“Il giornalismo consiste principalmente nel dire 'Lord Jones è morto' a persone che non hanno mai saputo che Lord Jones fosse vivo.” Gilbert Keith Chesterton
San Felice a Cancello. Remigio De Matteis, Presidente del Gruppo Nazionale Pa-dri Separati, non ha dubbi sulle elezioni amministrative locali: “Il mio appoggio TOTALE va alla dottoressa Eugenia Carfora, candidata Sindaco. E’ una donna di grande spessore umano e culturale, sicuramente San Felice a Cancello ha bisogno di persone come lei. Ha un curriculum di tutto rispetto, la stampa l’ha definita “Preside coraggio” e nel 2020, come riporta Orizzonte Scuola, il suo impegno nella scuola di Caivano le è valso il titolo di “Miglior dirigente scolastica d’Italia”. A lei tutta la mia stima, parlo anche a nome degli altri papà separati: non siamo un gruppo di misogini, come ci ritiene qualcuno locale. Continuano a ostacolarci alcune amministrazioni, forse anche istigate da qualche penna, ma noi sappiamo riconoscere le donne di valore e la dottoressa Carfora sicuramente lo è. Il nostro IN BOCCA AL LUPO e speriamo di averla presto come valida interlocutrice”.
Entra nel vivo la campagna elettorale del Sindaco di Maddaloni. Venerdì 21 aprile, alle ore 18:30, si svolgerà un importante appuntamento con i candidati che sostengono lo schieramento di Andrea De Filippo Sindaco. L’incontro si terrà presso il Ristorante “The Place”, ubicato a Maddaloni, in Via Raffaele Viviani, nei pressi del Palazzetto dello Sport. Logistica, sport, salute, vivibilità, commercio, urbanistica e nuove prospettive occupazionali al centro delle proposte politiche per rilanciare il progetto di una Maddaloni 4.0 altamente innovativa e sostenibile. “Vogliamo continuare ad affermare il percorso virtuoso intrapreso dall’Amministrazione Comunale della nostra Città sia per proseguire che per consolidare un modello di Città aperta e innovativa, vicina ai cittadini, digitalizzata e pronta a risolvere le problematiche e i disagi che i cittadini riscontrano nella loro quotidianità. Gli incontri che stiamo svolgendo, nel corso di queste settimane, vogliano rilanciare una visione politica concreta ed efficace per uno sviluppo innovativo e sostenibile del nostro territorio”, ha ribadito il Sindaco Andrea De Filippo. Un appuntamento aperto alla cittadinanza attiva che vuole confrontarsi con spirito costruttivo per una crescita virtuosa della Città.
Una Vittoria Alata, affresco pompeiano del Museo Archeologico Nazionale di Napoli, simbolo di pace e prosperità, sarà presente dal 20 aprile, per 18 mesi, al Palazzo della Corte di Giustizia dell’Unione Europea in Lussemburgo. Si tratta della quarta opera del MANN, unico prestatore italiano all’Istituzione che espone capolavori da tutto il continente, ad essere ‘ambasciatrice’ del nostro paese. Il dialogo tra l’arte antica e le radici del diritto era partito nel 2017, per iniziativa del Direttore Paolo Giulierini, nell’ambito del progetto “OBVIA – out of boundaries viral art dissemination“, per la promozione internazionale del MANN in rete con l’Università degli Studi di Napoli “Federico II”. Prima opera italiana in assoluto del MANN ad arrivare in Lussemburgo era stata l’Erma di Socrate, seguita dallo pseudo Seneca e dalla Doppia Erma di Erodoto/Tucidide.
L’affresco pompeiano scelto (inv. 8940), dimensioni cm 65 x 55), risale al 45-79 d.C.
La cerimonia si terrà alle ore 18, al secondo piano del Palazzo della Corte di Giustizia, nella ‘salle des pas perdus’.
“Per la quarta volta il Museo Archeologico Nazionale di Napoli si onora di prestare alla Corte di Giustizia un manufatto archeologico dal profondo significato – sottolinea il Direttore del MANN, Paolo Giulierini – Si tratta infatti di un affresco delle nostre collezioni proveniente dai primi scavi di Pompei. La figura femminile ha un ramoscello di palma nella mano destra e una cornucopia, simbolo dell’abbondanza, in quella sinistra. Questo è il messaggio di pace e prosperità che il MANN e Napoli portano alla Corte in una nuova occasione che rinsalda il nostro dialogo con le istituzioni europee. Ricordiamo che nella culla giudiziaria d’Europa in 27 Stati membri dell’EU sono rappresentati dai giudici e dai funzionari e che migliaia sono le persone che si recano ogni giorno nel palazzo”.
La Professoressa Lucia Serena Rossi, giudice italiano alla Corte di Giustizia e presidente del Comitato opere d’arte di quest’ultima, dichiara: “Ringrazio vivamente a nome della Corte il Direttore Paolo Giulierini e la Dottoressa Daniela Savy per aver reso possibile il prestito di quest’opera, che la Corte è grata e orgogliosa di ospitare e che rappresenta in maniera eccellente la cultura italiana fra le opere qui esposte, provenienti dai vari Stati membri dell’Unione. Oltre ad essere di incomparabile pregio artistico e culturale, questo affresco ha un valore simbolico estremamente importante per la Corte, in quanto porta un messaggio di pace in un momento così difficile per il continente europeo“.
“OBVIA, out of boundaries viral art dissemination è un progetto universitario adottato dal MANN, che nasce da un Protocollo d’Intesa tra l’Università Federico II ed il Museo Archeologico, per la promozione dell’immagine del Museo sul piano nazionale ed internazionale, ovvero Arte senza confini“, sottolinea la Dr.ssa Daniela Savy, ricercatrice di Diritto dell’Unione europea e docente di Diritto europeo dei beni culturali.
Maddaloni – È scaduto alle 12.00 il termine per la presentazione delle liste per le elezioni amministrative del 14 e 15 maggio 2023. Maddaloni, per la prima volta dal 1988 torna al voto dopo 5 anni. Il Sindaco Andrea De Filippo, dopo ben 35 anni, è riuscito a completare il suo mandato ed è da oggi ufficialmente candidato per bissare. Dato rilevante è che in questa consiliatura c’è stato il maggior numero in assoluto di convocazioni del consiglio comunale, termometro dell’intento di coinvolgere la città con una partecipazione attiva e trasparente. Inoltre, l’attuale Sindaco ha sempre rinunciato alle indennità previste per non pesare sulle casse comunali. Nella precedente tornata erano 10 liste a supportarlo. Andrea De Filippo si presenta agli elettori con 9 liste: Maddaloni nel Cuore, Con De Filippo Sindaco, Maddaloni Viva, Maddaloni Futura, Riscossa Maddaloni, Cambiamo insieme, Insieme per Maddaloni, Forza Azzurri e Movimento Popolare per Maddaloni. Una coalizione di liste civiche rappresentativa delle varie anime della città. Tante le conferme e i nomi noti che hanno già supportato il sindaco uscente nella precedente consiliatura. Ricandidati gli assessori Caterina Ventrone, Imma Calabrò, Rita Lerro, Rosa Rivetti, Salvatore Liccardo, Nunzio Sferragatta, Gennaro Cioffi, Luigi Bove e Vincenzo Lerro. Tra i consiglieri uscenti tornano a concorrere per lo scranno cittadino Salvatore De Rosa, Giuseppe Carfora, Giuseppe Lutri, Francesco Capuozzo, Michele Di Nuzzo, Domenico Russo, Filippo Iacobelli, Giuseppe Magliocca e Domenico Siviero. New entry con questo schieramento, già in consiglio comunale ma nei banchi dell’opposizione Angelo Campolattano, Gaetana Crisci e Aniello Amoroso. “Una coalizione collaudata in questi 5 anni, nonostante il difficile periodo della pandemia, in cui la paralisi e le continue emergenze legate al particolare momento storico hanno rallentato ma mai fermato l’attuazione del programma. Molti degli obiettivi prefissati sono stati raggiunti, come il risanamento del bilancio che ha portato il comune fuori dal dissesto, l’abbassamento delle tasse relative a vari settori tra cui l’IMU, l’assunzione di dipendenti comunali e vigili urbani che hanno efficientato la macchina comunale, le agevolazioni per l’apertura di nuove attività commerciali, l’innovazione tecnologica, nuove attività produttive sul territorio, finanziamenti regionali per il ristoro ambientale e lavori pubblici altri sono in fase di completamento come la fogna di via Cancello, il rifacimento di tante strade cittadine, la ricostruzione della casa comunale, la soppressione dei passaggi a livello, il casello dell’A30, la sostituzione della pubblica illuminazione giusto per citarne alcune; per altri sono state gettate le basi. Quanto è stato fatto lo racconta la città che sta cambiando volto gradualmente ma definitivamente. Ciò che è programmato per i prossimi 5 anni sarà reso noto attraverso il programma elettorale. Agiamo e ci candidiamo a governare questa città nell’ordine della continuità. Abbiamo lavorato per dare ai maddalonesi, dopo anni di dissesto, una città normale”, ha dichiarato il Primo cittadino Andrea De Filippo.
La Musica del Diavolo è un romanzo thriller, ultimo lavoro di Nicola Valentini.
Il libro è la seconda opera dell’autore e ha due temi principali: razzismo ed apartheid.
Il romanzo, edito da Leone Editori, è ambientato nel Mississippi alla fine degli anni ’30.
La trama:
Mississippi, 1938. Hanno ucciso Robert Johnson. Chi è stato? John Hammond, produttore musicale, non crede alla storia del marito tradito (il proprietario del locale in cui Johnson si è esibito) e manda Russell Mc Cain, giornalista, ad indagare. Questi s’imbatterà anche nella leggenda metropolitana secondo cui Johnson avrebbe venduto la musica al diavolo: Johnson alimentava la leggenda.
La vicenda si svolge nell’arco di circa 20 giorni. E’ un romanzo pieno di personaggi, di magia bianca e nera, con la musica protagonista. MC Cain si trova catapultato quasi per caso nella realtà dei neri, visto che lui proviene dal nord bianco.
Ne esce un’America cattiva, come era all’epoca, con il KKK.
Il romanzo cartaceo si sviluppa lungo 352 pagine, mentre la versione audio dura 09:50:37.
Da leggere, affinché il passato non ritorni e resti solo nei libri di Storia.
Ecco il testo integrale del discorso tenuto in videoconferenza lo scorso 12 aprile dalla principale esponente dei mujaheddin iraniani, oppositori al regime teocratico.
Cari amici, onorevoli legislatori italiani, Desidero esprimere la mia gratitudine per la vostra attenzione alla lotta del popolo iraniano per la libertà e la democrazia. Per fortuna la società italiana e i suoi eletti sono da tempo consapevoli della questione iraniana. I nostri paesi hanno una lunga storia di cooperazione e scambio in campo culturale, scientifico ed economico. Tuttavia, il prolungato regno di due dittature, una monarchica e l’altra religiosa, ha tenuto la nostra nazione impantanata nell’arretratezza. Nel 1979, il popolo iraniano si è ribellato per stabilire la libertà e la democrazia, ma i mullah hanno dirottato la rivoluzione. Hanno usato l’immensa energia sprigionata dalla rivoluzione per fomentare la guerra, il terrorismo e la distruzione. La storia del regime clericale è caratterizzata dal terrorismo di stato, dal caos nella regione e dall’occupazione di alcuni paesi. La repressione del popolo iraniano ha raggiunto livelli catastrofici, con l’esecuzione di oltre 120.000 oppositori del regime e l’imposizione di politiche discriminatorie nei confronti delle donne.
Un regime in un vicolo cieco mortale Negli ultimi cinque mesi, il regime iraniano ha portato avanti un piano premeditato per colpire le scuole femminili con attacchi chimici. Questi avvelenamenti hanno lo scopo di intimidire donne e ragazze e scoraggiarle dal partecipare alle rivolte contro il regime, dove hanno svolto un ruolo di primo piano. Finora, gli orribili attacchi del regime hanno preso di mira almeno 505 scuole in 109 città e, in mezzo al deplorevole silenzio internazionale, mietono vittime ogni giorno.
Va notato che questa persecuzione, in sostanza, tenta di trovare una via d’uscita dall’impasse mortale all’interno del paese. La serie di rivolte degli ultimi anni è sfociata nella diffusa e potente rivolta del settembre 2022, segnando una svolta nel destino della dittatura religiosa. E ha esposto al mondo la fragilità e la vulnerabilità del regime, che abbiamo sottolineato per anni.
Un tasso di inflazione del 50%, un deficit di bilancio del 50%, la caduta libera del valore della valuta ufficiale del paese, l’aumento della disoccupazione, la corruzione sistemica del governo e un’economia quasi paralizzata continuano a persistere. Tuttavia, al di là di questi fattori, la fragilità del regime deriva dal suo confronto con una società ferocemente ribelle che cerca di rovesciarlo. Per comprendere l’attuale situazione in Iran, è essenziale prestare attenzione ai diffusi arresti del regime. A marzo, il capo della magistratura dei mullah, Gholamhossein Mohseni Ejei, ha annunciato che oltre 22.000 persone arrestate durante la rivolta erano state rilasciate. È innegabile che, nel tentativo di sedare la rivolta, il regime abbia arrestato decine di migliaia di persone. Tuttavia, questa massiccia repressione non è riuscita a mettere a tacere il movimento di protesta, che continua a essere un incubo per il regime. Due settimane fa, il comandante delle Unità antisommossa ha annunciato che il regime sta aumentando le sue forze per contenere la rivolta in 400 città.
Il Consiglio Nazionale della Resistenza dell’Iran, un’alternativa democratica Perché i religiosi non sono stati in grado di reprimere le rivolte? È perché stanno affrontando una società esplosiva in cui le persone non sono disposte a tollerare lo status quo. Tuttavia, questo malcontento non è informe o spontaneo. La rete organizzata dei Mojahedin del Popolo (PMOI) in varie province, con le sue unità pronte al combattimento che operano come Unità di Resistenza, sta svolgendo un ruolo significativo nell’organizzazione della rivolta e nel mantenimento della sua continuità. Nei sei mesi successivi all’inizio della rivolta, più di 3.600 sostenitori del PMOI sono stati arrestati o sono scomparsi. Tuttavia, questi arresti non hanno potuto limitare l’ambito di attività e la crescita delle unità di resistenza. La responsabilità di far avanzare la rivolta, integrata da ampie attività sociali, politiche e internazionali, spetta all’alternativa democratica, vale a dire il Consiglio nazionale della resistenza iraniana (CNRI).
Il CNRI comprende gruppi e individui con diverse inclinazioni politiche e ideologiche. Questa coalizione, fondata 42 anni fa per rovesciare il regime, persegue un Iran liberato dalle tirannie del passato, come la monarchia, e dall’attuale tirannia religiosa, per costruire un futuro basato sulla sovranità del popolo. Una repubblica democratica che si distingue per alcuni principi fondamentali: separazione tra religione e stato, parità di genere, autonomia per le nazionalità, abolizione della pena di morte e un Iran non nucleare. Secondo il programma del CNRI, dopo il rovesciamento del regime clericale sarà formato un governo provvisorio, per un massimo di sei mesi, per il trasferimento pacifico del potere ai rappresentanti del popolo. Il suo compito principale è quello di tenere libere elezioni per formare l’Assemblea Costituente.
L’Assemblea costituente ha due compiti fondamentali: primo, formare un nuovo governo provvisorio basato sul voto popolare e secondo, redigere una costituzione per la nuova repubblica. Oltre al popolo iraniano, il programma del CNRI gode di notevole popolarità tra i rappresentanti eletti del popolo negli Stati Uniti e nei paesi europei.
I rappresentanti europei e americani sostengono la resistenza del popolo iraniano La dichiarazione congiunta della maggioranza del Senato italiano è una significativa dimostrazione di sostegno alla Resistenza del popolo iraniano e ai suoi sforzi per respingere ogni forma di dittatura, compresi i regimi monarchici e religiosi, e instaurare una repubblica democratica. Desidero esprimere il mio apprezzamento ai senatori Terzi e Scurria per aver patrocinato questa iniziativa. Sulla base dell’esperienza degli ultimi decenni, il popolo e la Resistenza iraniani considerano il parlamento e il senato italiani, e gli onorevoli legislatori amanti della libertà, tra i loro migliori amici. La maggioranza del Congresso degli Stati Uniti ha anche co-sponsorizzato una risoluzione a sostegno della lotta del popolo iraniano contro lo Scià e i mullah, così come il Piano in dieci punti della Resistenza per stabilire una repubblica democratica basata sulla separazione tra religione e stato. Inoltre, lo scorso dicembre, 125 membri del parlamento belga e lo scorso marzo 250 membri delle Camere dei Comuni e dei Lord del Regno Unito hanno rilasciato dichiarazioni simili.
Pertanto, è tempo che i governi occidentali rivedano radicalmente le loro politiche sull’Iran e siano solidali con il popolo iraniano. La grande rivolta iraniana ha cambiato irreversibilmente le condizioni della società iraniana e lo status del regime. La determinazione del popolo iraniano a raggiungere la libertà e la democrazia non può essere soppressa. Il regime clericale non è in grado di mantenere il suo dominio di fronte all’ondata di rivolte. La comunità mondiale, inclusa l’Italia, non può affrontare la dittatura religiosa che governa l’Iran con le loro precedenti valutazioni e approcci. Questo non è solo contro gli interessi del popolo iraniano, che cerca di rovesciare questo regime, ma anche contro la pace e la sicurezza globali che sono minacciate da questo regime.
Durante la rivolta del 2009, l’ambasciata italiana a Teheran ha fornito rifugio ai manifestanti in fuga dall’IRGC. Ora il popolo iraniano spera che l’Italia assuma una posizione più forte contro il regime. Questa volta, si aspettano che l’Italia dichiari l’IRGC un’organizzazione terroristica e cessi ogni commercio con il regime. Commerciare con il regime iraniano significa commerciare con l’IRGC e fornire carburante alla macchina della repressione, del terrorismo e della guerrafondaia. Pertanto, è tempo che l’Italia riconosca la legittimità e la necessità della lotta del popolo iraniano per rovesciare il regime e riconosca la legittimità della lotta della coraggiosa gioventù iraniana contro le Guardie Rivoluzionarie (IRGC).
“Cari amici, spero che la mia voce possa essere ascoltata oggi. Sono un richiedente asilo in Italia e scrivo questo post perché sto cercando una risposta alle mie domande. Da 8 mesi attendo una risposta alla mia richiesta di asilo, ma non ho ancora ricevuto nulla. Ho dato alla commissione territoriale d’asilo tutto ciò che mi è stato chiesto, ma nessuna risposta!
Ho un documento provvisorio che non è riconosciuto da nessuno tranne il ministero dell’interno. Non posso avere una scheda telefonica, né una tessera sanitaria anche per comprare le sigarette quando è notte. La mia sicurezza non è garantita e ho paura di essere fermato o controllato. Sembra impossibile essere una persona come le altre, ben inserita nella società italiana.
Voglio ringraziare Amnesty International per tutto il lavoro che fa per le persone come me, ma chiedo alle autorità italiane una risposta alla mia richiesta di asilo. La commissione territoriale d’asilo deve esaminare il mio dossier, perché sto aspettando da troppo tempo. Sono venuto in Italia perché nel Sahara Occidentale ero a rischio, per questo sto chiedendo asilo politico. È un’esperienza difficile per me, ma spero che con il vostro aiuto la mia situazione possa cambiare.
Grazie per aver letto il mio post, vi prego di condividerlo per far conoscere la mia situazione. Spero che la mia voce possa essere ascoltata e che presto possa ricevere una risposta alla mia richiesta di asilo”.
Maddaloni. Tutto pronto per domani 13 aprile. Patrizia Rinaldi presenta il suo “Guaio di notte” alle ore 18.00 presso la Biblioteca Comunale in via San Francesco D’Assisi, 35. Si terrà un nuovo appuntamento di ”Incontro con l’Autore” la rassegna curata e organizzata dalla cartolibreria “Il Girasole” di Maddaloni. Ospite la scrittrice Patrizia Rinaldi che in dialogo con la giornalista Lucia Grimaldi presenterà il suo ultimo libro pubblicato da Rizzoli dal titolo “Guaio di notte”. Patrizia Rinaldi porta in scena una storia che sembra fondere Holmes & Watson con Thelma & Louise. Tra giallo e commedia nera, scivoleremo in uno spassosissimo intreccio degli equivoci, dove nessuno è davvero chi dice di essere e, come nella vita vera, chiunque indossa una maschera per celare ossessioni e desideri inespressi. L’autrice è considerata una delle migliori penne dalla narrativa crime e dai suoi romanzi è stata tratta la serie tv “Blanca” tra i maggiori successi televisivi della scorsa stagione; scrittrice poliedrica nel 2016 ha vinto il “Premio Andersen” come “Miglior Scrittore” considerato il massimo riconoscimento per la letteratura per ragazzi.
L’evento sarà trasmesso in diretta da New Radio Network. Sarà possibile seguire la diretta audio dal sito http://www.newradionetwork.com e in diretta video dalla pagina Facebook e dal canale Youtube di New Radio Network.
Il Sindaco di Maddaloni, Andrea De Filippo, sta definitivamente affrontando la tematica dell’illuminazione pubblica, rivedendo il delicato impianto della pubblica illuminazione della Città di Maddaloni, un argomento molto scottante che nelle ultime settimane aveva generato un grande dibattito tra i protagonisti istituzionali della cittadina. Nel corso delle ultime ore abbiamo assistito al ripristino dell’impianto presso Via Starzalunga, successivamente a quanto già fatto in Via Appia e in parte di Via Ponte Carolino, mentre a breve sarà rivista l’impiantistica dell’illuminazione pubblica di Via Matilde Serao. L’attuale amministrazione pubblica raccoglie i risultati positivi di un approccio pragmatico e concreto alle opportunità del recente passato, grazie ad importanti investimenti calcolabili attorno ai 150.000 euro, contro i 30.000 euro di investimenti che hanno caratterizzato le passate amministrazioni. Un circuito virtuoso che finora non poteva essere attivato, mancando una base economica di partenza che, ora, invece è in fase di concretizzazione e attuazione.
Premesso che il Comune di Santa Maria a Vico ha instituito, da anni e con successo, la raccolta differenziata in giorni, orari e luoghi appositi; premesso che ogni condominio è dotato di un bidone marrone per il deposito dell’umido, ci si domanda quale zoticone abbia lasciato l’umido per strada.
Che sia un’altra iniziativa per i cani randagi? Purtroppo non sarebbe la prima volta di azioni sconsiderate, volte solo ad attrarre branchi di cani randagi, non si capisce perché. Stamattina sono state ritrovate le pizze, tempo fa contenitori con acqua e cibo.
Premesso che non per tutti può essere piacevole incontrare uno o più cani vaganti quando ci si reca a lavoro o quando si rientra a casa, si suggeriscono, agli amanti dei cani, atteggiamenti più civili e più mirati: volontariato presso i canili.
Si segnala, tra l’altro, l’indecenza in cui viene lasciata l’area. Inutile ricordare che siamo nel 2023 d.C. e certe scene sono indegne e poco consone all’idea di “società civile”.
E’ bello amare i cani e gli altri animali, chi scrive ha una gatta, ma è opportuno limitarsi al raggio delle proprie mura domestiche e non trasformare Via Gronchi in uno zoo a cielo aperto.
San Marco, 02 aprile. Ritorna la rievocazione della Passione nella frazione di Santa Maria a Vico, dopo lo stop degli ultimi anni a causa del Covid.
Don Michele Grosso, organizzatore, si rivela subito molto amichevole e spiega così: “E’ dal Medioevo che noi sacerdoti abbiamo dato la libertà ai laici di organizzare questi eventi, per dedicarci alla preghiera. Nel tempo, però, ho visto diventare la rievocazione della Passione una vuota sfilata. Io, che sono qui da cinque anni, ho voluto renderla, invece, un momento di aggregazione comunitaria e di preghiera. Quest’anno, finalmente, abbiamo potuto contare sui vestiti realizzati dalle sarte locali, gli altri anni invece erano prestati o affittati. Tutto si è svolto con collaborazione volontaria. Ho cercato di mantenere la massima fedeltà ai vestiti dell’epoca.”
A dimostrazione di quello che dice, i circa 80 figuranti indossano rigorosamente sandali, a piedi nudi. Presenti anche 4 cavalli.
Il maestro Paolo De Falco ha composto il lamento delle Pie Donne e il giovane Salvatore Savino ha invece contribuito alla realizzazione delle musiche.
Il percorso si snoda nella frazione san Marco, partendo dalla fra piazzale della chiesa e poi percorrendo Via Monticelli e Via Trotti fino a Piazzetta Padre Pio, si ritorna per Via Trotti, si passa per Via Vinella (dove si svolge il toccante incontro tra Gesù e la Madonna), e si conclude con la Crocifissione e la Resurrezione sul campo antistante della chiesa San Marco.
La rievocazione, iniziata alle ore 17, dura circa due ore e parte dall’Ultima Cena fino alla Resurrezione, ripercorrendo il Getsemani, l’arresto, il processo, la flagellazione e la Via Crucis. Don Michele, durante il percorso, legge preghiere e riflessioni.
Grande partecipazione di tutta la comunità locale, nonostante il tempo instabile (pioggerellina ogni tanto, vento e aria non proprio miti). Presenti anche il Sindaco Andrea Pirozzi e parte della Giunta Comunale.
L’intento della mostra “Picasso e l’antico” al Museo Archeologico Nazionale di Napoli non è tanto di esporre opere di un artista moderno in un museo archeologico, quanto, piuttosto, quello di illustrare la profonda influenza di uno dei più grandi musei di arte classica sull’opera di uno dei più importanti artisti moderni.
“Il MANN partecipa alle celebrazioni internazionali per il cinquantenario della morte di Picasso con una preziosa mostra che parte dal suggestivo racconto della sua celebre visita a Napoli e Pompei nel 1917” – dice il direttore Paolo Giulierini – “Siamo di fronte al più raffinato dialogo mai composto fra i disegni e le opere del Maestro e le statue e gli affreschi delle collezioni Farnese e pompeiane. Nessun museo al mondo poteva costruire una simmetria del genere. L’esposizione ribadisce l’assoluta continuità del pensiero artistico fatto di lasciti e rielaborazioni innovative. Ma soprattutto, lancia un messaggio molto chiaro: ora più che mai l’arte può unire e condannare il lato più deteriore dell’uomo, come già fece Picasso con la celebre Guernica. Picasso arriva al MANN in un momento storico per il nostro museo che ha raddoppiato i propri spazi ed ora restituito alla fruizione l’ala occidentale con sale monumentali chiuse da 50 anni. Non poteva che essere un evento di tale prestigio, nel segno delle comuni radici europee, a festeggiare questa indimenticabile primavera dell’arte “.
L’esposizione curata da Clemente Marconi, allestita nelle sale della collezione Farnese e visitabile dal 5 aprile al 27 agosto 2023, si divide in due parti: la prima relativa ai soggiorni a Napoli di Picasso, delineando come si presentava il museo al tempo della visita dell’artista – allora non ancora specificatamente “archeologico”, ma Museo Nazionale di Napoli dalla disposizione assai moderna nel superamento dei canoni espositivi ottocenteschi –, e la seconda relativa al confronto tra le opere del museo e i lavori di Pablo Picasso.
In mostra l’eccezionale prestito del British Museum di Londra di 37 delle 100 tavole che compongono la Suite Vollard. Queste incisioni, realizzate tra il 1930 e il 1937, si configurano come un fulcro interpretativo nell’opera dell’artista. A queste si aggiungono i rilevanti prestiti del Museo Picasso di Parigi e di Gagosian New York per un insieme di 43 opere messe a confronto principalmente con le sculture Farnese e i dipinti da Pompei, entrambi importanti chiavi di lettura del percorso artistico picassiano. In particolare, il gigantismo e la monumentalità delle sculture Farnese avrebbero avuto un effetto particolarmente significativo sullo sviluppo artistico di Picasso: portando l’artista a conferire un aspetto tridimensionale alle sue opere pittoriche e scultoree, segnate prima della sua visita all’allora Museo Nazionale di Napoli dalla bidimensionalità dell’approccio cubista.
L’eco profonda del viaggio in Italia del 1917 sulla produzione artistica di Picasso è stato riconosciuto da tempo e rappresenta ormai un punto fermo in letteratura. Proprio all’impatto delle opere d’arte viste a Roma, Napoli e Firenze si attribuisce un decisivo rafforzamento della tendenza di Picasso verso il naturalismo del cosiddetto “secondo periodo classico”. All’interno di quel viaggio, il soggiorno a Napoli, con la visita sia a Pompei sia al museo che allora esponeva la Collezione Farnese e le opere da Ercolano e Pompei, ha a sua volta una rilevanza particolare: il naturalismo di questa fase picassiana assume forme esplicitamente classicizzanti, ben riconoscibili nella maggioranza dei dipinti e disegni non cubisti degli anni dal 1917 al 1925 e nell’opera grafica degli anni ‘30.
Tutte le tematiche della mostra sono ripercorse e approfondite dagli importanti saggi pubblicati nel catalogo edito da Electa.
Promossa dal Museo Archeologico Nazionale di Napoli con il sostegno della Regione Campania, e con l’organizzazione della casa editrice Electa, la mostra “Picasso e l’antico” si inserisce nel progetto internazionale “Picasso Celebration 1973 – 2023: 50 mostre ed eventi per celebrare Picasso” nel cinquantenario della morte.
Mentre il Sindaco Andrea Pirozzi annuncia su Facebook per oggi 1 aprile l’installazione della Panchina Blu per l’autismo, piovono critiche.
Il Presidente del Gruppo Pa-dri Separati, Remigio De Matteis, è il primo a parlare: “Ma sì. Panchina rossa per le donne, gialla per l’infanzia, blu per l’autismo, ma blu per i papà separati no, come lamento da anni. Il Registro alla bi-genitorialità, tra l’altro, così come è fatto dal Comune di Santa Maria a Vico richiede la sentenza del Tribunale, mentre la legge 54/2006 cita “La disciplina relativa all’affidamento condiviso prevede il diritto del figlio, anche in caso di separazione personale dei genitori, di mantenere un rapporto equilibrato e continuativo con ciascuno di essi, di ricevere cura, educazione e istruzione da entrambi e di conservare rapporti significativi con gli ascendenti ed i parenti di ciascun ramo genitoriale. E ciò si collega all’art. 30 della Costituzione, che, al co. I, statuisce che: “E’ dovere e diritto dei genitori mantenere, istruire ed educare i figli, anche se nati fuori dal matrimonio” (https://www.altalex.com/documents/altalexpedia/2013/02/06/affido-condiviso#:~:text=La%20legge%20n.,stabili%20con%20entrambi%20i%20genitori..). E’ un controsenso. Tra l’altro, come Presidente dei papà separati, mi sento preso in giro ancora una volta. Forse non siamo di moda”.
Gli fa eco il professor Carlo Crisci, portavoce locale del Gruppo Pa-dri Separati: “Da concittadino, a fronte delle tante promesse, non ho avuto alcun supporto. Con tanto rammarico constato che è solo una presa in giro, un affronto al nostro gruppo. Noi avevamo protocollato la richiesta per primi, anni fa”.
Dal Gruppo fanno sapere che “Ci riserviamo azioni civili e penali nelle sedi opportune per inottemperanza delle precedenti missive e della legge 54/2006“.
Piovono critiche anche da Mariarosaria Canzano, autrice del libro “Laura coraggio!”: “Strano che non abbiano invitato l’Associazione Il Fiorellino e La Tartaruga, che si occupa seriamente di autismo. L’associazione è riuscita ad avere 38 panchine blu sul tema dell’autismo nell’avellinese. Penso che abbia un minimo di titolo, invece vedo Libera e Comitato Don Diana: mi chiedo che competenze abbiano sull’autismo. Ho paura che l’autismo sia trattato come una moda perché i casi sono drammaticamente in aumento. Non vorrei che questa iniziativa fosse solo di facciata perché spesso, noi genitori, siamo lasciati desolatamente soli: mi auguro che non sia così anche in questo caso e che il Comune di Santa Maria a Vico si occupi fattivamente della questione”.
La sera del 29 aprile alle ore 19.00 tutti invitati nella splendida cornice della zona piscina della Villa di Fonzie, a Santa Maria a Vico ( CE).
In via Limite 13, infatti, si terrà la prima tappa del Concorso di Bellezza nazionale:” MISS TIFATA”, presente sulle scene dal 2013.
Quest’anno il Patron del concorso, Giovanni Antonio Caricchia, ha deciso di rinnovare completamente l’organizzazione, affidandosi ad un team di operatori esperti del mondo dello spettacolo e del cinema: Alessandra Vignati, per la parte artistica, si occupa di selezionare e preparare le miss, di creare le coerografie delle sfilate, nonchè di presentare le quattro tappe del concorso , Tony Pupo e Roberto Mannara, per la parte tecnica e manageriale, si occupano delle pubbliche relazioni e dell’ organizzazione materiale dell’evento. Le Miss in gara saranno divise in tre gruppi per fascia d’età: miss 15/30, over 31/50, overissime dai 50 in poi e, oltre a sfilare, dovranno superare le prove di Portamento, Posa fotografica e fare un piccolo discorso di autopresentazione, davanti ad una giuria di esperti, capitanata dal produttore cinematografico di Radiosuono Napoli, Mirko Maria.
Tanti sono gli sponsor a livello locale, regionale e nazionale che hanno già aderito all’iniziativa, tra cui Fonzie Swimming & Wellness di Alfonso Balletta, che ospiterà l’evento, Goccia D’Oro Profumi, di Alfonso Piscitelli, Top Class biancheria di qualità di Santa Maria a Vico ( CE) di Assunta De Lucia, Go Away Boutique di Giugliano ( Na) di Imma Natasha Diaz, Puronero Caffè di Portico di Caserta , Edil Tecnology di Raffaele Menditto e MendittoCostruzioni s.r.l. di Luigi Menditto di Aversa, Eliostampa copisteria di Marcianise, Arcobaleno Fidelity Card di Capua ( CE), ecc.
28 marzo 2023. Il titolo della mostra “Annerite scaglie”, personale di Aulo Pedicini (classe 1942), a cura di Generoso Bruno, nasce dalle parole di un ultimo componimento dedicato all’artista dal fratello Gerardo, critico d’arte e poeta, scomparso di recente (1937-1922), che suggeriscono una origine primordiale, quasi alchemica della sua scultura. Quelle stesse parole saranno materializzate dalla lettura di Renato Carpentieri, che interverrà alvernissage alle 17.
Nato a Foglianise nel 1942 e attivo dagli anni ’60 sulla scena artistica napoletana, Pedicini ha attraversato le neoavanguardie degli anni ’70, muovendo dagli echi del post-cubismo e del surrealismo dada, utilizzando anche materiali non convenzionali.
Le opere in mostra, quasi un centinaio, rappresentano una vera e propria antologia della produzione del poliedrico artista, arricchita degli ultimi lavori, nei quali Pedicini è tornato all’assemblaggio, questa volta attraverso la tecnica del collage. Si parte dalle teche degli anni ’60, passando ai più recenti bronzi (circa 15 opere) – esposti nella sala che introduce la sezione epigrafica – per arrivare agli ultimi lavori pittorici (circa 85). Racconta il curatore Generoso Bruno: “Tornano in esposizione le teche e le sculture di assemblaggio, per la creazione delle quali Pedicini interviene sulla frazione di scarto di quella che definisce l’effimera opulenza della società dei consumi, indagando la produzione di massa e il suo uso sociale, quasi come un archeologo teso alla ricostruzione del tempo presente attraverso i suoi residui”.
La ricerca più recente è esemplificata da una caleidoscopica moltitudine di interventi sulle scale di grigio in glossy paper e dalle numerose Trasposizioni di questi su tela e altri supporti.
Nella sala che introduce alla sezione “metropolitana”, che ospita la mostra, aperta da uno scatto di Mimmo Jodice all’Anfiteatro Flavio di Pozzuoli, è presentata l’intera serie fotografica dellaperformance“Progressione in uno spazio definito”, del 1966, in cui Pedicini è ritratto dall’obiettivo dello stesso Jodice.
“In anni più recenti Pedicini giunge al Mito, evocato come originaria narrazione dell’esistente. Nel tempo dell’isolamento pandemico l’artista è ritornato sull’operazione dell’assemblaggio, questa volta utilizzando come base la carta con la tecnica del collage“.
Note biografiche
Aulo Pedicini (Foglianise, 1942), scultore, pittore, performer, grafico, incisore e decoratore di tessuti, vive e lavora a Napoli. Si diploma nel 1960 all’Istituto Statale d’Arte Filippo Palizzi di Napoli, fra il 1962 e il 1967 consegue il diploma di Magistero e si diploma in Scultura presso l’Accademia delle Belle Arti di Napoli.
Negli anni Sessanta le sue produzioni sono segnate da uno stile immediato ed informale. Nel decennio successivo, Pedicini prende parte alla Quadriennale di Roma (1975), alla XXXVII Biennale di Venezia (1976) e al Festival Dada (1979) a Los Angeles. Al tempo, la sua pratica scultorea indaga il consumo, l’oggetto, lo scarto e la sua possibilità assemblativa. Negli stessi anni l’artista realizza performance di grande impatto: Il Malato, realizzata presso l’Ospedale Psichiatrico Frullone di Napoli, fu presentata a Venezia in occasione della Biennale del 1976.
Con la produzione in bronzo Pedicini recupera l’idea della pratica scultorea di grande dimensione, nella quale si riconoscono suggestioni metafisiche.
Le sue opere sono presenti in diversi musei e istituzioni pubbliche in Italia e nel mondo.
Prima di essere un’artista dalle mille sfaccettature Anna Maria Zoppi è una donna, e da donna ha da sempre raccontato le donne in modo dinamico, creativo ed al passo con i tempi. Una creatività che la Zoppi estrinseca utilizzando vari linguaggi: ha iniziato con la fotografia, da pioniera nella Casal di Principe degli anni ’80, ha continuato con la pittura e, negli ultimi anni ha esplorato anche il mondo della scrittura con due romanzi che meritano di essere letti.
Arti diverse, un unico fil rouge, la Donna rappresentata tanto nella bellezza, quanto nella fragilità. Delle donne ha raccontato il coraggio, la forza, la sensibilità, la libertà, il dolore. Ogni volta con una luce nuova, ma sempre con una grande intensità emotiva, quella che solo una donna può conoscere.
Oggi, con la sua ultima mostra Anna Maria Zoppi ritorna alle origini, all’archetipo femminile, la donna madre Terra. Gea, per gli antichi greci, dea primordiale dall’inesauribile forza creatrice, generatrice di vita. La madre terra da cui tutto ha origine e che viene usata dall’artista per creare le sue donne, le sue MATRES, che si ispirano alle Matres Matutae, le statue della singolare collezione conservate nel Museo Campano di Capua dove sarà allestita la mostra dal 31 marzo al 9 aprile.
Non ci poteva essere luogo più idoneo per ospitare questa mostra. Il vernissage si terrà il 31 marzo alle ore 17.00 nella sala convegni del Museo Campano.
La mostra sarà inaugurata dall’artista con il direttore del Museo Campano Gianni Solino. Con loro Pina Farina, Presidente dell’associazione “Noi voci di donne”, Lucia Ranucci già commissario dell’Ente Provinciale del Turismo e il ricercatore storico Gianni Di Dio.
L’incontro sarà presentato dalla giornalista Lucia Grimaldi. Le letture saranno a cura di Laura Ferrante. Il catalogo è stato curato da Jvn& T.
MADDALONI (Caserta) –Nuovo appuntamento di marzo 2023 con la rassegna “«Ultimo Ballo in Maschera» ritorno e presenza sul territorio”. L’evento si terrà venerdì 24 marzo 2023dalle ore 16.30,con la presentazione di Lucia Grimaldi e le riprese Tv di Fulvio De Lucia (disponibili sul canale Youtube “Comunicando” al link https://www.youtube.com /channel/ UCX8Yn68f3CmHNct7M4TughA).
Tema della serata “Servire qualcuno” e slogan “ … i vecchi quando accarezzano hanno il timore di far troppo forte” da “Il sogno di Maria” di Fabrizio De Andrè.
L’evento inizia con i saluti istituzionali delle Autorità politiche, religiose, militari, del Dott. Rocco Gervasio, Rettore del Convitto e dunque vi sarà l’apertura dei lavori con una performance video musicale con le foto di Michele Pagliaro.
Seguono la presentazione dei libri “Il capro” di Silvia Cassioli e “La Musica del diavolo” di Nicola Valentini. Seguono le letture della poetessa Giovanna Santangelo.
Interverranno l’avv. Alessandra Crisci (criminologa e criminalista), il dott. Antonio D’Angelo (DSGA del Convitto Nazionale Statale “Giordano Bruno”), Vins Tramontano (giornalista scrittore), Sofia Petruccelli e Giovanni Santonastaso, collaboratori della rassegna e ideatori del marchio “Mc passione legno”, Francesco De Rosa (giornalista scrittore), Massimo Razzano (musicista), Luigi Di Nuzzo (docente di filosofia), Vincenzo Silvestro (musicista) e il Maestro Michail Benois Letizià (creativo e ideatore della rassegna).
Con i saluti e una performance musicale si concluderà la serata.
Un ringraziamento particolare agli allievi, alla direzione, al corpo docente, al personale tecnico-amministrativo del Convitto, all’UNAC e a tutti i collaboratori.
Remigio De Matteis, Presidente del Gruppo nazionale Pa-dri Separati di San Felice a Cancello, si congratula con il Sindaco di Caserta, Carlo Marino, per l’installazione della Panchina Blu in piazza Cattaneo.
“Sono felice, è un grande segno di civiltà. Il gruppo, che da anni segue anche legalmente i papà separati di tutta Italia, ha finalmente nuovi interlocutori. Mi aspetto un dialogo costruttivo con il Primo Cittadino, il prossimo passo mi auguro sia l’approvazione comunale del registro della bi- genitorialità, attivato già in altri Comuni italiani. Siamo presenti sul territorio da anni e siamo felici quando vediamo che le nostre battaglie sono condivise dalle amministrazioni. E’ molto importante avere interlocutori istituzionali e ci congratuliamo con il Sindaco Marino”.
Il MANN è il primo museo italiano ad avere una edizione ‘da collezione’ del Monopoly, il gioco da tavolo più amato al mondo. Sono state realizzate solo mille copie del Monopoly MANN, già disponibili presso il bookshop del Museo (al prezzo di 69 euro) e prossimamente on line: il ricavato delle vendite sarà destinato al restauro delle casseforti pompeiane delle collezioni del MANN. “Partiremo da un pezzo raro per le sue piccole dimensioni, possiamo definirla quasi una cassaforte portatile. Mai aperta, è conservata da oltre duecento anni nei depositi – racconta il direttore del MANN Paolo Giulierini – Invitiamo tutti i collezionisti di giochi di società e i tanti appassionati a partecipare alla ‘scoperta’ di questo reperto misterioso, sfidandosi con il nostro Monopoly e seguendo gli studi degli archeologi del MANN. Siamo giunti, infatti, alla fase finale del riordino dei depositi e le operazioni di scavo in questo immenso patrimonio continuano a riservarci sorprese. Abbiamo così voluto abbinare la diffusione del Monopoly del MANN alla divulgazione di queste indagini. E un pezzo come la cassaforte, con il suo rimando alle monete che potremo trovare al suo interno, ci è sembrato perfetto per iniziare“.
Creato da Elizabeth Magie all’inizio del XX secolo e pubblicato per la prima volta nel 1935, il Monopoly ha conquistato oltre un miliardo di persone in 114 nazioni e 47 lingue. In Italia, ogni anno, ne vengono vendute più di 200.000 unità.
Per l’edizione Monopoly MANN da collezione il progetto è stato ideato e curato dall’archeologo Mario Grimaldi. La grafica di Antonella Colucci è stata ottimizzata da Silvia Neri.
La realizzazione è partita con la lavorazione del tabellone di gioco, secondo le specifiche fornite dalla Hasbro, utilizzando il Salone della Meridiana come immagine sorgente centrale, inserendo font specifici e realizzando loghi personalizzati. Sul denaro è stampato il logo del Museo Archeologico Nazionale di Napoli.
Sul tabellone del gioco, destinato a coinvolgere un pubblico di tutte le età, compaiono le sezioni permanenti del Museo, compresa la Campania Romana di prossima apertura. Si avanzerà quindi tra le sale ammirando alcuni tra i pezzi tra più celebri e rappresentativi, riprodotti anche sulle pedine realizzate in 3d. Anche Imprevisti e Probabilità, sono stati adattati alla vita del Museo: i giocatori si imbatteranno in tasse per il restauro, biglietto di ingresso, mostre, visite guidate etc.
Winning Moves è l’azienda inglese autorizzata da Hasbro (titolare dei diritti del Monopoly) a realizzare le edizioni speciali del gioco, come questa dedicata al MANN. Ideatrice con il MANN del progetto è DABLIU, Agenzia di pubblicità e consulenza strategica, nata del 2004 a Napoli ed operante a livello internazionale.
Un patrimonio immenso quello di Stabiae, che abbraccia reperti e testimonianze uniche dalle ville di età romana ubicate sul pianoro di Varano a Castellammare – oggi custoditi presso il Museo Archeologico Nazionale di Napoli e il Museo Archeologico di Stabiae Libero D’Orsi – da valorizzare, far conoscere e fruire sempre di più, al fine di evidenziare l’eccezionale valore storico e culturale di questi territori, la loro origine e storia.
E’ su queste basi che si fonda l’Accordo Quadro tra il Parco archeologico di Pompei e il Museo Archeologico Nazionale di Napoli – che conserva i reperti rinvenuti durante gli scavi di età borbonica – attraverso il quale si intende dar vita a progetti dedicati alla conoscenza e valorizzazione di questo patrimonio. Non solo attività di divulgazione – quali organizzazione di convegni, seminari e pubblicazioni, ma anche ricerca sui materiali e i loro contesti di provenienza e la creazione di un catalogo digitale dei reperti stabiani finalizzato ad una fruizione partecipata e digitale.
E soprattutto si partirà nell’immediato con il prestito di diverse opere che andranno ad arricchire il percorso espositivo del Museo Libero D’Orsi in fase di ampliamento, a cui seguiranno, secondo pianificazioni programmate nel tempo, mostre e percorsi culturali incrociati.
Il 16 marzo alle ore 16.00 presso l’Aula Convegni della Reggia di Quisisana di Castellammare di Stabia si terrà la presentazione stampa dell’ampio progetto di valorizzazione del patrimonio culturale stabiano, tra le cui attività e iniziative si inserisce l’Accordo Quadro con il MANN.
Saranno presenti il Direttore Generale del Parco Archeologico di Pompei Gabriel Zuchtriegel, il Direttore del Museo Archeologico Nazionale di Napoli Paolo Giulierini, la Commissione prefettizia costituita dal prefetto Raffaele Cannizzaro, dal viceprefetto Mauro Passerotti e dalla dott.ssa Rosa Valentino.
Nell’occasione saranno illustrati i dettagli dei progetti in corso su tutta l’area archeologica di Stabia e gli interventi già avviati presso la Reggia di Quisisana, tra cui l’ampliamento del Museo Libero D’Orsi, l’allestimento dei depositi archeologici e il restauro della Torre Colombaia, resi possibili grazie all’Accordo di valorizzazione, conseguito nel 2019 tra il Parco Archeologico di Pompei e il Comune di Castellammare di Stabia.
Saranno al riguardo rese note le azioni strategiche e il piano di gestione che le due istituzioni hanno pianificato, congiuntamente all’avvio dei numerosi progetti che interessano quello che si avvia a divenire un importante polo culturale del territorio.
Alle 17.00 seguirà la conferenza “Stabiae, luogo delle due scoperte” organizzata dal “Comitato per gli scavi di Stabia fondato dal 1950”, primo incontro dei “Dialoghi di Quisisana”, rassegna di eventi culturali e iniziative letterarie, che si inserisce nel più ampio programma di valorizzazione, a cura dalla dott.ssa Maria Rispoli, responsabile del Museo, previsto a partire da quest’estate in vista della riapertura e inaugurazione del nuovo percorso espositivo.
I due Direttori, Gabriel Zuchtriegel e Paolo Giulierini, dialogheranno in un confronto sulle radici storico-culturali del territorio stabiano tra passato e presente. L’incontro è moderato dal giornalista Antonio Ferrara.