
Prendi un’interprete giudiziaria – abituata a tradurre criminali stranieri e sentenze penali – e nominala membro esterno nelle commissioni d’esame alla Corte d’Appello di Napoli per futuri cancellieri.
Non è stato piacevole bocciare candidati dai 45 ai 55 anni, mentre alcuni sono riusciti a strappare un sorriso a tutti i membri presenti in aula.
Premesso che non deve essere facile sostenere un colloquio – seppur semplice – in una lingua straniera, specie per chi non l’abbia mai studiata o l’abbia abbandonata circa trent’anni prima, alcune risposte sono state divertenti.
C’è stato, così, chi ha dichiarato che lo sport acquatico preferito fosse il tennis, chi ha dichiarato di aver visitato il Medio Oriente, cioè la Spagna, chi mi guardava e cercando disperatamente qualche vago ricordo, che non emergeva, rispondeva: “Sì, aspe’…”. C’è stato chi, amante della musica lirica, ha affiancato Mozart, Schubert e Chopin a Marco Mengoni e chi, parlando di calcio, alla domanda “Sei stato allo stadio Maradona?” ha risposto “No”, strappando un mormorio alla commissione, quel giorno tutta maschile, per poi prontamente aggiungere, in ottimo inglese: “Ma vivo a Salerno”.
E’ stata un’esperienza molto bella che mi ha arricchita umanamente e professionalmente e, avendo ruotato su 3 delle 4 commissioni, posso affermare di aver conosciuto tutte belle persone: sempre alta professionalità e niente sadismi dovuti ad amore del potere, come invece sono capitati nel corso di studi miei e di mia figlia. In generale, anche chi sembrava burbero, cercava di mettere a proprio agio i candidati.
Un ringraziamento alle tre colleghe di lingua inglese: si è creato un bel rapporto e ci siamo venute reciprocamente incontro per tutti i cambi verificatisi durante le cinque settimane d’esame, dall’otto aprile al 14 maggio.
Anna Rita Canone
