
Le proteste iraniane, ormai giunte al 51mo giorno dopo la morte di Mahsa Amini, continuano a dilagare. Proprio l’altro ieri Ghazal Afsahr, esule iraniana, ha spiegato ai microfoni di Rai News 24 che la tensione è alta: “questo è indicativo di un malcontento generale del popolo iraniano dopo 43 anni di estrema repressione e ci sono continui scontri. Le autorità iraniane sfruttano al massimo quelle che sono le forze repressive, che sono parte, poi, del corpo delle Guardie della Rivoluzione, per aprire fuoco sui manifestanti; manifestanti che, ormai, non temono più neanche di pagare il prezzo di queste proteste con la propria vita. Vediamo sempre di più immagini – che arrivano con difficoltà, con il blocco di Internet – di giovani, di donne, soprattutto studenti”.
Su Twitter giungono immagini di ragazze che abbracciano sconosciuti, senza velo (entrambe le cose sono vietate in Iran), ragazze che, in piedi su un’auto, invocano la morte per i dittatori o lanciano sassi. La Presidente Maryam Rajavi ha più volte lodato il coraggio dei suoi compatrioti e, in particolare, di queste donne. Anche Ruth Li-Buch, utente Facebook, commenta: “Donne e uomini assolutamente immensamente coraggiosi che ammiro enormemente. Sanno assolutamente che potrebbero essere in pericolo di vita. Noi europei e nordamericani non avremmo mai lo stesso coraggio perché la maggior parte di noi crede che la nostra libertà sia concessa…o non ci hanno mai pensato finora”.
Ecco i nomi di alcune giovani donne che hanno pagato con la vita (fonte: Consiglio nazionale della Resistenza dell’Iran):
Fereshteh Ahmadi, 32 anni, madre di una giovane figlia, è stata uccisa a colpi di arma da fuoco a Mahabad mentre era in piedi sul balcone di casa sua il 27 ottobre 2022; sua figlia è morta di dolore sulla sua tomba;
Maedeh Javanfar, 28 anni, infermiera, uccisa a Rasht il 26 ottobre 2022.
Sarina Saedi, 16 anni, uccisa a Sanandaj il 26 ottobre 2022 con colpi di manganello alla testa.
Behnaz Afshari, uccisa a Teheran il 26 ottobre 2022;
Sadaf Movahhedi, 17 anni, uccisa a Teheran il 24 ottobre 2022 con colpi di manganello alla testa.
Negin Salehi, uccisa a colpi di arma da fuoco a Teheran, l’8 ottobre 2022.
Quello che colpisce è la giovane età delle vittime.
Va detto che le proteste si sono innescate su una situazione già precedentemente pronta a scoppiare: da anni protestano docenti, studenti, dipendenti con stipendi arretrati, medici, etc. Stavolta, inoltre, le proteste dilagano davvero in tutto l’Iran, coinvolgendo arabi iraniani, turchi, curdi, etc., mostrando forte unità.
Anna Rita Canone
