Osservatorio Terapie Avanzate al XVII Congresso Nazionale della Società Italiana di Health Technology Assessment (SIHTA), a Roma

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Alle terapie avanzate è stato spesso attribuito un intrigante fascino futuristico, quasi come se fossero collocate ben al di là di un immaginario confine tra presente e futuro. Invece, esse sono già entrate a far parte dello scenario medico attuale portando nuove sfide nel sistema economico-sanitario che regola l’introduzione dei nuovi farmaci da distribuire attraverso il Servizio Sanitario nazionale (SSN). Perciò, mai come adesso si ravvisa l’urgenza di affrontare il tema dell’Health Technology Assessment (HTA) per queste innovative terapie. 

LE PRIORITÀ: SOSTENIBILITÀ ED EQUITÀ

Uno dei più ovvi problemi connaturati alle terapie avanzate è la sostenibilità. Da qui ha preso le mosse l’intervento al congresso SIHTA di Giovanna Elisa Calabrò, Professore Associato all’Università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale, nonché Direttore di VIHTALI, lo spin-off dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma nato per promuovere innovazione e ricerca nel settore dei servizi sanitari. Infatti, l’utilizzo delle terapie di precisione esige prima di tutto la creazione di un binomio perfetto tra sostenibilità e allocazione valoriale delle risorse.

I sistemi sanitari globali affrontano sfide crescenti, come l’aumento dei costi di sviluppo dei trattamenti, una domanda crescente di assistenza sanitaria e la necessità di maggiore efficienza: pertanto l’innovazione deve trovare un nuovo equilibrio attraverso i modelli esistenti affinché si possano rendere disponibili nuove terapie avanzate, come quelle per l’emofilia. Le terapie geniche, in particolare, richiedono infatti una valutazione che vada oltre il solo aspetto clinico, includendo considerazioni organizzative e sociali. Un approccio multidisciplinare e integrato, che coinvolga clinici, decisori e associazioni di pazienti, è essenziale per garantire l’accessibilità e la sostenibilità delle nuove terapie e la valutazione HTA di queste tecnologie deve considerare l’equità sociale e l’efficienza, utilizzando strumenti in grado di gestire l’incertezza sui dati nel lungo termine.

Dalla medicina delle 4P (Partecipativa, Personalizzata, Preventiva e Predittiva, N.d.R.) siamo passati a quella delle 6P”, afferma Calabrò facendo riferimento ai capitoli delle Prove, cioè della valutazione dei risultati clinici, e dei Percorsi, con la messa a punto di modelli di presa in carico dei pazienti e di allestimento di percorsi organizzativi che, in un’ottica di personalizzazione delle cure, siano in grado di supportare la rivoluzione delle terapie avanzate.

IL FUTURO DELL’EMOFILIA CON LE TERAPIE GENICHE

Come puntualizza Giancarlo Castaman, Responsabile del Centro per i disturbi emorragici e della coagulazione del Dipartimento di Oncologia dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria Careggi di Firenze, le nuove terapie geniche rappresentano una rivoluzione per i pazienti con emofilia, consentendo una profilassi endogena che riduce drasticamente il rischio emorragico e migliora la qualità della vita per il paziente e i caregiver. Castaman ha enfatizzato l’importanza dell’evoluzione tecnologica che ha permesso ai pazienti di gestire al meglio la propria malattia. Queste innovazioni, come la terapia genica che consente al fegato di produrre livelli costanti di FIX, non solo eliminano la necessità di frequenti infusioni preservando gli accessi venosi spesso compromessi dalle frequenti infusioni, ma garantiscono una maggiore stabilità clinica, riducendo i “picchi e valli” che caratterizzano le ripetute somministrazioni dei fattori della coagulazione esogeni. Un passo fondamentale, soprattutto per i pazienti gravi che affrontano trattamenti intensivi.

Anna Borrelli, Direttore Sanitario Azienda Ospedaliera Universitaria Federico II, ha spiegato le sfide organizzative nell’implementazione delle terapie geniche per l’emofilia, parlando dell’importanza di una formazione adeguata del personale ed evidenziando come la collaborazione con i clinici e il dialogo con le autorità regionali siano cruciali per garantire un accesso equo anche all’interno della stessa regione.

Ma come si può garantire l’adeguato livello di innovazione – e, quindi, di sostenibilità – dei nuovi trattamenti? La risposta passa attraverso l’ampliamento della prospettiva su ciò che si ritiene abbia valore e l’utilizzo di una modellistica economica utile, mediante cui i decisori riescono a  prendere provvedimenti pratici ed efficaci su scottanti tematiche di salute.

L’INCERTEZZA E LE SCELTE ECONOMICHE

“Altri fattori positivi sono legati alle prove o evidenze che indicano sostanziali guadagni in termini di salute e alla possibilità di adottare modelli di pagamento alternativi”, continua Calabrò. Tali elementi non rappresentano una novità ma si adattano bene al profilo delle terapie avanzate nei confronti delle quali esistono comunque delle sfide da superare, legate all’utilizzo negli studi clinici di endpoint surrogati non validati, o alla realizzazione di trial a braccio singolo senza una terapia alternativa adeguatamente abbinata.

La valutazione dell’incertezza è imprescindibile quando ci si trova davanti alla definizione di valore di una tecnologia sanitaria, specialmente quando parliamo di malattie rare”, precisa Andrea Marcellusi, Assistant Professor presso il Dipartimento di Scienze Farmaceutiche (DISFARM) dell’Università degli Studi di Milano. Gli strumenti modellistici tramite cui valutare tale incertezza possono essere maggiormente sfruttati anche per la definizione dei Managed Entry Agreement (MEA) che rappresentano un fondamentale meccanismo di suddivisione del rischio. In particolare, Marcellusi ha evidenziato come i modelli di valutazione economica siano utili a cogliere la complessità delle malattie rare, e possano gestire l’incertezza generata dalla carenza di dati robusti a supporto delle decisioni. Per questo, la stima dell’ICER (Incremental Cost-Effectiveness Ratio) e l’uso di altri strumenti delle analisi farmaco economiche sono fondamentali per prendere decisioni maggiormente informate, soprattutto quando si tratta di valorizzare le terapie geniche che hanno outcome clinici a lungo termine a fronte di investimenti immediati.

Altrettanto fondamentale risulta la collaborazione tra aziende farmaceutiche e sistema sanitario nazionale per gestire queste aree di incertezza, superare le barriere economiche e garantire l’accesso alle terapie innovative. “Queste terapie dovrebbero essere considerate come investimenti in salute e dobbiamo trovare la modalità legislativa, finanziaria e applicativa per poterli attuare.” Aggiunge Lara Pippo, Head of Market Access & Government Affairs di CSL Behring, sottolineando la necessità di attuare un cambiamento e ribadendo la volontà delle aziende di essere partner del sistema nel garantire la salute dei cittadini.

Infine, Pietro Refolo – Professore Associato, Sezione di Bioetica e Medical Humanities, Dipartimento di Sicurezza e Bioetica, Università Cattolica del Sacro Cuore Roma – ha sollevato importanti riflessioni etiche e sociali spiegando che, sebbene le terapie possano sembrare un onere per le generazioni attuali, si tratta in realtà di investimenti inter-generazionali che avranno benefici duraturi anche per le future generazioni. La solidarietà tra generazioni e la capacità di pensare a lungo termine sono fondamentali per garantire che le innovazioni tecnologiche possano essere una risorsa per tutti.

UN IMPEGNO COMUNE PER UN FUTURO SOSTENIBILE

Tutto ciò può trovare applicazione nel nuovo Regolamento (UE) 2021/2282 del Parlamento Europeo e del Consiglio, relativo alla valutazione di farmaci, dispositivi medici e diagnostici, che introduce un sistema comune ai Paesi dell’Unione Europea per valutare l’efficacia di tecnologie innovative, allo scopo di espanderne l’accesso ai pazienti continuando a garantire l’uso sostenibile delle risorse sanitarie. Cardine del nuovo regolamento è proprio l’HTA, il processo basato su evidenze scientifiche tramite il quale si valuta il valore aggiunto di una tecnologia sanitaria rispetto ad alternative esistenti. Questo regolamento mira a uniformare le metodologie HTA in Europa, favorendo così un accesso più rapido e sicuro alle tecnologie sanitarie per i pazienti.

Al congresso si è ribadito l’impegno della SIHTA nell’adeguare i metodi di valutazione delle tecnologie per le terapie geniche. La vera sfida si gioca dunque sul terreno dell’accesso e implica l’adozione di una metodologia che rinnovi quella esistente e permetta di adattarsi a contesti complessi, con un’attenzione particolare alla sostenibilità e agli aspetti etici, in modo da cogliere appieno i benefici delle terapie geniche nel lungo termine. Ma soprattutto lavorando per ridurre le diseguaglianze e garantire ai pazienti gli stessi servizi su tutto il territorio italiano ed europeo.

Catello Maresca, magistrato e scrittore, si racconta agli studenti della scuola secondaria di I grado “E. Fermi” di Cervino

Ieri 6 novembre 2024, gli studenti della scuola secondaria “Fermi” di Cervino hanno accolto il magistrato Catello Maresca, autore del libro “Lo stato vince sempre”, disegnando virtualmente nel tempo che verrà, la splendida immagine di un pensiero collettivo di speranza e volontà. I giovani, all’ingresso del magistrato, hanno intonato l’Inno di Mameli, con una mano appoggiata sul petto e separata dal cuore soltanto dal candore di una maglietta, con la scritta “Lo Stato vince sempre!” ed il magistrato, reduce da mille esperienze, dinanzi alle parole-sintesi di un percorso durato ben sedici anni, si è profondamente commosso e, da quel momento, il racconto della cattura del Capo dei Capi Michele Zagaria, dei pericoli, delle delusioni e delle speranze che hanno caratterizzato quella che da sempre è la mission di Maresca, è diventato un dialogo aperto, incredibilmente interessante, cui i ragazzi della scuola hanno partecipato con grande entusiasmo ed interesse. Il magistrato, portatore naturale di un fascino adolescenziale quasi, è diventato improvvisamente il compagno di classe ideale, al quale si raccontano i sogni e le piccole trasgressioni fuori dal controllo di mammà, mantenendo peraltro, con grande abilità, il timone dritto verso l’obiettivo che è, e resta, quello di sollecitare la riflessione dei giovani sugli effetti e le cause degli eventi riportati nel libro-verità che non sono ancora, purtroppo, abbastanza lontani dall’attuale dimensione sociale in cui viviamo. L’incontro, al quale ha partecipato attivamente il sindaco di Cervino, dottor. Giuseppe Vinciguerra è stato organizzato e voluto dalla dirigente dottoressa Rosa Suppa, la cui sensibilità ed il cui spessore culturale assieme alle indiscutibili doti manageriali, ancora una volta hanno offerto prova della loro prestigiosa incisività, in collaborazione con il validissimo corpo insegnante dell’Istituto.

Anna Rita Canone

IL 4 NOVEMBRE ALLA SCUOLA DI COMMISSARIATO DELL’ESERCITO

Maddaloni (CE), 6 novembre 2024. L’altro ieri circa 70 alunni del Convitto Nazionale “Giordano Bruno” di Maddaloni hanno vissuto un’esperienza unica presso la Caserma “Magrone”, sede delle aree operative e addestrative della Scuola di Commissariato.

L’incontro con i militari ha rappresentato un’avventura significativa per gli studenti, che hanno avuto l’opportunità di osservare i mezzi e gli equipaggiamenti in dotazione al Reparto.

Accolti dal Brigadier Generale Leonardo Colavero, Comandante della Scuola di Commissariato, i visitatori hanno partecipato all’Alzabandiera solenne e alla deposizione di una corona al monumento di Giacomo Sani, Primo Generale Commissario dell’Esercito, in occasione della celebrazione della “Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate”.

Particolare interesse ha suscitato tra i giovani l’attività dei militari, che hanno dimostrato l’impiego di un forno campale nell’area del Battaglione Mezzi Mobili Campali, illustrando così l’importanza del ruolo logistico della Scuola di Commissariato, sia in Italia sia all’estero.

L’evento ha generato grande entusiasmo tra i partecipanti. La visita alla Caserma “Magrone” si inserisce in un ampio programma di iniziative finalizzate a promuovere l’immagine delle Forze Armate e a rafforzare, al contempo, i legami di amicizia e collaborazione tra la Scuola di Commissariato, le Istituzioni locali e la comunità cittadina.

Anna Rita Canone

Conferenza stampa sui lavori di Ristrutturazione edilizia “Ex Convento dei Cappuccini” del Comune di Maddaloni

Maddaloni, 31 ottobre:

𝑄𝑢𝑒𝑙𝑙o 𝑐ℎ𝑒 𝑖𝑛𝑎𝑢𝑔𝑢𝑟𝑖𝑎𝑚𝑜 𝑜𝑔𝑔𝑖 𝑒̀ 𝑢𝑛 𝑝𝑟𝑜𝑔𝑒𝑡𝑡𝑜 𝑑𝑖 𝑟𝑖𝑞𝑢𝑎𝑙𝑖𝑓𝑖𝑐𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑢𝑟𝑏𝑎𝑛𝑎 𝑒 𝑐𝑢𝑙𝑡𝑢𝑟𝑎𝑙𝑒. 𝑈𝑛𝑎 𝑝𝑟𝑜𝑔𝑒𝑡𝑡𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑑𝑖 𝑠𝑝𝑒𝑠𝑠𝑜𝑟𝑒 𝑝𝑒𝑟 𝑙𝑎 𝑛𝑜𝑠𝑡𝑟𝑎 𝑐𝑖𝑡𝑡𝑎𝑑𝑖𝑛𝑎𝑛𝑧𝑎, 𝑐ℎ𝑒 𝑝𝑜𝑡𝑟𝑎̀ 𝑢𝑠𝑢𝑓𝑟𝑢𝑖𝑟𝑒 𝑑𝑖 𝑢𝑛𝑜 𝑠𝑝𝑎𝑧𝑖𝑜 𝑝𝑢𝑏𝑏𝑙𝑖𝑐𝑜 𝑝𝑒𝑟 𝑙𝑎 𝑝𝑟𝑜𝑚𝑜𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑑𝑖 𝑖𝑛𝑖𝑧𝑖𝑎𝑡𝑖𝑣𝑒 𝑐𝑢𝑙𝑡𝑢𝑟𝑎𝑙𝑖 𝑒 𝑑𝑖 𝑎𝑙𝑐𝑢𝑛𝑖 𝑠𝑒𝑟𝑣𝑖𝑧𝑖 𝑝𝑒𝑟 𝑙𝑎 𝑐𝑖𝑡𝑡𝑎𝑑𝑖𝑛𝑎𝑛𝑧𝑎. 𝐿𝑎 𝑠𝑒𝑡𝑡𝑖𝑚𝑎𝑛𝑎 𝑠𝑐𝑜𝑟𝑠𝑎 𝑎𝑏𝑏𝑖𝑎𝑚𝑜 𝑠𝑣𝑜𝑙𝑡𝑜 𝑙𝑎 𝑐𝑜𝑛𝑓𝑒𝑟𝑒𝑛𝑧𝑎 𝑠𝑡𝑎𝑚𝑝𝑎 𝑑𝑖 𝑝𝑟𝑒𝑠𝑒𝑛𝑡𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑑𝑒𝑖 𝑙𝑎𝑣𝑜𝑟𝑖 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑎 𝐵𝑖𝑒𝑛𝑛𝑎𝑙𝑒 𝑑’𝐴𝑟𝑡𝑒 – 𝐴𝑚𝑎 – 𝑑𝑖 𝑀𝑎𝑑𝑑𝑎𝑙𝑜𝑛𝑖 𝑒 𝑠𝑡𝑖𝑎𝑚𝑜 𝑝𝑢𝑛𝑡𝑎𝑛𝑑𝑜 𝑎 𝑓𝑎𝑟 𝑑𝑖𝑣𝑒𝑛𝑖𝑟𝑒 𝑙𝑎 𝑛𝑜𝑠𝑡𝑟𝑎 𝑐𝑖𝑡𝑡𝑎̀ 𝑢𝑛 𝑚𝑜𝑑𝑒𝑙𝑙𝑜 𝑝𝑒𝑟 𝑎𝑐𝑐𝑜𝑔𝑙𝑖𝑒𝑟𝑒 𝑙𝑎 𝑐𝑢𝑙𝑡𝑢𝑟𝑎 𝑖𝑛𝑡𝑒𝑟𝑛𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑎𝑙𝑒 𝑒 𝑙’𝑎𝑟𝑡𝑒 𝑖𝑛 𝑡𝑢𝑡𝑡𝑒 𝑙𝑒 𝑠𝑢𝑒 𝑠𝑓𝑎𝑐𝑐𝑒𝑡𝑡𝑎𝑡𝑢𝑟𝑒 𝑓𝑖𝑔𝑢𝑟𝑎𝑡𝑖𝑣𝑒. 𝐷𝑒𝑣𝑜 𝑟𝑖𝑛𝑔𝑟𝑎𝑧𝑖𝑎𝑟𝑒 𝑡𝑢𝑡𝑡𝑎 𝑙’𝑎𝑚𝑚𝑖𝑛𝑖𝑠𝑡𝑟𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑐𝑜𝑚𝑢𝑛𝑎𝑙𝑒 𝑒 𝑙’𝑖𝑛𝑡𝑒𝑟𝑜 𝑐𝑜𝑛𝑠𝑖𝑔𝑙𝑖𝑜 𝑐𝑜𝑚𝑢𝑛𝑎𝑙𝑒 𝑝𝑒𝑟 𝑙𝑎 𝑐𝑜𝑙𝑙𝑎𝑏𝑜𝑟𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑒 𝑙𝑎 𝑠𝑒𝑛𝑠𝑖𝑏𝑖𝑙𝑖𝑡𝑎̀ 𝑑𝑖𝑚𝑜𝑠𝑡𝑟𝑎𝑡𝑎 𝑟𝑖𝑠𝑝𝑒𝑡𝑡𝑜 𝑎𝑖 𝑡𝑒𝑚𝑖 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑎 𝑐𝑢𝑙𝑡𝑢𝑟𝑎 𝑒 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑎 𝑐𝑟𝑒𝑠𝑐𝑖𝑡𝑎 𝑠𝑜𝑐𝑖𝑎𝑙𝑒. 𝐼𝑛 𝑞𝑢𝑒𝑠𝑡𝑎 𝑠𝑡𝑟𝑢𝑡𝑡𝑢𝑟𝑎 𝑠𝑡𝑖𝑎𝑚𝑜 𝑙𝑎𝑣𝑜𝑟𝑎𝑛𝑑𝑜 𝑎𝑙𝑙𝑎 𝑐𝑟𝑒𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑑𝑖 𝑢𝑛 𝑃𝑎𝑙𝑎𝑧𝑧𝑜 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑒 𝐴𝑠𝑠𝑜𝑐𝑖𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑖 𝑑𝑎 𝑐𝑜𝑛𝑠𝑒𝑔𝑛𝑎𝑟𝑒 𝑎𝑙𝑙𝑎 𝐶𝑖𝑡𝑡𝑎̀. 𝐶𝑜𝑛 𝑙𝑎 𝑃𝑎𝑟𝑟𝑜𝑐𝑐ℎ𝑖𝑎 𝑎𝑏𝑏𝑖𝑎𝑚𝑜 𝑡𝑟𝑜𝑣𝑎𝑡𝑜 𝑢𝑛𝑎 𝑔𝑟𝑎𝑛𝑑𝑒 𝑐𝑜𝑛𝑣𝑒𝑟𝑔𝑒𝑛𝑧𝑎 𝑐ℎ𝑒 𝑎𝑟𝑟𝑖𝑐𝑐ℎ𝑖𝑠𝑐𝑒 𝑢𝑙𝑡𝑒𝑟𝑖𝑜𝑟𝑚𝑒𝑛𝑡𝑒 𝑙𝑎 𝑛𝑜𝑠𝑡𝑟𝑎 𝑖𝑑𝑒𝑎 𝑑𝑖 𝑠𝑣𝑖𝑙𝑢𝑝𝑝𝑜 𝑠𝑜𝑐𝑖𝑎𝑙𝑒 𝑒 𝑐𝑢𝑙𝑡𝑢𝑟𝑎𝑙𝑒. 𝐺𝑟𝑎𝑧𝑖𝑒 𝑎𝑙𝑙𝑜 𝑆𝑡𝑢𝑑𝑖𝑜 𝐷𝑒 𝐹𝑎𝑙𝑐𝑜, 𝑒 𝑎𝑙𝑙𝑎 𝑐𝑜𝑙𝑙𝑎𝑏𝑜𝑟𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑜 𝑆𝑡𝑢𝑑𝑖𝑜 𝑐𝑜𝑛 𝑒𝑠𝑝𝑒𝑟𝑡𝑖 𝑖𝑛𝑡𝑒𝑟𝑛𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑎𝑙𝑖, 𝑐𝑜𝑛𝑠𝑒𝑔𝑛𝑖𝑎𝑚𝑜 𝑎𝑙𝑙𝑎 𝐶𝑖𝑡𝑡𝑎̀ 𝑎𝑛𝑐ℎ𝑒 𝑢𝑛𝑎 𝑔𝑟𝑎𝑛𝑑𝑒 𝑝𝑖𝑎𝑧𝑧𝑎 𝑐ℎ𝑒 𝑑𝑖𝑣𝑖𝑒𝑛𝑒 𝑢𝑛 𝑢𝑙𝑡𝑒𝑟𝑖𝑜𝑟𝑒 𝑒𝑙𝑒𝑚𝑒𝑛𝑡𝑜 𝑑𝑖𝑠𝑡𝑖𝑛𝑡𝑖𝑣𝑜 𝑝𝑒𝑟 𝑀𝑎𝑑𝑑𝑎𝑙𝑜𝑛𝑖 𝑒 𝑙𝑎 𝑛𝑜𝑠𝑡𝑟𝑎 𝑐𝑜𝑚𝑢𝑛𝑖𝑡𝑎̀. 𝑈𝑛 𝑖𝑛𝑡𝑒𝑟𝑣𝑒𝑛𝑡𝑜 𝑑𝑖 𝑟𝑖𝑔𝑒𝑛𝑒𝑟𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑠𝑜𝑐𝑖𝑎𝑙𝑒 𝑒 𝑑𝑖 𝑟𝑖𝑔𝑒𝑛𝑒𝑟𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑢𝑟𝑏𝑎𝑛𝑎“.

Anna Rita Canone

Missione Uzbekistan: alla scoperta delle opportunità economiche e commerciale per le imprese del casertano

Dal 25 al 28 ottobre Domenico Letizia, giornalista, analista geopolitico e direttore del trimestrale “Direzione Impresa Magazine”, si è recato in Uzbekistan per una serie di incontri istituzionale e svolgere attività di osservatore elettore, invitato dal Ministero degli Esteri della Repubblica dell’Uzbekistan. Letizia ha visitato alcuni seggi elettorali ubicati presso la città di Samarcanda, riscontrando una grande partecipazione e un coinvolgimento della cittadinanza. L’introduzione di un sistema elettorale diversificato, aperto alla cittadinanza e al proporzionale ha consentito di rafforzare la visione democratica del Paese. Uno sforzo importante per garantire nuove dinamiche legate allo stato di diritto e ai processi democratici e per costruire una società moderna. Gli elettori dell’Uzbekistan hanno votato per eleggere 150 membri della Camera legislativa e 56 del Senato, i rappresentanti dei distretti regionali, della capitale Tashkent, di 208 consigli municipali e della regione autonoma del Karakalpakstan. Elezioni importanti nel Paese che prevedono una disposizione per una maggiore concorrenza politica, grazie all’istituzione di una nuova legge fondamentale Costituzionale atta a garantire la libertà di opposizione politica nei partiti, così come nelle associazioni pubbliche, nei movimenti di massa e negli organi rappresentativi del potere statale. Nel corso della missione, Domenico Letizia ha visitato il Turin Polytechnic University di Tashkent, fondato nel 2009 in partnership con il Politecnico di Torino. L’obiettivo principale dell’Università dell’Uzbekistan è quello di preparare specialisti per l’industria automobilistica, la meccanica, la filiera elettrica e per le aziende nel campo dell’ingegneria civile, delle costruzioni e dell’industria energetica, in conformità con i programmi educativi adottati in collaborazione con il Politecnico di Torino. Letizia ha avuto il piacere di incontrare e approfondire numerosi dossier sulla cooperazione internazionale con il rettore, il vice rettore e numerosi insegnanti ed accademici dell’Università. Particolarmente importante è stata la visita presso i laboratori di robotica del Turin Polytechnic University, dove i ricercatori dell’Uzbekistan stanno lavorando all’implementazione delle opportunità tecnologiche dei droni, che vengono utilizzati sia per le attività civili, monitoraggio e spedizioni, che per le attività governative, con particolare attenzione al comparto della Difesa. “Grazie alle continue riforme politiche, economiche e sociali, il Paese centro asiatico sta puntando ad una crescente cooperazione economica, politica e commerciale con l’Europa. Opportunità importanti anche per l’Italia e le sue imprese. I principali settori di interesse per il nostro export sono la meccanica strumentale, l’impiantistica e i beni di consumo. L’Uzbekistan è il Paese più popoloso dell’Asia Centrale, con un forte tasso di aumento demografico. La maggior parte della popolazione ha meno di 35 anni, ciò comporta anche una propensione al consumo più elevata. La giovane classe media costituisce una fascia importante della popolazione e si riscontra una buona vivacità imprenditoriale. L’Uzbekistan può essere considerato una porta di accesso ad un mercato di oltre 300 milioni di persone legate alla Comunità degli Stati Indipendenti, con costi di trasporto ridotti, per la sua centralità geografica, rispetto alle esportazioni provenienti dall’Europa”, ha ribadito il giovane direttore Domenico Letizia che, attraverso la rivista Direzione Impresa Magazine, presenterà alle imprese dei distretti industriali del Consorzio Asi della provincia di Caserta le grandi opportunità commerciali provenienti dall’Uzbekistan.  

Anna Rita Canone

THE WALLÀ, CANTIERE DI DUE GIORNI DI CA’ FOSCARI PER STUDIARE I MATERIALI DELLA STREET ART

All’interno della convenzione tra l’Università Ca’ Foscari Venezia, in particolare del Dipartimento di Scienze Ambientali, Informatica e Statistica, con il Comune di Riese Pio X e il Collettivo Bocaverta un gruppo di studenti e studentesse del secondo anno laurea magistrale in “Conservation Science and Technology for Cultural Heritage”, aprirà un cantiere diagnostico a Vallà, il borgo della street art trevigiano che ospita il progetto The Wallà.
Il gruppo, composto da 12 studenti, guidati dalla professoressa Francesca Izzo, studierà le opere realizzate negli ultimi mesi. L’ultima, quella di Joys e Orion è stata portata a termine a metà ottobre, durante l’estate avevano realizzato i loro lavori Tellas, Pixel Pancho e Franco Fasoli. Va segnalato anche il murales collettivo, realizzato a pixel con la collaborazione di centinaia di persone e dedicato al Piccolo Principe.
In campo, per due giorni, adesso scendono i futuri “conservation scientist”, i professionisti che lavorano nella diagnostica dei beni culturali, scienziate esperte nello studio dei materiali. Concretamente, le studentesse e gli studenti utilizzeranno degli strumenti dell’Università, acquisiti grazie al  “Patto per Venezia”, finalizzato all’equipaggiamento di strumentazione per studiare i beni culturali: realizzeranno riprese fotografiche tecniche sia sopra che sotto superfice, analizzeranno la composizione dei materiali e delle stesure pittoriche, lavoreranno con metodi spettroscopici. Interessante il fatto che nel gruppo di studenti ci siano ben dieci ragazze, emblema di un trend di una laurea scientifica STEM a grande impatto femminile. 
Il nostro obiettivo è prima di tutto didattico”, spiega la professoressa Francesca Izzo. “Mostreremo agli studenti come analizzare le opere di arte contemporanea in ambiente aperto e sottoposto al cambiamento climatico in atto, cito ad esempio le bombe d’acqua o i periodi di massiccio irradiamento UV. Ma raccoglieremo anche dati che potremo analizzare nei prossimi anni con successivi sopralluoghi per analizzare come il tempo agisce sui materiali. L’obiettivo è acquisire sempre maggiore consapevolezza e studiare i migliori metodi per conservare le opere d’arte contemporanea”. 
The Wallà diventa così un progetto pilota non solo per la rigenerazione urbana, ma anche nell’ambito della conservazione e della salvaguardia delle opere murali all’aperto”, commenta Mauro Berti del Collettivo Bocaverta APS. “Stiamo sperimentando quanto il tempo e le condizioni ambientali deteriorino la street art, per questo l’attuazione di buone pratiche conservative risulta necessaria ai fini del mantenimento dei murales realizzati. Sono temi importanti, che vanno di pari passo al rapporto con la comunità. Anche per questo saremo protagonisti nel pomeriggio del 22 ottobre a Mezzano, in provincia di Trento, nell’ambito del “meeting dei distretti di famiglia“. Durante la tavola rotonda “Esperienze di giovani che costruiscono comunità”, porteremo le nostre esperienze che speriamo vengano imitate da molte altre associazioni”.


SCHEDA DI APPROFONDIMENTO – La storia di The Wallà


The Wallà è un progetto di rigenerazione urbana partecipata partito a maggio 2021 su iniziativa dell’associazione di promozione sociale “Collettivo BocaVerta APS”, in collaborazione con il Comune di Riese Pio X e con il patrocinio della Regione Veneto e della Provincia di Treviso. Il nome unisce in un gioco di parole il termine inglese wall (muro) e il paese in cui ha luogo l’iniziativa, Vallà (frazione di Riese Pio X, nel Trevigiano). Attraverso il linguaggio della street-art si vuole migliorare aree di degrado urbano e creare opportunità culturali ed economiche per il territorio, valorizzando gli immobili oggetto degli interventi degli artisti. The Wallà si propone di trasformare i muri di edifici pubblici e privati in tele per un museo permanente a cielo aperto. Ad oggi sono state realizzate 17 opere in totale: 13 su pareti private (case, capannoni) e 4 su superfici pubbliche (scuola elementare, campo da basket e da pallavolo) e l’iniziativa è in continua espansione. Ogni opera in media supera i 60 metri quadri, si stima che ad oggi siano stati riqualificati oltre mille metri quadri di pareti. Tra gli altri, hanno partecipato al progetto artisti di fama internazionale come Ericailcane, Kraser, Zed1, Zentequerente, Tony Gallo, Vera Bugatti, Alessandra Carloni, Bastardilla, Agostino Iacurci e StenLex. L’iniziativa è stata  anche oggetto di studio del corso di laurea e del Master di II livello in Design di Prodotto presso la Raffles Milano Istituto Moda e Design, con l’intento di sviluppare progetti per le aziende locali e il paesaggio urbano. Contatti e informazioni per conoscere le location delle opere e le biografie dei singoli artisti: 

www.thewalla.it;

Facebook:www.facebook.com/thewalla.bocaverta; Instagram: www.instagram.com/the.walla.

La geometria libera di Joys e Orion (testo di Antonella Alban)

Mai come in questo caso può essere più appropriata l’affermazione che la tela della street art è la città e la sua creazione e lo stile utilizzato sono strettamente collegati all’ambiente urbano e all’architettura. L’opera a due mani di Joys e Orion, esponenti della crew padovana EAD, ha ricoperto le superfici dello stabile, occupando tutto, ma proprio tutto, lo spazio disponibile (compresa la cassetta della posta) con forme geometriche, secondo un tracciato prospettico senza pause. La combinazione audace di un linguaggio visivo improntato all’astrazione si traduce in uno stile inteso e rilevante dal punto di vista estetico che valorizza l’edificio industriale e lo fa diventare comunque molto interessante. Lo spazio fisico sembra essere ricomposto in modo nuovo, secondo una prospettiva visiva che propone un dinamismo tridimensionale che si espande nello spazio al di là della struttura architettonica vera e propria. Visivamente le linee geometriche paiono rincorrersi sulla superficie in un moto di forme che si intersecano, si richiamano, si propagano, originando una sensazione di continuità spazio-temporale coinvolgente e partecipata. La geometria è supportata dall’utilizzo di tinte che rievocano l’ambiente circostante, da toni che si richiamano l’uno con l’altro, pur essendo racchiusi entro geometrie nette e definite, ma è proprio questo che ci spiazza: visivamente è una sfida che confonde i passanti. Questa felice collaborazione tra Joys e Orion vede la fusione di un ricercare che va ben oltre la singola individualità ed ha lo scopo di legittimare una indagine fondata sul linguaggio, sulla necessità di riportare l’attenzione sulla quotidianità, con la speranza di sovvertire il sistema artistico. L’opera ha quindi una sua logica interna basata sulla spazialità, sulla percezione della dimensione che supera il limite formale e invade lo spazio con sensazioni ed emozioni giocose ed illusorie, a ribadire che l’espressione artistica è assoluta libertà, qualunque sia il mezzo o il modo attraverso cui comunica.

Anna Rita Canone

“Il mio canto libero” di DJ Panico

Panico, al secolo Panza Nicola, (Busto Arsizio, 31/03/1980), è un dj/producer che negli anni scopre di avere anche altre doti che lo portano in Tv su reti nazionali, come RAI e MEDIASET. Vanta collaborazioni musicali con Francesco e Giulio Mogol, Gabry Ponte, Amii Stewart, Davide De Marinis e, ultimo in senso temporale, Maurizio Molella, dj e produttore del Deejay Time e di M2O. Tra le sue varie produzioni spicca “La la song” sotto pseudonimo Flagbag che oggi conta 35 milioni di view su youtube, “So in love with you” (cover dell’omonimo brano di Duke), come Berlin suonata da moltissimi network in Italia e all’estero. E’ stato speaker di RTO l’altra radio (emittente locale sita in provincia di Verbania) dove ha condotto un programma dedicato alla Dance degli anni 90/2000 “Voglio tornare negli anni 90/2000” e gira l’Italia con il suo divertente format Dal 2018 al 2021 si vede protagonista di Detto Fatto, programma di Rai2 condotto da Bianca Guaccero, nel 2018 a Mai Dire Talk, programma della Gialappa’s Band condotto dal Mago Forest, è stato protagonista di una gag con il Mago Oronzo, personaggio di Raoul Cremona e nel 2020 è stato consulente musicale, autore della sigla nonché personaggio in scena dello show di Gabriele Cirilli, il “Cirque du Cirill” , andato in onda su Comedy Central. È stato anche ospite di Domenica Live con Barbara D’Urso e attore nelle sitcom “Medici Miei” (Italia1) e “Piloti” (Rai2). Nel 2022 entra a far parte del panel del quiz show “100% Italia” condotto da Nicola Savino su tv8, in onda ogni sera dalle 20.30 E’ stato produttore musicale de Ipantellas, celebre duo di youtuber.

CONTATTI Panico Info panico.dj.official@gmail.com

Anna Rita Canone

Documentare gli Scavi: Pompei nelle imprese editoriali del Regno 1740–1850

22 ottobre 2024. Come si svolgevano gli scavi a Pompei nel primo secolo dopo la scoperta? Perché le pitture erano asportate? A quando risale l’idea di lasciare gli affreschi in situ? E quali erano i rischi? La mostra “Documentare gli Scavi: Pompei nelle imprese editoriali del Regno 1740–1850”, aperta al pubblico nella Sala del Plastico di Pompei al Museo Archeologico Nazionale di Napoli fino al 31 gennaio 2025, prova a rispondere a queste domande, soffermandosi sul processo di documentazione delle scoperte archeologiche nelle città vesuviane. Questa ampia attività è cristallizzata nelle numerose pubblicazioni ufficiali commissionate da diversi regnanti di Napoli, da Carlo di Borbone a Ferdinando II, passando per Gioacchino e Carolina Murat.

Valorizzare le fonti che raccontano la straordinaria epoca delle grandi scoperte nelle città vesuviane – commenta il Direttore Generale Musei, prof. Massimo Osanna – significa offrire al pubblico un viaggio nella storia dell’archeologia e delle metodologie di scavo e ricerca. Un percorso di grande interesse storico e documentario, pensato per i diversi pubblici del Museo, che potranno così inserire gli straordinari capolavori della collezione in più quadro ampio che ne racconta la scoperta, la musealizzazione, la pubblicazione. La mostra offre così una visuale inedita, rivolta da un lato ai grandi ritrovamenti del passato, dall’altro alla prospettiva presente di un Museo che, oltre a favorire la fruizione del proprio patrimonio, continua a renderlo vivo attraverso lo studio e la ricerca“.

Le ventisei opere in esposizione provengono dai fondi del MANN: Biblioteca, Archivio Storico, Archivio Disegni e Stampe e raccolta dei rami della Stamperia Reale custodiscono un patrimonio straordinario che permette di approfondire pagine di storie ancora tutte da raccontare. Oltre ai volumi de Le Antichità di Ercolano Esposte (1757–92), con annessi rami e disegni preparatori, il pubblico potrà ammirare la copia di Rami Inediti appartenuta a Carolina Murat, alcune gouaches di Francesco Morelli e rare veline di Giuseppe Marsigli.

La mostra temporanea dialoga con l’istallazione permanente, al centro della sala, del grande plastico di Pompei realizzato tra 1861 e 1879: un messaggio per ribadire come la volontà di documentare e, dunque, raccontare il passato, si sia tradotta in diverse modalità comunicative, sperimentate dalle prime imprese settecentesche fino a metà dell’Ottocento.

Il percorso è curato da Domenico Pino (Phd, University College, Londra) con la supervisione di Andrea Milanese.

Anna Rita Canone

APPUNTAMENTO DOMENICA 16 MARZO 2025

Un appuntamento sportivo di grande rilievo, quello che si terrà nella città di Massa Lubrense il 16 marzo 2025, che vuole unire la celebrazione della memoria di Martina Persico con la promozione di uno stile di vita sano, di sostenibilità, di inclusione e il rispetto per l’ambiente.
News Podismoincampania.it
Domenica 16 marzo 2025 a Massa Lubrense, incantevole località situato in penisola sorrentina, per la prima volta ci sarà una gara podistica di corsa su strada organizzata dall’ASD “Road Runners” di Maddaloni (CE), con egida della FIDAL, Federazione Italiana di Atletica Leggera. La città, da sempre nota come meta turistica per il suo mare cristallino e le incantevoli vedute panoramiche, che guardano Capri ed i suoi inconfondibili faraglioni, diventerà palcoscenico per i podisti. Si correrà la canonica distanza dei 10 Km dal nome Trofeo Città di Massa Lubrense – Memorial Martina Persico. L’organizzazione tecnica, come già detto, è stata affidata alla collaudata società A.S.D. “Road Runners” Maddaloni del presidente Michele Campolattano che ha annunciato di voler portare in costiera un evento sportivo competitivo e tecnico sotto l’aspetto sportivo, solidale e di aggregazione dal punto di vista sociale. Infatti, in contemporanea con la gara podistica, si terrà la “Family Run”, la passeggiata aperta a tutti, adulti e bambini, a passo libero. L’appuntamento nasce per ricordare il sorriso di Martina Persico, cittadina di Massa Lubrense, molto a cara ai suoi concittadini e non solo, che in giovane età ci ha lasciato per sempre. L’evento podistico si svolgerà con il patrocinio dell’Ente Comune di Massa Lubrense, in sinergia con l’assessorato allo sport, e si prevede la partecipazione di tante altre realtà del territorio. Il percorso, molto tecnico, con i saliscendi tipici dei questo territorio, metterà a dura prova la performance di ogni singolo atleta, sforzo che sarà ripagato dalle bellezze che si incontreranno nei chilometri di gara. Fonti ufficiose fanno sapere che per dare qualità e accoglienza è prevista un numero di massimo di partecipanti di 400 atleti. Il primo atleta in assoluto entrerà nell’albo d’Oro della manifestazione, a lui sarà consegnato il primo Trofeo Città di Massa Lubrense; la prima donna classificata sarà premiata con la Coppa Martina Persico. Non mancheranno i premi individuali e premi per società. Previsto il premio traguardo volante, sia maschile che femminile, al giro di boa. È ufficiale la scelta della segreteria affidata a GarePodistiche.com di Pasquale Pizzano. Il regolamento di ammissione alla competizione è quello dettato dalla Fidal che approva la partecipazione di tutti i suoi tesserati, i tesserati Runcard e tesserati appartenenti a E.p.S. che fanno parte della convenzione. L’ufficio stampa è curato dai giornalisti Giuseppe Sacco e Lucia Grimaldi di Podismoincampania.it.

Anna Rita Canone

Innovativo strumento di misurazione del Benessere e dello stato di salute dei giovani 

Presentato l’Indice di WELL-FARE del Consiglio Nazionale dei Giovani

Roma – La conoscenza delle giovani generazioni, delle loro esigenze e delle loro difficoltà, richiede strumenti di lettura innovativi e metodologicamente solidi. In questa direzione, il Consiglio Nazionale dei Giovani  ha strutturato un Indice di WELL-FARE. Si tratta di uno strumento di misurazione unico che non si limita ad analizzare la semplice equazione tra benessere e salute mentale dei giovani ma, in una prospettiva del tutto innovativa, integra le quattro dimensioni del Benessere Individuale (percezione di sé, salute fisica, motivazioni, capacità di gestire le emozioni), del Benessere Relazionale (famiglia, rapporti amicali, rapporto con la comunità), del Benessere Spaziale (ambiente, sicurezza, qualità dell’abitare) e del Benessere Sociale (partecipazione sociale, adesione ai modelli culturali dominanti, capacità di cogliere le opportunità).

L’indagine, condotta su un campione rappresentativo di giovani tra i 15 e i 35 anni, offre una fotografia dettagliata sul livello di benessere delle nuove generazioni, mettendo in luce aspetti positivi e criticità.

L’Indice di WELL-FARE, realizzato con il supporto tecnico di “EU.R.E.S. Ricerche economiche e sociali”, evidenzia, infatti, una “prevalente soddisfazione” tra i giovani, con un punteggio medio di 63,9 su 100. Tra le dimensioni osservate, il benessere relazionale registra il punteggio più alto (69,3), seguito dal benessere individuale (65,6), sociale (63,7) e spaziale (56,9). Tuttavia, emergono differenze significative per genere e territorio: le giovani donne e i giovani del Sud riportano livelli di benessere inferiori rispetto ai loro coetanei maschi e ai giovani del Nord.

“Abbiamo scelto di pubblicare il nuovo Rapporto Well-Fare proprio in occasione della Giornata Mondiale della Salute Mentale, perché per molti anni, il benessere e la qualità della vita sono stati analizzati prevalentemente attraverso il ricorso a fattori materiali e oggettivi, quali la situazione socio-economica, il livello di reddito e le condizioni di salute, trascurando altri aspetti di eguale rilevanza, come l’autostima, la motivazione al raggiungimento di scopi e obiettivi lavorativi e personali e la qualità dell’interazione sociale”. Ha commentato Maria Cristina Pisani, Presidente del Consiglio Nazionale dei Giovani.

“Non a caso, l’indice indica che le relazioni con gli amici sono spesso il primo supporto emotivo, molto più della famiglia, soprattutto per le ragazze, che in numeri percentuali risultano fare più fatica a gestire emozioni e autostima. La centralità dei comportamenti alimentari e dello stile di vita per il benessere psico-fisico – aggiunge Pisani – appare ampiamente condivisa e trasversale, risultando il grado di accordo sempre vicino al 90% in tutte le componenti del campione; in particolare quello femminile sembra registrare una maggiore sensibilità. Il dato che mi preoccupa maggiormente è vedere come ancora ci siano difficoltà nel sentirsi ascoltati, integrati e accolti negli ambienti sociali e fisici. Non è un caso che solo il 7,1% dei giovani giudichi “ottimo” il livello di soddisfazione per la qualità dell’ambiente in cui vive (spazi, relazioni, sicurezza, inquinamento),o che per il 21,8% le esperienze/situazioni di isolamento subite abbiano influenzato “molto” negativamente il proprio benessere psicologico con una percentuale che sale al 39,5% quando si indagano gli effetti “piuttosto negativi”.”

“Al di là delle criticità sottolineate, i giovani si collocano complessivamente nell’area di una “prevalente soddisfazione” per le diverse dimensioni che definiscono il benessere, esprimendo in termini prospettici un atteggiamento ancora di prevalente fiducia. Anche sul fronte delle previsioni nel medio periodo, la maggioranza degli intervistati immagina che la propria condizione tra 5 anni sarà migliore di quella attuale. La maggiore preoccupazione che emerge leggendo i dati – prosegue la Presidente del CNG – è invece il ridotto numero di giovani che, pur provando un disagio psicologico, chiede aiuto. Parliamo del 27,9% su un 75% che dichiara di aver sentito il bisogno di un supporto psicologico”.

“Pur nella consapevolezza che è solo l’inizio di un percorso di ricerca da implementare, sviluppare e perfezionare negli anni, si tratta di un’iniziativa unica e innovativa per ottenere risultati comparativi e per cogliere, anche direttamente, spunti e suggerimenti utili al vasto lavoro di proposta e rappresentanza delle nuove generazioni”, conclude Maria Cristina Pisani.
 

Anna Rita Canone

Restauro delle fontane del MANN partono i lavori

11 ottobre. Partiti ieri i lavori di restauro nel Giardino delle Fontane del Museo Archeologico Nazionale di Napoli: in circa centoventi giorni, dunque, torneranno a zampillare le tre fontane storiche che rappresentano il frutto di una sapiente commistione fra elementi in marmo provenienti da vasche antiche di epoca romana e strutture in muratura di mattoni di tufo intonacati.

Gli interventi, finanziati grazie a un’erogazione liberale da parte di Acquacampania S.p.A. (Nepta- Gruppo Italgas), la società che gestisce l’Acquedotto della Campania Occidentale, saranno volti a rifunzionalizzare e valorizzare uno dei tre cuori verdi che, dopo il riallestimento del 2016, arricchiscono il percorso di visita del MANN.

Grazie al Mecenate che, con l’efficace strumento di Artbonus, ha sposato un progetto importante: si promuove non soltanto la vocazione alla sostenibilità, ma anche la necessaria propensione allo studio museografico rigoroso. Con quest’intervento di restauro, abbiamo avuto la possibilità di ripercorrere le diverse fasi storiche che hanno caratterizzato la vita dei nostri giardini; da una parte, si è lavorato sull’immaginario ottocentesco che vedeva nei cortili uno spazio per esporre reperti a cielo aperto; d’altro canto, si è approfondita la funzione che il Giardino ha avuto nel corso del XX secolo, quando gli interventi architettonici si sono basati sempre più sulla necessità di integrare le aree esterne negli itinerari di visita“, commenta il Direttore Generale dei Musei, il professore Massimo Osanna.

Dopo la fase preliminare di analisi diagnostica, gli interventi contempleranno sia il restauro delle componenti archeologiche assemblate, provenienti da vasche antiche di epoca romana, sia il restauro delle parti architettoniche delle fontane, risalenti ai primi del ‘900 e costituite da strutture in muratura di mattoni di tufo intonacati inseriti nel terreno. Le parti archeologiche delle fontane saranno interessate, in primo luogo, da trattamenti di pulitura fisico-chimica e meccanica per rimuovere depositi superficiali coerenti, incrostazioni calcaree e patine biologiche, elementi potenzialmente dannosi per la conservazione del supporto lapideo. Il consolidamento della pietra, in caso di decoesione, e il riassemblaggio di frammenti saranno completati dalla stuccatura delle fratture e dall’applicazione di un protettivo che possa impedire l’immediata riformazione dei depositi. L’ approccio metodologico ha tenuto conto della presenza di tecniche costruttive e litotipi diversi. Tutti i materiali che si utilizzeranno, infatti, avranno caratteristiche di inerzia chimica, compatibilità con i materiali originali, nonché di basso impatto ambientale, a conferma della vocazione sempre più green del MANN. Per quanto riguarda la rifunzionalizzazione delle fontane, saranno svolte le seguenti operazioni: pulitura dei monumenti, dei bacini e delle tubazioni; eventuale sostituzione delle tubazioni; collegamento di tubazioni ed ugelli per il passaggio dell’acqua; impermeabilizzazione delle fessure; verniciatura della vasca seminterrata con pittura ad acqua; creazione di un sistema di riciclo dell’acqua; fissaggio delle componenti archeologiche della fontana le une con le altre.

Come presidente dell’Advisory Board del MANN, dalla fine del 2021 ho preso a cuore personalmente l’attività di valorizzazione dei giardini storici del Museo. Oggi si parla molto di bilancio sociale delle istituzioni, che devono parlare il linguaggio della contemporaneità, educando al rispetto dell’ambiente in cui viviamo. Ringrazio Paolo Giulierini, con cui questo progetto ha preso il via, e ringrazio naturalmente Massimo Osanna, con cui festeggeremo la conclusione dei lavori“, commenta la Presidente dell’Advisory Board, Mirella Barracco.

L’attività filantropica della nostra consociata Acqua Campania –sottolinea Stefano Mereu, Presidente di Nepta (Gruppo Italgas) – riflette l’attenzione per la creazione di valore per il territorio e le comunità servite. Con il supporto al progetto di restauro delle fontane del MANN, rendiamo concreto l’impegno di preservare e valorizzare il patrimonio artistico e culturale italiano, unico al mondo”.

I lavori di restauro delle fontane storiche del Giardino Orientale del MANN sono stati progettati e saranno seguiti dal Laboratorio di Restauro del MANN (Responsabile Mariateresa Operetto con Manuela Valentini), insieme all’architetto e paesaggista Silvia Neri. Il responsabile unico del progetto è l’architetto Amanda Piezzo.

Anna Rita Canone

La storica rassegna del MANN festeggia il trentennale di programmazione

Anello di re Carlo. Gabinetto dei preziosi

Incontri di Archeologia: la storica rassegna, in calendario al MANN di giovedì (ore 17, Auditorium), quest’anno festeggia il trentennale di programmazione. Una ricorrenza simbolica che conferma le ormai consolidate caratteristiche del ciclo di conferenze a fruizione gratuita (in presenza e online sulla pagina Facebook e sul canale Youtube del Museo): i focus sulle collezioni dell’Istituto, che continua ad ampliare la propria offerta espositiva al pubblico; l’approfondimento delle più recenti tendenze di ricerca nei campi dell’archeologia e del restauro; la valorizzazione delle buone pratiche museali nel territorio. La rassegna partirà giovedì 10 ottobre e sarà il Direttore Generale dei Musei del Ministero della Cultura, professore Massimo Osanna, ad inaugurare, con una lezione sui nuovi allestimenti dell’Istituto, il percorso culturale 2024/2025 . 

Ancora una volta gli Incontri di Archeologia si configurano come una vetrina d’eccellenza per raccontare un patrimonio culturale in divenire, sempre aperto ai temi della scoperta e del cambiamento. Per questo, abbiamo costruito con cura un programma che potesse non soltanto rivolgersi agli addetti ai lavori, ma anche a chi ha curiosità per un mondo vivo e dinamico come quello dell’archeologia. Immediatezza nella comunicazione, taglio analitico, innovazione metodologica sono le matrici identitarie delle nostre conferenze“, commenta il professore Osanna. 

Gli incontri, che saranno in calendario sino a maggio 2025, coinvolgeranno funzionari del Museo e relatori esterni, che illustreranno progetti e ricerche legati alle sezioni e agli allestimenti del MANN. Un focus ad hoc sarà dedicato alle collezioni del Medagliere e alla sezione Numismatica. 

Gli Incontri di Archeologia sono curati dal Responsabile dei Servizi educativi del MANN, Giovanni Vastano, in collaborazione con Miriam Capobianco e gli altri membri dello staff dell’ufficio.

OTTOBRE 2024

giovedì 10 ottobre, ore 17.00

I nuovi allestimenti al MANN 2024-2025

di Massimo Osanna 

NOVEMBRE 2024

giovedì 7 novembre, ore 17.00

La reintegrazione delle lacune nel restauro delle ceramiche figurate. Esigenza di percezione unitaria dell’opera o ricerca dell’immagine perduta?

di Mariateresa Operetto 

giovedì 14 novembre, ore 17.00

Nuove ricerche archeologiche presso la villa imperiale del Pausilypon

di Marco Giglio 

giovedì 21 novembre, ore 17.00 

Trachinie e Filottete di Sofocle: la messa in scena del dolore del corpo

di Giovanni Greco in collaborazione con ICRA Project di Lina Salvatore e Michele Monetta 

DICEMBRE 2024

giovedì 5 dicembre, ore 17.00

Le aree archeologiche urbane: progetti ed interventi in corso a Napoli

di Giuliana Boenzi e Stefano Iavarone 

giovedì 12 dicembre, ore 17.00

Il progetto “Collezione Spinelli”: le vicende di uno dei più ricchi rinvenimenti archeologici della Piana Campana, dalla necropoli di Suessula (Acerra), tra Italia, Europa e USA

di Emanuela Santaniello, Sveva Savelli, Mariateresa Operetto, Marina Vecchi e Alessandra Spadaccini 

giovedì 19 dicembre, ore 17.00

Nuove ricerche sulla Rocca di Cuma

di Carlo Rescigno 

GENNAIO 2025

giovedì 16 gennaio, ore 17.00

Il nuovo Museo Archeologico Nazionale di Sessa Aurunca: dalla terra degli Aurunci a Matidia

di Carlo Rescigno e Luana Toniolo 

giovedì 23 gennaio, ore 17.00 

Il ruolo delle donne negli archivi di tabulae ceratae di Puteoli ed Ercolano

di Giuseppe Camodeca 

giovedì 30 gennaio, ore 17.00

La Tomba del Cerbero a Giugliano: dalla scoperta archeologica al restauro

di Mariano Nuzzo 

FEBBRAIO 2025

giovedì 6 febbraio, ore 17.00 

L’isola dei cesari: un nuovo museo archeologico per Capri

di Massimo Osanna, Carmela Capaldi e Luana Toniolo 

giovedì 13 febbraio, ore 17.00

Gli strumenti chirurgici del Museo archeologico nazionale di Napoli

di Michele Di Gerio 

giovedì 20 febbraio, ore 17.00

Attività di censimento e documentazione per la conoscenza dei ripostigli monetali di epoca greca e romana dall’Italia meridionale e delle collezioni numismatiche del Medagliere del MANN

di Renata Cantilena, Federico Carbone, Marina Taliercio, Emanuela Spagnoli, Andrea Pecorella, Floriana Miele, Silvana Oliviero e Marco Casciello 

MARZO 2025

giovedì 6 marzo, ore 17.00

Lo sport femminile nell’antichità

di Diva Di Nanni 

giovedì 13 marzo, ore 17.00 

Dal gabinetto dei preziosi: le oreficerie e i tessuti aurei

di Lucia Amalia Scatozza, Anna Patera, Guia Rossignoli e Riccardo Gennaioli 

giovedì 20 marzo, ore 17.00 

Il Museo “Nolano” della famiglia Mastrillo nella biblioteca del MANN: dalla prestigiosa committenza a Michelangelo Merisi all’evoluzione della Wunderkammer 

di Vittoria Minniti 

giovedì 27 marzo, ore 17.00

Parthenope e Neapolis al MANN: dati archeologici e progetti per un nuovo allestimento

di Raffaella Bosso 

APRILE 2025

giovedì 3 aprile, ore 17.00

Dalla necropoli dell’Orientalizzante alla Via Appia: nuovi percorsi scientifici e allestitivi per il Museo Archeologico di Calatia a Maddaloni

di Valeria Parisi e Antonella Tomeo 

giovedì 10 aprile, ore 17.00 

Dal gabinetto dei preziosi: i materiali organici

di Alessia D’Auria 

MAGGIO 2025

giovedì 8 maggio, ore 17.00

Scavi nel Museo: nuovi dati sulla Collezione Santangelo

di Bianca Ferrara e Marialucia Giacco 

giovedì 15 maggio, ore 17.00

Misurare, pesare, costruire. Strumenti e tecniche nelle collezioni del MANN

di Laura Forte 

giovedì 22 maggio, ore 17.00

Il Progetto Perceive. Analisi di un caso studio: il Tempio di Iside di Pompei

di Cristiana Barandoni e Sofia Pescarin 

Museo Archeologico Nazionale di Napoli 

Direttore Generale delegato  

Massimo Osanna 

Incontri di Archeologia 2024-2025 XXX edizione  

a cura del Servizio Educativo  

Progettazione e organizzazione  

Giovanni Vastano  

con Miriam Capobianco  

con il supporto di Annamaria Di Noia, Elisa Napolitano, Antonio Sacco e Angela Rita Vocciante  

Comunicazione  

Antonella Carlo  

con Caterina Serena Martucci  

La partecipazione agli “Incontri” è gratuita e libera, fino a esaurimento posti.  

È possibile seguire le conferenze anche in diretta streaming e in differita sulla pagina Facebook e sul canale YouTube del MANN. 

Il programma può subire variazioni; eventuali modifiche saranno comunicate attraverso il sito web e la pagina Facebook del Museo. 

Per informazioni: 

tel. +39 081 44 22 111 

e-mail: man-na.comunicazione@cultura.gov.it

Anna Rita Canone

Maddaloni, al via la rassegna di libri e arte ANTONIOdelMONACO by «Ultimo Ballo in Maschera» IV edizione

MADDALONI (Caserta) – La nuova Rassegna di Libri e Arte «Ultimo Ballo in Maschera», ideata e diretta dal maestro Michele Letizia, con la quarta edizione cambia veste con la dedica all’on. Antonio del Monaco, recentemente prematuramente scomparso.

Per l’evento inaugurale della nuova rassegna, la kermesse avrà come tematiche al tavolo un dialogo con il PINOCCHIO di Carlo Collodi e il progetto BOOK CROSSING una realtà per imparare a leggere.

L’appuntamento è per venerdì 4 ottobre 2024 alle ore 19.30 circa con la presentazione rassegna di arte e libri “ANTONIOdelMONACO” by ULTIMO BALLO IN MASCHERA IV edizione. La location è la chiesa di San Francesco d’Assisi in Via San Francesco d’Assisi a Maddaloni.

La kermesse sarà presentata dalla giornalista Lucia Grimaldi.

L’evento prevede all’inizio una performance musicale con la Banda Sinfonica /Orchestra Juniordi Maddaloni, diretta dai maestri professori Luigi Pascarella e Domenica Papa, con il brano “Hallelujah” di Leonard Cohen del 2014.

A questo punto ci saranno i saluti istituzionali delle autorità politiche, religiose e militari presenti, in particolare interverranno: Andrea De Filippo (sindaco di Maddaloni), Caterina Ventrone (assessore alla Cultura di Maddaloni) e don Edoardo Scognamiglio parroco di San Pietro Apostolo in Maddaloni.

Dopo i saluti ci sarà una nuova performance musicale a cura Banda Sinfonica /Orchestra Junior di Maddaloni, diretta dai maestri professori Luigi Pascarella e Domenica Papa, con il brano“Fratello Sole Sorella Luna” music di Ritz Ortolani (dalla colonna sonora del film di Franco Zeffirelli FRATELLO SOLE SORELLA LUNA 1972).

Segue il saluto della dott.ssa Ivana del Monaco avvocato con l’omaggio al compianto Antonio del Monaco. Segue l’intervento di Michail Benois Letizià che spiega le ragioni del cambio del nome della rassegna di libri e arte.

Ci sarà l’intervento del dott. Antonio Savino (accompagnato da due collaboratrici UNAC, Rosita di Crescenzo e Maria Ignarra) presidente nazionale UNAC con il momento della presentazione progetto UNAC – BOOK CROSSING.

A seguire la kermesse prevede l’inizio del dialogo con il PINOCCHIO di Carlo Collodi con la presentazione opere pittoriche a confronto a cura di Sabina Russo e Daniela Colonna, pittrici.

In seguito una nuova performance musicale a cura Banda Sinfonica /Orchestra Junior di Maddaloni, diretta dai maestri professori Luigi Pascarella e Domenica Papa, con il brano “Viaggio in Groppa Al Tonno” dalla sigla del film “Le avventure di Pinocchio” sceneggiato 1972 di L. Comencini con musica di Fiorenzo Carpi.

A seguire le relazioni di: Luigi Di Nuzzo (docente di filosofia), Clelia Moscariello (scrittrice), don Antimo Vigliotta (direttore Caritas Caserta),  e con ospite musicale performance di Anna Rotaniello.

E ancora: Alfonso Russo (presidente ass. LA VOCE DEI GIOVANI S.Felice a Cancello), don Matteo Coppola (parroco Sant’Alfonso Maria de’ Liguori), Clemente Sparaco (docente di filosofia), Angelo Salvatore Letizia (direttore di Corsa – FCI).

Chiude gli interventi una performance di Anna Rotaniello.

Infine i saluti e il brindisi.

Per tutti gli altri aggiornamenti e contributi si rimanda alla pagina social https://www.facebook.com/ultimoballoinmaschera.

Gli organizzatori, i collaboratori e i partners ringraziano quanti interverranno.

Per aggiornamenti si rimanda alla pagina social: https://www.facebook.com/ultimoballoinmaschera o mail a ultimoballoinmaschera@gmail.com.

Anna Rita Canone

Connettere il Comune di Galluccio con il Québec grazie al turismo delle radici

Domenica 29 settembre, presso il Museo del Fungo del Comune di Galluccio (Ce), si è svolto un convegno sul turismo delle radici e la promozione delle eccellenze enogastronomiche e paesaggistiche del territorio di Galluccio a Montreal e nel Québec, per abbracciare la comunità italiana residente in Canada. Ai lavori sono intervenuti Franco Lepore, Sindaco del Comune di Galluccio e Presidente della Comunità Montana Monte Santa Croce; Carmine De Angelis, vicepresidente dell’Associazione Gallucciana del Québec Domenico Letizia, giornalista e responsabile per la provincia di Caserta e Benevento di Italea Campania. L’evento si è svolto in concomitanza della Venticinquesima Sagra della Castagna IGP e del Fungo Porcino P.A.T. Il vino, i funghi e le castagne di Galluccio e del territorio del Parco di Roccamonfina possono rappresentare un momento d’incontro per Galluccio e per i suoi residenti all’estero, un’esperienza sensoriale per i turisti immediatamente percepibile e che non ha bisogno di mediazione per essere compresa. I prodotti tipici possono agire da tramite tra le culture, favorendo l’interazione tra individui diversi e intensificando le relazioni con la grande comunità originaria di Galluccio residente a Montreal.  Durante i lavori sono state approfondite le opportunità provenienti dal marketing territoriale, il ruolo delle associazioni degli italiani all’estero, la pianificazione strategica per il Parco di Roccamonfina, su cui il sindaco Lepore sta facendo un grande lavoro, e l’importanza di attivare sinergie virtuose nel tessuto urbano e agricolo locale. Durante i lavori il Sindaco Franco Lepore ha dichiarato: “Stiamo lavorando in sinergia anche con altri comuni del casertano per l’attivazione di un tessuto sinergico per la promozione del turismo, delle aree interne e la valorizzazione delle eccellenze enogastronomiche del nostro territorio all’estero. Galluccio ha una storia antichissima di legami con il Canada, con tantissimi cittadini residenti a Montreal e nel Québec e vogliamo rafforzare tale legame intensificando i rapporti turistici, promuovendo il turismo delle radici e proponendo il nostro territorio quale centro di accoglienza e convivialità. Pensiamo anche alla pianificazione urbanistica del nostro territorio per recuperare le case sfitte e non più abitate e farle divenire B&B pronte ad accogliere cittadini originari di Galluccio residente in Canada che sono interessati a riscoprire le proprie origini”. Carmine De Angelis, vicepresidente dell’Associazione Gallucciana del Québec, ha ricordato il ruolo dell’associazionismo nel creare ponti, ribadendo: “Già nel lontano 1965 fu creata l’associazione Galluccciana del Québec che mira a promuovere la cultura di Galluccio in Canada, sostenendo diverse organizzazioni di beneficenza e promuovendo iniziative culturali e sociali. Ho il dovere di ricordare il grande lavoro svolto dalla nostra presidente, recentemente deceduta, Rosa Del Vecchio. Rosa è stata una delle principali sostenitrici della missione dell’Associazione Gallucciana, riuscendo a far conoscere il nostro territorio a molti cittadini e italiani di seconda e terza generazione residenti in Canada”. Il giornalista Domenico Letizia, responsabile per la provincia di Caserta del progetto Italea Campania ha rimarcato: “Stiamo lavorando al progetto Italea, dedicato sia a chi conosce già le proprie origini italiane e vuole organizzare un viaggio per scoprire e ritrovare i luoghi, i costumi e la cultura dei propri avi, sia a chi le deve identificare, e che potrà avvalersi di una rete di esperti del territorio. Italea è un programma di promozione del turismo delle radici lanciato dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale all’interno del progetto PNNR e finanziato da Next GenerationEU per il periodo 2022-2025. Grazie alle sinergie che già sussistono tra Galluccio e Montreal stiamo provando a promuovere una nuova stagione turistica per far scoprire ai canadesi e agli italo canadesi la bellezza paesaggistica e il buon cibo di Galluccio e dell’alto casertano. In questa occasione porto anche i saluti di Giovanni Rapanà, consigliere comunale della Città di Montreal e autorevole esponente della comunità italiana in Canada. Rapanà è stato autore di una proposta di delibera comunale per il riconoscimento del patrimonio e della cultura italiana alla costruzione del Canada e nel 2005 riuscì a far arrivare la Rai anche in Canada. A Montreal risiedono quasi 500.000 italo-canadesi e riuscire a far riscoprire le radici storiche e culturali vuol dire muovere flussi turistici importanti e generare nuove prospettive occupazionali per le giovani generazioni del territorio casertano”.

L’idea è quella di avvicinare sempre più le comunità italiane residenti a Montreal per far riscoprire le proprie origini e far conoscere le bellezze e il patrimonio materiale e immateriale dell’alto casertano. Per l’anno 2025 si sta lavorando anche alla progettazione di una missione istituzionale e imprenditoriale per portare alcune eccellenze enogastronomiche e culturali a Montreal e riabbracciare la comunità dei gallucciani residenti in tutto il Québec.   

Anna Rita Canone

Terza Edizione Italian Delegation Made in Italy al Florida International Trade and Cultural Expo con il patrocinio del Ministero delle imprese e del Made in Italy – The Broward Convention Center – Fort Lauderdale – Florida

 Ottobre 23/24, 2024

Il Padiglione “Italian Delegation Made in Italy” al Florida International Trade and Cultural Expo, per la promozione del Made in Italy, con un focus specifico sulle eccellenze della Regione Lazio. Ritorna nel mese di ottobre l’importante Business Expo governativo americano – Florida International Trade and Cultural Expo – che rappresenta un’importante vetrina internazionale per il Made in Italy.

Il 23 e il 24 ottobre, in occasione dell’Expo, il Convention Center della Broward County ospiterà delegazioni di business ed istituzionali, provenienti da 70 Paesi, che guardano alla Florida come una porta di ingresso preferenziale per sviluppare nuove opportunità commerciali nel mercato americano.

Anche quest’anno, l’Italia è in prima fila con l’Italian Delegation Made in Italy: Partner Strategico della Broward County – Dipartimento dello Sviluppo degli Affari Economici e delle Pmi della Florida.  Alla terza edizione dell’Italian Delegation Made in Italy Pavilion al FITCE, patrocinata dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy, prenderà altresì parte una delegazione della Regione Lazio.

La partecipazione della Regione Lazio al padiglione italiano, sarà scandita dal claim “Made in Lazio al Made in Italy”, come invito alla scoperta della Regione Lazio, in quanto, la ricchezza italiana è composta di elementi autoctoni, peculiari patrimoni culturali e culinari che esprimono le singole realtà regionali.

Alla Regione Lazio sarà destinato un proprio spazio istituzionale all’interno del padiglione, con l’obiettivo di promuovere non solo il patrimonio agroalimentare regionale, ma anche la particolare bellezza del territorio. La delegazione è composta, tra le altre, di svariate società laziali del settore agrifood: Amor Vitae; Aminta Resort; Rosso di Medelana; Parvus Ager; La Divina Provvidenza; Op Latium e Nettare di Roma. Nello spazio dell’Italian Pavillion saranno ospitate, inoltre, attività che puntano a promuovere l’italianità in tutti i suoi aspetti, tra le quali si annoverano: una Masterclass sui vini laziali con Luciano Castiello, già National Ambassador Wine Educator presso Castello Banfi Wines e Brand Ambassador di Veuve Clicquot ed una Lectio magistralis sulla cucina laziale, a cura dello chef stellato Marco Bottega. Presenzierà, inoltre, un buon numero imprese italiane, operanti in diversi settori: Dilit International House, formazione su lingua e cultura italiana; G&G Pet Food, prodotti alimentari per animali; Scelgo Spa, Cash&Carry; Dirac, Innovation; Curator, Innovation; Centro Tartufi Molise Srl, prodotti tipici a base di tartufo, e Cantina Sommersa; ed Expo Legal, studio legale, Byron, traduzione ed interpretariato. Business e diplomazia economica saranno i temi centrali del FITCE 2024, laddove, la presenza di rappresentanti provenienti da quasi tutti gli Stati del continente americano, permetterà alle aziende italiane di avere visibilità, opportunità di networking e di business a livello internazionale, sotto la supervisione dalla società M.Ro Business Cooperation & Innovation Center, che attraverso la Presidente e CEO Romina Nicoletti, ha strutturato una partnership  strategica e ufficiale per il Made in Italy e il Made in Lazio del FITCE.

In occasione dei lavori, Romina Nicoletti, referente ufficiale dell’Italian Delegation Made in Italy al FITCE, ha ribadito:

“La crescita di un’impresa passa necessariamente per l’internazionalizzazione. L’esplorazione di nuovi mercati è uno stimolo fondamentale per le aziende italiane: prima di tutto per migliorare la gestione interna e, in secondo luogo, permette ai nostri imprenditori di comprendere l’importanza del “saper comunicare”. Le aziende italiane si sono sempre contraddistinte per la qualità dei prodotti, ma sono rimaste indietro dal punto di vista della strategia marketing. Il FITCE è una piattaforma in cui, la centralità dell’international brand awareness, permetterà ai nostri exhibitors di fare marketing internazionale. Metterà, altresì, le aziende nella posizione di stringere accordi commerciali in un contesto di business di altissimo livello. Inoltre la partecipazione della Regione Lazio è volta al rafforzamento dei legami commerciali, con l’obiettivo di posizionare imprese e prodotti laziali in un mercato che sta vivendo un boom economico senza precedenti, con un profilo di consumer alto-spendenti: target ideale per i prodotti Made in Italy, Made in Lazio”.

Nel corso dello svolgimento dell’Expo, saranno organizzati incontri istituzionali e di business, al fine di stringere accordi commerciali e di partenariato con le istituzioni della Broward County, volti alla creazione di una duty-free zone per i prodotti laziali. Ai lavori parteciperanno rappresentanti istituzionali della Regione Lazio: Giancarlo Righini, Assessore al Bilancio, Agricoltura e Sovranità Alimentare della Regione Lazio; Flavio Cera, Consigliere Regionale della Regione Lazio e Massimiliano Raffa, Presidente dell’Agenzia Regionale per lo Sviluppo e l’Innovazione dell’Agricoltura. Una vetrina e un momento importante per le imprese che avranno l’opportunità di avviare processi di esportazione e investimenti da presentare ai funzionari dei governi esteri, agli ambasciatori, consoli generali, commissari per il commercio e numerosi leader di camere di commercio dei vari stati americani.

Per maggiori informazioni:

M.RO srl. SEDE LEGALE: Via Giovanni Arrivabene, 25 – 00191 Roma. Email info@mro-innovation.com  tel +39 06 3297401

Anna Rita Canone

Il MANN aperto giovedì sera

25 settembre. Aperture serali del giovedì, si riparte: il 26 settembre, il 3 e il 10 ottobre sarà possibile visitare il Museo Archeologico Nazionale di Napoli anche dalle 19 alle 23.30 (ultimo ingresso alle 23) al costo simbolico di 5 euro.

Un’occasione straordinaria per visitare le collezioni permanenti, ma anche per ammirare il Salone della Meridiana, nella sua nuova veste ispirata all’allestimento realizzato sotto la Direzione di Amedeo Maiuri, nel 1927.

Quell’anno rappresentò infatti uno spartiacque, perché la biblioteca, sino ad allora ospitata nel Museo, fu trasferita a Palazzo Reale: il Salone della Meridiana venne dunque rinominato Salone degli Arazzi conoscendo la sua prima consacrazione museale.

Dell’allestimento voluto dal Maiuri si recuperano oggi diversi elementi: due panche ottagonali del 1907, alcune vasche, tra cui quella in pavonazzetto identificata nei depositi e ricomposta, nonché due labra, che facevano parte della collezione di Carolina Murat; il labrum in rosso antico da Pompei su base della fine del XVIII secolo e quello settecentesco, con sostegno a tripode con teste leonine. Sul fondo del Salone sono collocati i due celebri candelabri in marmo di Piranesi, esempio sapiente del riuso neoclassico di frammenti antichi “ricombinati” in un’opera moderna. Infine due statue antiche raffiguranti le muse Urania ed Erato e provenienti da Ercolano richiamano la gloria delle Arti, raffigurata nell’affresco del Bardellino sulla volta del Salone.

Accanto alle novità allestitive, non mancheranno i consueti spettacoli serali: giovedì 3 ottobre, dalle 20 nell’Atrio, in programma “Tufo”, performance di Alessandra Sorrentino con musiche di Catello Tucci.

Anna Rita Canone

Il Comitato Italiano per la Tutela del Piede Franco con due appuntamenti il 23 settembre in Campania

Lunedì 23 settembre alle ore 20, presso l’Enopanetteria i sapori della tradizione di stefano Pagliuca in Corso Europa, 125 a Melito di Napoli verrà presentata al pubblico una degustazione esclusiva di vini a cura del Comitato Italiano per la Tutela del Piede Franco.

Costituito nell’aprile 2024 il Comitato ha l’obiettivo di valorizzare i vitigni che presentano le viti a piede franco scampate alla fillossera che distrusse l’80% del patrimonio vitivinicolo europeo dalla fine dell’800.

La mattina invece è previsto alla Reggia di Portici il primo Convegno Nazionale del Comitato Italiano per la Tutela del piede franco.

Quanto sia importante tutelare le piante che oltre a rappresentare esempi di resilienza e patrimonio storico, esempio di biodiversità, sarà oggetto di discussione del Convegno di Napoli.

I relatori

Relatori della giornata saranno genetisti ed esperti di patologia della pianta, giuristi, agronomi, enologi, sommelier e il presidente del comitato e il delegato Campania che moderati da Adele Munaretto, divulgatrice enogastronomica e vicepresidente del comitato e Gaetano Cataldo, presidente di Identità Mediterranea e miglior sommelier 2023 dal Merano Wine Fest, coordinano la discussione, analizzando i vari punti di vista e le prospettive dei tavoli tecnici istituiti dal comitato.

Al termine dei lavori previsti per le 13 per i relatori presso il MAAV verrà offerta una  degustazione di vini dei vitigni a piede franco dei produttori italiani associati al comitato. Partecipazione, quest’ultima prevista solo su invito.

Ma cosa sono le viti a piede franco?

Per vite a piede franco si intende una vite con radici proprie, non ibrida e non innestata. Il ‘’piede’’ è la radice della vite, ‘’franco’’ poiché esentato da vincoli e libero.

Le viti franche di piede sono piuttosto rare in Europa

Il motivo risale alla seconda metà dell’800 quando un temibile insetto, la fillossera, fece la sua comparsa nel continente europeo, trasportato via nave su piante contaminate provenienti dall’America del nord.

La fillossera si diffuse rapidamente in tutti i vigneti causando danni sia a livello fogliare che radicale ostruendo il passaggio dei principi nutritivi e portando lentamente alla morte della pianta.

Per questo motivo, al fine di scongiurare la totale distruzione del patrimonio vitivinicolo europeo, si innestarono le nuove barbatelle di vite europea su radici americane (immuni alla fillossera).

Pochi sono stati i vigneti risparmiati dal flagello, gli unici salvi infatti furono quelli su terreni sabbiosi o argillosi, nei quali il parassita non riesce a riprodursi, oppure a quote elevate, oltre i 1000 metri s.l.m., dove le basse temperature impediscono alla fillossera di sopravvivere, o ancora, su terreni vulcanici

Il “Comitato Italiano per la Tutela del Piede Franco” è la prima e unica associazione in Italia di protezione, custodia e salvaguardia delle viti franche di piede

Una associazione formata da sommelier, storici, viticoltori e appassionati al mondo del vino, in particolare quello prefillossera.

Il Comitato vuole valorizzare, sviluppare e promuovere azioni atte a rilanciare storicamente, turisticamente e culturalmente questo patrimonio vitivinicolo poco conosciuto o totalmente dimenticato. Il compito del Comitato oltre a divulgare la conoscenza dell’esistenza di questi vitigni è quello di dare voce e visibilità a tantissime realtà locali che con tanta tenacia tengono in piedi un pezzo della storia vitivinicola italiana.

Una degustazione eccezionale, dunque quello che si svolgerà il 23 settembre presso che vedrà la presenza del presidente del Comitato Silvano Ceolin, la vicepresidente Adele Munaretto, il delegato per la regione Campania Cosimo Orlacchio che condurranno il pubblico in una degustazione di vini 6 vini prefillossera partendo dal nord Italia scendendo verso il centro e il sud passando per le isole, in particolare degustazione narrata di:

Piccà pecorino spumante rifermentato selvaggio di Agriarquata nelle Marche Le Ghiarelle, lambrusco a piede franco frizzante ancestrale Poderi Fiorini, Emilia Romagna 1865 enantio riserva, prefillossera e presidio slow food della Cantina Roeno in Trentino Carignano del sulcisbio su piede franco Tenute la Sabbiosa della Sardegna.

Un blind test vino alla cieca che rappresenterà per tutti gli ospiti una sorpresa.

Ad accompagnare i vini quattro gustose pizze in abbinamento del patron Stefano Pagliuca.

Per info whatsapp al 3392799236

Costo 45 euro

Prenotazione impegnativa con bonifico intestato a:

Comitato Italiano Tutela del Piede Franco

iban IT94G08011343200000113, causale Degustazione Melito + nominativo

ricevuta da inoltrare al numero whatsapp

Anna Rita Canone

Appia Day: un evento culturale a Carditello

La splendida cornice di Carditello ha ospitato ieri 20 settembre l’Appia Day, incentrato sulla candidatura dell’Appia all’UNESCO. Quella che è considerata la “regina viarum” era nata in origine per collegare Roma a Capua, poi estesa fino a Brindisi e oggi consta di 650 km.

Nella sala presenti opere dei giovani artisti Mario Ciaramella, Ana Hernadez, Carlo de Lucia, Giuseppina Cusano, Michele Mautone, Raffaele Boemio e Alberto Balaguer, a cura del professor Vittorio Vanacore, dell’IIS ” Leonardo da Vinci” di santa maria Capua Vetere.

Partecipanti:

L’evento, patrocinato dal Ministero della Cultura, dal Real Sito di Carditello, dal DiLBEC dell’Università Vanvitelli di Caserta, dagli istituti medi superiori “IIS Leonardo da Vinci” di S. Maria Capua Vetere e Liceo Artistico “Salvatore Pizzi” di Capua e dal Club per l’Unesco di Caserta.

La professoressa Jolanda Capriglione ha presentato i vari ospiti, gli studenti e i docenti degli istituti scolastici presenti.

Interventi:

Il padrone di casa, il dott. Maddaloni, ha parlato dell’importanza storica del sito ospitante, annunciando per fine ottobre un Rising Day d’auto d’epoca, tra cui le Ferrari, sull’Appia. Una chicca del suo intervento è stata la prossima apertura di un Museo dell’Agricoltura, con la restituzione di vari pezzi attualmente sparsi per musei.

La dirigente del liceo Pizzi e la rappresentante dell’Istituto Vinci hanno ringraziato la professoressa Capriglione, con cui è partito un progetto di collaborazione per la rivalutazione dell’Appia.

Il professor Salerno ha parlato dell’importanza storica dell’Appia, presente anche nell’arte come vero e proprio “brand” ancora attuale, visto che dà il nome anche ad attività commerciali.

La professoressa Carfora, infine, ha delineato un breve excursus sulla storia della ricerca sull’Appia, dal 1500 fino ai giorni nostri. Il suo intervento è passato anche per i Grand Tour del’700.

La presenza delle due scuole è stata importante: i ragazzi sono e saranno i nostri eredi e testimoni a cui trasmettere l’amore verso la storia e la propria terra. Ciò può avvenire solo riscoprendo, tutelando e valorizzando le nostre radici.

Anna Rita Canone

La 48° edizione della Sagra dell’Uva di Galluccio tra la promozione delle eccellenze locali e il turismo delle radici

Si svolgerà il 21 e 22 settembre, nella frazione San Clemente del Comune di Galluccio, la 48° edizione della “Sagra dell’uva di Galluccio – Rassegna dei vini di Galluccio e di Terra di lavoro”. Un evento importante per il territorio e per l’alto casertano, fortemente sostenuto anche dall’attuale Amministrazione Comunale guidata da Franco Lepore, che dal 1976 si svolge in stretta collaborazione con l’associazione Pro Loco e con le aziende vitivinicole del territorio, allo scopo di valorizzare l’antica tradizione enologica locale e promuovere le eccellenze materiali e immateriali del territorio. L’omaggio è al prodotto tipico del territorio, l’uva, da cui si ricavano ottimi vini che hanno ricevuto anche il riconoscimento della Denominazione di Origine Controllata e numerosi premi internazionali. Tra aglianico e falanghina, novello bianco e rosso, la frazione San Clemente di Galluccio si veste di festa per celebrare i prodotti locali e promuovere il territorio.  Alle ore 18.00 di sabato 21 si svolgerà l’inaugurazione e l’apertura degli stand enogastronomici dove sarà possibile degustare i prodotti tipici locali preparati secondo le più antiche ricette, accompagnandoli con dell’ottimo vino. Domenica 22 settembre alle 15.00 si svolgerà la sfilata dei carri allegorici e degli sbandieratori, con la giostra del Saraceno e con i cavalieri della città Regia Di Cava de Tirreni. La Sagra dell’uva di Galluccio punta anche a promuovere il territorio e le eccellenze enologiche all’estero, in particolare in Canada, per riabbracciare la folta comunità di gallucciani che da decenni risiedono a Montreal e che sentono forte il loro legame con il paese d’origine. Domenica 22 settembre parteciperà ai lavori della sagra anche il giornalista Domenico Letizia, delegato provinciale di Italea Campania, progetto parte del programma di promozione del turismo delle radici lanciato dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale all’interno della progettualità del PNNR e finanziato da Next GenerationEU per il periodo 2022-2025, che incontrerà alcuni delegati e italiani di seconda generazione legati all’Associazione Gallucciana del Québec che dal 1976 mira a promuovere la cultura e i legami tra Galluccio e Montreal, sostenendo diverse iniziative culturali e organizzazioni di beneficenza dell’alto casertano. Una progettualità che mira a sviluppare nuove iniziative per gli italiani residenti in Canada al fine di implementare nuove esperienze emozionanti, durante i quali si riscopre il viaggio verso la terra dei loro antenati, con l’obiettivo di esplorare appieno il territorio di appartenenza, scoprire le ricche tradizioni culturali e stringere un legame profondo con il luogo per sentirsi davvero a casa. L’Amministrazione Comunale di Galluccio sta lavorando anche all’organizzazione di un evento convegnistico con Italea Campania per promuovere e sostenere i legami storici, culturali e gastronomici del territorio con il Quebec e il Canada

Anna Rita Canone

Scoprire le bellezze della Campania con Domenico Letizia

Domenico Letizia è un giornalista casertano esperto di marketing territoriale, istituzione e d’impresa.

Da poco è entrato nel team di Italea Campania, per fare da ponte tra la Campania e il Canada.

Italea è un progetto dedicato agli stranieri d’origine italiana alla ricerca delle proprie origini. Lanciato dal MAECI, Ministero Affari Esteri e Cooperazione Internazionale, con i fondi PNNR, per il periodo 2022-25, “(…) è un progetto dedicato sia a chi conosce già le proprie origini italiane e vuole organizzare un viaggio per scoprire e ritrovare i luoghi, i costumi e la cultura dei propri avi, sia a chi le deve identificare, e che potrà avvalersi di una rete di genealogisti affidabili.

Il nome Italea deriva da “talea”, una pratica con cui si consente ad una pianta di propagarsi. Recidendone una parte e ripiantandola, le si può dare nuova vita, facendo crescere nuove radici: proprio come accade con le migrazioni. Questa è la metafora perfetta dell’emigrazione, quando i nostri antenati si sono separati dalla terra d’origine per crescere e prosperare in altri parti del mondo.

Questo programma rappresenta la riconoscenza della “pianta madre” al proprio fiorire nel mondo“. (https://italeacampania.com/chi-siamo/)

Letizia, in particolare, si occupa di far scoprire e riscoprire le bellezze, le tradizioni e la cultura (anche enogastronomica) locale, così come intervistare politici locali e canadesi.

Nelle sue dirette Facebook, infatti, ha intervistato il sindaco di Conca della Campania, David Simone, nato proprio a Montreal), come anche il senatore italo/canadese Tony Loffreda).

Si scopre così, ad esempio, che Conca della Campania ha delle cascate diventate patrimonio comunale.

Anna Rita Canone