Iran: le violenze del regime non placano le proteste

Mentre la protesta in Iran, riaccesa in seguito al brutale omicidio di Mahsa Amini, non si placa, emergono dettagli ancora più raccapriccianti: la polizia violenta le detenute, prima di massacrarle. Su Twitter, infatti, già il 14 ottobre Iran News Wire riporta di agitazioni a Zahedan, in seguito alla violenza del capo della polizia ai danni di una sedicenne.

L’ultima notizia risale a ieri 25 ottobre: purtroppo tale barbarie sembra essere molto comune; sempre su Twitter, infatti, viaggia la notizia che le detenute iraniane chiedono pillole abortive ai loro avvocati.

Nel 41mo giorno di proteste, le adesioni studentesche si stanno diffondendo: si parla di almeno 30 università.

Aumentano, purtroppo, le vittime: se ne contano 460 al 25 ottobre: i diritti umani e femminili sono chiaramente un’idea astratta secondo il regime; peraltro in questo momento impegnato a mandare supporto logistico ai russi contro l’Ucraina e a bombardare i civili siriani insieme alla Russia.

In questo drammatico contesto sociale ed estero, i 10 punti di Maryam Rajavi diventano di fondamentale importanza. La presidente Mojahedin, auspica, infatti:

1 Secondo noi, le urne sono il solo criterio di legittimità. Di conseguenza, vogliamo una repubblica basata sul suffragio universale.

2 Vogliamo un sistema pluralistico, con libertà di assemblea e per partiti. Noi rispetteremo tutte le libertà individuali. Sottolineiamo la completa libertà di espressione e dei mezzi di comunicazione e l’accesso incondizionato ad internet da parte di tutti. 

3 Noi sosteniamo e ci impegniamo per l’abolizione della pena di morte.

4 Ci impegniamo a realizzare la separazione tra Stato e Chiesa. Qualunque forma di discriminazione nei confronti dei seguaci d qualunque religione o denominazione sarà proibita.

5 Noi crediamo nella totale uguaglianza tra i sessi in campo politico, sociale ed economico. Ci impegniamo anche ad assicurare uguale partecipazione delle donne alla leadership politica. Qualunque forma di discriminazione nei confronti delle donne sarà abolita. Esse godranno del diritto di scegliere liberamente il loro abbigliamento. Saranno libere in quanto al matrimonio al divorzio, all’istruzione e all’impiego.

6 Noi crediamo nel governo della legge e della giustizia. Vogliamo creare un sistema giuridico moderno basato sui principi della presunzione di innocenza, del diritto alla difesa, di una efficace protezione legale e del diritto ad essere processati in un tribunale pubblico. Vogliamo la totale indipendenza dei giudici. La legge della Sharia dei mullah verrà abolita.

7 Noi rispettiamo la Dichiarazione Universale sui Diritti Umani, i patti e le convenzioni internazionali come il Patto Internazionale sui Diritti Civili e Politici, la Convenzione contro Tortura e la Convenzione sull’Eliminazione di tutte le Forme di Discriminazione nei confronti delle Donne.

8 Noi riconosciamo la proprietà privata, gli investimenti privati e l’economia di mercato. Tutto il popolo iraniano deve godere di uguali opportunità di impiego e di iniziativa imprenditoriale.

9 La nostra politica estera sarà basata sulla coesistenza pacifica, sulla pace e sulla collaborazione regionale, così come sul rispetto della Carta delle Nazioni Unite.

10 Noi vogliamo un Iran denuclearizzato, libero da armi di distruzione di massa.

Anna Rita Canone

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