
La conoscenza con Vito avviene in un gruppo goliardico Facebook, “grammar nazi“: nasce un divertente “rapporto epistolare” via MSN e WhatsApp e c’è, così, loci scambio di messaggi, auguri, ricette, meme politici. Quella che segue è un’intervista, fatta con molte risate da parte di entrambi.
D: DJ Valvola: significato del nome.
R: Il nome me lo hanno dato anni fa gli amici, mi dilettavo con l’elettronica, in particolare le valvole per la musica.
D: Come e quando sei diventato DJ?
R: Avevo 14 anni nel ’79 (ride), ti rivelo pure la mia età. Ero da sempre appassionato di musica, ho cominciato a lavorare su una piccola radio locale, Radio Antenna 1. Ho girato su varie radio locali, mano a mano che uscivano. Mi prendevano come ultima speranza (ride). Oggi lavoro saltuariamente su Radio DJ Team Web, che non è Radio Deejay, è quella la fregatura (altra risata).
D: Come e perché hai scelto ingegneria all’università?
R: La passione per la musica mi ha portato a scegliere ingegneria elettronica. Papà ha raccontato, lo avevo rimosso, che già a 12-13 anni costruii un ricevitore radio in una scatola di scarpe. La radio è stata il filo conduttore della mia esistenza.
D: Episodio buffo o aneddoto da raccontare…
R: (ride) Milioni, dalle figuracce alle cose impossibili. Niente di penale, spacciavamo solo fake news. Abbiamo fatto tante marachelle. Abbiamo anche “suonato”, dj console, a matrimoni in ambienti equivoci…(ride) eravamo poveri. Ho incontrato Gianni Ciardo, ho intervistato i Pooh, Pippo Baudo, Rita Pavone, Renato Zero: andavamo agli spettacoli e poi chiedevamo loro interviste. Pensa, andai anche a monitorare un po’ di strumentazione ai New Trolls.
D: Poi cosa hai fatto?
R: Da ragazzo mi sono divertito in parecchie radio, poi da militare sono stato nel 45mo Battaglione Vulture a Napoli. Il mio era un lavoro d’ufficio in amministrazione, mi occupavo degli stipendi. (Ride) Mi hanno sempre trattato molto bene. Avevo i capelli lunghissimi, li tagliavo solo su preghiera del capitano.
D: Oggi cosa fai?
R: Vivo a Terlizzi, lo sanno anche i carabinieri (ride). Oggi costruisco semilavorati per trasmissioni radio, i miei prodotti sono stati usati in radio e TV. Li ho fatti anche per il CERN, quando scoprirono il bosone di Higgs.
(Ride) Sono un montatore seriale di mobili IKEA, muratore, carpentiere, eseguo lavori in cartongesso…sarei da sposare, ma ho già dato. Oggi sono anche nonno di un bel bambino di 4 anni e mezzo. I miei hobbies? Birra fatta in casa, liquori (oggi farò quello al basilico), pizze varie, queste ultime con vari risultati (ride), non necessariamente di successo.
Ho la veneranda età di 55 anni, ne ho davanti almeno altri 25 prorogabili…ride.
Su Facebook si scherza spesso sui superalcolici, lui specifica:
Non mi sono mai ubriacato. La prima volta che bevvi fu a Potenza, dove facevo il CAR. Fu una birra. Ricordo ancora Potenza, era aprile ed ebbi il raffreddore più brutto della mia vita. Poi passai a Napoli: come dite voi, la città del sole? Pioveva a secchiate, altro che città del sole! (Ride). Poi, però, mi ricredetti, ci ritorno spesso e con piacere.
Anna Rita Canone
