Festa del papà al MANN: nuova mostra dal 19 marzo

Ritratto di Michele Arditi, foto di Luigi Spina©

Una nuova mostra fotografica che unisce siti culturali della città: si tratta del ciclo di ritratti del Complesso Monumentale di San Giuseppe dei Nudi.

Si va dal Settecento napoletano ad oggi, con un gioiello storico-artistico che svela tante anime: è il Museo Real Monte ed Arciconfraternita di San Giuseppe dell’opera di vestire i nudi. E’ una suggestiva dimensione della memoria racchiusa tra archivio storico, sala dei fondatori, oratorio dei confratelli, sagrestia e giardino.

L’allestimento, presentato all’ingresso della sezione Preistoria e Protostoria del MANN, è costruito in uno spazio circolare, che valorizza le fotografie (90X134cm) esposte, tutte realizzate a colori e disposte su un cerchio di ferro zincato. Gli scatti sono presentati in un raffinato volume pubblicato da 5 Continents Editions: nel libro è presente anche un approfondimento su tutti i ritratti presenti nel complesso monumentale, inclusa la raffigurazione di Carlo III di Borbone.

La mostra

La mostra sarà inaugurata  al Museo nella giornata di San Giuseppe (sabato 19 marzo- ore 11), alla presenza di Paolo Giulierini (Direttore del MANN), Gaetano Manfredi (Sindaco di Napoli), Ugo de Flaviis (Presidente della Fondazione Arciconfraternita San Giuseppe dei Nudi), Almerinda Di Benedetto (storica dell’arte e co-autrice del progetto scientifico della mostra) e Luigi Spina (fotografo).

Il percorso fotografico nasce da un progetto di studio e documentazione del fotografo Luigi Spina (nominato da Artribune miglior fotografo italiano senior del 2020) e racconta questo interessante sito culturale, partner della rete Extramann: si tratta di un viaggio simbolico dal Museo Archeologico Nazionale di Napoli alle eccellenze della città, con la mostra “Confratelli” di Luigi Spina. La mostra durerà fino al 30 giugno.

Spina si sofferma in particolare, con il proprio obiettivo, sui ritratti pittorici realizzati nella sala dell’ex governo fra metà del XVIII e inizi del XX secolo: nelle trenta tele selezionate si possono osservare i “confratelli”, benefattori che sostennero il complesso monumentale con opere caritatevoli. Si tratta di religiosi e laici: uomini e donne, nobili, uomini di legge, intellettuali, le cui storie, fissate sulla tela, rivelano come le storie di singoli personaggi intreccino la Storia di un monumento di culto. In questo caso, alla fotografia spetta il compito di andare oltre la fissa altezzosità del ritratto, individuando crepe, distonie, emozioni spesso non leggibili a occhio nudo.

Presente, tra le figure immortalate da Spina, Michele Arditi: si tratta di colui che, ad inizio Ottocento, curò il primo allestimento dell’allora Real Museo Borbonico. Il suo volto, nella duplice rappresentazione pittorica e fotografica, è l’immagine guida dell’esposizione, come trait d’union reale fra luoghi diversi e uniti dalla storia.

Anna Rita Canone

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