La caserma “Magrone” e l’hub vaccinale

Dal 1° giugno la Scuola di Commissariato “Mauro Magrone” di Maddaloni ospita un hub vaccinale. La perfetta organizzazione è dovuta alla felice sinergia tra il Ministero della Difesa, quello della Salute e la Regione Campania.

STORIA DELLA SCUOLA:

Il Corpo di Commissariato, con funzioni logistiche, viene istituito nel 1873. La Scuola a Maddaloni, invece, viene costituita il 1° agosto 1948 e il 15 ottobre, le è stata assegnata la bandiera.

Attualmente essa utilizza 2 strutture, la Caserma “Giacomo Rispoli”, ex ospedale militare baraccato e la Caserma “Mauro Magrone”, ex stabilimento militare di produzione di mangimi per quadrupedi.

La SCUOLA ha ottenuto una serie di riconoscimenti, per i diversi interventi effettuati in occasione degli eventi calamitosi.

La SCUOLA è stata anche punto di riferimento per gli sfollati in seguito al terremoto del 1980.

IL GENERALE RICCARDI

Il Generale Francesco Riccardi nasce a Bari nel 1963. Dopo la Scuola Militare Nunziatella di Napoli, frequenta l’Accademia Militare di Modena e, successivamente, la Scuola di applicazione di Torino. Laureato in Economia e Commercio (Roma), Scienze Strategiche (Torino) e Scienze Internazionali (Trieste), arriva a Maddaloni nel 2018.

Come è nato l’hub vaccinale e quanto tempo ha richiesto?

L’operazione rientra tra le attività di supporto svolte dal Ministero della Difesa, organizzate dallo Stato Maggiore Esercito con la guida del Comando di Vertice Interforze nell’ ambito dell’ operazione EOS ma, come tutte le istituzioni dello Stato, abbiamo il dovere di fare tutto quello che serve per il Paese. Tra i nostri compiti ci sono i vari interventi in caso di calamità. Ci troviamo in una pandemia e abbiamo ricevuto il primo campanello d’allarme dalle autorità locali. I tamponi si effettuavano già a Maddaloni, ma c’era bisogno di organizzare un centro per i vaccini. E Lo abbiamo fatto. La Scuola si è fatta carico di organizzare una modalità funzionale e che non creasse criticità al traffico di Maddaloni. In un mese siamo riusciti a realizzarla: abbiamo dovuto riorganizzare la cartellonistica stradale, i pass, creare specifici percorsi posti all’ombra, parcheggi per i civili, ecc…

Ogni giorno per l’hub vaccinale vengono impiegati 30 militari a cui abbiamo dovuto riorganizzare le ferie, ma hanno risposto con altruismo e generosità, che poi sono le qualità essenziali di un soldato. E’ stata una bella sfida.

Cosa significa, per lei, lavorare in una caserma che ospita un hub vaccinale?

Per me ha significato molto in termini di vicinanza al territorio e alla popolazione, anche per i “ragazzi” (li chiamo ragazzi, ma i miei soldati hanno un’età media di 42-44 anni). Ha significato molto in termini di stimoli, motivazione, visibilità e prestigio. Quasi tutti i miei soldati sono della zona del casertano, della provincia di Napoli o del beneventano e il fatto di mettersi a disposizione del territorio ha dato uno slancio anche motivazionale per agire meglio e farsi riconoscere laddove questa caserma, come molte altre, era rimasta chiusa all’interno delle sue mura di sicurezza, nelle sue attività. Ora, invece, tutti sanno chi siamo, come agiamo, cosa facciamo. Un benzinaio di queste parti, giorni fa, mi diceva: “State facendo belle cose nella scuola“. Gli ho risposto: “Si sbaglia, noi abbiamo sempre fatto belle cose, ma prima non ve ne eravate accorti“.

La Scuola si è occupata già nel 1980 dei civili, in occasione del terremoto irpino…

La Scuola di Commissariato è nata nel 1948 con il precipuo compito di sviluppare corsi e di costituire un punto di riferimento per il Commissariato militare. Prepariamo, addetti al vettovagliamento e addetti ai mezzi campali. Sin dai primi interventi, la Scuola si è sempre messa a disposizione. Quando c’è stato il terremoto del 2016, con l’Operazione Sabina abbiamo mandato le nostre cucine da campo, che sono state montate e hanno preparato 500 pasti in un’ ora per le popolazioni sfollate. L’altruismo è nel nostro DNA di soldati. Il Paese, conoscendo la nostra esperienza, ci chiama in caso di calamità naturali e l’ Esercito risponde e collabora da sempre a tutto. All’estero ci occupiamo di operazioni di supporto alla pace, anche per evitare spirali di violenza che ci ritroveremmo alle porte di casa.

Qualche numero sulle vaccinazioni eseguite presso la Caserma…

Abbiamo superato la soglia dei 30.000 vaccini agli inizi di luglio, viaggiamo sulle 2.000 vaccinazioni al giorno. Negli ultimi giorni c’è stato un lieve calo, forse dovuto all’ errata convinzione che il peggio è passato, ma contiamo di raggiungere un’ altissima percentuale di vaccinati entro settembre: è importante lanciare il messaggio che solo con il vaccino si potrà uscire quanto prima da questa situazione. Altrimenti, dovremo rassegnarci a pagare lo scotto per anni, in termini di vittime e di economia.

Cosa direbbe a un giovane che voglia fare servizio presso la Scuola di Commissariato

Innanzitutto bisogna seguire le proprie inclinazioni: si può scegliere di fare la carriera di ufficiale, come ho fatto io, di sottufficiale, di graduato. Dopo la scuola superiore un giovane che decida di entrare in Accademia Militare, dovrebbe cominciare a prepararsi con congruo anticipo prima della fine delle superiori. Superate le prove (test, visite sanitarie, prove ginniche), e il biennio presso l’ Accademia (2 anni a Modena), si diventa ufficiale, cioè Sottotenente, una stelletta. L’alternativa potrebbe essere la scuola Marescialli, che è a Viterbo e richiede anch’essa un titolo di scuola superiore.

Anna Rita Canone

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