

Stiamo approdando alla fine dell’anno e ci prepariamo al suo solenne commiato, mentre carichi di speranza, siamo pronti ad accogliere il nuovo, augurando che sia sempre più sereno e prospero.
Lo spirito di queste giornate ci porta a fare l’inventario delle idee e delle cose per noi importanti, giustappunto durante queste operazioni liturgiche mi è capitata tra le mani la copia della santa corona ungherese fatta in rilievo su un piano di rame. All’istante mi sono ricordata al gesto semplice di mio padre quando me l’ho consegnata e ho avvertito tutto il mistero che l’avvolge. Nella storia ungherese la corona è l’unico oggetto sacro del cristianesimo, di cui l’origine ancora oggi suscita grande interesse tra i ricercatori. Intanto un altro aspetto che richiama forte l’attenzione degli studiosi è il desiderio di poter decifrare quello che essa rappresenta, in quanto la corona racchiude in sé la dimensione trascendentale della sacralità insieme al senso elevato di tutta la Nazione come Stato. Per questo è che nel Santo Regno d’Ungheria si sceglieva il regnante per la corona, e mai al contrario, la corona per il futuro re. Riguardo alla sua origine sussistono diversi pareri, certi esperti affermano che l’origine della corona risalga all’antico casato ungherese Arpadiana ,in quanto la stessa, è stata inviata nell’anno 1000 dal Papa San Silvestro per volere di Dio a Santo Stefano, primo re d’Ungheria, che diventò così il fondatore del primo Stato cristiano ungherese. La leggenda riporta che al momento della cerimonia il re offre la corona in dono alla Vergine Maria, gesto che unifica per sempre il regno terrestre al regno divino. La corona, nel bacino dei Carpazi simboleggia tutto lo stato, per cui sia l’una che l’altra, cioè la reggenza e la corona formano un tutt’uno consacrato.
La corona ungherese è veramente unica senza pari al mondo, non soltanto per la dottrina che esprime, ma piuttosto per la sua struttura originale, segnale inequivocabile che già l’antica Chiesa ungherese accoglieva chiunque e che nel Regno d’Ungheria tutte le religioni potevano convivere in pace. Stando alla comparazione eseguita sulla corona dal punto di vista etnografico, storico dell’arte, mitologico e di tecnica orafa, si distinguono parti differenti risalenti di epoca e di provenienza diverse. Una porta i segni della cultura greca d’ispirazione bizantina, un’altra appartiene al periodo romano, quindi alla Chiesa romana, mentre documenti rinvenuti da scritture antiche di sciamani, chiamati mediatori capaci di comunicare tra il mondo umano e il mondo soprannaturale delle divinità, testimoniano che la parte circolare, quella più antica sia stata realizzata, senza indugio da Gilgames*, infine negli anni a venire le parti separate sarebbero state assemblate in una trinità, tesi che la investe di potere taumaturgico; inoltre, visto che la corona veniva utilizzata soltanto durante la cerimonia di incoronazione, dopo di che doveva essere tenuta chiusa fino alla successiva, tale rituale la rende eccezionalmente corona inaugurale.
*Gilgames: eroe divinizzato del Vicino Oriente antico, di cui la storia viene narrata nell’Epopea di Gilgames nei racconti mitologici Sumeri.
Judith Jambor
