Guerra Saharawi, ultimi sviluppi:

Il 9 marzo la Repubblica Araba Democratica Saharawi ha celebrato il 45mo anniversario con una diretta online organizzata dall’ Ambasciata messicana.

Quest’anno la ricorrenza si è svolta in un clima particolarmente drammatico: oltre alla pandemia, infatti, i Saharawi devono anche affrontare la guerra scaturita il 13 novembre dalla violazione marocchina del cessate il fuoco.

Le violenze continuano, nonostante il sostegno internazionale ricevuto da Australia, USA, Messico, Canada, Russia e molti Paesi europei (Portogallo, Francia, Regno Unito, Germania, Spagna e Italia).

Le numerose violenze che stanno continuando ai danni di civili e militanti hanno spinto più di 270 ONG a chiedere una missione di indagini all’ONU.

Tra i casi giunti alla ribalta della cronaca:

5 marzo: il tribunale della città occupata di Laayoune condanna a 5 mesi di carcere, in videoconferenza dovuta alle nome covid, il giovanissimo attivista Zakaria Moukhtar R’guaibi, reo di aver partecipato a una manifestazione pacifica il 14 febbraio;

lo stesso giorno l’attivista Sultana Khaya, già vittima di aggressione violenta nel 2007, in cui ha perso un occhio, subisce un secondo tentativo di omicidio durante un blitz in famiglia, mentre si trova ai domiciliari;

il 10 marzo c’è un peggioramento delle condizioni del prigioniero politico Mohamed Yahya Elhafed Iazza, attivista per i diritti umani, detenuto da 13 anni dopo una condanna a 15 anni ricevuta nel febbraio 2008. I familiari denunciano da tempo la mancanza di adeguata assistenza sanitaria.

Fonte: https://newsaje.blogspot.com/

Anna Rita Canone

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