Iran: contestatori nella città di Behbahan

Da: Shahrokh Tavakoli

17 luglio 2020

Un gran numero di contestatori nella città sudoccidentale di Behbahan ha inneggiato contro il regime la scorsa notte, 16 luglio, in Iran.

Le proteste sono iniziate prima contro le condanne a morte emesse per i manifestanti, lo stato grave dell’economia e l’alleanza Cina-Iran, che gli iraniani definiscono “traditore”.

La maggior parte dei manifestanti si è raggruppata fuori una filiale della Banca di Meli, che è stata scenario delle principali proteste lo scorso novembre.

“Noi non vogliamo una legge clericale,” hanno scandito i contestatori.

Alcuni dei loro slogan: “I Mullah sono perduti”, “Gli iraniani moriranno anziché essere umiliati”, e “No a Gaza e Libano. La mia vita è solo per l’Iran,” , con riferimento all’appoggio del regime per il terrorismo nella regione.

I contestatori hanno gridato slogan anche contro le forze di Basij, fronda paramilitare dell’IRGC, con il compito di bloccare proteste e dissenso.

Ci sono state anche adunate minori negli altri quartieri in Behbahan. Video dilettantistici mostrano le forze di sicurezza usare lacrimogeni contro i manifestanti. Si riescono a sentire anche suoni di colpi sparati.

Ancora non è chiaro quanta forza sia stata usata per reprimere le proteste in Behbahan, ma rapporti locali indicano che quelle forze di sicurezza hanno fatto incursioni nelle case dei contestatori, nel mezzo della notte, per arrestarli.

Anche Farzaneh Ansarifar, sorella di Farzad Ansarifar colpito alla testa dalle forze di sicurezza durante le proteste del novembre 2019, è stata detenuta la notte scorsa. Lei ha fatto esplicitamente chiarezza sull’uso devastante di forza, del regime, durante le proteste del 2019 e la morte di suo fratello, di 27 anni.

Il regime ha reso impraticabile anche internet in Provincia di Khuzestan. Secondo Net Block, un sito web che esamina interruzioni di Internet internazionali, c’è stata mancata connessione “da parziale a totale” nella provincia sudoccidentale dalle 10,00 pm ora locale.

Secondo i media statali, la Polizia di Behbahan oggi ha pubblicato un’ordinanza di avvertimento, ai locali, diffidandoli dal protestare.

Trattenetevi fermamente da qualsivoglia raduno che potrebbe essere un pretesto per il movimento contro-rivoluzionario,” dice l’ordinanza, aggiungendo che la polizia agirà “in modo decisivo” con dimostrazioni.

Video mostrano anche una massiccia presenza di polizia nelle altre città, vale a dire Tehran, la città sorella Karaj, Isfahan in Iran centrale e la città nordorientale di Mashhad.

Gli iraniani hanno fatto appello a ulteriori proteste nei prossimi giorni.

Le proteste della scorsa notte sono state le prime del genere dopo l’ultimo giro di proteste maggiori di Novembre 2019, quando gli iraniani scesero nelle strade per protestare contro l’aumento, triplicato, dei prezzi di benzina.

Il regime rispose con forza distruttiva e colpì e uccise almeno 1.500 contestatori e civili.

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Shahrokh Tavakoli, formatosi negli Stati Uniti, è residente attualmente in Europa. Direttore di @IranNW, notizie e analisi dall’Iran interno, attivista politico.

Twitter: @tavakoli_sh

E-mail: shahrokh.tavakoli@gmail.com

Traduzione di Anna Rita Canone

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