accuse devono essere ritirate e gli stipendi in ritardo devono essere pagati”, ha dichiarato l’assistente segretario generale della IndustriALL Kemal Özkan in una nota.

Da allora il regime ha annunciato che 15 dei lavoratori sono stati assolti dalle accuse, sebbene tali dichiarazioni da parte del regime non possano essere attendibili.

Traduzione di Anna Rita Canone

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