“Il giornalismo consiste principalmente nel dire 'Lord Jones è morto' a persone che non hanno mai saputo che Lord Jones fosse vivo.” Gilbert Keith Chesterton
SARNO (SA) – Domenica 25 maggio, la società Sarno Runners e Gli Amici della Vasca, con l’egida di OPES Italia e il patrocinio della Regione Campania, della Provincia di Salerno e del Comune di Sarno, hanno organizzato la quarta edizione della 10 km Memorial Gaetano Ferrentino, ricordando con affetto una figura molto amata in città. Gaetano Ferrentino, scomparso prematuramente nel dicembre 2020 all’età di 47 anni, era conosciuto come avvocato, amministratore locale, appassionato giornalista e grande tifoso della squadra di calcio cittadina. Tra le sue passioni, anche la corsa, che praticava con entusiasmo nel tempo libero. Proprio in suo onore, nel 2022 è nata questa gara podistica, caratterizzata fin da subito da un’organizzazione precisa, attenta e coinvolgente. L’evento si è rapidamente affermato come un appuntamento di riferimento per gli appassionati della corsa su strada, capace di unire sport, memoria e partecipazione collettiva. La gara I partecipanti, circa 800, sono partiti come da programma da Piazza 5 Maggio, allestita per l’occasione con tutto il necessario per accogliere al meglio atleti e pubblico. A dare il via alla gara è stato il sindaco Francesco Squillante. Il tracciato, impegnativo per i suoi continui saliscendi, ha attraversato strade, spazi e monumenti simbolo di Sarno, città nota per il suo importante bacino idrografico.
Le vittorie
A dominare questa quarta edizione è stato l’atleta classe 1995 Hajjaj El Jebli, portacolori dell’OPES Atletica Ermes, che ha tagliato il traguardo in 31’34”, distaccando il secondo classificato di ben 65 secondi. Tra le donne, si è imposta Cinzia Ottobre (Runners Saviano), che ha concluso i 10 km in 40’24”. Entrambi i vincitori entrano di diritto nell’Albo d’Oro 2025 del Memorial Gaetano Ferrentino. L’evento ha contribuito a diffondere una cultura dell’inclusione, in cui tutti sono rispettati e valorizzati per la loro unicità.
Barcellona – La Presidente dell’Associazione “La Crisalide in rete contro la violenza di genere”, Roberta Bolettieri, attivista di rilievo nel campo dei diritti umani e dell’antiviolenza nel territorio campano, nazionale e in ambito internazionale, è stata insignita della prestigiosa Gran Croce al Merito e Diritto Umanitario dall’Institution del Mérito Humanitario, una delle più alte onorificenze internazionali, conferita da un’organizzazione storica fondata in Spagna nel 1999 e istituita dal Re di Spagna. Il riconoscimento è stato consegnato durante la cerimonia ufficiale tenutasi a Barcellona, città che da sempre ospita questa prestigiosa istituzione.
Nel corso degli anni, l’Institution del Mérito Humanitario ha premiato oltre tremila personalità di rilievo mondiale, tra cui il Dalai Lama, Rita Levi Montalcini, Umberto Agnelli e la Marina Militare Italiana, attestando l’alto valore di questa onorificenza. Il nome di Roberta Bolettieri è stato proposto alla commissione internazionale dal Principe di Favignana, Presidente Rappresentante per l’Italia, che ha riconosciuto nel suo operato un esempio di impegno etico e concreto a favore delle fasce più vulnerabili della società.
La sua dedizione nel contrasto alla violenza maschile sulle donne e ai matrimoni precoci di spose bambine in Pakistan, India e Perù, così come il suo ruolo di Responsabile Legale della Rete di Centri Antiviolenza e Case Rifugio “La Crisalide” in Italia, sono stati riconosciuti come testimonianze di alto valore morale e professionale. “Ricevere la Gran Croce al Merito e Diritto Umanitario è per me un onore immenso,” ha dichiarato Roberta Bolettieri. “Questo riconoscimento rappresenta un incentivo a continuare con ancora maggiore determinazione la lotta per i diritti umani, in particolare contro i matrimoni precoci di spose bambine e per la tutela delle donne e dei soggetti più vulnerabili”. L’onorificenza sottolinea il valore del suo operato a livello internazionale, rendendola parte di una cerchia esclusiva di figure che si sono distinte non solo per l’eccellenza professionale, ma anche per un profondo senso etico e umanitario.
Milano, 22 maggio 2025 – Sarà l’Italia ad ospitare quest’anno il Congresso dell’ESHG – European Society of Human Genetics: Milano è il punto di ritrovo della genetica europea e l’importante appuntamento sarà aperto dall’evento “Precision medicine through Genomics and Health Data in Italy”, organizzato da SIGU – Società Italiana di Genetica Umana in collaborazione con Human Technopole. L’incontro, che si svolgerà da domani mattina, sarà una preziosa occasione per ribadire l’eccellenza italiana nell’ambito della genetica medica.
“L’Italia è davvero ben rappresentata tra i gruppi di ricerca europei – commenta il Prof. Paolo Gasparini, Presidente SIGU – e siamo orgogliosi che la nostra società scientifica possa rappresentare un’eccellenza italiana sia nell’ambito della ricerca che nell’ambito diagnostico e della presa in carico clinica. Sono tutti aspetti imprescindibili della medicina contemporanea, senza i quali non potremmo immaginarci un futuro. L’obiettivo di questa giornata è creare ponti tra ricerca, diagnosi e clinica, tra istituzioni e comunità scientifica, augurandoci che questo incontro possa generare un impatto tangibile sullo sviluppo della medicina genomica in Italia perché solo insieme possiamo costruire una genetica che sia davvero al servizio della persona, della ricerca e del Servizio Sanitario Nazionale”.
Le eccellenze in ambito di ricerca sono davvero molte, come nel caso del Dr. Gualtiero Colombo, che dal 2009 dirige il Laboratorio di Immunologia e Genomica Funzionale presso il Centro Cardiologico Monzino IRCCS, Milano. Il suo Laboratorio è stato selezionato come coordinatore del programma “Genome of Europe” (GoE), il più grande progetto genomico finanziato dall’Unione europea, che ha l’obiettivo di generare genomi di riferimento nazionali per rendere possibile prevenzione e cure personalizzate per tutti i cittadini europei. Insieme agli altri partner italiani (Human Technopole e ELIXIR Italy) il Centro Cardiologico Monzino sta lavorando a un progetto che ha un potenziale effetto trasformativo sulla sanità europea. “Oggi utilizziamo come pannelli di riferimento dati per lo più provenienti da Paesi extraeuropei, principalmente gli Stati Uniti, che non includono la ricca diversità genetica esistente in Europa – spiega Colombo – Quando, dunque, disporremo della sequenza di tutto il genoma di riferimento per il Paese e il continente in cui viviamo, si aprirà una nuova era per la medicina. La ricaduta sarà immediata per la diagnosi e la cura di precisione nell’ambito delle malattie rare, alle quali già siamo parzialmente in grado di applicare gli approcci genomici; tuttavia, la vera rivoluzione avverrà nella genomica predittiva, che sarà in grado di creare una sorta di carta di identità personale per il rischio di malattia e per la risposta ai farmaci, anche in termini di effetti collaterali. In termini clinici questo significa mirare gli interventi su chi effettivamente ne può trarre beneficio, evitando azioni inutili per i pazienti e costose per i sistemi sanitari. Il Monzino ha investito già da molti anni in questa direzione e oggi siamo all’avanguardia nei programmi di identificazione dei profili di rischio cardiovascolare. Ricordiamo che le patologie cardiovascolari in Italia rappresentano la principale causa di morbilità e mortalità”.
“Genome of Europe rappresenta un passo fondamentale per il progresso della medicina personalizzata – dichiara Nicole Soranzo, Responsabile del Genomics Research Centre – Population & Medical Genomics di Human Technopole – e Human Technopole gioca un ruolo chiave in questa iniziativa storica. Contribuendo con la quota italiana di 15.800 genomi, stiamo aiutando a creare un database realmente rappresentativo della diversità genetica europea. Il progetto GoE sarà cruciale per supportare i programmi genomici nazionali e integrare la genomica nello spazio europeo dei dati sanitari”.
L’eccellenza è rappresentata anche da progetti di ricerca nazionali comeBaby Wolf, coordinato dalla Dr.ssaMaria Iascone, Direttore del Laboratorio di Genetica Medica dell’ASST Papa Giovanni XXIII di Bergamo e Consigliere SIGU, che coinvolge anche l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma e il Burlo Garofolo di Trieste. “Si tratta del primo progetto nazionale per l’analisi di neonati e bimbi ricoverati in terapia intensiva neonatale e pediatrica tramite analisi genomica – afferma Iascone – Verrà effettuata l’analisi di tutto il genoma in neonati critici e bambini critici con l’obiettivo di fornire una diagnosi rapida (parliamo di 5 giorni) e precisa per bambini con condizioni cliniche gravi e complesse. Questo permette di iniziare immediatamente un percorso personalizzato di terapia o follow-up clinico”.
La ricerca è davvero imprescindibile, ma altrettanto lo sono diagnosi e presa in carico delle persone con patologie oncologiche, che sempre di più necessitano di accurate indagini genetiche per poter accedere alle terapie più efficaci e meno invasive.
“In Italia la genetica medica è sempre di più al servizio delle persone con malattia oncologica – conclude Gasparini – ed è proprio grazie alla genetica che possiamo oggi garantire terapie appropriate ed evitare gli effetti collaterali più gravi di alcune strategie terapeutiche. Il genetista medico oggi deve lavorare in stretta sinergia con gli oncologi oltre che con gli altri specialisti che ruotano attorno al paziente, per garantire una presa in carico ottimale e la miglior qualità di vita possibile alle persone che affrontano o convivono con un tumore”.
Non c’è stata l’opportunità di vedere Mare di Ruggine a teatro, ma mi è stata data l’occasione di leggerne il libro, presentato lunedì 19 al Circolo Ilva di Bagnoli. Sì! Lo spettacolo teatrale Mare di Ruggine si trasforma in un libro illustrato, tramutando in disegno una favola che favola non è. L’autore, Antimo Casertano, supportato dalle illustrazioni di Ada Natale, racconta cosa ha rappresentato per la sua annl’ILVA di Bagnoli (e successivamente Italsider) nella storia industriale di Napoli e del Mezzogiorno, simboleggiando sia un orgoglio produttivo sia una speranza di riscatto dopo la Seconda Guerra Mondiale. È stata, per oltre un secolo, un fulcro di sviluppo industriale: offriva lavoro e sosteneva l’economia locale, ma era anche luogo di grande inquinamento e, infine, di morte.
Alla presentazione, insieme ad Antimo Casertano e Ada Natale, era presente anche il cast teatrale dell’opera. Numerosi gli interventi del pubblico, con testimonianze di ex operai. Di rilievo l’intervento dell’attore Patrizio Rispo. A moderare l’incontro, il professor Giulio Baffi.
TESTIMONIANZE ASCOLTATE
“Una favola nera e necessaria”
C’è un momento, nello spettacolo Mare di Ruggine, in cui il racconto smette di essere solo narrazione teatrale e si fa voce collettiva. Una voce che parla di uomini e donne dimenticati, di tute blu e mani bruciate, di silenzi mai risarciti. È in quel momento che si capisce: siamo davanti a qualcosa di più di una messinscena. Siamo dentro una storia sociale che ci riguarda tutti, scritta con l’inchiostro della memoria e della ruggine.
“Un teatro che scava”
Antimo Casertano firma testo e regia di un’opera che scava nel passato industriale dell’ex ILVA di Bagnoli, ma lo fa con lo sguardo di chi sa che il passato non è mai solo passato. Mare di Ruggine è un atto d’amore per una Napoli che ha sperato nell’acciaio e ne è stata consumata, ma è anche un’indagine sulla dignità operaia, sulla trasmissione del dolore e sulla responsabilità del ricordare.
“Una favola come chiave di verità”
Il racconto si struttura come una favola “che favola non è”, in cui un padre narra al figlio una storia familiare che attraversa cinque generazioni, incrociando guerra, lavoro, malattia e resistenza. Una scelta narrativa semplice ma potentissima: la favola, in fondo, è il modo più antico per tramandare ciò che la Storia ufficiale non sa o non vuole dire.
“Corpi in scena, comunità in memoria”
Gli attori in scena – tra cui spiccano le intense interpretazioni di Daniela Ioia e dello stesso Casertano – non danno solo vita a dei personaggi: incarnano presenze. Diventano corpo e voce di quei lavoratori che l’industria ha glorificato e poi abbandonato. La scenografia è scarna, metallica, fatta di oggetti concreti e simbolici, mentre le musiche originali di Paky Di Maio sostengono l’emozione senza sovraccaricarla.
“Il lavoro come racconto mancato”
In un Paese che ha dimenticato cosa abbia significato davvero il lavoro industriale – cosa ha tolto, cosa ha dato, cosa ha chiesto – Mare di Ruggine riporta alla luce una storia di sacrificio e speranza, di ferite ancora aperte. L’ex Italsider non è solo un luogo: è un fantasma che abita le periferie del Sud, una promessa infranta, una ferita collettiva che il teatro riesce, per un’ora, a rendere visibile.
“Teatro civile? No, teatro umano”
Casertano non cade mai nella retorica del “teatro civile” che denuncia per dovere. Qui si denuncia per amore: amore per la gente semplice, per una Napoli ferita e fiera, per una verità che non trova spazio nei palinsesti. Il risultato è un teatro umano, commovente, onesto, che ci obbliga a guardare dove spesso distogliamo lo sguardo.
“La mia riflessione”
Mare di Ruggine non è solo uno spettacolo, e tanto meno solo un libro: è una domanda lasciata in sospeso, un’invocazione di giustizia sociale in forma di racconto. È memoria che si fa scena, e scena che torna a essere coscienza.
A Torre Annunziata, il team Oplonti Trecase Run di Alfonso Guida, con il patrocinio delle autorità cittadine, ha organizzato la sesta edizione della gara podistica “Pasta Run”. Il percorso di circa 10 km, con partenza dalla Villa Comunale – luogo simbolico che abbraccia la splendida riviera oplontina – ha regalato agli spettatori un pomeriggio festoso, all’insegna dello sport e della bellezza del territorio. La gara maschile ha visto il trionfo solitario di Yahya Kadiri (Carmax Camaldolese), che ha tagliato il traguardo in 29’55”. Secondo posto per Gilio Iannone (Isaura Valle dell’Irno) in 32’28”, terzo Marco Vetrano (Running Club Napoli) in 32’46”. In campo femminile, vittoria per Filomena Palombe (Caivano Runners), che ha concluso la prova in 39’23”, 48ª assoluta. Dietro di lei, la compagna di squadra Francesca Palomba, seconda in 39’25”, e Michela Piermatteo (Atl. Agropoli), terza con 41’46”. Alla società Amatori Vesuvio è stato assegnato il “Trofeo Pasta Run”. L’evento si è svolto in un clima di festa, con grande partecipazione di pubblico.
————————————————————————–
Domenica 18, a Frattamaggiore, si è celebrata la decima edizione di “Fratta… na Corsa”, ormai appuntamento immancabile nel calendario FIDAL regionale. La corsa non è solo una gara, ma anche un’occasione di incontro e condivisione per gli amanti della corsa su strada, tra sport, amicizia e senso civico. Il percorso, rivisitato e reso più scorrevole rispetto alle precedenti edizioni, ha riscosso apprezzamenti soprattutto nella parte finale. La Podistica Frattese, guidata dal presidente Antonio Alborino, ha archiviato con successo un evento che coniuga valore sportivo e sociale. Al traguardo sono stati 1.472 gli atleti classificati, di cui 172 donne.
Podio maschile
1. Latam Abdellah – International Security Service – 29’20”
2. Boufars Hicham – International Security Service – 29’33”
3. Zaki Yassine – International Security Service – 29’48”
Classifica femminile
1. Annamaria Naddeo – Running Club Napoli – 35’05”
Il fenomeno del cineturismo –o movie tourism– è sempre più al centro dell’attenzione tra le nuove tendenze di viaggio, con un numero crescente di persone che sceglie le mete delle proprie vacanze in base ai set cinematografici o televisivi dei titoli preferiti.
A confermarlo è Vamonos Vacanze, tour operator specializzato in vacanze di gruppo, che osserva una crescita costante nell’interesse verso questo particolare segmento del turismo culturale.
Il cineturismo consiste nel visitare luoghi che sono stati sfondo di film o serie tv di successo. Questo tipo di esperienza ha iniziato a diffondersi già nel corso del Novecento, ma ha conosciuto una vera e propria esplosione con l’avvento dello streaming e della fruizione digitale di contenuti audiovisivi.
Secondo stime internazionali, già nel 2010 questo mercato muoveva 100 milioni di turisti in tutto il mondo, generando un giro d’affari di oltre 80 miliardi di euro, concentrato soprattutto tra Stati Uniti e Regno Unito.
Oggi, complice lamaggiore accessibilità alle piattaforme on demand e il desiderio di “vivere” le emozioni viste sullo schermo, questi numeri sono ulteriormente aumentati.
«Negli ultimi anni, e in particolare dopo il periodo pandemico, l’industria del cinema e delle serie tv ha ritrovato nuova linfa grazie al digitale, e con essa anche il turismo legato all’immaginario cinematografico. Sempre più persone cercano esperienze che uniscono passione per i viaggi e per lo storytelling visivo» spiegano gli esperti di Vamonos-Vacanze.it.
Il legame tra cinema, serie tv e turismo è particolarmente forte traMillennials e Gen Z, come dimostrano anche i dati dell’ultimo report «Digital 2025» di We Are Social.
In Italia ci sono 42 milioni di utenti attivi sulle piattaforme digitali, ovvero oltre il 70% della popolazione, un pubblico abituato a costruire le proprie esperienze —incluse quelle turistiche— a partire dai contenuti visti online.
Proprio per intercettare questa domanda, Vamonos-Vacanze.it ha ideato per l’autunno 2025 due proposte di viaggio ispirate al mondo del cinema e delle serie tv. Si tratta di weekend tematici nelle capitali europee di Amsterdam e Barcellona, luoghi iconici e sfondi indimenticabili di film amati dal grande pubblico.
Amsterdam, con i suoi canali romantici e l’atmosfera nordica, sarà la meta perfetta per chi sogna di immergersi in scenari da film. Dal 30 ottobre al 2 novembre, Vamonos propone 4 giorni nella città olandese, al prezzo di 899 euro.
Oltre a visitare le location di pellicole storiche come 007 – Una cascata di diamanti (1971), i partecipanti potranno ricreare le scene tratte da commedie italiane di culto come Amici come noi con Pio e Amedeo, oppure Merry Christmas con il duo maestro dei cinepanettoni Boldi – De Sica. Il periodo di Halloween aggiungerà un tocco magico all’esperienza, tra feste a tema e atmosfere suggestive.
Barcellona, dal canto suo, accoglierà i viaggiatori con il suo spirito cosmopolita e l’energia creativa che l’ha resa protagonista in opere d’autore come Tutto su mia madre (capolavoro indiscusso di Pedro Almodóvar) o Manuale d’amore 2, perfetta per i più romantici. Anche in questo caso, il pacchetto di 4 giorni (899 euro) includerà momenti conviviali e tanta ispirazione cinematografica.
«L’effetto della serialità e del grande schermo continua ad avere un impatto fortissimo sull’immaginario collettivo. Visitare luoghi che si sono amati attraverso lo schermosignifica trasformare la finzione in realtà ed è una delle esperienze più coinvolgenti che si possano vivere in viaggio» concludono gli specialisti di Vamonos-Vacanze.it.
Roma, 17 maggio 2025 – L’Associazione no profit “Illustrissima Casa Jantus Lordi de Sobremonte” (ICJLDS) è lieta di annunciare la prima edizione dell’evento dedicato alla lotta contro la violenza di genere, dal titolo: “Violenza di genere, la rete che protegge” che si terrà il prossimo 21 novembre 2025.
L’iniziativa si articolerà in tre momenti centrali:
Convegno/dibattito con ospiti istituzionali, esperti, attivisti e professionisti del settore;
Cerimonia di conferimento del premio “Illustrissima Donna dell’Anno”, riconoscimento assegnato a una donna che si sia particolarmente distinta nel corso del 2025 nella carriera, nella professione, nel business o nell’impegno umanitario;
Cena di gala riservata a sostenitori, media partner e personalità invitate.
Un’occasione di confronto e sensibilizzazione su un tema cruciale come la violenza di genere, con un focus innovativo sul ruolo positivo e protettivo che il web può e deve assumere: rete di supporto, spazio di denuncia, strumento di connessione tra vittime, istituzioni e associazioni.
La serata rappresenterà anche un momento di celebrazione e riconoscimento dell’eccellenza femminile, con l’assegnazione del prestigioso premio “Illustrissima Donna dell’Anno”, riconoscimento di merito, determinazione e impatto sociale.
La location dell’evento, attualmente in fase di definizione tra alcune prestigiose sedi istituzionali di Roma, verrà comunicata prossimamente.
Si invitano i media e il pubblico a monitorare gli aggiornamenti ufficiali per ulteriori dettagli sull’agenda, gli ospiti e la vincitrice del premio.
Per maggiori informazioni, accrediti stampa, candidature al premio o richieste di interviste inviare una email a: icjlds@icjlds.org
Associazione Illustrissima Casa Jantus Lordi de Sobremonte Promuoviamo cultura, inclusione e impegno civile. #Illustrissima2025 #ControLaViolenzaDiGenere #IllustrissimaDonnaDellAnno #LaReteCheProtegge
La prima edizione nella storica sala cinematografica Cineclub Teatro Materdei
Si svolgerà mercoledì 21 maggio 2025, alle ore 18, presso il Cinema Materdei di Napoli, la premiazione dei giovani talenti dello spettacolo. L’antica sala, messa a disposizione dall’Associazione Cinema Paradiso 2009, ospiterà l’iniziativa Premio NT 2025, promossa dalla testata giornalistica webmagazinehttp://www.notizieteatrali.it, diretta da Angela Matassa. Un piccolo aquilone colorato in ceramica, disegnato dal giovanissimo Luca Enzo Esente, sarà l’oggetto donato ai premiati. La giuria, composta dalla redazione del magazine, ha scelto tre noti rappresentanti della scena, del set, della televisione, rispettivamente nelle seguenti categorie: attrice, attore, regista cinematografico.
I PREMIATI
Come attrice è stata scelta Miriam Candurro. Interprete poliedrica, si è distinta in tutti i generi fin da giovanissima. Premiata per il film Certi bambini dei fratelli Frazzi, è sul set in Veleno di Diego Olivares sulla Terra dei fuochi e in molte altre pellicole. In diverse fiction, tra cui tuttora la soap di RAI3 Un posto al sole, e nella tournée teatrale di Streghe da marciapiede.
L’attore è invece il pluripremiato Lino Musella. Ormai noto per i tanti differenti ruoli al cinema, al teatro e nelle serie tv, da Gomorra a Favolacce dei fratelli D’Innocenzo, da Macbeth a Qui rido io, fino a È stata la mano di Dio di Sorrentino.
Come regista cinematografico riceverà il premio Enrico Iannaccone. Giovane e talentuoso, ha diretto l’ultima interpretazione di Catherine Spaak nel film La vacanza e ha girato l’ultimo corto Riverbero interamente con uno smartphone.
IL LUOGO
Il cinema Materdei, una delle prime sale a Napoli, è stato fondato nel 1948. Chiuso per trent’anni, ha riaperto nel 2009 grazie alla passione di Alberto Bruno e Vittorio Adinolfi. Non ancora restaurato, contiene le classiche sedie in legno e conserva un piacevole odore di passato e di anni Sessanta, con le apparecchiature dell’epoca e gli storici manifesti.
FINALE IN MUSICA CON DOLCI E VINI
Dopo la premiazione, la cantante e musicista Elettra concluderà la serata con alcuni pezzi musicali, accompagnandosi alla chitarra. E, nell’omaggio a Pino Daniele, si affiderà al bassista Dario Esente.
Infine, il cocktail con i babà di CaldarelliDolce & salato del pasticciere Raffaele Caldarelli e la degustazione di Rosso Chiaro, novità assoluta tra i vini rossi dell’azienda irpina Tenuta Cavalier Pepe con la viticoltrice Dott.ssa Milena Pepe, servito dal sommelier FISAR Caserta, il Dott. Matteo Borriello.
Si è svolto martedì 13 maggio 2025, presso il teatro dell’Istituto Superiore “Ettore Majorana – Bachelet” di Santa Maria a Vico, l’incontro dal titolo “La Resilienza: storia di sopravvissuti e di rinascita”, incentrato sulla presentazione del libro autobiografico di Raffaele Guadagno, “Tempo, col mio amante stronzo”, candidato al Premio Strega Saggistica 2025. L’evento, promosso dal Comune di Santa Maria a Vico in collaborazione con l’I.S.I.S.S. Ettore Majorana, ha rappresentato un’importante occasione di riflessione sui temi della rinascita personale, della malattia, delle disabilità e della resilienza, affrontati con toccante sincerità e commozione dall’autore. Dopo i saluti istituzionali della dirigente scolastica prof.ssa M.G. Sgambato e dell’assessore alla cultura Tiziana Pascarella, si sono susseguiti gli interventi dei relatori d’eccezione. Ha preso la parola Antonio Bernardo, Professor of Neurological Surgery e Direttore del Microneurosurgery Skull Base and Surgical Innovation Training Center del Weill Cornell Medical College di New York, che ha offerto una prospettiva scientifica e umana sulla tematica dell’ictus, sul percorso di recupero, sull’importanza di sostenere la ricerca scientifica e implementare il dibattito nazionale sullo stato della sanità pubblica nel nostro Paese. Successivamente è intervenuto il Prof. Massimo Maria De Meo, Presidente di Confassociazioni Salute e Terzo Settore, esperto giuridico con specializzazione in drafting legislativo, che ha analizzato l’importanza del supporto normativo e istituzionale nei percorsi di cura e reinserimento, rimarcando il ruolo della società civile e dell’associazionismo nell’accompagnare e nell’assistere le famiglie che vivono difficoltà di salute. L’intervento dell’autore, Raffaele Guadagno, non è stata solo una testimonianza personale, ma un contributo prezioso alla sensibilizzazione sui sintomi, la prevenzione, i difficili percorsi di recupero, l’essere speranza per sé e per le proprie famiglie e l’importanza di affrontare le difficili situazioni esistenziali. A moderare l’incontro è stato il giornalista Domenico Letizia, che ha guidato con sensibilità il dibattito, creando un dialogo aperto tra autore, relatori, studenti e pubblico presente. La cittadinanza e gli studenti presenti hanno risposto con entusiasmo, dimostrando un grande interesse per i temi affrontati. L’iniziativa ha rappresentato un importante momento culturale per il territorio, confermando il ruolo centrale delle istituzioni scolastiche e comunali di Santa Maria a Vico nella promozione di eventi di alto valore umano e formativo.
A 22 anni, Lucia Sforza – scrittrice di gialli, giornalista di cronaca nera, studentessa in Criminologia e Investigazione presso l’Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli – non scrive per intrattenere. Scrive per distruggere illusioni. Per mostrare cosa c’è sotto la pelle di questo Paese: sangue, compromessi, giochi di potere. Nel suo secondo romanzo, Scacco Matto, non racconta una storia. Mette in atto una strategia. Il potere è una partita a scacchi, e La Sforza ne conosce ogni regola. Le sue mosse sono studiate, chirurgiche, letali. La sua penna è una lama affilata che non fa prigionieri. Questo non è un giallo qualunque. È un atto d’accusa contro lo Stato, la mafia, la corruzione politica. Una discesa lucida e glaciale dentro un sistema marcio, dove l’intelligenza è l’unica arma vera. Dove non vince chi ha più soldi o più forza. Vince chi pensa meglio. Chi calcola. Chi anticipa. Chi fa scacco matto. I personaggi di questo romanzo non si piangono addosso. Resistono. Si ribellano. Sparano con la mente, non con le pistole. Non c’è spazio per i deboli, né per i lettori pavidi. Chi apre questo libro deve essere pronto a guardare il marcio in faccia, senza distogliere lo sguardo. Lucia Sforza, classe 2003, è una voce che non puoi ignorare. Una penna che non copia nessuno. Che scrive solo di notte, mentre il mondo dorme e lei studia, indaga, smonta pezzi di realtà per poi riscriverli a modo suo. È giovane, è feroce, è lucida. Non chiede rispetto. Se lo prende. Scacco Matto è il suo secondo colpo. Il primo colpo ha svegliato molti lettori. Dopo il successo del suo primo romanzo, un intenso giallo psicologico che ha mostrato i labirinti della mente umana, la Sforza torna con un secondo colpo. Ma stavolta mira più in alto e spara più a fondo.
Avendo rilevato un aumento della violenza di genere, l’associazione no-profit ICJLDS ha proclamato il 2025«anno del rispetto e della parità», impegnandosi a promuove azioni concrete per combattere ogni forma di violenza e costruire una società fondata sul rispetto, la dignità e l’uguaglianza.
Secondo un’indagine dell’Ue, 50 milioni di donne tra i 18 e i 74 anni hanno subito violenza fisica, psicologica o sessuale: il 30,7% del totale. In Italia la percentuale sale al 31,7%.
ICJLDS ha così focalizzato quest’anno la sua attenzione sulla lotta contro la violenza di genere, organizzando studi, campagne di comunicazione mirate ed eventi pubblici per far conoscere le diverse forme di violenza e promuovere una cultura del rispetto: a novembre 2025 verranno presentati i risultati.
«Il Codice rosso, introdotto nel 2019, ha rafforzato le tutele per le vittime di violenza domestica e di genere, introducendo anche il reato di revenge porn e aumentando le pene per stalking e violenza domestica. Tuttavia, il fenomeno dei femminicidi rimane preoccupante» osserva Alejandro Gastón Jantus Lordi de Sobremonte, presidente dell’ICJLDS.
E vero è infatti che il Consiglio d’Europa ha più volte espresso preoccupazione per l’elevata percentuale di archiviazioni nei procedimenti per maltrattamenti e violenza sessuale, nonché per l’insufficienza delle misure cautelari adottate.
E per quanto riguarda i centri anti-violenza (CAV) che offrono supporto alle vittime, l’offerta è ancora insufficiente rispetto all’obiettivo di un centro ogni 10.000 abitanti stabilito dalla legge di ratifica della convenzione di Istanbul.
E se a marzo 2025 il governo ha approvato un disegno di legge che introduce il reato autonomo di femminicidio, punito con l’ergastolo, nonostante i progressi legislativi e le iniziative di sensibilizzazione, la violenza di genere, in particolare quella contro le donne, rimane una sfida significativa sia in Italia che a livello globale.
Secondo le Nazioni Unite, una donna su 3 nel mondo ha subito violenza fisica o sessuale nel corso della sua vita. La violenza di genere è insomma una delle violazioni dei diritti umani più diffuse a livello globale.
«È fondamentale continuare a rafforzare le misure di prevenzione, protezione e perseguimento dei reati, ma anche e soprattutto promuovere un cambiamento culturale che elimini le radici della discriminazione e della violenza di genere» concludono gli analisti dell’ICJLDS.
50 milioni di donne tra i 18 e i 74 anni hanno subito violenza fisica, psicologica o sessuale, pari al 30,7% del totale
in Italia la percentuale è del 31,7%
Elaborazione ICJLDS 2025 su dati Eurostat 2024
_________________________
I SEM 2024 / I SEM 2023 (ITALIA)
maltrattamenti contro familiari e conviventi +15%
atti persecutori +6%
violenze sessuali +8%
Elaborazione ICJLDS 2025 su dati del Ministero dell’Interno 2024
(Servizio Analisi Criminale della Direzione Centrale della Polizia Criminale)
_________________________
I SEM 2024 (ITALIA)
stalking 9.914 casi
revenge porn 755 casi
Elaborazione ICJLDS 2025 su dati del Ministero dell’Interno 2024
(Servizio Analisi Criminale della Direzione Centrale della Polizia Criminale)
_________________________
CHIAMATE AL NUMERO ANTIVIOLENZA 1522
33 mila chiamate ricevute nel 2024
72,9% delle vittime non ha sporto denuncia per paura di ritorsioni
Elaborazione ICJLDS 2025 su dati ISTAT 2024
_________________________
FEMMINICIDI IN ITALIA
Nel 2024 registrati 98 femminicidi
di cui 51 commessi da partner o ex partner
Elaborazione ICJLDS 2025 su dati del Ministero degli Interni
_________________________
VIOLENZA ASSISTITA IN ITALIA
55,1% delle vittime ha figli
nel 27,2% dei casi i figli assistono e subiscono la violenza
Elaborazione ICJLDS 2025 su dati ISTAT 2024
_________________________
VIOLENZA DA PARTE DEL PARTNER
UNIONE EUROPEA
80% delle violenze da parte del partner
20% delle violenze da parte di altri
ITALIA
75,2% delle violenze da parte del partner
24,8% delle violenze da parte di altri
Elaborazione ICJLDS 2025 su dati EUROSTAT, FRA ed EIGE 2024
(EUROSTAT, Agenzia UE per i Diritti Fondamentali e Istituto Europeo per l’Uguaglianza di Genere)
_________________________
LO STUPRO IN EUROPA E IN ITALIA
3,8% delle donne nell’UE ha subito almeno uno stupro
3,4% delle donne in Italia ha subito almeno uno stupro
Elaborazione ICJLDS 2025 su dati ISTAT 2024
_________________________
VIOLENZA “DIFFUSA”
33% delle donne ha subito molestie sessuali sul posto di lavoro nel mondo
33% delle donne ha subito molestie sessuali sul posto di lavoro in Europa
(con una prevalenza del 40% tra le donne più giovani)
32% delle donne ha avuto almeno un partner violento
Elaborazione ICJLDS 2025 su dati Commissione Europea, EUROSTAT, FRA ed EIGE 2024
_________________________
FEMMINICIDI NEL MONDO
33 Dati mondiali
85.000 donne e ragazze uccise intenzionalmente nel 2023
60,12% delle vittime (51.102 donne) uccise da partner intimi o familiari
140 donne uccise in media ogni giorno
1 vittima ogni 10 minuti
Elaborazione ICJLDS 2025 su dati UN WOMEN e UNODC (Ufficio delle Nazioni Unite per il controllo della droga e la prevenzione del crimine), dal rapporto “Femicides in 2023: Global Estimates of Intimate Partner/Family Member Femicides”.
Caserta – Torna per il terzo anno l’evento promosso dall’associazione Radici Tifatine ODV per promuovere l’olivo dei colli tifatini e l’oro liquido che si ricava dal suo frutto. L’iniziativa, dal titolo “L’olivo e l’olio nel paesaggio dei colli tifatini”, si svolge in due giorni, nel prossimo fine settimana sabato 17 e domenica 18 maggio nella frazione di S. Barbara a Caserta in via Petrarelle. Sabato 17 maggioalle ore 19.00 si terrà il convegno moderato dall’arch. Alessandro Pontillo in cui saranno relatori rappresentanti di Slow Food e Slow Olive dott. Sabatino Santacroce e Massimiliano Gallo, gli agronomi Antonio Nacca e Antonio Scialla e Prisco Di Caprio titolare del frantoio “ La goccia d’oro”. A portare i saluti istituzionali introduttivi l’assessore all’agricoltura Nicola Caputo. Presente la COLDIRETTI con il presidente di Caserta Giuseppe Miselli e don Sergio Adimari presidente dell’azienda agricola “Campi di pace”. La serata sarà anche l’occasione non solo per conoscere, promuovere e valorizzare i prodotti agroalimentari del territorio insieme al patrimonio culturale, storico e paesaggistico, contribuendo alla salvaguardia e alla diffusione della conoscenza delle tradizioni locali e agricole. Saranno due giornate ricche di approfondimenti, esposizioni e degustazioni dedicate al prezioso oro verde del territorio. Si potranno visitare, infatti, mostre sul territorio e sugli antichi mestieri, esposizioni di attrezzature e prodotti agricoli, e la serata si concluderà con una degustazione di prodotti locali, tra cui i vini di Tenuta Fontana, prestigiosa cantina che produce vini da vitigni di due province campane, Caserta e Benevento oltre ad aver riportato in vita, con uno straordinario lavoro di ricerca e di ripresa degli antichi vitigni della Reggia, il pallagrello bianco e nero tanto amato dai Borboni, che oggi rivive in bottiglie a tiratura limitata con l’etichetta “ORORE”. La serata si concluderà con la musica di Nicola, Fabio & Bolbo e del Gruppo dei Bottari “A Cumpagnia Scur”. Domenica, invece, l’evento si svolgerà di mattina. Dalle ore 10:00 di potrà assistere e partecipare al TREE CLIMBING, ovvero l’addestramento all’utilizzo della motosega con l’istruttore Maurizio Grande. L’evento è organizzato con il patrocinio e la collaborazione di numerosi enti e aziende del territorio.
Roma, 8 maggio 2025 – Un team di ricerca internazionale, guidato dall’italiano Lorenzo Bianco, ha identificato un nuovo gene responsabile della retinite pigmentosa (RP): si tratta di IDH3G, che è il quarto gene ad essere associato alla forma di questa malattia legata al cromosoma X. Lo studio è da poco stato pubblicato sulla rivista scientificaGenetics in Medicine.
“Si tratta di un passo avanti importante per la comprensione di una malattia complessa come la retinite pigmentosa – spiega il Prof. Sandro Banfi, ordinario di Genetica Medica presso il Dipartimento di Medicina di Precisione della Università della Campania ‘Luigi Vanvitelli’, ricercatore TIGEM (Istituto Telethon di Genetica e Medicina) di Pozzuoli e membro SIGU (Società Italiana di Genetica Umana) – una rara patologia degenerativa della retina che porta progressivamente alla perdita della vista”.
“La retinite pigmentosa è associata a più di 80 geni mutati, ma solo 4 sono legati al cromosoma X, quindi al cromosoma sessuale. In particolare sappiamo che il gene IDH3G è correlato alle funzioni mitocondriali (deputate alla produzione di energia), e questa scoperta apre la strada a delle potenziali implicazioni terapeutiche, sia farmacologiche che correlate alla terapia genica”, aggiunge Banfi.
Per le malattie retiniche è già stata approvata una terapia genica (voretigene neparvovec),indicata però solo per la forma causata dalla mutazione biallelica del gene RPE65. “Ma ci sono molte terapie in fase di sperimentazione clinica– prosegueil Professore, che proprio in questi giorni si trova a Salt Lake City (USA) per il meeting internazionale annuale di ARVO (The Association for Research in Vision and Ophthalmology) – e insieme a me ci sono molti colleghi di SIGU impegnati in prima persona nella ricerca delle cause della retinite pigmentosa e altre patologie retiniche, e nella messa a punto di nuovi approcci terapeutici”.
“SIGU è fortemente rappresentata anche all’interno dell’European Retinal Disease Consortium (ERDC), un consorzio europeo di ricerca scientifica e medica focalizzato sullo studio delle malattie ereditarie della retina, come la retinite pigmentosa, la malattia di Stargardt, e altre distrofie retiniche. L’ERDC – continua SandroBanfi –è composto da centri di ricerca, ospedali universitari e laboratori genetici di diversi paesi europei. Si basa su una rete di esperti che condividono dati clinici e genetici per aumentare la comprensione delle distrofie retiniche. Del network ERDC allargato fanno parte diversi centri italiani, che rappresentano un’eccellenza nazionale”.
“La partecipazione a questi network internazionali è fondamentale quando si tratta di diagnosticare e curare malattie genetiche così complesse – conclude Banfi – ela massiccia adesione dei genetisti SIGU a tali iniziative contribuisce a rafforzare la fondamentale collaborazione tra oculisti, genetisti e ricercatori di base. È infatti l’oculista a porre la diagnosi clinica di retinite pigmentosa, ma per capire di fronte a quale forma genetica ci troviamo è necessario che un genetista medico prenda in carico il paziente, accompagnandolo verso un test NGS (Next Generation Sequencing) che possa identificare il gene mutato. Solo mappando geneticamente i pazienti con retinite pigmentosa i ricercatori possono sviluppare e studiare nuove terapie, che devono essere sottoposte a sperimentazione clinica proprio dagli stessi oculisti. Questo è l’esempio di una rete virtuosa che permette di massimizzare la presa in carico dei pazienti e l’attenzione alla ricerca clinica”.
La retinite pigmentosa è il nome dato a un insieme di malattie genetiche (le distrofie retiniche ereditarie) che colpiscono la retina, la parte dell’occhio che permette di vedere. Queste malattie causano un lento peggioramento della vista e, nei casi più gravi, possono portare alla cecità. Di solito, i primi segnali compaiono prima dei 20 anni e includono difficoltà a vedere quando c’è poca luce (come al crepuscolo) e un restringimento del campo visivo, cioè si vede sempre meno ai lati, come se si guardasse attraverso un tunnel. In altre forme, invece, come ad esempio la malattia di Stargardt, la perdita della vista inizia dalla parte centrale del campo visivo. In alcuni casi la retinite pigmentosa non colpisce solo la vista: può essere accompagnata anche da altri problemi, come la sordità.
Comunicato stampa Nasce nell’ambito del Comitato Monteverde per la Pace l’iniziativa Cinque minuti di buio per Gaza.
“Esprimiamo orrore e condanna per l’annuncio di Netanyahu di un’invasione massiccia di Gaza, una soluzione finale! Contro questo abominio, questo scempio senza fine, che nessuno riesce o vuole fermare, noi semplici cittadini questa sera vogliamo mandare un segnale di totale ripulsa e condanna. Non riusciamo a far sentire le nostre voci, facciamo vedere il nostro buio. Oggi martedì 6 maggio 2025 spegniamo tutte le luci di casa, preferibilmente proprio l’interruttore generale dell’elettricità, dalle 22.00 alle 22.05. Il passa parola è partito questa mattina sui social e conta di raggiungere il maggior numero di persone in attesa di altre simili iniziative che, nell’immediato, si aggiungano alle tante già in atto e programmate a sostegno del popolo palestinese.”
Se ognuno di noi convince come minimo altre 20 persone che a loro volta ne attivano altri 20, potremo raggiungere grandi numeri. Coinvolgiamo i singoli e anche tutte le chat in cui siamo presenti e tutti i contatti social. Attiviamoci tutti!
Ritorna Domenica 11 Maggio a Caserta Bicincittà, il tradizionale evento dedicato alla socializzazione, alla mobilità sostenibile e all’ambiente, unendo anche la partecipazione di Bimbimbici di Fiab, per una festa di sport per tutta la famiglia e per promuovere la mobilità attiva e diffondere l’uso della bicicletta tra i giovani e i giovanissimi. L’evento, patrocinato dal Comune di Caserta, sarà l’occasione per una biciclettata non agonistica e aperta a tutti, per occupare i centri urbani e chiedere aria pulita e città più vivibili. Una mobilità alternativa che deve permettere di vivere gli spazi comuni urbani con benefici per la salute individuale e la possibilità di recuperare un sano rapporto con le nostre città, sempre all’insegna dello SPORT PER TUTTI. La condivisione dell’evento è con numerosi altri Enti/Associazioni, impegnati sul territorio per ribadire questi ed altri temi è importante per promuovere un’idea di Città diversa, di Città possibile.
Uisp e Fiab Caserta in bici e le associazioni aderenti rinnovano la richiesta di sostenere l’utilizzo delle due ruote come mezzo virtuoso di mobilità, attraverso una scelta coraggiosa e lungimirante: la chiusura al traffico veicolare privato di tutto il centro storico un più vasto e migliore sviluppo delle piste ciclabili, rendendo quelle attuali più sicure, integrandole in una progettualità partecipata. L’evento terminerà presso l’Area Macrico, dove si potrà pedalare all’interno di alcuni dei viali recentemente riaperti e resi fruibili dai volontari della Fondazione Fratelli Tutti e sarà presente in loco un’area accoglienza con le campagne informative, oltre che degli enti organizzatori anche, dell’ UNICEF Comitato Provinciale di Caserta, Osservatorio sulla Dieta Mediterranea, Consorzio dell’Olio dei Monti Tifatini. Anche per questa edizione la scorta tecnica di sicurezza sarà garantita dal Servizio Volontariato Giovanile di Caserta.
Di seguito il PROGRAMMA della manifestazione dell’ 11 Maggio 2025, RADUNO (ore 9:45): Piazza Gramsci (Flora) PARTENZA: ore 10:15 ARRIVO e sosta in Area Ex-Macrico P.zza IV Novembre : ( ore 12,00 circa)
In una città come Roma, dove ogni anno si aprono tra i 300 e i 600 cantieri per la manutenzione del manto stradale, la gestione dei materiali rappresenta una delle principali criticità ambientali ed economiche. Oltre un milione di tonnellate di rifiuti inerti viene movimentato annualmente, pari a circa 55 mila viaggi di autocarri, con un impatto sulla viabilità e sulle emissioni di CO2 tutt’altro che trascurabile. A metterlo in evidenza sono i dati dell’International Center for Social Research (ICSR), elaborati da Giorgio Mottironi, Energy and Environment Senior Researcher.
«Le tonnellate di inerti rimossi, infatti, oscillano tra le 1.600 e le 3.200 ed è su questi valori che occorre prevedere la gestione operativa per la reintroduzione degli stessi, presso impianto autorizzato al riciclo e con la messa in opera di materiali certificati per il ripristino stradale» commentano gli esperti del Gruppo Seipa, realtà impegnata dal 1968 nell’attività di fornitura di materiali e servizi per le attività di costruzione e demolizione (C&D).
Secondo le stime dell’ICSR, i costi operativi legati a queste attività superano i 60 milioni di euro l’anno, a cui si aggiungono fino a 150 milioni di euro di costi ambientali indiretti, legati al traffico, ai consumi di carburante e all’inquinamento.
Il quadro delineato fino ad ora presenta una situazione di indubbia complessità. Ma intenta a superare questa condizione è la ricerca delle aziende, soprattutto nel caso del Gruppo Seipa dove la propria attività di ricerca e sviluppo (su tecnologie e materiali) suggerisce alla società le diverse direzioni in cui muoversi per continuare a garantire impianti certificati e una filiera sostenibile.
Investimenti nella ricerca per impianti mobili e materiali derivanti da quelli riciclati dimostrano la possibilità di pensare concretamente ad una soluzione tecnologica che sia in grado di ridurre gli impatti ambientali, economici e sociali delle attuali pratiche. Risparmiare sui costi, dunque, è possibile. L’impiego di materiali riciclati ed innovativi, sommato all’utilizzo di un mezzo speciale (che riesca a dimezzare viaggi e spreco di materiali), potrebbe generare un risparmio di oltre il 30% sui costi. Più precisamente, tale soluzione sarebbe in grado di produrre un risparmio del 32% sui costi totali e del 35% sui costi operativi.
L’efficienza ottenuta – secondo i dati elaborati da Giorgio Mottironi per l’International Center for Social Research – porterebbe a una riduzione dei costi operativi annui compresa tra 10 e 20 milioni di euro, mentre con minori consumi di gasoli i costi per la collettività si ridurrebbero ulteriormente fino a 30 milioni di euro.
«Il vero valore aggiunto di una simile soluzione è quello di favorire benefici umani. Dalla rapida vita di un cantiere, in effetti, gli impatti sul traffico saranno notevolmente ridotti e migliore sarà la qualità della vita delle singole persone» affermano così gli esperti del Gruppo Seipa, ribadendo l’importanza di una nuova metodologia operativa con materiali altrettanto innovativi che permetta di risparmiare economicamente e promuovere benefici socio-ambientali.
Roma, 17 aprile 2025 – La genetica è ormai una disciplina fondamentale nella medicina contemporanea: è essenziale per le diagnosi, indispensabile per una medicina personalizzata, imprescindibile nella ricerca. Si tratta di test genetici di ultima generazione (come il sequenziamento di genoma ed esoma), ma anche di farmacogenetica, di oncogenetica e oncogenomica, di medicina riproduttiva. È ormai chiaro che il genetista clinico ha un ruolo fondamentale non solo nella pratica clinica, ma anche nella pianificazione e nella gestione delle risorse disponibili per il Servizio Sanitario Nazionale. A questo tema è stato dedicato il convegno “Il ruolo del genetista medico. Percorso aperto per la valorizzazione della figura del genetista nel Servizio Sanitario Nazionale”svoltosi presso l’Auditorium Cosimo Piccinno del Ministero della Salute a Roma.
“Il genetista medico è inscindibile dalla medicina contemporanea – spiega il Prof. Paolo Gasparini, Presidente di SIGU – Società Italiana di Genetica Umana – perché la genetica rappresenta ormai un pilastro fondamentale per la diagnostica e per la personalizzazione delle cure.È opinione diffusa che i genetisti medici lavorino soprattutto in laboratorio, nell’eseguire test genetici sempre più complessi, ma oggi il genetista clinico è soprattutto un medico a tutti gli effetti e per sua formazione deve riuscire ad avere una visione globale delle problematiche delle persone che lo consultano. Parliamo di oncologia, di medicina riproduttiva, e certamente anche del complesso ambito delle malattie rare, che per la larghissima maggioranza ha una causa genetica. È il genetista il medico in grado di ottenere la profilazione genomica di un tumore, per permettere un percorso terapeutico mirato. È sempre il genetista che è in grado di fornire informazioni sulla familiarità della patologia oncologica, gestendo le indagini genetiche ‘a cascata’ per i familiari. Ancora, è il genetista medico ad affiancare le coppie che si apprestano ad affrontare un percorso di PMA con diagnosi preimpianto. È sempre il genetista medico uno degli specialisti in grado di porre il sospetto clinico in caso di malattia rara. A partire dalla prevenzione, l’integrazione del genetista nei percorsi diagnostici può ridurre l’incidenza di malattie ereditarie, genetiche e rare, consentendo interventi preventivi che migliorino la qualità della vita dei pazienti. Il contributo di questa figura professionale, essenziale per rendere i processi di diagnosi e cura più rapidi ed efficienti, può diminuire la complessità burocratica e migliorare l’accesso alle cure. Inoltre, grazie a diagnosi precoci e interventi mirati, il genetista può aiutare a ridurre significativamente costi e sprechi evitando terapie inadeguate o tardive”.
Le sfide per il SSN sono molteplici, a partire dalla sostenibilità, ma anche dalla corretta stima delle risorse necessarie. Durante l’evento, infatti, i rappresentanti istituzionali si sono concentrati in modo particolare sul ruolo della genetica medica per la prevenzione.
“Per fare prevenzione bisogna conoscere la composizione della popolazione – dichiara il Sen. Ignazio Zullo, membro della Commissione X ‘Affari Sociali, Sanità, Lavoro Pubblico e Privato, Previdenza Sociale’ del Senato della Repubblica – capire che le malattie rare sono una priorità, così come la presa in carico dei pazienti anziani. Dobbiamo ricordare che ci sono molte patologie a trasmissione genetica, e tutti questi aspetti devono essere affrontati con un approccio multidisciplinare che oggi deve necessariamente comprendere il genetista clinico. Per questo auspico che il mondo istituzionale comprenda pienamente l’impatto della genetica nella medicina contemporanea. A tal fine sono a disposizione per proseguire questo percorso di confronto e per produrre gli atti parlamentari idonei a portare avanti questo fondamentale obiettivo”.
“In un momento in cui si parla sempre più spesso di medicina di precisione e di prevenzione, è fondamentale valorizzare il ruolo del genetista medico, figura centrale per affrontare con efficacia le grandi sfide del nostro Servizio Sanitario Nazionale – afferma l’On. Francesco Ciancitto, Commissione XII “Affari Sociali”, Camera dei Deputati – Non possiamo parlare seriamente di prevenzione, soprattutto in ambito cardiovascolare e oncologico — due settori cruciali e ad alto impatto economico — senza il contributo del genetista medico. E non possiamo costruire una vera medicina personalizzata senza di lui. Per questo è essenziale che in ogni azienda sanitaria locale sia prevista la presenza stabile di questa figura professionale, affinché la genetica medica diventi una risorsa strutturale e accessibile per tutti i cittadini”.
“È dunque fondamentale che il genetista medico, che deve lavorare in stretta collaborazione con gli altri specialisti, venga riconosciuto come una figura essenziale del nostro SSN. Un grande impegno di SIGU è quello di assicurarsi che vengano formati specialisti in medicina genomica – dice la Prof.ssa Brunella Franco,Ordinario di Genetica Medica, Dipartimento di Scienze Mediche Traslazionali, Università “Federico II”, ricercatore dell’Istituto Telethon di Genetica e Medicina e docente della Scuola Superiore meridionale, Napoli – cioè medici che siano in grado di stare al passo con il continuo evolvere della genetica. I genetisti devono prima di tutto avere una formazione completa dal punto di vista clinico,che li prepari anche all’avvento di tutte le nuove terapie, che presuppongono un modello assistenziale completamente diverso da quello del passato. Dopo di che dovranno specializzarsi ulteriormente: oncogenomica, farmacogenetica, medicina riproduttiva, malattie rare, bioinformatica; queste sono le sfide alle quali il nostro SSN deve rispondere quotidianamente”.
“Durante questo incontro – aggiunge la Prof.ssa Franco – abbiamo individuato almeno 4 azioni che possono essere messe in atto per riconoscere concretamente la figura del genetista. La prima azione è certamente l’inserimento del genetista nei tavoli decisionali, come il Consiglio Superiore di Sanità. Per lo stesso motivo i genetisti devono essere coinvolti nella definizione dei LEA”.
“Pensando poi alla difficile gestione dei pazienti adulti con malattie genetiche e rare – ribadisce Franco – dal confronto odierno con le istituzioni è emerso che il medico genetista potrebbe essere una figura chiave per fornire a pazienti e famiglie un punto di riferimento. Il genetista può essere il ‘disease manager’ in grado di coordinare tutti gli altri specialisti necessari alla presa in carico globale, senza perdere di vista il punto centrale, cioè la persona nella sua complessità”.
“Infine – conclude BrunellaFranco – tutti gli interlocutori concordano nella necessità di un riconoscimento, da parte del Ministero della Salute, della certificazione SIGUCERT per i laboratori di genetica, che devono garantire un elevato standard qualitativo e di competenza”.
Claudia Conte, giornalista, scrittrice, uno dei volti giovani più apprezzati nel panorama culturale italiano torna a Napoli, sua città di adozione, per presentare un’opera che narra il disagio giovanile, la violenza di genere, ma anche l’importanza della solidarietà e di proporre modelli positivi all’attenzione dei giovani.
L’evento, a un anno dall’uscita in libreria del volume di successo, vedrà la partecipazione di numerose personalità del panorama napoletano che da sempre si occupano dell’ascolto dei più giovani.
A dare avvio al dibattito – alla presenza della scrittrice e autrice del libro Claudia Conte – le Famiglie Sergio e Rosati, proprietari del celebre locale.
Saranno inoltre presenti l’assessore alla legalità del Comune di Napoli Antonio de Iesu, l’avvocato Ferdinando Tozzi, delegato del sindaco di Napoli Gaetano Manfredi per l’industria della musica e dell’audiovisivo, il consigliere comunale Gennaro Demetrio Paipais.
In rappresentanza del SSC Napoli Calcio, interverrà il Dott Giuseppe Santoro, Direttore della squadra Primavera Ssc Napoli che testimonierà come il valore dello sport sia un antidoto sociale contro il disagio giovanile.
Saranno presenti l’imprenditore Massimo Melluso dell’omonima Maison, il Cavaliere della Repubblica Domenico De Rosa, CEO del Gruppo SMET e Antonio De Matteis, AD del Gruppo Kiton e presidente di Pitti Immagine, due eccellenze della Campania che, raccontando la loro storia, potranno insegnare ai giovani i valori necessari per diventare professionisti e uomini di successo.
Nel corso dell’iniziativa, moderata dal giornalista Alessandro Iovino, sarà presentato “Le Sirene di Ulisse” fondata dal Presidente della Federazione Canottaggio Davide Tizzano. Il progetto è studiato per mettere il Canottaggio al centro dell’esperienza di donne colpite da tumore al seno come elemento di crescita personale e collettiva alla presenza della presidente Roberta Reisino e la Vicepresidente Rosanna Tizzano.
Sarà un’occasione per riflettere sul valore dell’ascolto di una generazione resa fragile dagli accadimenti degli ultimi anni, basti pensare alla pandemia, che ha reso le nuove generazioni sempre più isolate rispetto al mondo esterno. Una riflessione attenta sulla cittadinanza attiva, ispirata ai valori della responsabilità, legalità, partecipazione e solidarietà, che trova nel volontariato un antidoto potente per far uscire le nuove generazioni dal torpore che stanno vivendo.
Cervino (Ce) – I comuni della Valle di Suessola hanno celebrato la seconda edizione della Giornata nazionale del made in Italy, promossa dal Ministero delle Imprese e del made in Italy, con un convegno dal titolo “La promozione del Made in Italy nella Valle di Suessola e Maddaloni”, svoltosi presso l’Aula Consiliare del Comune di Cervino. L’iniziativa è stata concepita come un evento dedicato alla valorizzazione del sistema produttivo italiano, attenzionando le eccellenze locali e il legame tra territorio, cultura e impresa. Ad aprire i lavori è stato Giuseppe Vinciguerra, Sindaco di Cervino. Sono seguiti gli interventi di numerose personalità istituzionali e rappresentanti del mondo istituzionale, culturale, imprenditoriale e agricolo: Andrea Pirozzi, Sindaco di Santa Maria a Vico; Annamaria Calcagno, Consigliere comunale di Arienzo; Giovanni De Matteis, Consigliere comunale di San Felice a Cancello; Annapaola Larenza, Presidente di Federitaly Campania; Enzo Razzano, Associazione “CerMes For Arte e Cultura”; Elio De Rosa, Agronomo e Mario Sanza, Agronomo e delegato dell’ONAF Caserta. Il convegno è stato moderato dal giornalista Domenico Letizia, direttore di Direzione Impresa Magazine. Il Sindaco Giuseppe Vinciguerra ha descritto l’importanza del turismo, dei cammini e dell’olio per la comunità di Cervino, rilanciando il messaggio della sinergia tra imprese, associazioni e produttori. Andrea Pirozzi, Sindaco di Santa Maria a Vico, ha ricordato il grande ruolo che potrebbe avere il Parco Intercomunale “Dea Diana”, promuovendo lo sviluppo della rete delle aree protette, collegando il Parco Regionale del Partenio a quello di Taburno Camposauro, rispettivamente con i territori di Arienzo (fino a Forchia ed Arpaia) e Sant’Agata de Goti, per dare maggiore efficienza economica ed ecologica alla progettualità. Pirozzi inoltre ha rimarcato l’attenzione sulla grande vertenza riguardante la cava di calcare a Durazzano e la necessità di stoppare questo nuovo scempio ambientale che minaccia tutto il territorio della Valle. Giovanni De Matteis ha soffermato la propria analisi sulla valorizzazione delle nocciole e dell’olio di San Felice a Cancello, richiamando ad una più attenta e articolata analisi per la filiera della manifattura che caratterizza la Valle di Suessola, con la presenza di più di una ventina di aziende che danno lavoro a numerose famiglie del territorio. Annamaria Calcagno ha posto l’attenzione sulle produzioni tipiche di Arienzo e sul grande lavoro di riqualificazione urbana che si sta promuovendo sul territorio, con i murales dedicati a Sant’Alfonso e con i cammini per i turisti. Gli agronomi, le associazioni culturali e gli esperti d’impresa che sono intervenuti ai lavori hanno ribadito l’importanza di strutturare un modello, una strategia di pianificazione che sappia coniugare l’importanza di valorizzare la bellezza paesaggistica, con i prodotti del territorio, puntando sempre a far crescere la formazione degli imprenditori e facendo comprendere alle comunità che le imprese rappresentano il motore vitale per il rilancio delle produzioni tipiche. L’incontro ha rappresentato un momento di riflessione sulle politiche di promozione del Made in Italy nelle aree interne, puntando a rafforzare la sinergia tra istituzioni, imprese e cittadini. Giuseppe Vinciguerra ha proposto una prima iniziativa, che ha trovato d’accordo tutti i componenti istituzionali e associativi di questo primo confronto, con la creazione di un’Agenzia o una Consulta delle attività turistiche, agricole e produttive della Valle di Suessola. “La creazione di questa Consulta o Agenzia intercomunale rappresenta un primo e concreto passo per un processo virtuoso tra le realtà comunali della Valle di Suessola. Stiamo provando ad unire la bellezza del territorio con la ricchezza agroalimentare e artigianale della Valle. L’idea è quella di far comprendere la portata del marketing territoriale per lo sviluppo economico, innovativo e sostenibile della nostra realtà”, ha concluso il giornalista Domenico Letizia, moderatore dell’evento.
Da Rudy a Stella, salvati in una casa allagata a Bagnacavallo, passando per Shiva, dispersa nei pressi di Bologna, curata dopo aver bevuto acqua contaminata. E poi ancora un gatto salvato tra le macerie, bloccato al secondo piano di una casa allagata. Sono solo alcune delle centinaia di storie di coraggio che hanno visto per protagonisti i volontari dell’Unità di Emergenza LAV, passate ieri in rassegna nell’ambito del «Laboratorio Uffici Stampa» tenuto dal professor Francesco Marino presso l’Università degli Studi di Roma «La Sapienza». A valutare i lavori, insieme al professor Marino, la dottoressa Valentina Faraone, Responsabile Ufficio Stampa LAV.
A causa dell’aumento delle temperature, tra il 2030 e il 2050 assisteremo ad un incremento di nubifragi e inondazioni, ma anche incendi, che continueranno a mettere a dura prova tutto il nostro ecosistema, provocando milioni di morti e di sfollati tra gli umani ma anche miliardi di animali non umani uccisi o costretti ad emigrare.
LAV è pronta ad affrontare queste nuove sfide e, per facilitare le segnalazioni e salvare gli animali in difficoltà, ha già attivato un contatto diretto con la sua Unità d’Emergenza: in caso di avvistamento di un animale in pericolo, è possibile chiedere aiuto contattando il numero (+39) 320 479 2598.
Dotata di droni termici, autovetture attrezzate e tensostrutture mobili ad uso veterinario, l’Unità d’Emergenza ha potuto coordinare interventi mirati, indispensabili ad individuare gli animali dispersi tra le macerie o bloccati nelle case allagate. Situazioni che con il cambiamento climatico saranno sempre più ricorrenti.