Italia: un Paese da rifare

Foto di Samantha Cristoforetti

L’Italia è quello strano Paese al centro del Mediterraneo, culla di civiltà, detentore di circa il 70% del patrimonio artistico mondiale, che potrebbe campare di rendita: baciato da un clima assolutamente favorevole, con tradizioni eno-gastronomiche secolari, con Arte studiata in tutto il mondo, la cui Musica continua a dettare legge ancora oggi (“andante”, “allegro”, “grave” e così via sono usati ovunque) … che è soffocato da una burocrazia assurda, da un sistema generale che costringe i cervelli alla fuga e in cui il prossimo pensa sempre di essere più “furbo” di te.

E’ l’Italia in cui la tecnologia fa paura al vecchio burocrate, impiegato pubblico, che teme di perdere potere, è l’Italia in cui un costruttore non trova operai (con contratto regolare e ogni tutela garantita), la stessa Italia in cui un banale cittadino deve minacciare l’intervento delle FFOO per far valere i propri diritti, altrimenti negati.

In Italia capita che 2 medici temporanei vengano destituiti prima dell’arrivo dei titolari (con la conseguenza di 1000 cittadini senza medico, contemporaneamente), o che una donna si esasperi perché

“Mi sono rotta di gente che non fa il proprio dovere! Che ti fa sentire come se la norma fosse un piacere personale che ti sta facendo! E basta!

1)Segreteria telefonica del laboratorio di analisi che avvisa che i prelievi si fanno fino alle 10,30… arrivo alle 10 e il medico dice che è tardi ...

No, tu mo ti metti quel fottuto camice e mi fai il prelievo!! Altrimenti aggiorni quella ca… di segreteria e io domani vengo prima!!

2)Supermercato con cartello esterno che avvisa della chiusura alle 20,30… arrivo alle 19.50 e non fanno più entrare e, se riesci a farlo, ti segue lo scaffalista che ti ripete continuamente “Signo’ fra poco chiudiamo” …eh no!! Tu chiudi alle 20,30 !! Ciò significa che da quell’ora non entra più nessuno, ma io sto dentro, sto in orario e se mi fai girare le balle, io alla cassa ci vengo alle 20,29!!

3)Chiamo la scuola per avere informazioni sul debito formativo di mio figlio, mi rispondono alla centesima chiamata e ‘na tipa annoiata, mi risponde “Guardi sull’app no???” “E secondo te, se l’app fosse stata aggiornata, io stamattina chiamavo a te?!?” “E aspettate!!” “Grazie assai eh!! Piano piano, senza sudare eh?!?” Infatti ancora oggi l’app è ferma a maggio!!

4)E infine uno str… che pretende che io svolti a destra anziché a sinistra perché lui doveva stare parcheggiato a centro strada, e quando ho comunque svoltato a sinistra, costringendolo alla retromarcia, mi sono presa pure un bel ” Zoc…”!! Poi la pazza so’ io che so’ scesa dall’auto e l’ho afferrato per i capelli!!!

Ma ca…!! Ma essere civili e rispettare le regole vi fa tanto schifo!!??? Ma con me ce la perdete!! Tutti!!”

E’ la stessa Italia in cui Ciro Sannino, avvocato, scrive su Facebook:

“Non ci può essere futuro per i giovani in questo Paese se dopo:

5 anni di elementari;

3 di medie;

5 di superiori;

5 di università;

2 di master;

Ti offrono, se va bene, un contratto di 600 euro al mese a tempo determinato.

Se non si cambiano queste storture siamo destinati al fallimento. Fujtevenne!”

Migliorerà qualcosa dopo le elezioni del 25 settembre? Boh! D’altra parte, Giovanni Giolitti pare abbia detto, già nel 1892, “Governare gli italiani non è difficile, è inutile”.

Anna Rita Canone

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