Brasile e Covid-19: fosche previsioni

AGI riporta, proprio stamattina, l’allarme lanciato da Domingos Alves, coordinatore dell’Health Intelligence Lab alla scuola medica dell’Università di San Paolo: il Brasile ha quasi raggiunto i 100.000 morti per Coronavirus e il trend è in aumento, si prevedono 200.000 vittime ” (…) il 15 o 16 ottobre, ma temo che potrebbe accadere anche prima, perché le curve di contagi e morti probabilmente accelereranno nelle prossime settimane”.

Alves non risparmia critiche al governo e alla pessima gestione della situazione: ” (…) il governo federale continua a considerarla una ‘influenza leggera’ e non c’è una politica nazionale per combattere il Covid-19″ e lamenta l’apertura del Paese a giugno, considerata precoce a causa dei nuovi casi in aumento.

Il controverso Presidente Jair Bolsonaro, infatti, continua a scherzare sulla malattia, nonostante l’abbia sperimentata sulla propria pelle: “Dopo 20 giorni a casa (…) ho la muffa nei polmoni” (Daniele Mastrogiacomo per La Repubblica, 31 luglio 2020).

L’uso dell’idrossiclorochina, che lascia perplessi molti esperti a livello mondiale, intanto, è diventato ufficiale: la produzione è iniziata su vasta scala a cura dell’esercito e il Ministero della Saluta ne raccomanda l’uso.

Tutto questo mentre Bolsonaro ha ripreso la campagna elettorale con un vero e proprio tour di 2500 km., con bagni di folla, assembramenti, contravvenendo alle più basilari norme igieniche di prevenzione, nonché ai consigli del suo staff medico, e facendosi toccare e abbracciare dai presenti.

Anna Rita Canone

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