Thanksgiving Day: storia di una festa

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Il 27 novembre 2025, quarto giovedì di novembre, come da tradizione USA, si celebra il #Giorno del Ringraziamento. Si tratta di una festa nazionale celebrata in Canada, USA, Grenada, Saint Lucia, Liberia e anche in Brasile e Filippine, seppure ufficiosamente.

Le date variano: In Canada, ad esempio, si celebra il secondo lunedì di ottobre.

E’ una festa molto sentita: ci si riunisce in famiglia e con amici, si pranza con un pasto abbondante, a base di tacchino, e si rende grazie per le benedizioni e i successi dell’anno precedente.

La storia:

Secondo la tradizione religiosa protestante, le origini del Thanksgiving Day risalgono al 1621 a Plymouth, in Massachusetts.

L’anno precedente i Padri Pellegrini (puritani inglesi) erano giunti sulle coste statunitensi a bordo della nave Mayflower e avevano fondato la colonia di Plymouth. Il primo inverno fu estremamente duro e decimò la popolazione.

I nativi americani, Wampanoag, aiutarono i coloni insegnando loro a coltivare la terra e cacciare: fu un successo. Per celebrare l’abbondanza, il governatore della colonia, William Bradford, organizzò un banchetto di tre giorni, invitando anche i Wampanoag. Questo evento è considerato la base storica del Giorno del Ringraziamento.

Il riconoscimento ufficiale è avvenuto nel 1863, durante la Guerra Civile: il Presidente Abraham Lincoln la proclamò festa nazionale l’ultimo giovedì di novembre, mentre nel 1941 il Presidente Franklin D. Roosevelt stabilì che fosse celebrata ogni quarto giovedì di novembre.

Tradizioni e Menù

Ogni famiglia si riunisce per un pranzo molto ricco e composto da tacchino arrosto ripieno, contorni come patate dolci e salsa di mirtilli, salsa gravy (il fondo di cottura del tacchino). Il pasto si conclude con dolci realizzati con ingredienti di stagione: la torta di zucca (pumpkin pie) e la torta di noci pecan (pecan pie).

Il Giorno del Ringraziamento, celebrato a lungo anche come festa laica, è una festa molto sentita: equivale al nostro Natale. E’ una giornata in cui gli statunitensi si riuniscono celebrando la gratitudine e i legami familiari. Il cibo è distribuito anche ai vicini e ai poveri.

Le celebrazioni:

A New York c’è la #Parata di Macy’s: essa vede enormi palloni gonfiabili con le fattezze di cartoni animati, bande musicali e artisti.

Il Presidente mangia, di solito, con i soldati.

#Football Americano:

La televisione trasmette partite della NFL, in particolare quelle dei Detroit Lions e dei Dallas Cowboys.

La Grazia Presidenziale:

Il Presidente degli Stati Uniti svolge l’atto simbolico di “graziare” un tacchino: non lo si cucina e va a vivere in una fattoria. E’ il tacchino che apre la parata. L’evento è nato con il Presidente John Fitzgerald Kennedy.

Black Friday:

E’ il lato più prosaico della festa. Si tratta di una giornata di grandi sconti (ma le grandi catene di shopping la mantengono per tutta la settimana) e sancisce l’inizio del periodo dello shopping natalizio.

Anna Rita Canone

L’autodifesa diventa arte, Elena Ketra presenta la performance “Luchadoras”

A pochi giorni dalla Giornata mondiale contro la violenza sulle donne, in occasione della Venice Cup e della Youth League, in programma dal 3 al 7 dicembre al Palazzo del Turismo di Jesolo, l’artista Elena Ketra presenta “Luchadoras”, un intervento performativo che declina il tema dell’autodeterminazione femminile attraverso un’esperienza partecipativa di autodifesa. L’happening si inserisce nella cornice del grande autunno internazionale del karate, che porta in città Venice Cup Senior, Parakarate Cup e Youth League con atleti da oltre 80 Paesi.

Il progetto “Luchadoras”, sostenuto dalla Fondazione Solares delle Arti di Parma e curata da Cesare Biasini Selvaggi e Uros Gorgone, prende ispirazione dalle iconiche lottatrici della lucha libre messicana come simboli di agency e potere trasformativo. Unisce pratica artistica, attivismo e coinvolgimento diretto attraverso un corso base di autodifesa rivolto in particolare a ragazze e donne, condotto in location deputate all’arte ma anche in spazi “non convenzionali”, per sottolineare la necessità di portare l’arte fuori dalle istituzioni e dentro la vita reale, come strumento di empowerment e contrasto alla violenza di genere.

Il workshop di autodifesa è guidato dal Maestro Stefano Caccotecnico della Federazione Italiana Judo Lotta Karate Arti Marziali (FIJLKAM), con una lunga esperienza nella divulgazione dei fondamenti della self-defense. Il suo contributo permette alle partecipanti di acquisire consapevolezza corporea e strumenti di protezione personale attraverso un approccio accessibile, sicuro e formativo.

Artista multidisciplinare italiana, formata all’Accademia di Belle Arti di Venezia, Elena Ketra concentra la sua ricerca su empowerment femminile, inclusione e autocoscienza, intrecciando estetica pop, cultura queer e critica sociale. Le sue opere – tra cui Girlpower, Serialmirrors, Utereyes e la performance digitale Sologamy – esplorano modelli alternativi di autodeterminazione e resistenza, confrontandosi con le tensioni sociali e culturali più attuali, dalle questioni di genere alle dinamiche identitarie in evoluzione.

Multisport Veneto è partner dell’iniziativa e, oltre ad organizzare gli eventi di karate a Jesolo, promuove progetti che valorizzano il benessere, l’inclusione e la diffusione della cultura sportiva nel territorio. 

Jute Sport (Official Distributor Adidas Combat Sports in Italia) è technical sponsor dell’happening e veste le partecipanti con le magliette personalizzate “Luchadoras”, realizzate appositamente per sottolineare l’unione tra performance artistica, disciplina sportiva e messaggio di empowerment.

“Luchadoras”, progetto che ha anche il supporto mediatico di Exibart e di Supermartek, diventa così un’azione corale che intreccia linguaggi diversi – arti visive, performance, sport da combattimento – per ribadire con forza la necessità di sensibilizzare, educare e creare comunità attorno al tema della lotta alla violenza di genere. Un invito a riscoprire il corpo come luogo di forza, identità e autodeterminazione nei giorni in cui dibattito sulla violenza sulle donne è sempre più acceso.

SCHEDE DI APPROFONDIMENTO

Elena Ketra è un’artista multidisciplinare formata all’Accademia di Belle Arti di Venezia. La sua ricerca indaga empowerment femminile, inclusione e processi di autocoscienza intrecciando estetica pop, cultura queer e critica sociale. Tra le opere più note figurano Girlpower, Serialmirrors e Utereyes, progetti simbolici che decostruiscono stereotipi di genere. Nel 2023 realizza la performance digitale Sologamy, approfondita nel saggio “Sologamia. L’arte di sposare sé stessə”; nel 2025 il termine “sologamia” entra come neologismo nella Treccani. La sua ricerca è stata raccontata dalle principali testate italiane, e un’opera del progetto Luchadoras è scelta come copertina di Exibart. Ha esposto in istituzioni nazionali e internazionali tra cui Museo Madre (Napoli), MAM (Mantova), Silesian Museum (Katowice), Stichting Artes (Amsterdam) e Kyoto Shibori Museum. Vincitrice dell’Exibart Prize 2024, è selezionata per la residenza internazionale ISCP – International Studio & Curatorial Program di New York. Sue opere sono presenti in collezioni pubbliche e private. www.ketra.it

CURATORI

Uros Gorgone è Fondatore e Art Director di Exibart, pubblicazione leader nella comunicazione dell’arte contemporanea. Con una grande esperienza nel campo della produzione culturale e della comunicazione, ha collaborato con le maggiori istituzioni di arte e con brands, tra cui Pepsi, Benetton e Fiat.

Cesare Biasini Selvaggi è curatore d’arte, manager culturale e saggista. È autore di oltre un centinaio di saggi di arte moderna e contemporanea e di cataloghi, pubblicati per i tipi di De Agostini, RCS Libri, Hachette, Mondadori, Electa, Skira, Carlo Cambi editore, De Luca editori d’arte, exibart.edizioni. Ha ideato e realizzato più di 150 mostre d’arte tra l’Italia e l’estero. Tra le recenti la personale di Chris Soal al MAXXI di Roma, la monografica di Mario Ceroli alla Galleria Nazionale di arte moderna e contemporanea, Roma e la monografica di Giacomo Balla al Palazzo del Governatore, Parma.

LE LUCHADORAS

La partecipazione femminile alla lucha libre affonda le radici negli anni ’30, ma è negli anni ’50–’60 che le luchadoras iniziano a conquistare un vero spazio, sfidando pregiudizi sociali e il divieto non ufficiale che limitava la presenza delle donne nei ring principali. Negli anni ’70 la disciplina vive il suo primo periodo d’oro, grazie a figure carismatiche come La Dama Enmascarada, Irma González e Lola González, che aprono la strada a generazioni future. Nonostante periodi di restrizioni — come il blocco alle esibizioni femminili a Città del Messico durato fino al 1986 — le atlete continuano a lottare e a espandere la loro popolarità in tutto il paese. Dagli anni ’90 a oggi, la lucha libre femminile vive una crescita costante: nascono nuove federazioni, si moltiplicano gli eventi internazionali e le luchadoras diventano simboli di empowerment, mescolando atletismo, teatralità e identità culturale. Star contemporanee come Marcela, Amapola, Lady Shani, Faby Apache e molte altre continuano a innovare lo stile, conquistando pubblico e riconoscimenti globali. Oggi le luchadoras incarnano una tradizione viva, unendo spettacolo e lotta per la parità, trasformando il ring in uno spazio di potere e autodeterminazione.

PROMOTORI

Solares Fondazione delle Arti

Solares Fondazione delle Arti è una realtà culturale multidisciplinare con sede a Parma, nata nel 2007 dalla fusione tra il Teatro delle Briciole e il Cinema Edison. La Fondazione si distingue per il superamento dei compartimenti tra diverse forme di espressione creativa, promuovendo una contaminazione tra arte contemporanea, teatro, cinema, danza, poesia e musica. Ha una forte vocazione internazionale ed è profondamente radicata nel territorio, con particolare attenzione a nuove generazioni e linguaggi innovativi. Gestisce spazi come il Teatro al Parco di Parma e si impegna nella produzione, promozione e diffusione di progetti artistici originali con un approccio multidisciplinare e sinergico tra artisti, curatori e istituzioni. www.solaresdellearti.it

Supermartek

Supermartek è una galleria d’arte online innovativa che offre uno spazio digitale per la promozione di opere d’arte contemporanea. Si presenta come una piattaforma che unisce artisti, collezionisti e appassionati, facilitando l’accesso a una vasta gamma di opere in vari formati e stili. La galleria di Supermartek valorizza la sperimentazione artistica e i linguaggi contemporanei, creando un ambiente virtuale dinamico e accessibile in cui le opere possono essere apprezzate, scoperte e acquistate facilmente. Grazie a una forte attenzione alla qualità delle opere e alla cura della presentazione, Supermartek rappresenta un punto di riferimento nel mercato dell’arte digitale, promuovendo nuovi talenti e artisti affermati con un approccio inclusivo e contemporaneo. La piattaforma è pensata per offrire un’esperienza user-friendly, integrando servizi di supporto per artisti e acquirenti, ridefinendo così il modo di fruire e acquistare arte nel mondo digitale. www.supermartek.com

MEDIA PARTNER

Exibart è da oltre 25 anni il punto di riferimento autorevole e imprescindibile per il panorama dell’arte contemporanea in Italia e all’estero. Attraverso piattaforme multicanale – che includono un sito web di grande diffusione, una rivista cartacea, una piattaforma video e app digitali – Exibart offre una copertura completa e aggiornata degli eventi, delle mostre, del mercato e delle dinamiche culturali che animano il settore artistico contemporaneo. Grazie alla sua competenza riconosciuta, alla rete di collaborazioni con artisti, curatori e istituzioni di rilievo e alla qualità dei contenuti critici e di approfondimento, Exibart ha consolidato una posizione di prestigio che la rende un punto di riferimento sia per gli addetti ai lavori sia per un pubblico più ampio di appassionati e collezionisti. Promuove il dibattito culturale, sostiene la ricerca artistica emergente e contribuisce in modo decisivo alla diffusione della cultura artistica e alla valorizzazione del sistema delle arti visive in Italia e a livello internazionale. La sua autorevolezza e il ruolo attivo nei processi di innovazione e promozione culturale fanno di Exibart uno strumento imprescindibile per orientarsi e partecipare dinamicamente al mondo dell’arte contemporanea, rappresentando un modello esemplare di comunicazione culturale e approfondimento critico nel settore. www.exibart.com

PARTNER

MULTISPORT VENETO SRL Multisport Veneto Srl SD è una società nata nel 2016 come braccio operativo di Asi Karate Veneto Centro Karate Noale, associazione fondata nel 1974, tutt’ora affiliata alla Fijlkam, per far fronte a tutti gli aspetti organizzativi di eventi sportivi in generale e della Youth League in particolare. Asi Karate Veneto, fondata dal compianto Prof. Lino Vardiero ed ora presieduta dal figlio, il Maestro Vladi Vardiero, è una delle associazioni più titolate a livello nazionale per i numerosi risultati agonistici ottenuti dai propri atleti in quasi mezzo secolo di attività. Il Comitato Olimpico gli ha riconosciuto prima la medaglia di bronzo e successivamente quell’argento per i Meriti Sportivi conseguiti. La Federazione l’ha insignita della Medaglia d’Onore federale, massima onorificenza riconosciuta dalla Fijlkam. Multisport Veneto Srl SD quale Generl Contractor ha in capo la progettazione, pianificazione e organizzazione degli Eventi Internazionali della World Karate Federation che si svolgono in Italia dal 2018. Inoltre ha curato le edizioni della VeniceCup Karate dal 2016 ad oggi. Ha al suo attivo una decina di Eventi con un totale di presenze di oltre 12.000 Atleti in 4 anni.

TECHINAL PARTNER 

JUTE SPORT è una realtà leader nel panorama italiano degli articoli sportivi, riconosciuta per la sua specializzazione nelle arti marziali e negli sport da combattimento. L’azienda è distributore ufficiale ed esclusivo per l’Italia di Adidas Combat Sports, il brand di riferimento mondiale per discipline quali Judo, Karate, Taekwondo, Brazilian Jiu Jitsu (BJJ), Boxe, Kickboxing e MMA. Grazie a una profonda conoscenza tecnica del settore e a una logistica capillare, Jute Sport rifornisce atleti, federazioni, società sportive e rivenditori con attrezzature, abbigliamento tecnico e protezioni omologate dalle principali federazioni internazionali (IJF, WKF, WT, AIBA/IBA, WAKO). La missione dell’azienda è supportare la crescita degli sport da combattimento in Italia, garantendo prodotti che coniugano innovazione tecnologica, sicurezza e prestazioni elevate.

Anna Rita Canone

Vamonos Vacanze: la generazione della fretta riscopre il viaggio lento

Roma, 24 novembre 2025 – Dopo anni in cui il viaggio è stato trattato come una“to-do list” geografica, la generazione della fretta, compressa tra scadenze, notifiche, iperconnessione e FOMO, sta invertendo la rotta. Il nuovo lusso non è più il resort esclusivo, ma il tempo, vissuto con calma, densità ed emozione. Ad osservarlo sono gli specialisti di Vamonos Vacanze.

Si tratta di una trasformazione che sta ridisegnando il modo in cui gli italiani viaggiano e che è stata il fattore chiave del successo di Vamonos Vacanze, il tour operator specializzato in vacanze per gruppo, che per primo ha introdotto in Italia il concetto di viaggio-esperienza.

«Siamo la generazione che ha fatto tutto di corsa: studi, lavoro, carriera, weekend, perfino le relazioni. Oggi quello che manca non sono le destinazioni, ma la possibilità di sentire ciò che viviamo. Per questo i nostri gruppi scelgono sempre più programmi che rallentano, che permettono di conoscere, assaggiare, incontrare, ascoltare, condividere» spiegano gli specialisti di Vamonos Vacanze.

Cresce così in modo significativo la domanda di itinerari lenti, immersivi, relazionali: meno spostamenti, più contenuti; meno corse, più connessioni; meno checklist, più momenti da ricordare.

IL NUOVO PARADIGMA: DAL MORDI E FUGGI ALL’ESPERIENZA

Il turista del 2026 vuole immergersi nel luogo, non solo fotografarlo. E così le esperienze proposte da Vamonos Vacanze trovano terreno fertile: tour che non rincorrono le tappe, ma le vivono.

Lentezza, però, non significa inazione. Significa qualità:

  • tempi più distesi in ogni destinazione
  • incontri autentici con culture locali
  • attività esperienziali curate (dalle escursioni naturalistiche ai wine tour)
  • relazioni reali all’interno dei gruppi, guidati da un group leader dedicato
  • ritmi sostenibili, senza l’ansia di “stare al passo”

Nelle ultime stagioni, Vamonos Vacanze ha registrato un aumento significativo delle richieste di viaggi “non veloci”, confermando che la generazione della fretta ha bisogno di una pausa che sia davvero pausa.

PERCHÉ IL VIAGGIO LENTO PIACE TANTO AI SINGLE 30–55ENNI?

Perché risponde a tre bisogni emergenti:

  • Riconnettersi con sé stessi. Dopo anni di corsa continua, il viaggio diventa l’unico spazio in cui respirare davvero.
  • Costruire relazioni significative. Nei viaggi Vamonos Vacanze, i gruppi omogenei per età creano un senso immediato di familiarità. Non incontri “gente a caso”, ma persone simili a te.
  • Vivere esperienze, non collezionare timbri sul passaporto. La spinta è verso la qualità del vissuto, non la quantità delle destinazioni.

VAMONOS VACANZE: IL MODELLO DI SLOW TRAVEL GUIDATO

Da Capo Verde a Zanzibar, dal Marocco alle Canarie, da tour culturali in Giordania a weekend di wine & wellness in Toscana, Vamonos Vacanze ha trasformato il viaggio organizzato in una vera esperienza di comunità.

Ogni proposta si basa su una filosofia chiara:

  • tu pensa solo a partire
  • al resto pensa l’organizzazione
  • ogni giornata è costruita per farti vivere, non correre

Un modo nuovo di interpretare il viaggio che mette al centro il benessere emotivo, la curiosità e il piacere del tempo condiviso.

IL TREND 2026

Le analisi internazionali sul turismo confermano che lo slow travel non è più solo una nicchia, ma la tendenza dominante del 2026.«Il vero lusso oggi è fermarsi» affermano i responsabili di Vamonos Vacanze«Chi viaggia con noi —proseguono— non vuole scappare dalla quotidianità, ma riscoprire il proprio ritmo naturale. E farlo insieme ad altre persone che provano lo stesso bisogno».

Nel mondo che corre, chi sa rallentare vince. E per la generazione della fretta, finalmente, la vacanza torna a essere ciò che dovrebbe essere: un’esperienza che ti cambia, non una pausa che passa troppo in fretta.

I NUMERI CHE SPIEGANO IL BOOM DELLO SLOW TRAVEL

A livello globale la lentezza sta diventando un fenomeno strutturale. È quanto emerge dall’elaborazione di Vamonos Vacanze su fonti esterne e insight proprietari:

  • +47% la crescita del turismo slow in Europa negli ultimi 3 anni (Eurostat);
  • il 71% preferisce viaggi organizzati per ridurre lo stress decisionale (Booking Travel Trends 2025);
  • il 64% cerca esperienze sociali, relazionali e di gruppo per contrastare la solitudine urbana (Vamonos Vacanze);
  • il 62% dei viaggiatori italiani vuole “meno tappe ma più contenuti” (Osservatorio Turismo Nomisma);
  • il 55% considera il viaggio un’occasione per “ritrovare equilibrio psicologico” (Airbnb – Travel Trend Report);
  • il 52% dei single tra 30 e 55 anni cerca “vacanze che creino connessioni reali” (Vamonos Vacanze).

Anna Rita Canone

H&H e Chef Bruno Barbieri insieme per una nuova visione della tavola e della cucina

Il Gruppo Pengo, tra i principali operatori italiani nella distribuzione di articoli per la casa e la tavola con headquarter a Bassano del Grappa, presenta una prestigiosa collaborazione con lo Chef Bruno Barbieri.

Questa partnership dà vita alla nuova collezione “H&H by Bruno Barbieri”, un progetto che fonde l’esperienza e il gusto dello chef con la competenza nel design e la visione di mercato di Pengo, un’azienda che da oltre settant’anni accompagna la quotidianità delle persone con prodotti curati, funzionali e accessibili.

H&H, marchio di punta del Gruppo Pengo nato nel 2004, è sinonimo di stile contemporaneo e accessibile, ispirato dalle tendenze internazionali. Con le sue collezioni dedicate alla tavola, alla cucina e alla casa, H&H celebra il piacere di condividere momenti semplici, ma curati.

Umberto Pengo, Managing Director Gruppo Pengo: “Abbiamo trovato in Bruno Barbieri uno spirito affine: la stessa passione per lo stile e per le cose fatte con cura. Le nostre collezioni nascono dal desiderio di portare stile e funzionalità nella vita di tutti i giorni, e questa collaborazione racconta perfettamente il modo in cui interpretiamo H&H: collezioni belle, funzionali e accessibili, pensate per accompagnare la vita quotidiana con semplicità e gusto.”

Chef Bruno Barbieri: “La tavola è il cuore della casa: è dove si condividono storie, sapori, emozioni. Con H&H ho voluto creare collezioni che unissero stile, funzionalità e piacere di stare insieme. Ogni pezzo nasce dal desiderio di rendere speciale ogni gesto in cucina.”

La prima collezione presentata, Nomad, è un invito a un viaggio visivo: pattern e colori ispirati a tessuti e culture del mondo si intrecciano in una tavola dallo spirito libero e contemporaneo.

Accanto a Nomad, prende forma la collezione Capital, una linea essenziale e armoniosa in New Bone China. L’offerta si completa con le collezioni dedicate alla cottura Voyage, Mithos e Next, pensate per chi ama cucinare con praticità e stile.

Ogni collezione interpreta l’idea di una casa vissuta con naturalezza, dove la bellezza si ritrova nei gesti quotidiani e nella voglia di stare insieme.

L’accordo con lo Chef Bruno Barbieri si inserisce in un momento di forte evoluzione e crescita per il Gruppo Pengo. L’azienda ha rafforzato la propria presenza internazionale e ha avviato un ambizioso piano di investimenti in innovazione, logistica e sostenibilità.

L’investimento nell’automazione avanzata ha portato all’adozione dei sistemi all’avanguardia AutoStore (sviluppato con Swisslog) e MBPS (Mixed Box Buffering & Palletizing System, sviluppato con Trascar). Queste implementazioni hanno consentito di ottimizzare in modo significativo i processi di stoccaggio e spedizione, consolidando un modello logistico totalmente integrato e di proprietà.

L’impegno in ambito logistico si estende al rinnovo della flotta aziendale, che ora include 25 nuovi automezzi di ultima generazione, tra cui 10 bilici Volvo e 15 motrici Iveco Eurocargo. L’utilizzo di questi mezzi di ultima generazione, a ridotto impatto ambientale grazie ai bassi consumi ed emissioni di CO2, assicura un servizio diretto ed ecologicamente responsabile ai clienti su scala nazionale.

L’impegno si traduce in un investimento complessivo dedicato alla logistica di circa 9 milioni di euro, una mossa strategica che garantisce al Gruppo Pengo modernità ed elevata efficienza.

Anche la sede di Bassano del Grappa è oggetto di un importante investimento. La struttura, che oggi copre 4.500 m², è in fase di ampliamento con l’aggiunta di un nuovo corpo di oltre 1.500 m². Una volta ultimati i lavori, il complesso direzionale raggiungerà i 6.000 m², di cui 1.750 m² destinati al potenziamento dello showroom.

In linea con il piano investimenti la collaborazione con lo Chef Bruno Barbieri si inserisce strategicamente nel percorso evolutivo di Pengo e del Gruppo, a conferma di una visione orientata al costante miglioramento e all’innovazione e proiettata verso un futuro di progresso continuo e eccellenza.

SCHEDA GRUPPO PENGO

Fondato nel 1953 e con sede principale a Bassano del Grappa (Vicenza), il Gruppo Pengo è oggi una realtà internazionale tra le più dinamiche nel settore della casa, della tavola e del living, con una struttura che combina tradizione familiare, visione industriale e capacità distributiva europea. Il gruppo conta oltre 350 collaboratori e una rete di sedi operative tra Italia, Francia e Spagna: la Barbier SA in Francia, la Pengo Spazio Casa in Spagna e la Divisione Morini in Italia, dedicata al canale Ho.Re.Ca. (hotel, ristorazione e catering).

Cuore pulsante del Gruppo Pengo è la logistica con 90.000 m² di superficie logistica complessiva, di cui 60.000 m² ubicati a Bassano del Grappa e in cui trovano spazio due impianti di magazzino automatizzati (sistemi AutoStore e MBPS). Inoltre una flotta di proprietà di circa 30 automezzi consente all’azienda di servire con puntualità, flessibilità e capillarità la propria clientela garantendo servizio ed efficienza.

La Pengo vanta un assortimento di oltre 22.000 referenze distribuite nei canali della GDO,del retail, dei department store e dell’ Ho.Re.Ca.

La filosofia di Pengo  si riflette nei propri marchi– H&H, HOMe, Lulabi, Inoxpran e Royal Norfolk – che mantengono un costante equilibrio tra design curato, funzionalità e accessibilità, ponendo al centro innovazione, sostenibilità e il valore delle persone.

Anna Rita Canone

Side Academy premiata ai The Rookies 2025: è tra le migliori accademie creative del mondo

Con la sua evoluzione in Academy of Arts & Innovation, Side Academy supera il modello delle tradizionali Accademie di Belle Arti: unendo arti visive, ricerca digitale e tecnologie emergenti — incluse le applicazioni dell’intelligenza artificiale ai processi creativi — accoglie e valorizza sia studenti con una sensibilità più artistica sia quelli orientati all’ambito tecnico o tecnologico, formando professionisti in grado di dialogare con i linguaggi dell’innovazione e della creatività.Nelle prestigiose classifiche internazionali The Rookies 2025 – alle quali partecipano oltre cinquecento istituti da più di cento Paesi – Side Academy si è posizionata tra le prime venti accademie creative al mondo e nelle prime dieci in Europa, conquistando risultati di assoluto Side Academy è inoltre l’unica accademia in Italia a vantare due studenti finalisti nella categoria Hugo Boss, conferma del livello internazionale del percorso di Fashion & Costume Design.“Questi risultati non sono solo una vittoria per la nostra scuola, ma per l’intero sistema creativo italiano,” dichiara Stefano Siganakis, ceo di Side Academy. “Verona può diventare la capitale mondiale della creatività, un laboratorio dove le nuove generazioni imparano a immaginare, progettare e innovare con responsabilità e bellezza.” L’Academy presenterà al Job & Orienta,  che si terrà a Veronafiere dal 26 al 29 novembre sul tema “Tra intelligenza naturale e intelligenza artificiale: competenze per il futuro”, sette percorsi triennali che uniscono tradizione artistica, sperimentazione e produzione  Directing, Fine Arts in Digital Production, Content Creation + AI & Digital Marketing, Art–Concept–Illustration & Comics. Un ecosistema in cui arti visive, cinema, moda, design, gaming e intelligenza artificiale convergono per formare professionisti capaci di dialogare con i linguaggi dell’innovazione globale. A partire dal 2026, la nuova Academy of Arts & Innovation diventa un ponte diretto tra formazione e industria: grazie a partnership strategiche con realtà del cinema, del fashion system, del design e dell’AI, gli studenti possono inserirsi nei processi reali di produzione, partecipando attivamente ai progetti in sviluppo nei laboratori e nello studio integrato dell’Accademia.Questa connessione si traduce in opportunità concrete di visibilità: i cortometraggi degli studenti vengono presentati alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, con possibilità di contribuire anche a lungometraggi prodotti all’interno dell’Academy; le collezioni di moda avranno visibilità  durante la  Milano Fashion Week e ad altre rassegne di settore attraverso sfilate ed eventi dedicati; i videogame realizzati singolarmente o in team saranno presentati dal 2026 alla Milan Games Week e in manifestazioni internazionali come Cannes, Annecy e altre rassegne globali in via di definizione.Nel 2025, due studenti di Side Academy sono stati selezionati come membri della giuria ufficiale della Mostra del Cinema di Venezia: un traguardo senza precedenti per un’istituzione che non beneficia di fondi pubblici e che fonda la propria crescita esclusivamente sulla qualità della formazione e del talento.A coronamento di questo percorso, The Rookies rappresenta la vetrina internazionale più importante per gli studenti: una piattaforma che li mette in connessione diretta con l’industria globale del cinema, dell’animazione, della moda, del gaming e del design, trasformando ogni progetto realizzato in accademia in una reale opportunità professionale.Essere inseriti nelle prime venti scuole creative globali è per Side Academy una conferma del livello di eccellenza raggiunto. I riconoscimenti ottenuti ai The Rookies 2025 testimoniano la qualità del percorso formativo e l’impatto del lavoro dei suoi studenti, che spesso trovano collocazione professionale in studi e produzioni internazionali. Ogni badge ufficiale ottenuto su Rookies Portfolio rappresenta una porta aperta verso collaborazioni e opportunità nel mercato globale. 

SCHEDA DI APPROFONDIMENTO – THE ROOKIES
Fondata nel 2010, The Rookies è oggi la più grande community internazionale di giovani creativi e artisti digitali. È una piattaforma dove studenti di ogni parte del mondo possono mostrare i propri lavori, confrontarsi e farsi conoscere da studi di produzione e aziende leader nei settori dell’arte digitale, dell’animazione, del design e dei videogame. La valutazione si basa esclusivamente sui lavori prodotti dagli studenti – sia individuali che di gruppo – rendendo le classifiche The Rookies un indicatore meritocratico e trasparente della qualità accademica. I Rookies Awards rappresentano uno dei riconoscimenti più autorevoli al mondo nel campo della formazione creativa. Ogni anno una giuria composta da oltre 150 professionisti provenienti da aziende come Walt Disney Studios, Wētā FX, DreamWorks Animation, Industrial Light & Magic, Pixar, Naughty Dog, Sony Santa Monica, Framestore, Riot Games, Fortiche Production, Epic Games e Microsoft valuta migliaia di progetti realizzati dagli studenti delle principali scuole internazionali. 

SCHEDE DI APPROFONDIMENTO – STORIA DI SIDE ACADEMY 
Side Academy ha sede a Verona, in centro storico. Il direttore generale e fondatore è Stefano Siganakis. Side Academy propone percorsi formativi indirizzati alla formazione di figure professionali specializzate nel settore del cinema d’animazione, degli effetti speciali, dell’advertising e dei videogame. Molti dei suoi ex studenti sono oggi “cervelli in fuga dall’Italia”, che lavorano su progetti delle più famose società di produzione al mondo, dalla Walt Disney alla Marvel fino a Ducati. I docenti sono “top trainer” del settore e molti hanno vinto importanti premi internazionali. Accanto all’attività formativa opera il Side Animation Studio, lo studio di produzione interno alla Side Academy che sviluppa film, film d’animazione, videogame e contenuti per l’advertising. Una struttura integrata che permette agli studenti di confrontarsi con processi reali di produzione e con progetti destinati al mercato internazionale. Lo studio si occupa di animazione e computer grafica e cura progetti per importanti committenti del settore. Tra le opere originali firmate Wargames Studio spicca ora la collaborazione e lo sviluppo del cortometraggio animato in 3D su Willy Monteiro.

Anna Rita Canone

209° Anniversario della Costituzione del Corpo di Commissariato dell’Esercito

Maddaloni, 21 novembre 2025.  Il Comandante Logistico dell’Esercito, Generale di Corpo d’Armata Angelo Michele Ristuccia e il Direttore Centrale del Bilancio e degli Affari finanziari del Ministero della Difesa e Capo del Corpo di Commissariato dell’Esercito, Tenente Generale Stefano Rega, hanno presenziato oggi alla cerimonia commemorativa del 209° anniversario della costituzione del Corpo di Commissariato dell’Esercito.

L’evento si è svolto presso la Scuola di Commissariato dell’Esercito, ente che opera alle dipendenze del Comando Logistico dell’Esercito per il tramite del Comando di Commissariato, alla presenza della Bandiera del Corpo di Commissariato e di numerose autorità civili e militari.

Il Comandante Logistico dell’Esercito, nel suo indirizzo di saluto, ha evidenziato “che dall’Armata Sarda ad oggi, abbiamo assistito a più di due secoli di storia in cui gli appartenenti al Corpo di Commissariato dell’Esercito hanno costantemente garantito il supporto logistico e amministrativo alla Forza Armata per assicurare, in ogni circostanza, le migliori condizioni di vita del soldato, sia esso in guarnigione, in esercitazione o in operazioni, in territorio nazionale o in scenari esteri; ma è negli ultimi tempi che l’evoluzione del contesto operativo contemporaneo ha amplificato il ruolo centrale dei Commissari quali preziose risorse imprescindibili per garantire continuità, efficacia e resilienza dello strumento logistico militare”.

Successivamente, il Capo del Corpo di Commissariato, nel corso del suo intervento, ha sottolineato “che il Commissario moderno è un professionista completo, capace di integrare competenze giuridiche, economiche, logistiche e tecnico-merceologiche, operando al fianco dei Comandanti in ogni contesto operativo, in Patria e all’estero. Tra la memoria del passato e la costruzione del futuro, rilevante sarà la sfida orientata alla creazione di processi formativi sempre più attagliati alle esigenze del personale”.

La ricorrenza ha rappresentato un momento di alto valore istituzionale, volto a rendere omaggio a tutti gli uomini e le donne del Corpo di Commissariato che, con dedizione, competenza e senso dello Stato, operano quotidianamente con rigore e impegno. Essi incarnano i valori di responsabilità e servizio che rendono il Corpo di Commissariato un pilastro della Forza Armata.

Nell’ambito delle celebrazioni, si è tenuta inoltre una narrazione storico-musicale, curata dal Dottor Michele D’Andreapresso il Salone del Convitto Nazionale Statale “Giordano Bruno” di Maddaloni, dedicata alla memoria della Medaglia d’Oro al Valor Militare Maggiore Amministratore Oreste Salomone, figura emblematica dei valori di sacrificio, onore e servizio al Paese che contraddistinguono il Corpo di Commissariato fin dalle sue origini.

“Dalla nascita dell’Armata Sarda alla missione odierna: 209 anni di storia e servizio del Commissariato Militare”

Anna Rita Canone

Atletica Italiana, lo sguardo al domani: innovazione e visione al centro del dibattito

Napoli – Dal 24 al 29 novembre ritorna l’International Sport Film Festival, la rassegna cinematografica e culturale interamente dedicata al mondo dello sport, ideata da Nicola D’Auria e Ciro Sorrentino. In questo ricco calendario di eventi, giovedì 27 novembre sarà protagonista la Federazione Italiana di Atletica Leggera con il convegno “Il futuro dell’Atletica Italiana: una nuova visione ed approcci innovativi”. Dopo l’incontro inaugurale del 12 novembre all’Università Parthenope, dedicato al tema “Il Gioco del rispetto: sport, donne e inclusione”, la FIDAL avrà dunque uno spazio interamente dedicato per raccontare l’evoluzione della disciplina e presentare in anteprima la clip ufficiale del nuovo progetto di formazione federale “Making of… Atlante Dinamico degli Esercizi – Pista 2.0”, frutto di un importante finanziamento ottenuto attraverso un bando di Sport e Salute. A dare valore tecnico e scientifico alla serata saranno due figure di assoluto rilievo:Antonio La Torre, Direttore Tecnico e Scientifico della Nazionale Italiana, alla sua prima presenza in Campania per un incontro di aggiornamento; Sandro Donati, maestro dello sport e punto di riferimento storico nella lotta al doping, oltre che protagonista di anni dedicati alla ricerca e allo sviluppo metodologico. A moderare il dialogo saranno il consigliere nazionale Carlo Cantales e il Vice Direttore Tecnico della Nazionale Piero Allegretti. L’ingresso è gratuito per tesserati, ospiti e accompagnatori, previa registrazione. Cantales racconta com’è nata l’idea di portare la FIDAL all’interno del Festival: “Quando Nicola D’Auria mi propose la partecipazione della Federazione, ci abbiamo riflettuto e confrontati con il presidente regionale Bruno Fabozzi, il presidente nazionale Stefano Mei e il Vice DT Allegretti. È emersa subito l’opportunità di presentare in anteprima una clip del progetto Atlante – Pista 2.0. Siamo convinti che sarà un appuntamento di altissimo livello, tanto da volerlo aprire a tutti gli interessati, non solo ai tecnici.” La serata sarà arricchita dalla presenza di Donati, figura cardine dell’atletica italiana e internazionale, riconosciuto per il suo impegno per uno sport pulito e scientificamente fondato. Accanto a lui, La Torre offrirà uno sguardo approfondito sul cambio di paradigma che ha guidato la Federazione negli ultimi anni, un percorso che ha riportato gli azzurri ai vertici mondiali. “Racconteremo una Federazione che non vuole fermarsi né accontentarsi” – spiega La Torre – “L’atletica italiana è cresciuta enormemente, ma crescere significa continuare a cercare nuove soluzioni, essere curiosi, testare approcci innovativi e coniugare esperienza e scienza.” Forte l’entusiasmo anche del presidente regionale Bruno Fabozzi: “Avere La Torre e Donati con noi è un privilegio. Professionisti di questo calibro rendono il convegno un appuntamento imprescindibile per tecnici, appassionati e operatori del settore.” Quindi l’appuntamento del 27 al Supercinema di Castellammare a partire dalle ore 18.00 sarà un appuntamento che non rappresenta solo un momento di confronto, ma l’avvio di un percorso condiviso: un impegno concreto per costruire un’atletica più consapevole, moderna e capace di guidare le nuove generazioni verso un futuro di qualità e progresso.

Peppe Sacco

Arriva “Take Talk #1” alla Sala Fronte del Porto

Sabato 22 novembre, dalle 17:00 fino a mezzanotte, Padova diventa capitale del cinema indipendente con “Take Talk #1”, la prima masterclass collettiva ideata dal collettivo Tak 049 e promossa da Fòrema, all’interno del progetto “YOLO2 – Challenges for young stakeholders in twin transition”. L’appuntamento, ospitato presso la Sala Fronte del Porto del Cinema Porto Astra (via Santa Maria Assunta 20, Padova), promette un’intera giornata di formazione, visioni e dialoghi dedicati a chi vive, ama e crea cinema fuori dai circuiti mainstream. Un evento gratuito – con iscrizione obbligatoria tramite modulo online – pensato per coinvolgere giovani, studenti e professionisti del settore audiovisivo, ma anche semplici appassionati che vogliono scoprire cosa significa fare cinema “con le proprie mani”, con pochi mezzi ma con molte idee.

“Take Talk #1” nasce da un’idea semplice e potente: creare uno spazio per storie fuori fuoco, per voci che non cercano consenso ma ascolto, per autori che vedono nel cinema non un prodotto, ma un linguaggio condiviso. Il pomeriggio sarà dedicato alla formazione, con workshop e talk curati dagli stessi registi e professionisti che hanno realizzato i cortometraggi in programma. Si parlerà di scenografia, costumi, videoclip musicali, pubblicità creativa, documentario, produzione e distribuzione indipendente. Una formula dinamica che unisce teoria, pratica e confronto.

La serata prenderà vita con la proiezione di quattro cortometraggi indipendenti, firmati da giovani autori che rappresentano il volto più autentico e coraggioso del nuovo cinema italiano. Sullo schermo scorreranno Innamorati di Cosimo Maj, Il Nido di Daniele Fugarese, Ultima Spiaggia di Cesare Bisantis e Aretè di Elia Zaramella: quattro racconti diversi per tono, linguaggio e sensibilità, ma uniti dalla stessa tensione creativa, dal desiderio di spingersi oltre i confini del già visto. Ogni proiezione sarà seguita da un confronto aperto con i registi e gli ospiti, in un dialogo che trasforma la sala in un laboratorio vivo di idee, visioni e prospettive. È il momento più atteso della giornata, quello in cui le storie prendono corpo, si fanno discussione, diventano terreno comune tra chi il cinema lo fa, chi lo guarda e chi sogna, magari, di iniziare a farlo.

«Con Take Talk #1 vogliamo dare spazio a chi il cinema lo sogna e lo costruisce giorno dopo giorno, spesso senza grandi mezzi ma con una passione enorme», dice Matteo Sinigaglia, direttore generale di Fòrema. «È un progetto che nasce dal basso, da chi crede nel potere delle immagini come strumento di incontro e non di competizione. Fòrema, con YOLO2, sta cercando di accompagnare i giovani a scoprire il proprio talento e a trasformarlo in un percorso concreto: il cinema, in questo senso, è una palestra perfetta, perché unisce tecnica, creatività e spirito di squadra. Padova è una città che ha sete di cultura e di spazi condivisi, e iniziative come questa dimostrano quanto la collaborazione tra realtà formative, associazioni e professionisti possa generare valore. Il nostro obiettivo è semplice: far sì che chi entra in sala come spettatore, esca con la voglia di mettersi dietro la macchina da presa.»

A portare esperienza e testimonianze dirette saranno alcuni protagonisti del panorama cinematografico indipendente veneto e nazionale. Marco Caberlotto, presidente di CNA Cinema e Audiovisivo Veneto e socio-produttore di Kublai Film, sarà tra gli ospiti principali. La sua casa di produzione, con sede a Venezia, ha firmato lungometraggi e documentari selezionati nei più prestigiosi festival internazionali, da Cannes a Venezia, dalla Festa del Cinema di Roma al FIFA. Caberlotto condividerà la sua esperienza nel mondo della produzione e nella valorizzazione dei nuovi talenti.

Accanto a lui Stefano Collizzolli, autore e formatore, tra i fondatori di ZaLab, punto di riferimento in Italia per il cinema documentario e il video partecipativo. Collizzolli racconterà il potere del racconto condiviso e la sua esperienza nei progetti realizzati in Italia e all’estero — dalla Tunisia al Senegal, dalla Francia alla Palestina — mostrando come il cinema possa diventare un mezzo di partecipazione e cittadinanza attiva.

Tra i giovani autori presenti spicca Daniele Fugarese, classe 1998, regista ferrarese formatosi a Bologna e oggi attivo a Roma, fondatore della casa di produzione Studio Dedalo, che partecipa con il suo ultimo corto Il Nido. Insieme a lui sarà presente Alice Giacopini, scenografa e costumista classe 1999, che ha curato gli aspetti visivi del film e di molti altri progetti indipendenti.

A completare il gruppo Edoardo Carraro, filmmaker padovano cresciuto tra videoclip, fotografia e pubblicità. Dalla musica urban alla moda, fino alle collaborazioni con brand come Vogue e artisti come Guè, Carraro presenterà alcuni dei suoi lavori più rappresentativi, raccontando la contaminazione tra i linguaggi del cinema, del videoclip e della comunicazione visiva contemporanea.

L’iniziativa è promossa da Fòrema all’interno del progetto europeo YOLO2 – Challenges for young stakeholders in twin transition, dedicato ai giovani tra i 18 e i 29 anni che stanno cercando la loro strada nel mondo del lavoro.

YOLO2 accompagna i partecipanti nella scoperta dei propri talenti e nell’acquisizione di competenze trasversali e professionali, attraverso orientamento, coaching, tirocini, laboratori formativi e camp tematici.

Il progetto nasce dalla collaborazione tra Fòrema, Progetto Giovani del Comune di Padova, Progetto Giovani del Comune di Albignasego, Comune di Montegrotto Terme, Comune di Selvazzano Dentro, le cooperative sociali Il Raggio Verde, Jonathan, Levante, Orizzonti, e gli enti Alumni dell’Università di Padova, Collegio Don Nicola Mazza, Parco Scientifico e Tecnologico Galileo, ARCI Padova APS, CIOFS Don Bosco, Associazione Rilabo, Xena Centro Scambi e Dinamiche Interculturali, Cetty Communications e Confindustria Veneto Est. YOLO2 è finanziato nell’ambito del Programma Regionale Veneto Fondo Sociale Europeo Plus (PR Veneto FSE+) 2021-2027, DGR n. 307 del 24 marzo 2025 – Giovani Energie in Azione.

Anna Rita Canone

Il Movember di Fondazione Foresta tra Calcio Padova e municipi illuminati di blu

Novembre si tinge di blu. È il colore scelto dalla Fondazione Foresta per accendere i riflettori sulla salute maschile e trasformare questo mese nel simbolo della prevenzione per l’uomo. Un gesto semplice, ma dal forte valore educativo: illuminare i palazzi delle città per ricordare che la diagnosi precoce salva la vita. L’idea parte dal professor Carlo Foresta, andrologo e fondatore della Fondazione, che da anni si batte contro la scarsa attenzione degli uomini verso la propria salute: la sede istituzionale sarà la prima ad accendersi, il prossimo 1 novembre. 

I dati, infatti, parlano chiaro: gli uomini fanno meno controlli e più tardi delle donne, trascurando visite e screening fondamentali. Per questo la Fondazione invita i sindaci del Veneto e d’Italia ad aderire alla campagna e ad illuminare di blu i principali edifici pubblici, creando un segnale visibile e condiviso che unisca istituzioni, medici e cittadini.

L’annuncio della nuova iniziativa avviene nel giorno del lancio della campagna “Movember 2025” insieme ad Alì Supermercati e Calcio Padova per promuovere la salute maschile. Con la nuova campagna “La prevenzione non è un tabù, è un allenamento”, invita gli uomini di tutte le età a prendersi cura di sé come farebbero con qualsiasi altra forma di allenamento: con regolarità, consapevolezza e gioco di squadra. Il claim ammicca all’ambito del calcio: “Proteggi la palla” è uno slogan provocatorio e simpatico che sposta l’attenzione dal campo di calcio allo studio medico. 

I dati peraltro sono preoccupanti. Il tumore testicolare si distingue come la neoplasia solida più frequente nella fascia maschile compresa tra i 15 e i 50 anni. I dati del Registro Tumori Italiano (AIRTUM), confermati dalle più recenti analisi pubblicate su riviste internazionali, indicano un costante aumento negli ultimi trent’anni, con un tasso medio di crescita annua del 3,7 %. L’incidenza media si posiziona intorno a sei casi per ogni 100.000 uomini all’anno, corrispondente a oltre 2.400 nuove diagnosi annuali in Italia.

Le regioni settentrionali, tra cui spicca il Veneto, presentano un’incidenza che supera la media nazionale, in linea con i dati osservati nei paesi dell’Europa occidentale, dove la prevalenza supera i nove casi ogni 100.000 abitanti. Le proiezioni europee, guardando al futuro, prevedono un ulteriore aumento compreso tra il 13 % e il 30 % entro il 2035, con una crescita più marcata nelle fasce d’età più giovani.

Il problema riguarda tutti. Negli ultimi dieci anni, infatti, grazie ai test preventivi e alle campagne di sensibilizzazione operate su migliaia di persone, Fondazione Foresta ha scoperto nove casi di cancro ai testicoli su giovani dell’età compresa dai 18 ai 20 anni. Grazie alla diagnosi precoce si può salvaguardare anche la futura fertilità del paziente, oltre a migliorarne drasticamente la sopravvivenza. 

Nel corso di novembre, la Fondazione propone un programma di screening gratuiti e incontri informativi dedicati alla prevenzione del tumore del testicolo, in collaborazione con Calcio Padova e Alì Supermercati, partner che da sempre condividono l’impegno nel promuovere uno stile di vita sano e responsabile. Negli stadi, nei supermercati e sui social, il messaggio della campagna accompagnerà le iniziative di sensibilizzazione: una rete di azioni pensate per normalizzare il dialogo sulla salute maschile e spingere gli uomini a prendersi cura di sé con la stessa serietà con cui si preparano a una partita o a una giornata di lavoro. Durante tutto il mese sarà possibile prenotare una visita andrologica di screening gratuita presso la sede della Fondazione Foresta ETS, in via Gattamelata 11 a Padova, oppure al numero 049-851431.

«Oggi sappiamo che nel 40% dei casi di infertilità di coppia la causa è maschile, ma il problema è che la gran parte degli uomini non ne è consapevole fino a quando non arriva il momento di cercare un figlio — spiega il professor Carlo Foresta —. L’infertilità maschile, infatti, non dà segni premonitori: non ci sono sintomi evidenti, come ad esempio le alterazioni del ciclo mestruale nella donna. Solo un’analisi del liquido seminale può rivelare la condizione. Eppure, se gli uomini sapessero prima di avere un problema, con una corretta valutazione clinica e una terapia mirata si potrebbero accorciare i tempi per ottenere poi una gravidanza. Oggi invece molti uomini scoprono la loro infertilità solo dopo anni di tentativi falliti nella ricerca di un figlio. Il differente approccio alla prevenzione nei due sessi è evidente: a 18 anni una ragazza fa ecografie, visite ginecologiche, Pap test e prosegue per tutta la vita: mammografie, densitometrie per l’osso, e così via. La donna scopre per tempo se ha un problema all’utero o alle ovaie. L’uomo no: nessuna valutazione, nessun programma di prevenzione, nessuna lettera dall’ULSS come accade per il Pap test o la mammografia. E non è un caso se mediamente l’uomo vive 5 anni di meno rispetto alla donna. Anche nella comunicazione pubblica c’è squilibrio: a ottobre le città si tingono di rosa, ma per la salute maschile, anche a novembre, l’attenzione resta minima. Non si tratta di eccesso di zelo al femminile, anzi, la prevenzione non è mai abbastanza, ma vogliamo stimolare gli uomini a prendere esempio».

«Per noi del Calcio Padova questa campagna è molto più di una semplice iniziativa di comunicazione — sottolinea il Presidente della  società biancoscudata Francesco Peghin —. Parlare di prevenzione maschile significa rompere un tabù che per troppo tempo ha tenuto gli uomini lontani dai controlli. Sul campo siamo abituati a proteggere la palla, ma nella vita dobbiamo imparare a proteggere anche la nostra salute. È un messaggio che vogliamo condividere con i nostri tifosi, soprattutto con i più giovani, perché la diagnosi precoce può fare la differenza. A volte basta una visita per salvare una vita. Siamo orgogliosi di affiancare la Fondazione Foresta in questo progetto che unisce sport, scienza e responsabilità sociale: come nello sport, anche nella prevenzione contano la costanza, la squadra e la voglia di non arrendersi. Novembre è il mese giusto per ricordarlo, e il calcio può diventare un canale potente per diffondere consapevolezza, con semplicità e senza imbarazzo. La salute è il nostro bene più importante, e non c’è vittoria più grande di quella che si gioca per se stessi».

«La prevenzione non deve restare uno slogan, ma diventare un’abitudine quotidiana — afferma la direzione di Alì Supermercati —. Per questo abbiamo scelto di sostenere la Fondazione Foresta e la campagna “Proteggi la palla”: un messaggio diretto, chiaro, che parla a tutti gli uomini e li invita a prendersi cura di sé con la stessa naturalezza con cui fanno la spesa o si allenano. Nei nostri punti vendita, ogni giorno incontriamo migliaia di persone e sappiamo quanto sia importante usare questo contatto per promuovere la cultura della salute. La prevenzione è un allenamento, e come ogni allenamento richiede costanza, attenzione e la capacità di superare l’imbarazzo. Se pensiamo che un semplice controllo può salvare una vita, capiamo quanto sia fondamentale parlarne apertamente. Siamo orgogliosi di partecipare a un progetto che unisce sport, medicina e responsabilità sociale: una rete virtuosa tra Fondazione Foresta, Calcio Padova e Alì per ricordare che prendersi cura di sé non è mai un gesto individuale, ma un atto di squadra».

Va precisato in chiusura che evidenze scientifiche più recenti confermano che il tumore del testicolo non ha una sola causa, ma nasce da una complessa interazione tra fattori genetici e ambientali. Si parla, infatti, di una patogenesi multifattoriale, dove la predisposizione ereditaria si intreccia con condizioni acquisite nel corso della vita. Tra i principali fattori di rischio riconosciuti, uno dei più importanti è il criptorchidismo, ossia la mancata discesa del testicolo nello scroto: questa condizione aumenta di quattro-sei volte la probabilità di sviluppare una neoplasia testicolare rispetto alla popolazione generale. Anche la familiarità, ovvero la presenza di casi di tumore del testicolo tra i parenti di primo grado, rappresenta un elemento di rischio significativo. Un ruolo emergente è attribuito anche a situazioni di infertilità maschile e alla microlitiasi testicolare, soprattutto quando si associano ad altri fattori predisponenti. Gli studi più recenti suggeriscono inoltre che l’esposizione prenatale a interferenti endocrini — sostanze chimiche diffuse nell’ambiente capaci di alterare l’equilibrio ormonale — possa avere un’influenza determinante nello sviluppo di queste patologie. Infine, anche gli stili di vita giocano la loro parte: l’abuso di alcol, l’uso di marijuana e altri comportamenti a rischio possono contribuire a creare un terreno favorevole all’insorgenza del tumore testicolare, rendendo la prevenzione e la consapevolezza strumenti essenziali di tutela per la salute maschile.

Anna Rita Canone

Lavoro, stress e inadeguatezza: cresce la fuga verso i viaggi esperienzali

Roma, 17 novembre 2025 – In un’Italia in cui la cultura della performance vacilla e il senso di inadeguatezza resta radicato, i dati parlano chiaro: 8 italiani su 10 hanno pensato almeno una volta di lasciare il proprio lavoro a causa dello stress, e 3 italiani su 10 lo hanno fatto davvero. A metterlo in evidenza è un sondaggio di Vamonos Vacanze, il tour operator specializzato in vacanze per gruppo, che mostra quanto il lavoro sia diventato per molti una fonte costante di ansia e senso di colpa.«Quando la paura di non essere all’altezza diventa la norma, il rischio è che il lavoro smetta di essere spazio di espressione e diventi un metro di giudizio personale» commentano da Vamonos Vacanze (www.vamonos-vacanze.it). «Ecco perché —proseguono gli esperti— sempre più persone ci scelgono: non per scappare dal lavoro, ma per ritrovare sé stesse fuori da quel perimetro». IL VIAGGIO COME ANTIDOTO ALLA CULTURA DELLA PERFORMANCENegli ultimi 2 anni, Vamonos Vacanze ha registrato un aumento del +40% di partecipanti ai viaggi esperienziali, soprattutto nella fascia 30–50 anni, quella più colpita dal burnout da performance. A guidare le nuove scelte non è tanto il desiderio di evasione, quanto la ricerca di equilibrio e di riconoscimento personale.«Viaggiare oggi non è più solo un lusso o un premio —spiegano dal team— ma una necessità psicologica: un modo per ricaricare le energie, sentirsi parte di qualcosa e tornare a percepirsi come persone, non solo come ruoli».Il modello di Vamonos si fonda proprio su questo: gruppi omogenei per fascia d’età, group leader dedicati e formule all inclusive pensate per eliminare ogni fonte di stress, favorendo connessioni autentiche tra i partecipanti. 

LE NUOVE FRONTIERE DEL BENESSERE: VIAGGIARE PER RITROVARSI
Dal deserto marocchino alle spiagge di Capo Verde, dai tour culturali in Egitto alle crociere nei Caraibi, le proposte Vamonos uniscono relax, scoperta e relazione.Ma il successo del brand non risiede solo nelle destinazioni: è nel modo in cui si viaggia. Non più vacanze da “consumare”, ma esperienze da “vivere”. Ogni viaggio diventa una parentesi per riconnettersi con sé stessi e con gli altri, per riscoprire il piacere di rallentare e di condividere emozioni reali, lontano da schermi, scadenze e metriche di produttività. IL COMMENTO«Il benessere psicologico si nutre anche di questo: dal riconoscere la nostra identità come complessa e plurale» spiegano i responsabili di Vamonos Vacanze. Essere visti per ciò che si è —e non solo per ciò che si produce— è un bisogno profondo che oggi trova spazio anche nel modo di viaggiare.«Ogni partenza diventa una piccola forma di terapia collettiva: non si tratta di “fuggire dal lavoro”, ma di rimettere al centro la vita» concludono gli specialisti di Vamonos Vacanze

I DATI IN SINTESI
81% degli italiani ha pensato di lasciare il lavoro per stress72% ritiene che la propria azienda non lo valorizzi65% non si sente all’altezza delle aspettative professionali31% ha lasciato il lavoro per cercarne un’altro30–50 anni la fascia più colpita dal burnout da performance40% in più di prenotazioni Vamonos negli ultimi 24 mesi LA RISPOSTA DI VAMONOS VACANZETra le proposte autunnali e invernali, perfette per “disintossicarsi” dal rumore della routine:Tour del Marocco – Città imperiali e desertoCapo Verde – Relax e musica creola in singola gratisCrociera sul Nilo + Il Cairo – Meraviglia, storia e culturaThailandia – Alla scoperta di PhuketToscana – Wine & Wellness nei borghi del ChiantiTutte le partenze e le date aggiornate su vamonos-vacanze.it

Anna Rita Canone

Spartacus Run – Cuore, Strada e Gloria

È bastato il colpo di pistola d’avvio perché la Spartacus Run – Cuore, Strada e Gloria accendesse lo spettacolo. La 10 km tanta attesa ha regalato una mattinata vibrante, dove velocità e fatica si sono intrecciate nella lotta per la gloria finale. Sotto un cielo terso e un entusiasmo da grandi occasioni, la Spartacus Run ha scritto una nuova pagina di podismo in Campania, proiettandosi nel panorama dell’atletica nazionale. Veloce, precisa, tracciata per esaltare tecnica e coraggio, è stata una gara in cui ogni passo sembrava risuonare come nell’arena di un antico gladiatore. Autorevole nel suo percorso filante e misurato al centimetro, la competizione ha confermato tutta la sua vocazione di grande corsa su strada: nessuna distrazione, solo ritmo, strategia e la capacità di mantenere la linea perfetta dal primo all’ultimo metro. Tra applausi, tifo di strada e un entusiasmo che ha abbracciato ogni atleta, la Podistica Sammaritana e la città di Santa Maria Capua Vetere hanno dimostrato ancora una volta di saper dare forma a un evento capace di esprimere anime speciali, emozioni condivise e autentiche sfide personali. A definire il valore tecnico della mattinata è stato un podio maschile compatto e di altissimo livello, interamente vestito dei colori della International Security Service. A firmare la vittoria è stato Hicham Boufars, impeccabile nel suo 30’04”, seguito dal compagno di squadra Yassine Zaki, brillante in 30’10”. Terza piazza per Abdellah Latam, che ha fermato il cronometro a 30’33”, completando così un podio “ISS” che ha dato alla Spartacus Run un respiro internazionale e una qualità tecnica straordinaria. Alle loro spalle si sono distinti i portacolori dei Bitonto Runners, con Jean de Dieu Butoyi in 30’43” e Olivier Irabaruta in 31’29”, interpreti di una gara coraggiosa e ritmata, in perfetta sintonia con il carattere esigente del percorso. Tra le donne, dominio firmato Caivano Runners, con una doppietta di prestigio. A trionfare è stata Francesca Palomba, protagonista di una cavalcata impeccabile chiusa in 36’13”, capace di imporre ritmo e controllo dalla prima all’ultima curva. Segue la compagna di squadra Filomena Palomba, eccellente in 38’09”, mentre il terzo gradino del podio va a Francesca Maniaci (ASD Casale…si) in 38’27”. Completano la top five femminile: Raffaella Filannino (Daunia Running) in 38’46” Teresa Stellato (Atletica Marcianise) in 39’07” Una cerimonia di premiazione suggestiva ha chiuso la mattinata, ospitata dinnanzi all’ingresso dell’imponente Anfiteatro Flavio, cornice che da sola vale un racconto. A rendere l’atmosfera ancora più epica è stato il gruppo dei gladiatori della Pro Loco Spartacus, guidati dal presidente Luigi Gicco, che con i loro costumi originali hanno animato l’evento, trasformando la competizione in un vero viaggio nel tempo, tra storia, sport e tradizione.

Peppe Sacco

La pizza col ragù campano di Chef Ciro di Maio celebra la tradizione napoletana

Il profumo del ragù che sobbolle per ore nella pentola, la casa che si riempie di vapore e attesa, la domenica che prende forma attorno al tavolo. È da quell’immaginario che nasce la nuova pizza di Ciro Di Maio, pizzaiolo e chef napoletano trapiantato a Brescia, ideata per celebrare la Giornata del Ragù Napoletano, la ricorrenza ufficialmente istituita dalla Regione Campania per la seconda domenica di novembre.

Nel suo locale “San Ciro”, a Brescia in via Sorbanella, Ciro ha deciso di rendere omaggio alla sua terra reinterpretando uno dei simboli più amati della cucina partenopea: il ragù. «È una ricetta che non si prepara, si cresce», spiega sorridendo lo chef. «Il ragù non è un sugo: è una storia che si racconta ogni domenica, quando la famiglia si riunisce e la casa profuma di tempo lento».

La sua pizza nasce proprio da questa idea di memoria. È una base verace, a lunga lievitazione, cotta nel forno a legna, sormontata da un sugo di carne cucinato con pazienza secondo la tradizione campana — braciole di manzo, tracchiulelle, cotiche e salsiccia — ma alleggerito e bilanciato mozzarella fior di latte o persino provola affumicata per far risaltare il ragù, restituendo cremosità e delicatezza. Un filo d’olio DOP e una decina di foglie di basilico (“la pizza deve profumare”, ripete spesso chef Ciro) completano un piatto che è al tempo stesso pizza, omaggio e manifesto d’amore.

La proposta nasce nel segno della prima “Giornata del Ragù Napoletano”, approvata con 34 voti favorevoli e una sola astensione dal Consiglio Regionale della Campania. L’intento della legge è quello di «ricordare un’identità culturale e non solo una ricetta gastronomica», dedicando la giornata anche «alle nonne, vere custodi di questa pietanza che unisce le famiglie».

È un messaggio che Ciro Di Maio sente profondamente suo. Nato a Frattamaggiore, nel cuore del Napoletano, nel 1990, cresciuto tra il profumo dei sughi e le voci della strada, Ciro ha costruito la sua carriera a forza di passione e sacrificio. Dopo gli studi all’alberghiero, interrotti per cominciare a lavorare giovanissimo, si è trasferito in Lombardia quindici anni fa, nel 2010, trovando un impiego da pizzaiolo in una grande catena. In pochi anni è riuscito a rilevare la pizzeria, diventandone prima socio e poi titolare unico. Così è nato San Ciro, oggi punto di riferimento per la ristorazione verace nel Bresciano.

Nel suo ristorante lavorano una quindicina di persone. Il menù spazia dalle pizze napoletane ai piatti di alta cucina, con ingredienti selezionati: pomodorini del Piennolo, olio DOP, porchetta di Ariccia IGP, mozzarella e ricotta di bufala campana DOP. Ma la vera firma di Ciro resta la manualità: “ogni pizza deve avere il suo carattere”, ama dire. “Odio le pizze perfettamente rotonde. Le tiro, le stendo, le tocco: se hanno più pomodoro da un lato, è perché uso pomodori veri”.

Negli anni San Ciro è diventato un luogo di incontro tra Nord e Sud, tra Brescia e Napoli. Sulle pareti del locale campeggiano le foto con i clienti più affezionati — calciatori del Brescia Calcio e della Germani Basket, personaggi dello spettacolo come Eva Henger, che una sera ha persino indossato il grembiule per impastare con lui.

Ma Ciro non dimentica le sue origini. Ha avviato progetti di formazione nel Rione Sanità di Napoli, portando online lezioni per gli studenti dell’Istituto Alberghiero D’Este Caracciolo. E nelle carceri lombarde, insegna il mestiere di pizzaiolo ai detenuti, convinto che “l’impasto possa cambiare le vite”.

«Questa pizza al ragù campano è la mia maniera di dire grazie alla terra da cui vengo. Il ragù non è solo un piatto: è la voce delle nostre nonne, è la domenica che inizia all’alba, è il rumore lento del cucchiaio di legno che gira nel tegame. Quando ho saputo della Giornata del Ragù Napoletano, ho sentito che dovevo fare qualcosa per celebrare quel legame. A Brescia ho trovato la mia seconda casa, ma il profumo del ragù mi riporta sempre a via Rossini, a Frattamaggiore, dove tutto è cominciato. Ho voluto creare una pizza che raccontasse quell’emozione, che unisse la mia vita di oggi con la mia infanzia. È una pizza che ha il sugo della tradizione, ma anche la leggerezza del presente. È una dedica alla mia storia, e a tutte le persone che ogni domenica mettono il cuore nel loro ragù».

Anna Rita Canone

Rifiuti abbandonati su un terreno privato

Prosegue l’attività di monitoraggio ambientale nella cosiddetta Terra dei Fuochi, dove i Carabinieri della Stazione di Macerata Campania, nel casertano, sono impegnati quotidianamente nel controllo delle aree considerate maggiormente esposte al rischio di sversamenti illeciti.

Nella serata di ieri, sabato 15 novembre 2025, durante un servizio mirato al contrasto dell’abbandono di rifiuti, i militari dell’Arma hanno denunciato in stato di libertà due uomini del posto, rispettivamente di 40 e 38 anni, ritenuti responsabili di aver depositato senza autorizzazione un consistente quantitativo di materiali di scarto.

Secondo quanto accertato, i due avrebbero sversato – e successivamente lasciato in stato di abbandono – legname, pezzi in ferro e componenti in plastica riconducibili alla realizzazione di un carro allegorico legato a una festa locale. I materiali erano stati accumulati all’interno di un terreno di circa 600 metri quadrati, situato al vico VIII di via Vescovo Mincione a Macerata Campania.

L’area, di proprietà di un 70enne residente nel comune, è stata immediatamente sottoposta a sequestro dai Carabinieri, che hanno proceduto anche alla documentazione fotografica e tecnica dell’intero contesto per la trasmissione degli atti alla competente Autorità Giudiziaria.

Le contestazioni riguardano la violazione delle norme sull’abbandono di rifiuti pericolosi e l’invasione arbitraria di terreni.

L’Autorità Giudiziaria è stata prontamente informata dai militari procedenti, che stanno proseguendo gli accertamenti per chiarire eventuali ulteriori responsabilità e ricostruire con precisione le fasi dello sversamento.

L’episodio si inserisce nella più ampia strategia di contrasto agli illeciti ambientali, particolarmente rilevanti in un territorio che da anni convive con l’emergenza dello smaltimento abusivo dei rifiuti.

Anna Rita Canone

Intelligenza artificiale in classe, nasce il liceo del futuro

L’Istituto Filippin, con sede a Pieve del Grappa, nel Trevigiano, annuncia l’attivazione del nuovo Liceo Scientifico con curvatura in “Intelligenza Artificiale e Scienza dei Dati”, un percorso formativo pensato per rispondere alle sfide del XXI secolo e preparare gli studenti a interagire in modo consapevole con le tecnologie digitali. 

È uno dei primi licei a livello nazionale che porta l’intelligenza artificiale tra i banchi scolastici (in tutto ce ne sono una ventina) e si inserisce all’interno di una rete di scuole tecnologiche e innovative. Per il Veneto è una novità, è infatti il primo che sorge tra le province di Venezia, Padova e Treviso e ha sede ai piedi del Monte Grappa, in un complesso dedicato alla didattica che ospita ogni anno anche universitari provenienti dai campus statunitensi.

Il progetto, che sarà presentato nel corso di un open day i prossimi 15 e 16 novembre, si colloca nell’ambito del DigComp 2.2, il quadro europeo delle competenze digitali, e aderisce alla Rete Nazionale dei Licei Scienza dei Dati e Intelligenza Artificiale, con l’obiettivo di innovare i percorsi di istruzione scientifica. 

Il contesto economico e occupazionale sui mestieri del futuro prevede una svolta epocale: stando ai dati del World Economic Forum, entro il 2030 circa 92 milioni di posti di lavoro saranno spostati e 170 milioni creati grazie alle tecnologie emergenti.

«Viviamo in un’epoca in cui algoritmi e piattaforme digitali modificano ogni aspetto della vita quotidiana, dal lavoro alle relazioni», commenta Sileno Rampado, dirigente dell’Istituto Filippin di Pieve del Grappa. «Non si tratta solo di insegnare a usare strumenti tecnologici, ma di fornire le chiavi per comprenderli, interpretarli e governarli. Con questo nuovo indirizzo vogliamo formare cittadini critici e consapevoli, pronti a entrare in un ecosistema digitale in continua evoluzione. La curvatura in Intelligenza Artificiale e Scienza dei Dati arricchisce il tradizionale Liceo Scientifico Scienze Applicate, integrando la solida formazione scientifica con laboratori pratici di programmazione, analisi dei dati, machine learning e riflessioni etiche sull’impatto dell’IA. Gli studenti potranno così affrontare problemi complessi attraverso un approccio multidisciplinare, mettendo in dialogo matematica, fisica, scienze naturali, lingue e discipline filosofiche e sociali».

Il nuovo liceo, che sarà operativo dal prossimo anno scolastico, ha già pronta l’offerta formativa. Offre un quadro orario completo e laboratori interdisciplinari, dai Big Data alla robotica intelligente, dalla computer vision all’arte generativa, passando per etica digitale, IA applicata alle scienze naturali e analisi dei fenomeni economici e sociali. Gli studenti avranno la possibilità di sperimentare sul campo grazie a collaborazioni con università, centri di ricerca, aziende ICT e startup tecnologiche, mettendo in pratica competenze acquisite in aula.

L’offerta formativa mira non solo alla crescita delle competenze scientifiche e digitali, ma anche allo sviluppo di soft skills essenziali: problem solving, lavoro di squadra, comunicazione e autonomia. La formazione punta a orientare gli studenti verso percorsi universitari e professionali nei settori emergenti legati all’innovazione tecnologica, alla data science e all’ingegneria digitale.

I laboratori disciplinari e interdisciplinari rappresentano il cuore della didattica innovativa, con contenuti e attività pratiche che spaziano dalla programmazione e analisi statistica, alla progettazione di modelli predittivi e algoritmi, fino alla comprensione dei linguaggi naturali da parte delle macchine. 

Con l’apertura del Liceo Scientifico Intelligenza Artificiale e Scienza dei Dati, l’Istituto Filippin conferma la propria vocazione all’eccellenza educativa. La dimensione internazionale è peraltro già presente da tempo. Ricordiamo infatti che nell’anno scolastico in corso sono 25 le classi attive: 3 di scuola dell’infanzia, 6 di primaria, 6 di secondaria di primo grado e 10 di liceo, per un totale di oltre 500 studenti, seguiti da 46 docenti e supportati da 121 dipendenti in totale tra personale ATA, addetti ai servizi, istruttori sportivi e cucina. 

A loro si sommeranno altrettanti giovani provenienti dagli Stati Uniti. L’istituto fa infatti parte della rete mondiale lasalliana di 928 scuole e 80 università, e ospita il Cimba, centro di alta formazione manageriale e di leadership che, solo lo scorso anno, ha accolto oltre 500 studenti americani provenienti da tutti gli States. Il primo gruppo, composto da 30 ragazzi provenienti dalla rete Cimba dell’Iowa, è in classe in questi giorni. A gennaio è previsto l’arrivo di oltre 130 studenti, seguito da un terzo gruppo di 330 ragazzi ad aprile. Gli studenti, tutti di età compresa tra i 19 e i 21 anni e iscritti al primo o al secondo anno di università americana.

Gli spazi didattici e per l’accoglienza, gestiti come campus universitari in stile anglosassone ma con l’anima che ha sempre contraddistinto la struttura, sono enormi. Il “La Salle Campus Filippin” si sviluppa infatti su 30.600 metri quadri e 35 ettari di parco, con 40 aule didattiche, 450 posti letto, spazi polifunzionali per eventi e un centro sportivo tra i più completi della regione.

LA STORIA E LA DIDATTICA DEGLI ISTITUTI FILIPPIN

La storia degli Istituti Filippin inizia nel 1924 quando monsignor Erminio Filippin fa costruire l’Istituto a Paderno del Grappa, oggi Pieve del Grappa, facendolo crescere fino al 1958, quando la guida viene assunta dalla Congregazione dei Fratelli delle Scuole Cristiane. Oggi gli Istituti Filippin costituiscono uno dei più importanti complessi educativi d’Italia: vi studiano circa 500 allievi (dalle scuole dell’infanzia e primaria internazionale ai Licei Scientifico, Scientifico Scienze Applicate e Liceo Economico Sociale). Vi lavorano 140 collaboratori tra docenti, Ata, personale di servizio, servizi di cucina e centro sportivo. La presenza di docenti provenienti da diverse regioni ha arricchito l’istituto, contribuendo all’evoluzione del sistema scolastico nazionale. I percorsi di studio sono strutturati in ottica internazionale e prevedono oltre alle certificazioni linguistiche e informatiche anche progetti rilevanti come il doppio diploma italo-statunitense e italo-britannico, l’Year Abroad, global lessons, stage linguistici e boarding school per studenti stranieri. All’interno del Campus è presente il CIMBA, che da oltre vent’anni offre corsi di alta formazione ed un’ampia scelta di corsi post laurea di formazione manageriale e di leadership in inglese e in italiano, accompagnando studenti ed imprenditori italiani e stranieri nella loro crescita professionale. Molti sono gli eventi che si celebrano nel corso dell’anno: l’Open Day, ogni due anni premio Filippin, ogni due anni premio Monte Grappa, Giochi Lasalliani, cicli di incontri tematici aperti al pubblico, accoglienza in struttura di rappresentative sportive FITP, PIP, FIPAV, Raduno ex allievi, Convegno Centro Studi Matematici U. Morin. 

Anna Rita Canone

Zahra Tabari, il messaggio d’addio

Dal carcere di Lakan, Rasht
“Cari amici, questa è una voce che grida giustizia e libertà.
Mi hanno condannato a morte con una sola parola, chiamata ribellione (ribellione armata).
Questo da solo è sufficiente per condannare a morte tutti coloro che sono politicamente opposti o che hanno anche solo le proprie convinzioni intellettuali/mentali.
Ho fatto ricorso, ma non mi fido di questo processo giudiziario e non mi affido più ad esso.
Conto su di voi come giuria del mio processo presso la Corte Internazionale di Giustizia.
Per me, non si tratta di salvare la vita di una persona, ma di salvare la vita di molte altre.
Questo mi ricorda un detto di un uomo, credo fosse Neil Armstrong, che una volta ci mandò un messaggio mentre era lontano dalla Terra e disse: “Questo è un piccolo passo per un uomo, un grande balzo per l’umanità”.
Ora, voglio fare solo un piccolo passo per salvare una vita, per guidarci in un movimento di persone che condannino le violazioni dei diritti umani in questo angolo di mondo. Quindi, per favore, fate sentire la vostra voce a nome nostro, per la giustizia e la libertà.
Grazie a tutti”.

Anna Rita Canone

Progettazione partecipata, i beni ecclesiastici dismessi diventano luoghi del welfare

La Chiesa è chiamata oggi a rileggere il proprio patrimonio non solo come insieme di edifici, ma come rete di relazioni, opportunità e responsabilità condivise. Da questa consapevolezza nasce il convegno “La Chiesa tra welfare, partecipazione e innovazione sociale”, in programma agli Istituti Filippin di Pieve del Grappa, nel Trevigiano, il prossimo 13 novembre curato da Anna Manea, dottoranda all’Università Iuav di Venezia, con la collaborazione di 593 Studio, società di ingegneria, e gli Istituti Paritari Filippin.

L’appuntamento intende affrontare il tema cruciale del futuro socio-urbano dei beni ecclesiastici in Italia, proponendo la progettazione partecipata come metodo etico e pastorale per restituire vita agli spazi della fede. È una delle prime volte che in Italia si organizza un evento di questo genere facendo una lettura critica del riuso e proponendo la progettazione partecipata in cui le voci di accademici, che studiano questo fenomeno, si uniscono quelle dei professionisti e dei protagonisti di chi agisce e vive concretamente questi spazi. 

«Dal censimento elaborato dalla CEI, emergono 499 beni culturali architettonici censiti nella Diocesi di Treviso», dichiara Anna Manea, curatrice del convegno e dottoranda di ricerca per l’Università Iuav di Venezia. «Gli immobili censiti nella Diocesi di Treviso sono nella quasi totalità edifici di culto. Secondo quanto rilevato dalla mia ricerca, condotta nell’ambito di un dottorato co-finanziato da 593 Studio e dagli Istituti Filippin, fino ad ora, gli edifici di culto corrispondono a circa il 20%. Il rimanente è invece composto da oratori, strutture parrocchiali, campi sportivi, spazi di aggregazione. Questo dovrebbe far ragionare sul fatto che, per iniziare a intraprendere nuovi cammini, sia necessario partire da un’analisi molto più chiara di quali spazi siano effettivamente a capo degli enti ecclesiastici e religiosi. Prendere l’occasione di ricostruire questo quadro con le comunità che vivono il territorio, che è quello che stiamo facendo, diventa il punto di partenza anche per ripensare il futuro in modo condiviso». 

Queste considerazioni e dati preliminari mostrano l’urgenza di un approccio nuovo e condiviso, capace di coinvolgere parrocchie, diocesi e congregazioni religiose.  Solo attraverso un processo condiviso è possibile restituire senso e funzione a questi luoghi – questo il messaggio centrale del convegno – trasformandoli da spazi in attesa a spazi di accoglienza, welfare e innovazione sociale.

Tra i relatori figurano Luigi Bartolomei, Francesca Giani, Claudia Manenti, Maria Chiara Tosi e Tommaso Zorzi, studiosi e professionisti che porteranno esperienze di ricerca e progettualità concrete sui temi dell’architettura sacra, dell’urbanistica e del welfare comunitario. Il convegno ha il contributo di Banca delle Terre Venete e il patrocinio della Diocesi di Treviso, della Facoltà Teologica del Triveneto, del Comune di Pieve del Grappa e di istituzioni accademiche e territoriali e sarà anche occasione per presentare casi di rigenerazione di beni ecclesiastici trasformati in spazi di accoglienza, cultura e solidarietà. Tra gli enti che hanno patrocinato iniziativa anche Centro Studi Cherubino Ghirardacci, Fondazione Centro studi per l’architettura sacra “Cardinale Giacomo Lercaro” ETS, Comune di Pieve del Grappa, Ordine degli Architetti PPC della provincia di Treviso, IPA Terre di Asolo e Monte Grappa e Riserva della Biosfera Monte Grappa.

«Gli immobili della Chiesa – afferma Michele Sbrissa, Ceo di 593 Studio – non sono soltanto luoghi fisici, ma parti vive di un tessuto comunitario. Ripensarli insieme, attraverso percorsi di co-progettazione e inclusione, significa restituire loro un’anima sociale e spirituale. È un atto di responsabilità verso le persone e verso la storia dei luoghi».

«Un approccio che trova piena sintonia con la visione educativa e valoriale degli Istituti Filippin», spiega Sileno Rampado, dirigente scolastico del La Salle Campus. «La progettazione partecipata è una forma di educazione civica e spirituale. Coinvolgere le comunità nella trasformazione degli spazi ecclesiastici significa costruire cultura, creare dialogo e rispondere ai bisogni reali del territorio. È un modo per coniugare etica, fede e innovazione».

LA CASE HISTORY: LE OTTO PARROCCHIE DI MOGLIANO

Tra i casi più interessanti sui quali sta lavorando 593 Studio, il percorso partecipativo promosso a Mogliano dalla Collaborazione Pastorale, l’istituzione che riunisce le otto parrocchie del territorio comunale appartenenti alla Diocesi di Treviso. Parroci e consigli pastorali hanno avviato un lavoro di analisi sugli immobili parrocchiali esistenti per comprenderne il valore e immaginare funzioni nuove, a partire dai bisogni espressi dalle comunità locali. Sono stati programmati laboratori di co-progettazione aperti a cittadini e cittadine, per sviluppare idee concrete sugli spazi parrocchiali. È ancora visitabile un’esposizione allestita all’Abbazia benedettina di Mogliano con i materiali prodotti in un anno di percorso.

Dal percorso partecipativo, che unisce comunità, professionisti e ricerca accademica,  emerge una fotografia sorprendente e molto più articolata del patrimonio ecclesiastico rispetto a quanto comunemente percepito, sono numeri che probabilmente rispecchiano andamenti simili nella maggior parte delle parrocchie della regione Veneto. Nel complesso, questi dati mostrano come la maggior parte del patrimonio ecclesiastico non sia legata al culto in senso stretto, ma a funzioni sociali e comunitarie. 

Infatti, nel caso specifico di Mogliano, solo il 19% degli immobili censiti sono edifici di culto — chiese e sagrati — mentre la parte più consistente del patrimonio riguarda spazi con funzioni sociali, educative e di comunità. Le canonic­he rappresentano il 17% del totale, seguite dalle strutture parrocchiali (oratori e centri comunitari), anch’esse pari al 17%. Un ulteriore 15% è costituito da strutture per attività sportive, come campi da gioco e impianti di supporto, segno del forte legame tra la Chiesa locale e la dimensione aggregativa del territorio. Non meno rilevante è la quota del 10% di spazi esterni — campetti, parchi, aree attrezzate, parcheggi e campi agricoli — che evidenzia come una parte significativa del patrimonio sia costituita da aree aperte, potenzialmente utili per iniziative di comunità e progetti di rigenerazione verde. Completano il quadro il 10% di strutture residenziali, il 5% di strutture educative e il 2% dedicate alle attività culturali. Infine, un 5% è composto da altri edifici, tra cui abbazie e centri pastorali.

Oltre ai dati quantitativi, la fotografia scattata durante il processo, analizza le relazioni esistenti tra i gruppi e tra le persone che utilizzano gli spazi delle otto parrocchie. Questo diventa importante considerando che il numero dei clerici, come analizzato dalle statistiche provenienti dallo Stato Vaticano e sintetizzate da L’Osservatore Romano, è in continua diminuzione così come  la loro presenza su territori. Individuare quali reti relazionali è strategico per capire come le parrocchie più piccole e periferiche, che più soffrono i processi di disuso, siano sorrette e supportate da una rete più ampia di relazioni. Come questo, sono stati studiati anche altri aspetti importanti per iniziare a sviluppare scenari futuri come quelli di  criticità e potenzialità degli spazi, l’uso che se ne fa, e il grado di affezione a determinati luoghi. Questo ultimo punto è fondamentale per coprogettare, in quanto sono gli spazi a cui la comunità è più affezionata che diventano quelli con più alte potenzialità o che generano conflitto all’interno del percorso. 

Per concludere con la descrizione del processo di Mogliano, sono state anche sviluppate le prime idee progettuali della comunità. Queste hanno avuto sia una visione strategica per tutto il territorio,  altre hanno riguardato invece strutture specifiche. I temi principali emersi riguardano la necessità di prendere delle scelte ed identificare quali siano le strutture di cui le comunità hanno veramente bisogno e utilizzarle in condivisione con tutta la cittadinanza facendole diventare un punto di riferimento non solo per le comunità parrocchiali, ma per chiunque viva e operi nel territorio. 

Anna Rita Canone

Netmadiacom, online il nuovo quotidiano della startup innovativa specializzata in brand journalism

Roma, 12 novembre 2025 – È online alla url netmediacom.it il nuovo quotidiano digitale Netmediacom rivolto ai giornalisti e agli operatori della comunicazione che vuole rivoluzionare la visibilità digitale, creando un mondo in cui ogni voce ha il potere di distinguersi e prosperare senza barriere.

Il nuovo giornale conta oltre 16 mila giornalisti abbonati e nasce con l’obiettivo di dare a tutti la possibilità di raccontare le loro storie, i loro successi, i loro eventi e di promuovere i loro prodotti, i loro servizi e perfino se stessi(personal branding), usufruendo della possibilità di richiedere un credito d’imposta del 75% sugli investimenti pubblicitari incrementali (Bonus Pubblicità).

«Evitando le promozioni autoreferenziali e focalizzandoci invece su contenuti e storytelling, ci proponiamo di aiutare aziende, enti e singoli individui a farsi conoscere, aumentando la loro visibilità sui media e sul web e garantendo risultati misurabili» sottolinea il sociologo e giornalista professionista Alejandro Gastón Jantus Lordi de Sobremonte, Direttore Responsabile di Netmediacomnonché socio fondatore dell’omonima azienda.

Iscritta al numero 49/2025 del 08/05/2025 del Registro della Stampa del Tribunale di Roma, la testata è edita dall’omonima startup innovativa Netmediacom Srled ha ricevuto ora l’attribuzione dell’ISSN (numero 3103-375X) da parte del Consiglio Nazionale delle Ricerche, sancendo così la sua piena registrazione come periodico di rilievo internazionale.

La sua proposta di valore è sintetizzata nello slogan «il modo più intelligente per farsi notare»: il servizio è personalizzato attraverso articoli scritti ad hoc per ciascun cliente, economico (credito fiscale del 75%) e accessibile mediante pubblicazione online e invio via email ai giornalisti abbonati che a loro volta ripubblicano le notizie (info: +39 348 899 5151 – netmediacom@netmediacom.org).

«Attraverso il nostro giornale, aziende, professionisti, enti e cittadini possono collegarsi a una vasta rete di giornalisti, blogger e influencer che cercano quotidianamente notizie e contenuti di cui parlare, andando così a incrementare la loro notorietà e autorevolezza (brand awareness) e ottenendo un considerevole numero di uscite anche sugli altri organi di stampa» spiega il Direttore di Netmediacom.

Per offrire al mercato una consulenza omnicanale capace di creare maggior valore per le imprese —con un forte focus sui temi inerenti al brand building e alla digital transformation— Netmediacom Srl affianca inoltre nuovi servizi di digital marketing, integrando nel suo team Daniele Papa (Digital Strategist) e Simone Alessandrini (Project Manager), con l’intento di coniugare la quarantennale esperienza nel campo del giornalismo e dell’editoria del suo fondatore con le comprovate capacità nella comunicazione digitale delle due nuove entry.

«Abbiamo una visione completa dell’ambiente digitale nel quale ci muoviamo e possiamo individuare le metodologie più idonee per migliorare le performance comunicative, la reputazione online di un progetto e il suo posizionamento sui motori di ricerca» commenta Daniele Papa.

Info: netmediacom@netmediacom.org

WhatsApp: +39 348 899 5151

Anna Rita Canone

Domenica 16 Santa Maria Capua Vetere corre nella storia

È tutto pronto per la  Spartacus Run  2025, la corsa che unisce sport, storia e orgoglio cittadino. Domenica 16 novembre1.200 atleti si daranno appuntamento ai piedi dell’imponente Arco Adriano per affrontare i 10 chilometri di un percorso completamente rinnovato, tra le strade della città che fu culla di Spartaco e simbolo eterno di libertà. Un successo annunciato, ma tutt’altro che casuale. La Podistica Sammaritana, società organizzatrice, ha saputo costruire una manifestazione capace di crescere in qualità e partecipazione, passando dagli 800 atleti della prima edizione ai 1000 della seconda, fino al nuovo record di quest’anno. Un risultato frutto di un lavoro attento, fatto di ascolto, passione e cura dei dettagli — dalle esigenze logistiche degli atleti alla sicurezza del tracciato, fino all’accoglienza che trasforma ogni edizione in una vera festa di comunità. Il nuovo tracciato, disegnato per offrire il giusto equilibrio tra tecnica e spettacolo, condurrà i partecipanti lungo le strade “Felix” di Santa Maria Capua Vetere, attraversando scorci storici e moderni, prima di concludersi nella cornice suggestiva dell’Anfiteatro Campano, il secondo al mondo per grandezza dopo il Colosseo. Un luogo che più di ogni altro racconta la grandezza e la memoria di una città che non ha mai smesso di correre tra passato e futuro. A rendere speciale questa edizione, anche la medaglia celebrativa, che raffigura Spartacus, lo schiavo ribelle che proprio da queste terre accese la scintilla della libertà. Un simbolo che racchiude il senso più autentico della corsa: la sfida con sé stessi, la voglia di superare i propri limiti e la consapevolezza che ogni traguardo è una conquista. L’amministrazione comunale, da sempre attenta a promuovere lo sport come strumento di crescita e valorizzazione del territorio, ha sostenuto con convinzione un evento che porta il nome di Santa Maria Capua Vetere oltre i confini provinciali, attirando podisti, famiglie e curiosi da tutta la regione. La Spartacus Run non è una gara di massa, ma un’esperienza a numero chiuso, pensata per garantire a ciascun partecipante lo spazio e la serenità di vivere appieno la propria corsa, senza calca né stress. È questo equilibrio, tra qualità e accoglienza, che ne ha decretato il successo e la sua identità unica nel panorama podistico campano. Spartacus 2025 promette quindi di essere molto più di una competizione: sarà una festa dello sport, della cultura e della città, un tributo al coraggio di chi corre e alla bellezza di un luogo che continua a scrivere la sua storia — passo dopo passo, come fece un tempo l’eroe che le dà il nome.

Peppe Sacco

Nasce la nuova rivista scientifica internazionale “European Journal of media and Digital Communication Studias – Sociological perspectives on Communication in the Digital Age”

Roma, 11 novembre 2025 – È ufficialmente online la nuova rivista scientifica internazionale European Journal of Media and Digital Communication Studies (EJMDCS), con sottotitolo Sociological Perspectives on Communication in the Digital Age. La testata, edita dall’International Center for Social Research, ha ricevuto l’attribuzione dell’ISSN numero 3103-4004 da parte del Consiglio Nazionale delle Ricerche, sancendo così la sua piena registrazione come rivista scientifica.

EJMDCS è una rivista peer-reviewed a diffusione internazionale che analizza le dimensioni sociologiche, culturali e tecnologiche della comunicazione nell’era digitale. Pubblica contributi originali di ricerca, saggi teorici e recensioni sui temi della sociologia della comunicazione, giornalismo, semiotica, digital media, comunicazione di massa, marketing digitale, reti sociali, studi transmediali e gender diversity nei media.

Il periodico, a periodicità trimestrale è pubblicato in lingua inglese e adotta un rigoroso sistema di revisione a doppio cieco (double-blind peer review), in conformità con le linee guida del Committee on Publication Ethics (COPE), garantendo così imparzialità, trasparenza e integrità scientifica.

Direttore Responsabile dell’European Journal of Media and Digital Communication Studies è il Dottor Alejandro Gastón Jantus Lordi de Sobremonte, sociologo e giornalista professionista, già ricercatore presso la prestigiosa Universidad del Salvador (USAL) di Buenos Aires, dove nel 2000, alla presenza del Premio Nobel Ilya Prigogine, presentò il suo primo lavoro di ricerca “Guerra y paz: los conflictos de la última década” (ISBN 987-98897- 0-3).

La nuova rivista scientifica, iscritta al Registro della Stampa del Tribunale di Roma al numero 70/2025 del 03/07/2025, offre un nuovo spazio per la ricerca e il dialogo interdisciplinare, con particolare attenzione alle trasformazioni sociali e culturali generate dall’ambiente digitale.

La rivista si propone come piattaforma accademica aperta al confronto tra studiosi, ricercatori e professionisti del settore. L’obiettivo è quello di promuovere la ricerca e il dialogo internazionale sui media e la comunicazione.

Il primo numero della rivista (Gennaio–Marzo 2026), chiuso il 5 novembre 2025, presenta lo studio del Dottor Alejandro Gastón Jantus Lordi de Sobremonte dedicato alla percezione limitata della crisi climatica come emergenza sanitaria tra i professionisti dei media in Italia.

Basandosi su un’indagine quantitativa condotta del Dottor Jantus Lordi de Sobremonte su un campione di 548 giornalisti, la ricerca analizza come i media influenzino la consapevolezza pubblica sui legami tra cambiamento climatico e salute. I risultati rivelano che la grande maggioranza dei giornalisti sottovaluta o nega la correlazione tra degrado ambientale e salute umana, con solo il 38,6% che riconosce il cambiamento climatico come una minaccia significativa o imminente per la salute.

«Lo studio evidenzia infine l’urgente necessità di una comunicazione scientifica più competente e di liberare il giornalismo dai vincoli economici e ideologici imposti dalle industrie più inquinanti» commenta a conclusione il Dottor Jantus Lordi de Sobremonte, autore tra le altre pubblicazioni a carattere scientifico del libro “L’influenza dei mass media nella genesi dell’ideale estetico” (ISBN 987- 1054-04-1).

Con la nascita dell’European Journal of Media and Digital Communication Studies, l’International Center for Social Research consolida così il suo impegno nel promuovere la ricerca scientifica e il dialogo internazionale sui media come strumenti fondamentali di comprensione e trasformazione della società contemporanea.

Anna Rita Canone

Jesolo capitale mondiale del karate: al via la Venice Cup e la Youth League

Dopo il record di oltre 4.000 atleti e otto milioni di euro di indotto registrato lo scorso anno, Jesolo è pronta a riaffermarsi come capitale mondiale del karate. Dal 3 al 7 dicembre, il Pala Turismo tornerà a ospitare la  Venice Cup, la Parakarate Cup e la Karate1 Youth League Venice, l’ultima tappa del circuito giovanile internazionale.

Mercoledì 3 dicembre si aprirà con la Venice Cup e la prestigiosa competizione “Parakarate Cup”, dove atleti con disabilità visiva, motoria e sindrome di Down gareggeranno insieme agli agonisti senior della XXXI edizione della Venice Cup. L’ingresso sarà gratuito: un messaggio potente di inclusione sportiva, simbolo di come atleti e paratleti possano condividere lo stesso tatami e la stessa passione.

Da giovedì 4 a domenica 7 dicembre toccherà ai giovani: la Karate1 Youth League Venice, evento più atteso dell’anno, richiamerà a Jesolo migliaia di atleti under 21 provenienti da tutto il mondo. Dopo l’edizione record del 2024 – con 4.108 atleti, 908 coach e 122 arbitri internazionali – l’obiettivo è confermare Jesolo come centro nevralgico del karate mondiale.

Confermato infatti  lo stile ecosostenibile della manifestazione. Il Pala Turismo sarà dotato di erogatori d’acqua, sei isole ecologiche e quindici colonnine per il riciclo dei mozziconi di sigaretta realizzate in collaborazione con Human Maple, partner della campagna “Riccicami”. Un’iniziativa che conferma come sport e ambiente possano condividere la stessa filosofia: rispetto, cura e senso di comunità.

Accanto alla competizione sportiva, l’evento di karate apre una nuova dimensione partecipativa e digitale. Gli atleti saranno protagonisti anche fuori dal tatami, raccontando attraverso brevi video sui propri canali social cosa rappresenta per loro il karate: disciplina, rispetto, energia, equilibrio. Un racconto corale che supera il gesto tecnico per trasformarsi in esperienza condivisa, capace di ispirare e avvicinare il pubblico – soprattutto i più giovani – ai valori autentici di questa arte marziale.

L’organizzazione è curata da Multisport Veneto, con il supporto della Fijlkam, La federazione Italiana Judo Lotta Karate e Arti Marziali  e dell’Asi, ente di promozione sportiva più grande d’Italia. Sotto la guida del Maestro Vladi Vardiero, Jesolo si è imposta negli anni come punto di riferimento mondiale per il karate giovanile, grazie a una macchina organizzativa che coniuga professionalità, visione e passione.

«Il valore più grande di questo evento – spiega Vladi Vardiero, presidente del Comitato Regionale Veneto FIJLKAM – è la sua capacità di unire in un unico spazio atleti normodotati e paratleti, dando forma concreta all’idea che il karate è prima di tutto una scuola di rispetto e inclusione. La Parakarate Cup e la Venice Cup condividono il tatami e questo, per noi, è un segnale potentissimo: significa che lo sport può davvero abbattere barriere e creare comunità. Allo stesso tempo abbiamo scelto di rendere la manifestazione green e sostenibile, con azioni concrete per ridurre l’impatto ambientale e sensibilizzare giovani e famiglie al rispetto per il pianeta. Jesolo, grazie alla Youth League, si conferma la capitale mondiale del karate giovanile, un punto di riferimento non solo tecnico ma anche umano, dove sport, inclusione e sostenibilità diventano un unico linguaggio condiviso da migliaia di atleti provenienti da tutto il mondo».

SCHEDE DI APPROFONDIMENTO

LA FIJLKAM La FIJLKAM (Federazione Italiana Judo Lotta Karate Arti Marziali) fu fondata a Milano oltre un secolo fa dal marchese Luigi Monticelli Obizzi, con lo scopo di disciplinare gli sport della lotta greco-romana e del sollevamento pesi ed è costituita dalle Società, dalle Associazioni e dagli Organismi affiliati, che svolgono – senza scopo di lucro – le attività sportive e promozionali del Judo, della Lotta, del Karate, del Ju Jitsu, dell’Aikido e del Sumo; sono anche riconosciute le lotte tradizionali S’Istrumpa e Capoeira. Si tratta di sport praticati a livello dilettantistico, in armonia con le direttive e gli indirizzi delle rispettive Federazioni Internazionali, del CIO (Comitato Internazionale Olimpico) e del CONI (Comitato Olimpico Nazionale Italiano). La FIJLKAM ha, quindi, il compito istituzionale di promuovere, organizzare, disciplinare e diffondere gli sport controllati dalla International Judo Federation (IJF), dalla Fédération Internationale des Luttes Associèes (FILA), dalla World Karate Federation (WKF) e dalla International Sumo Federation (ISF), alle quali è affiliata e dalle quali è riconosciuta come unica rappresentante in Italia. La FIJLKAM è la sola federazione riconosciuta ed autorizzata dal CONI a disciplinare e gestire in Italia l’attività sportiva e promozionale (nelle discipline che abbiamo prima indicate) ed a rappresentarla all’estero.

LA WKF La Federazione Mondiale di Karate, sigla WKF (dall’inglese World Karate Federation), è una federazione sportiva fondata nel 1990 dai membri della WUKO (World Union of Karate-do Organizations, cioè Unione mondiale delle organizzazioni di karate). È l’unica organizzazione riconosciuta dal Comitato Olimpico Internazionale. La Federazione si occupa di organizzare i campionati mondiali seniores (atleti dai 21 anni in su) ogni due anni sin dalla sua fondazione, mentre organizza i campionati mondiali Under 21 (dai 18 ai 21 anni) e junior (dai 16 ai 18 anni) dal 1999. Dal 2009 infine anche quelli Cadetti (dai 14 ai 16 anni). Ha sede a Madrid. Nel 2020 a Tokyo il Karate, sotto l’egida della WKF, ha partecipato per la prima volta nella storia ai giochi olimpici anche se ormai sono tanti anni che è già definito Sport Olimpico grazie all’inclusione nel programma dei Giochi Del Mediterraneo, dei Giochi Europei, dei Giochi Olimpici Giovanili e dei Beach Games.

L’ASI L’ente di promozione sportiva Asi, Associazioni Sportive Sociali Italiane, riconosciuto dal CONI, è una delle più rappresentative realtà multisportive del panorama nazionale, ed è il principale partner di questo progetto. Guidata a livello nazionale dal senatore Claudio Barbaro, Asi è sempre stata al fianco di Asi Karate Veneto la quale, adottandone anche la denominazione, si è posta da oltre 20 anni come società di riferimento della disciplina all’interno di questa organizzazione. In Asi, con il supporto del Comitato Provinciale di Venezia e del settore Karate Nazionale, si sono sviluppati numerosi progetti e come in un laboratorio sportivo molti di questi hanno trovato la loro realizzazione. Per molti anni si sono sperimentati programmi tecnici innovativi per il settore preagonistico, facendoli diventare ora patrimonio anche della Federazione, nello spirito di una fattiva collaborazione che vede legate queste due importanti organizzazioni sportive nell’intento di promuovere tra i giovani le discipline di combattimento della Lotta, del Judo e del Karate. 

MULTISPORT VENETO SRL Multisport Veneto Srl SD è una società nata nel 2016 come braccio operativo di Asi Karate Veneto Centro Karate Noale, associazione fondata nel 1974, tutt’ora affiliata alla Fijlkam, per far fronte a tutti gli aspetti organizzativi di eventi sportivi in generale e della Youth League in particolare. Asi Karate Veneto, fondata dal compianto Prof. Lino Vardiero ed ora presieduta dal figlio, il Maestro Vladi Vardiero, è una delle associazioni più titolate a livello nazionale per i numerosi risultati agonistici ottenuti dai propri atleti in quasi mezzo secolo di attività. Il Comitato Olimpico gli ha riconosciuto prima la medaglia di bronzo e successivamente quell’argento per i Meriti Sportivi conseguiti. La Federazione l’ha insignita della Medaglia d’Onore federale, massima onorificenza riconosciuta dalla Fijlkam. Multisport Veneto Srl SD quale General Contractor ha in capo la progettazione, pianificazione e organizzazione degli Eventi Internazionali della World Karate Federation che si svolgono in Italia dal 2018. Inoltre ha curato le edizioni della VeniceCup Karate dal 2016 ad oggi. Ha al suo attivo una decina di Eventi con un totale di presenze di oltre 12.000 Atleti in 4 anni.

Anna Rita Canone