
Dopo il brutale omicidio di Mahsa Amini, arrestata e massacrata a 22 anni per non aver indossato correttamente l’hijab, il velo che copre la testa, la protesta generale contro il regime si è infiammata ancora di più.
La faccenda, avvenuta lo scorso 13 settembre, ha avuto eco internazionale, scatenando sdegno e solidarietà con manifestazioni organizzate sotto le ambasciate iraniane in tutto il mondo, anche in Italia, lo scorso 1 ottobre.
In Iran sono state immediate le proteste, ma il regime ha reagito con ancora maggiore brutalità e la stessa sorte di Mahsa è toccata ad Hadis Najafi, 23 anni, uccisa con 6 proiettili a una manifestazione, il 26 settembre. Lo scorso 28 settembre è stato ritrovato anche il corpo di Nika Shakrami, un’adolescente di 17 anni.
Su Twitter, intanto, viaggiano le notizie delle manifestazioni e i dati, purtroppo, sono veri e propri bollettini di guerra: Maryam Rajavi, leader Mojahedin dell’opposizione, lo scorso 29 settembre ha scritto: “La protesta nazionale #Iranprotests si è espansa a 164 città. Oltre 300 sono stati uccisi e almeno 15.000 arrestati. Il regime clericale cerca invano di spegnere le fiamme della furia popolare. La sua repressione mortale non fa che aumentare la determinazione dei giovani iraniani”.
Mentre gli hacker il 03 ottobre hanno condiviso nomi e foto dei poliziotti che sarebbero responsabili della morte di Mahsa, sempre su Twitter viaggiano i video appelli alla solidarietà e, dopo “Bella Ciao” in persiano, è la volta di un’altra canzone, Baraye (“Per” in italiano) rivisitata ed eseguita dalla cantante iraniana Nahal Ladani, che vive in Canada. Il brano, divenuto l’inno delle proteste, è deI cantante Shervin Hajipour, arrestato e poi rilasciato. Il testo è da brividi:
“Per ballare nelle strade
Per la paura di baciare
Per mia sorella, tua sorella, le nostre sorelle
Per cambiare i cervelli che sono marciti
Per la Vergogna, Per mancanza di soldi
Per il rimpianto di una vita normale
Per il bambino spazzatura e i suoi sogni
Per questa economia di comando
Per quest’aria inquinata
Per “Valiyeasr” e i suoi alberi trasandati
Per Piruz (ghepardo persiano) e la sua possibile estinzione
Per i cani innocenti banditi
Per i pianti senza fine
Per l’immagine ripetuta di questo momento
Per un viso sorridente
Per gli studenti, per il futuro
Per questo paradiso imposto
Per i colti imprigionati
Per i bambini afgani
Per tutti questi diversi argomenti
Per tutti questi slogan vuoti
Per la rovina di case finte
Per sentirsi in pace
Per il sole dopo lunghe notti
Per farmaci sedativi e ipnotici per l’insonnia
Per l’uomo, la patria, lo sviluppo
Per la ragazza che voleva essere un ragazzo
Per “Donna, Vita, Libertà”
Per la libertà”
https://lyricstranslate.com/it/baraye.html-0
Anna Rita Canone
