
Già nel 2017 un funzionario ONU, secondo quanto riportato dalla BBC, avvertiva dell’immane crisi umanitaria, superiore finanche a quella siriana, dovuta alla carestia.
La violenza Houthi continua, arruolando e plagiando a ragazzi e bambini sempre più piccoli, come mostra un video abbastanza crudo: https://twitter.com/i/status/1595444125393887232.
Serve una breve spiegazione storica: la “primavera araba” del 2011 prende piede anche in Yemen e viene deposto il presidente Ali Abdullah Saleh. Gli succede il vice, Abdrabbuh Mansour Hadi, che si rivela di polso molto debole.
Nel 2014 la minoranza sciita Houthi prende il sopravvento e conquista Sanaa, mentre Hadi va in esilio all’estero.
Dal 2015 c’è una forte escalation: Arabia Saudita, Regno Unito, Stati Uniti e Francia iniziano ad attaccare gli Houthi, a favore di Hadi. L’Iran, invece, sebbene neghi, rifornisce gli Houthi con armi e supporto logistico.
Saleh, intanto, è ucciso nel 2017.
Come in ogni guerra, le vittime sono civili. Gli Houthi non hanno alcuno scrupolo morale ad arruolare i bambini, mentre il Paese versa in condizioni drammatiche: carestia e sistema sanitario collassato hanno causato, finora, 10.000 vittime e si parla di “almeno 8,4 milioni di persone a rischio di fame e 22,2 milioni di persone – il 75% della popolazione – bisognose di assistenza umanitaria, secondo le Nazioni Unite. La malnutrizione acuta grave sta minacciando la vita di quasi 400.000 bambini di età inferiore ai cinque anni” (Conflitto in Yemen: un funzionario delle Nazioni Unite avverte della più grande carestia del mondo – BBC News).
Anna Rita Canone
