
L’idea è nata da Oberdan Mancini, meglio conosciuto come “Mister OM” e da sempre attento alla tematica della violenza domestica. Come spiega lui stesso, 18 mesi fa il comune di Giove ha vissuto l’esperienza della zona rossa: isolamento e posti di blocchi presidiati dall’esercito. Da Giove non si poteva entrare né uscire.
Questa situazione ha creato conseguenze psicologiche ed economiche in tutti i settori. Ne hanno risentito tutte le discipline sportive, specialmente le cosiddette “minori”, a causa di palestre chiuse, idem centri sportivi, divieti di gare e allenamenti.
Le donne che già subivano violenze domestiche si sono ritrovate a coabitare forzosamente con i propri carnefici: a loro è dedicata l’iniziativa.
“Oggi Giove, le donne e gli sport minori, ripartono insieme. Si uniscono in un abbraccio ed un una energia comune.
Giove, da paese chiuso al mondo, diviene un luogo di accoglienza non solo per le persone, ma per una diffusa idea di uguaglianza.
A Giove, si riparte dallo Sport. Si riparte dalle DONNE”.
Queste le parole di Oberdan Mancini alla manifestazione svoltasi il primo weekend di settembre (3,4 e 5). Ci sono state gare di diverse discipline: dal powerlifting al braccio di ferro, passando per i combattimenti sul ring. Le gare hanno visto partecipare agoniste ed esordienti.
Lo sport si è alleato con il sociale e c’è stata anche una conferenza sul tema dell’uguaglianza; il seminario-dibattito chiamato INEDITA ha visto campionesse affermate che hanno narrato aneddoti e quotidianità, in un’iniziativa incentrata sulla forza al femminile.
Non è mancato il riferimento a Dante, nel 700esimo anniversario della morte: Donatella Russo, campionessa mondiale di culturismo, ha interpretato con il suo corpo le tensioni del testo dantesco.
Anna Rita Canone
