Domenica al Museo: 7 luglio a Villa Pignatelli

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L’ultima invenzione del Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano? Registrarsi online la prima domenica del mese per accedere ai musei.

Andiamo con ordine: la prima domenica del mese è rimasto in vigore l’ingresso gratuito ai musei statali. Fin qui, si dirà … ebbene no, Sangiuliano ha dovuto personalizzarlo: ci si deve registrare sul sito, con lo SPID (cioè l’Identità Digitale). Qui subentra il grottesco: al Museo Pignatelli non c’è rete, il sistema dà la data del 7 luglio non accessibile, i turisti restano desolati, finché non intervengono anime pie tra i dipendenti e riescono a sbloccare l’impasse, utilizzando il proprio smartphone per far registrare i visitatori.

Perché digitalizzare, tra l’altro richiedendo l’identità digitale, l’ingresso gratuito ai musei? Per scoraggiare i visitatori (specie stranieri o anziani)?

I turisti stranieri erano visibilmente contrariati, dopo un’attesa di circa 20 minuti e vari smanettamenti sugli smartphone. Di certo, non si fa una bella figura, tutt’altro. Mai come domenica, a Napoli, si sentivano turisti parlare in spagnolo, francese, l’inglese e tedesco: il suddetto ministro pensa di fare più bella figura strizzando l’occhio alla tecnologia?

Il ministro è consapevole del fatto che l’Italia, da sola, detiene 58 beni UNESCO e che si potrebbe campare di rendita se solo fosse incrementata la cultura? Il personale resta ancora pochissimo, nel caso di Villa Pignatelli il secondo piano era chiuso proprio per mancanza di personale: un trionfo, un’altra medaglia che Sangiuliano può appendere al petto e sfoggiare con orgoglio.

In tutto questo, si segnala la gentilezza e la professionalità del personale: ennesima dimostrazione che, se e quando in Italia qualcosa funziona, non è grazie ai “generali” che siedono a Roma, bensì ai “fanti” in prima linea che ci mettono passione e dedizione.

Mala tempora currunt sed peiora parantur”.

Anna Rita Canone

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