“Il giornalismo consiste principalmente nel dire 'Lord Jones è morto' a persone che non hanno mai saputo che Lord Jones fosse vivo.” Gilbert Keith Chesterton
In un’Italia che riscopre il valore del benessere, della nutrizione consapevole e dell’attività fisica come stile di vita, la startup innovativa Not Ordinary Water Srl lancia NOW, la prima acqua proteica Whey italiana pronta da bere.
NOW nasce per chi pratica sport e vuole integrare le proteine in modo mirato, semplice e bilanciato, non per chi cerca scorciatoie o diete iperproteiche. Come spiega il team della startup: «Il nostro obiettivo non è far assumere più proteine del necessario, ma offrire un modo intelligente per assumerle quando servono davvero, nel momento giusto, dopo lo sforzo fisico, nel rispetto di un’alimentazione equilibrata».
NOW è l’acqua proteica che serve davvero. Ogni bottiglia da 500 ml contiene 17 g di proteine Whey, 4,5 g di BCAA, 8,5 g di EAA e solo 72 kcal, senza zuccheri, senza lattosio, senza conservanti. Una composizione “pulita”, che permette di idratare e nutrire contemporaneamente, con un gusto leggero e una digestione rapida.
Non per moda, ma per funzione.
Not Ordinary Water sottolinea che NOW non è pensata per il consumo quotidiano o sostitutivo dei pasti, ma come integrazione nel contesto sportivo e di performance.
NOW non la troverete su una tavola da pranzo, ma in una palestra, in uno spogliatoio o in uno zaino dopo la corsa. È lì che è utile: per massimizzare lo sforzo, il recupero e la crescita muscolare. Questa chiarezza d’intento si inserisce in un trend che cresce: quello dell’alimentazione funzionale e consapevole.
Secondo il Rapporto Coop 2024, il 77% degli italiani ha consumato almeno un prodotto arricchito di proteine, ma sempre più persone cercano formule naturali, prive di zuccheri e additivi, contestualizzate.
NOW si posiziona come alternativa alle bevande proteiche tradizionali, spesso ricche di zuccheri, aromi o additivi, e soprattutto lontana dagli shake complessi e dalle formule da laboratorio.
NOW si distingue per il profilo proteico completo, la totale assenza di zuccheri e la praticità d’uso: si apre, si beve, si assorbe in pochi minuti.
È l’unica formulazione in Italia che offre proteine Whey isolate in formato “clear water”, perfetta per l’utilizzo pre, durante e post-allenamento.
Il contesto: un Paese che investe nel benessere.
L’Italia è oggi nona al mondo per valore della “wellness economy”, con 80 miliardi di euro generati tra sport, alimentazione, cosmetica e turismo del benessere. Un’economia in crescita del 4,3% annuo (fonte: Not Ordinary Water su dati Global Wellness Institute, 2025), trainata dal desiderio di vivere meglio, non di consumare di più.
«NOW nasce per rispondere a una necessità reale, quella di chi si allena, si muove, si prende cura di sé. Nel mondo del benessere si parla tanto di “quantità”, ma il futuro è nella qualità, nella scienza e nell’equilibrio» commentano gli ideatori di Not Ordinary Water.
«L’idea di unire idratazione e apporto proteico in un unico gesto è coerente con ciò che la ricerca suggerisce oggi in termini di ottimizzazione del recupero muscolare, controllo della fame e supporto al metabolismo» spiega Giacomo Zennaro, nutrizionista sportivo e divulgatore scientifico tra i più seguiti in Italia nel settore della performance, entrato a far parte del team della startup.
Roma, 06 novembre 2025 – «Brinda al Nuovo Anno a bordo di una lussuosa nave da crociera»: con questo invito Vamonos Vacanze,tour operator italiano leader nei viaggi di gruppo e per single, lancia il Capodanno 2025/2026, all’insegna del mare, del comfort e delle nuove amicizie.Certo è che il 2025 si chiude con numeri record per la crocieristica italiana, che torna a trainare il turismo esperienziale. «È un anno straordinario per il turismo via mare, che segna il ritorno definitivo alla piena normalità dei flussi internazionali» sottolineano gli analisti di Vamonos-Vacanze.it, aggiungendo che «un finale così positivo prelude a un 2026 ancora più dinamico, con nuovi format e nuove rotte esperienziali che renderanno il viaggio un’occasione di connessione autentica». LE CROCIERE-ESPERIENZA FIRMATE VAMONOS VACANZEUna crociera per single è senza dubbio la vacanza perfetta per chi desidera rilassarsi in un ambiente confortevole, con infinite possibilità di svago, nuove amicizie e la scoperta di più destinazioni in un solo viaggio.Ecco alcune delle proposte più attese in catalogo:Egitto – Crociera sul Nilo + Il Cairo: meraviglia, storia e cultura Partenza 13 dicembre 2025 · 7 notti · 30–55 anni · volo incluso · 1.999 € Un itinerario tra templi, faraoni e navigazioni lente: un tuffo nel fascino eterno dell’antico Egitto.Egitto – Capodanno in Crociera sul Nilo + Il Cairo Partenza 27 dicembre 2025 · 7 notti · 30–55 anni · volo incluso · 2.699 € Il modo più magico per salutare l’anno: tra piramidi, crociere notturne e la bellezza del deserto.Caraibi e Antille – Crociera Costa 5★: Capodanno ai Tropici Partenza 29 dicembre 2025 · 7 notti · 30–50 anni · volo incluso · 2.999 € Un Capodanno da sogno tra Guadalupa, Martinica e le spiagge più luminose del mondo.Stati Uniti & Caraibi – Miami + Crociera alle Bahamas Partenza 23 gennaio 2026 · 8 notti · 30–50 anni · volo incluso · 2.299 € Dalla magia Art Déco di South Beach al mare turchese delle isole: due viaggi in uno.Caraibi & Antille Francesi – Crociera MSC 5★: lusso, sole e cultura creola Partenza 24 gennaio 2026 · 7 notti · 30–55 anni · volo incluso · 2.499 € Un itinerario che unisce relax e tradizione caraibica, tra spiagge, musica e profumi tropicali.Egitto – Crociera sul Nilo + Il Cairo Partenza 24 gennaio 2026 · 7 notti · 30–55 anni · volo incluso · 1.999 € Un nuovo appuntamento con la storia, per chi sogna una navigazione tra i misteri dei faraoni.Tutti i dettagli e le partenze aggiornate sono disponibili su https://vamonos-vacanze.it/categoria-tour/single-crociere/ UN NUOVO MODO DI VIVERE IL VIAGGIONel 2026, Vamonos Vacanzeincrementerà le crociere esperienziali a livello globale. Un’espansione che accompagna la crescita del “social travel”, il viaggio come esperienza di incontro, simbolo dell’identità di Vamonos Vacanze.«Le nostre crociere — spiegano dal team del tour operator specializzato in vacanze per gruppo — sono esperienze condivise: si parte da soli ma si torna con nuovi amici, storie da raccontare e ricordi che durano una vita». CHI SONO I VIAGGIATORI VAMONOSI partecipanti ai viaggi Vamonos Vacanze hanno tra i 30 e i 55 anni, viaggiano spesso da soli ma con spirito aperto e curiosità.Ogni gruppo è seguito da un group leader dedicato, che accompagna i partecipanti durante tutto il viaggio, creando coesione e un clima di amicizia immediata.Oltre il 70% dei viaggiatori Vamonos parte senza conosce nessuno, ma rientra con un nuovo gruppo di amici. CAPODANNO IN CROCIERA, RITO DEL TEMPO MODERNO«Brindare al largo, sotto un cielo di stelle, è diventato un rito contemporaneo» spiegano i responsabili del brand.«È il simbolo di una generazione che sceglie di vivere esperienze, non solo destinazioni: libertà, socialità e bellezza in un unico viaggio». INFO & CONTATTI: www.vamonos-vacanze.it
Lunghi applausi per “o core scavezo” nella splendida cornice della Basilica di San Giovanni Maggiore di Napoli, dove è andato in scena Don Vincenzo Romano, lu prevete faticatore, opera intensa e toccante dedicata al Santo di Torre del Greco. Dopo il successo all’Auditorium San Pio X di Roma e in altre tappe italiane, lo spettacolo — tratto dal musical originale — ha conquistato anche il pubblico partenopeo, confermandosi come un evento di cultura e spiritualità di grande valore. L’opera, scritta e diretta musicalmente da Vincenzo Nocerino con la regia di Enzo Perna, è stata presentata in un luogo di profonda suggestione, capace di unire il fascino artistico e architettonico della basilica alla sua intensa dimensione spirituale. Nello spazio tra l’altare maggiore e la navata centrale, un pubblico partecipe ha riempito ogni ordine di posti. Sul palco, i fratelli Gina ed Enzo Perna — autentico orgoglio torrese del teatro e del cinema — sono stati affiancati da un cast di attori, musicisti e coristi, tra cui Carmine De Luca, Anna Ferrigno e Rita Di Somma. A rendere magica l’atmosfera, la partecipazione dei Red CoralGospel, accompagnati dalle musiche dei maestri Nicola Norma, Giuseppe Caputo, Vincenzo Nocerino e Alessio Longombardo. Insieme, gli artisti hanno offerto uno spettacolo di grande impatto emotivo, capace di toccare profondamente il cuore degli spettatori e di rendere ancora più intenso il racconto scenico dedicato al “prete operaio” di Torre del Greco. Enzo e Gina Perna, artisti affermati che da anni calcano con successo i palcoscenici di compagnie teatrali italiane e internazionali, sono stati recentemente apprezzati anche nel film di Mario Martone Qui rido io. Con la loro sensibilità e la loro esperienza, hanno contribuito a dare forza e autenticità al ritratto di San Vincenzo Romano. «Portare in scena la storia di San Vincenzo Romano nella nostra Napoli è per noi un onore e una responsabilità — hanno dichiarato i fratelli Perna — Il suo messaggio di solidarietà e di amore per la comunità ci appartiene profondamente, perché Torre del Greco resta nel cuore di chiunque ne condivida le radici e i valori». L’opera, accolta da un pubblico caloroso e commosso, ha ripercorso i momenti più significativi della vita del Santo, parroco di Torre del Greco canonizzato da Papa Francesco nel 2018, noto per il suo instancabile impegno accanto alla sua gente dopo la devastante eruzione del Vesuvio del 1794. «San Vincenzo Romano ci insegna a fare bene il bene — ha dichiarato il regista Enzo Perna —. Attraverso questa regia, che definisco del cuore e dell’anima, ho voluto mettere in scena il senso della comunità, valore che per il Santo di Torre del Greco era alla base di ogni azione pastorale». Ancora una volta, il “prete faticatore” ha unito Napoli e Torre del Greco in un abbraccio di musica, memoria e spiritualità. Un successo che continua, nel segno della fede, dell’arte e dell’orgoglio torrese.
Nel verde delle colline caiatine, lambite dalle acque del fiume Volturno, nasce Tenuta del Lago, un’azienda agricola e caseificio a filiera chiusa che racchiude in sé l’intero ciclo produttivo: dall’allevamento delle bufale alla trasformazione artigianale del latte, fino alla vendita diretta e alla degustazione in loco.
Il laghetto del nome
Il nome deriva da un lago naturale che sorge all’interno della proprietà, un ecosistema unico che riflette la vocazione della tenuta: equilibrio, rispetto e armonia tra uomo, animale e ambiente.
Le origini
Fondata nel 2014 dalle famiglie Morgese e Spina, Tenuta del Lago rinasce oggi con un’identità rinnovata e una visione moderna della tradizione: unire innovazione, benessere animale e sostenibilità ambientale per produrre eccellenze casearie nel cuore della Food Valley campana.
Filiera chiusa e sostenibilità
Tenuta del Lago gestisce ogni fase della produzione, dalla produzione dei foraggi all’allevamento, fino alla trasformazione del latte fresco di bufala. Le bufale, circa 420 capi, vivono in un ambiente naturale, sano e controllato.
Mangime
L’alimentazione è basata su foraggi autoprodotti nei terreni della tenuta, concimati esclusivamente con letame di bufala — un ammendante organico naturale — senza l’uso di fertilizzanti chimici.
Mungitura
Le mungiture avvengono due volte al giorno, con sistemi che rispettano i ritmi fisiologici degli animali. Il benessere delle bufale è monitorato quotidianamente e garantisce un latte ricco e sano, base di prodotti di eccellenza.
Eco impatto
L’approccio a filiera chiusa riduce al minimo l’impatto ambientale, assicurando tracciabilità totale e zero residui. Oggi l’azienda sta completando un importante progetto di riconversione energetica con l’installazione di pannelli fotovoltaici destinati ad alimentare gli impianti produttivi con energia rinnovabile, rafforzando l’impegno verso la sostenibilità.
L’allevamento
Ogni bufala è seguita con cura fin dalla nascita. L’approccio zootecnico adottato da Tenuta del Lago si ispira a principi di rispetto, benessere e ciclicità naturale. Le bufale pascolano liberamente, respirano aria pulita e vivono in un habitat equilibrato che incide positivamente sulla qualità del latte.
Il latte
Questo latte, ricco di proteine ad alto valore biologico, è la base per la Mozzarella di Bufala Campana D.O.P. e per tutti gli altri prodotti caseari della tenuta. La lavorazione avviene entro poche ore dalla mungitura, con tecniche artigianali che preservano sapore, aroma e proprietà nutritive.
I fondatori
Il progetto nasce dall’unione delle competenze della famiglia Spina, storica realtà nel settore lattiero-caseario, e della famiglia Morgese, da oltre cinquant’anni attiva nella GDO campana e nel canale Ho.Re.Ca. con i marchi Euroesse ed Eurocash.
Carlo e Ferdinando
A Seguire il progetto ci sono Carlo Morgese classe ’96 (responsabile commerciale e marketing) e Ferdinando Spina classe ’89 (responsabile produzione), due giovani imprenditori campani uniti da un’amicizia di lunga data e da una visione comune: valorizzare il territorio attraverso un modello agricolo etico, sostenibile e imprenditoriale.
Esperienza al servizio d’impresa
I giovani imprenditori sono coordinati dal Dott. Roberto Spina, imprenditore agricolo con un’esperienza ultratrentennale nel campo“Le bufale sono animali straordinari, docili e intelligenti. Il loro equilibrio fisico ed emotivo è la base della qualità del latte e, quindi, dei nostri prodotti” raccontano i soci. “Abbiamo voluto creare un luogo dove si respira l’autenticità del lavoro agricolo, coniugando tecnologia, benessere animale e rispetto per la terra. Caiazzo oggi rappresenta un laboratorio di rinascita per la gastronomia campana.”
Dati, innovazioni e prospettive
Tenuta del Lago è oggi una realtà consolidata con 18 collaboratori e nel 2024 ha registrato un fatturato di oltre 1,5 milioni di euro. Il management, composto dai soci Carlo Morgese e Ferdinando Spina, sta guidando un percorso di crescita costante, con particolare attenzione allo sviluppo export. Le referenze dell’azienda sono distribuite attraverso canali specializzati e selezionati, attenti alla qualità e alla tracciabilità del prodotto.
Export in Italia e all’estero
In Italia, la presenza è consolidata a Milano, Torino, Brescia, Udine e in Sicilia, mentre all’estero i principali mercati sono Francia, Polonia, Ungheria, Londra, Stoccolma e Panama.
La mozzarella frozen
Per rispondere alla crescente domanda internazionale, Tenuta del Lago ha sviluppato la Mozzarella di Bufala Frozen, un prodotto surgelato con tecnologia di abbattimento rapido che preserva struttura, sapore e caratteristiche organolettiche del prodotto fresco. Questa innovazione consente di esportare la mozzarella anche a lunga distanza, mantenendo intatta la qualità originaria.
Lactose free
Inoltre, è in cantiere anche la produzione di una mozzarella senza lattosio. In Campania presidia i canali Ho.Re.Ca., normal trade e GDO.
Progetti futuri
Tenuta del Lago guarda con interesse allo sviluppo dell’ospitalità rurale e del turismo gastronomico. L’azienda intende ampliare la propria offerta con tour esperienziali, percorsi didattici e visite guidate al caseificio e agli allevamenti, per far conoscere da vicino la cura riservata agli animali e la qualità delle lavorazioni.
Turismo lento e di qualità
Uno dei punti di forza è il lago naturale che dà il nome alla tenuta, attorno al quale si svilupperanno percorsi naturalistici, aree relax e spazi per famiglie e scuole. L’obiettivo è creare un luogo immersivo, dove la scoperta dei sapori si unisce al contatto diretto con la natura e la cultura del territorio.
Dichiarazioni
“Vogliamo rendere Tenuta del Lago un punto di riferimento per chi cerca qualità, autenticità e connessione con il territorio — spiegano i fondatori —. Ogni prodotto nasce qui, dalla nostra terra, con il desiderio di raccontare una Campania vera, agricola e sostenibile.”
I prodotti come la mozzarella DOP
Il cuore produttivo di Tenuta del Lago è la Mozzarella di Bufala Campana D.O.P., ottenuta esclusivamente da latte fresco di bufala, lavorato entro poche ore dalla mungitura. Dopo la coagulazione e la filatura in acqua calda, la mozzatura manuale conferisce al prodotto una consistenza elastica e un profumo di latte fresco, con un sapore equilibrato.
La ricotta
Accanto a essa, la Ricotta di Bufala nasce dal siero residuo della lavorazione, riscaldato lentamente per preservarne le proteine nobili. È raccolta a mano e sgocciolata naturalmente, con una texture cremosa e un gusto pieno e delicato.
La stracciata
La Stracciata di Bufala, realizzata con pasta filata immersa in siero caldo, rappresenta la massima espressione di freschezza: un prodotto morbido e filante, perfetto per la cucina contemporanea.
Il primo sale
Il Primo Sale di Bufala mantiene l’essenza del latte in purezza: è un formaggio fresco, leggermente sapido, ottenuto da una cagliata salata e fatta rassodare naturalmente, proposto con olive e pomodori secchi.
La novità assoluta della mozzarella affumicata con metodo antico
Tra le specialità più rappresentative c’è la Mozzarella di Bufala Affumicata con Paglia naturale certificata. Dopo la mozzatura e il rassodamento, il formaggio viene posto in un ambiente chiuso dove il fumo, prodotto dalla combustione lenta della paglia di grano, avvolge la superficie, conferendo una delicata nota affumicata. Il processo, condotto a bassa temperatura, conserva elasticità e integrità del prodotto, unendo naturalità e controllo.
Yogurt
Lo Yogurt di Bufala è ottenuto da latte intero fermentato lentamente con ceppi selezionati: naturale, denso, cremoso, senza additivi o stabilizzanti.
Burro
Il Burro di Bufala nasce dalla panna di affioramento ottenuta durante la lavorazione della mozzarella. È lavorato a bassa temperatura per preservare le componenti aromatiche e nutrizionali: di colore bianco avorio, ha un punto di fusione basso e una texture fine, perfetto anche per l’alta cucina e la pasticceria.
Roma, 03 novembre 2025 – Il Ponte dell’Immacolata 2025 è la nuova soglia ideale per riprendere fiato e cambiare scenario, anche solo per pochi giorni. E, per molti italiani, lo sarà in buona compagnia: quella dei viaggiatori single di Vamonos Vacanze,tour operator italiano specializzato in vacanze per gruppo, dedicati a chi parte da solo ma non ama restare solo.Dal Mar Rosso ai mercatini del Nord Europa, dal deserto del Marocco alle spiagge di Zanzibar, la proposta di Vamonos Vacanze per l’Immacolata disegna un mosaico di 15 viaggi tra mare, cultura e divertimento, pensati per la fascia 30–55 anni, con accompagnatori dedicati e formule “zero pensieri” (voli, hotel, trasferimenti e assicurazioni inclusi).«Non servono travestimenti o app di incontri: basta partire con lo spirito giusto. Ogni viaggio è una comunità temporanea che si crea spontaneamente, intorno alla curiosità e alla voglia di condividere» spiegano da Vamonos Vacanze. LE DESTINAZIONI ICONICHE DELL’IMMACOLATACuba – Varadero 1 dicembre · 7 notti · 30–50 anni · volo incluso · da 2.099 € Il fascino caraibico di un’isola che balla al ritmo del son e profuma di mare e rum.Fuerteventura – Canarie 1 dicembre · 7 notti · 30–50 anni · volo incluso · da 1.299 € Oceano e dune dorate: un inverno al caldo tra surf e tramonti africani.Marocco – Tour Città Imperiali e Deserto 1 dicembre · 7 notti · 30–55 anni · volo incluso · da 1.599 € Dalle medine di Fès alle notti sotto le stelle nel deserto di Merzouga.Zanzibar – Mare, natura e relax 2 dicembre · 7 notti · 30–55 anni · volo incluso · da 2.299 € L’Africa più dolce, tra spezie, sorrisi e spiagge di sabbia bianca.Dubai & Fujairah – City & Sea 3 dicembre · 5 notti · 30–50 anni · volo incluso · da 1.799 € Dalle architetture futuristiche alla quiete del Golfo di Oman.Phuket – Thailandia 4 dicembre · 7 notti · 30–55 anni · volo incluso · da 2.399 € L’Oriente dei profumi, dei templi e delle acque cristalline.Cervinia – Resort 5★ 5 dicembre · 3 notti · 30–50 anni · da 599 € La magia della neve italiana, tra benessere e panorami d’alta quota.Amsterdam – Weekend tra canali e luci natalizie 5 dicembre · 3 notti · 30–50 anni · volo incluso · da 899 € L’atmosfera del Nord Europa, tra musei, canali e mercatini.Istanbul – L’incanto tra due continenti 5 dicembre · 3 notti · 30–50 anni · da 1.099 € Il fascino del Bosforo, tra spezie, minareti e leggende.Toscana – Wine & Wellness (Singola Gratis) 5 dicembre · 3 notti · 30–50 anni · da 379 € Il relax delle colline, il profumo del vino e il calore di un gruppo.Capo Verde – Singola Gratis 6 dicembre · 7 notti · 30–50 anni · volo incluso · da 1.599 € Ritmi africani e spiagge dorate per un ponte tutto sole e libertà.Giordania – Tour tra Petra e Wadi Rum 6 dicembre · 7 notti · 30–55 anni · volo incluso · da 1.499 € Storia e paesaggi biblici per chi cerca emozioni autentiche.Santo Domingo – Bayahibe 6 dicembre · 7 notti · 30–50 anni · volo incluso · da 2.299 € Caraibi, musica e sorrisi per un ponte tropicale.Oman – Nel cuore d’Oriente 7 dicembre · 7 notti · 30–55 anni · volo incluso · da 1.899 € Un viaggio tra deserto e mare, silenzio e accoglienza.Egitto – Sharm El Sheikh (Mar Rosso) 7 dicembre · 7 notti · 30–55 anni · volo incluso · da 999 € Il sole d’inverno tra barriera corallina e divertimento. IL “PONTE” COME NUOVO RITO SOCIALEDa ormai cinque anni i viaggi per single rappresentano una nuova forma di socialità adulta.
Secondo Vamonos Vacanze, il 74% dei partecipanti viaggia in solitaria per scelta consapevole: per rigenerarsi, conoscersi meglio e incontrare persone con lo stesso spirito.
Le destinazioni per l’Immacolata confermano il trend, con un mix equilibrato tra esperienze culturali, benessere e mare d’inverno.«Il viaggio è la forma più autentica di libertà condivisa. E oggi, più che mai, è un modo di ritrovarsi nella leggerezza» commentano i responsabili di Vamonos Vacanze. INFORMAZIONIwww.vamonos-vacanze.it
Genova è città di mare e di vento, di pietre antiche e vicoli che sanno di sale e mistero. Ogni strada racconta una storia, ma solo a chi si ferma ad ascoltare. È in questo intreccio di passato e futuro, di scambi e incontri, che Unexpected Italy presenta “Genova al femminile”, un itinerario dedicato a dieci donne genovesi che con il loro talento, la loro creatività e la loro visione tengono viva l’anima più autentica della città. Il progetto, firmato dalla startup travel tech fondata da Elisabetta Faggiana (vicentina) e Savio Losito (barlettano), premiata anche alle Nazioni Unite e di cui ha parlato anche il The Guardian per il suo approccio etico e innovativo al turismo, invita viaggiatori e cittadini a scoprire Genova attraverso i mestieri e le storie di chi, ogni giorno, la abita con passione. Dieci donne, dieci visioni, dieci mani che intrecciano sapori, forme, profumi e tessuti: dalle botteghe storiche alle cucine creative, dagli atelier d’arte alle dimore che accolgono, ognuna rappresenta una sfumatura della Genova di oggi – una città viva, femminile, capace di sorprendere chi la attraversa con curiosità. Non è un caso che Genova, nei secoli, sia stata descritta come città al femminile. Petrarca la chiamava “Signora del Mare”, Enea Silvio Piccolomini la immaginava come la nuova dimora di Venere, e nel 1519 Fadrique Enriquez de Ribera scriveva: “Le genovesi sono le più libere d’Italia, stanno sempre per la strada parlando con chi vogliono, senza preoccuparsi dell’opinione del marito”. Quella libertà di spirito, dell’indipendenza, si ritrovano oggi nelle protagoniste di questo viaggio firmato Unexpected Italy, che restituisce alla città il suo volto più vero. In un’epoca in cui il turismo rischia di omologare e svuotare i luoghi della loro identità, la scelta di questi luoghi e il progetto sul Manifesto dell’Ospitalità Etica nasce come antidoto alla banalizzazione: un invito a scoprire l’Italia, e in questo caso Genova, con occhi nuovi, attraverso chi la vive e la trasforma ogni giorno. Il Manifesto, oggi firmato da quasi 500 host in tutta Italia, unisce ristoratori, albergatori, artigiani e produttori che scelgono l’etica alla scorciatoia, la qualità al compromesso, la responsabilità alle mode passeggere. Sono i “Ribelli con le Radici”, custodi della vera autenticità italiana. “Sottoscrivere il Manifesto dell’Ospitalità Etica,” spiega Elisabetta Faggiana, “è il primo passo per abbracciare un impegno condiviso e autentico. Alle parole devono seguire azioni concrete e responsabili, supportate da verifiche e raccomandazioni locali, per assicurare che ogni realtà mantenga un approccio etico e di valore. Chi accoglie con professionalità ed etica c’è, e va valorizzato. Genova, ancora una volta, si conferma “Signora del Mare”. Ma anche signora del coraggio e della creatività, sospesa tra tradizione e innovazione, con lo sguardo fiero e libero delle sue donne. Con questo nuovo itinerario dedicato al mondo femminile, rinnoviamo la nostra missione: raccontare un’Italia diversa, fatta di persone, storie e territori che non cedono al turismo di massa ma continuano a coltivare bellezza, rispetto e identità”. “Il turismo non dovrebbe consumare, bensì custodire, tutelare e rispettare i luoghi e le persone” dice Savio Losito. “Le donne di Genova che abbiamo incontrato sono un esempio concreto di tutela e rispetto per il territorio. Lo fanno ogni giorno, con gesti concreti e scelte responsabili. Sono il volto più sincero di un’Italia che resiste alla scorciatoia. Ognuna di loro porta con sé un gesto creativo che diventa atto civile: cucinare, accogliere, creare profumi, forgiare la materia. È così che Genova continua a essere una città viva, libera ed in continua evoluzione. Proprio come le sue protagoniste. Vogliamo costruire un modo nuovo di viaggiare: più lento, più consapevole, più rispettoso. Genova è una città che si nasconde e si svela solo agli occhi di chi la sa apprezzare e queste donne ci hanno aiutati a scoprire i lati più veri e “unexpected” della città e ce ne siamo innamorati”.
LE STORIE DELLE DIECI DONNE DI GENOVA Il viaggio inizia tra i vicoli di via Prè, una delle strade più complesse della città, dove Giorgia Losi all’età di 27 anni ha voluto scommettere lasciando un lavoro sicuro a Milano per tornare nella sua amata Genova. Senza esperienza nel settore, ma con dedizione e determinazione, trasforma un locale abbandonato in un’icona della cucina genovese: la Trattoria dell’Acciughetta. Vulcanica e solare, Giorgia si circonda di un team affiatato, a partire dai soci Matteo e Simone, seleziona accuratamente i fornitori locali, le cantine con cui collabora, gli artisti e artigiani con cui ha arredato lo spazio. La cucina unisce creatività e tradizione, diventando presto uno dei locali più in voga della città. Tanto che, a furia di dire no ai clienti che volevano prenotare, nasce un secondo locale, Quelli dell’Acciughetta, unendo accoglienza, sperimentazione e legame con il territorio. Poco distante, in Piazza delle Vigne, Laura Sailis apre le porte dell’Hotel Palazzo Grillo e del Residence Le Nuvole, trasformando l’ospitalità in un racconto. In una città sempre più dominata da affittacamere e case vacanze, Laura porta avanti un’ospitalità sincera e professionale, all’interno di due palazzi storici e affrescati. Ogni soggiorno, che sia a Residenza Le Nuvole o a Palazzo Grillo, che gestisce con il marito Matteo Paini, diventa esperienza: le stanze raccontano la storia di Genova. Come presidente di Federalberghi Genova, Laura promuove la città come destinazione d’eccellenza, valorizzando il centro storico e costruendo relazioni autentiche. Genova è una città che sa unire prodotti d’eccellenza a una forte sensibilità sociale, come dimostra Martina Francesconi con il suo Gelatina in via Garibaldi 20. Qui il gelato diventa arte, cultura e memoria del territorio. Il laboratorio unisce gelateria artigianale, caffetteria e libreria gastronomica, con attenzione alla sostenibilità e all’inserimento di giovani diversamente abili. Ogni gusto racconta storie e ricordi, trasformando materie prima di altissima qualità, che seguono rigorosamente le stagioni, in un atto di cura e memoria collettiva. Dal gelato alle fragranze, a Genova si respira anche una forte corrente alchemica, incarnata dall’atelier La Strega del Castello di Caterina Roncati. Alchimista contemporanea, Caterina crea profumi “fatti a naso” che evocano emozioni e ricordi, trasformando ogni fragranza in un racconto sensoriale. Il progetto, interamente femminile, unisce intuizione, ricerca e capacità imprenditoriale, restituendo alla figura della “strega” il suo significato originario: donna libera, sapiente e profondamente connessa alla natura. La Strega del Castello nasce dalla storica Farmacia del Castello, il cuore di una storia tutta al femminile guidata dalle tre sorelle Giovanna, Emanuela e Caterina, che hanno trasformato l’eredità paterna in un microcosmo di creatività e ricerca sensoriale. Questa forte vena femminile scorre anche tra i tanti laboratori artigiani disseminati in città, tra cui Unexpected Italy ha selezionato due ceramiste contemporanee. Emanuela Biraghi, nel suo Studio Bira, trasforma la ceramica in poesia e spiritualità. Ceramista e artista ligure d’adozione, Emanuela fonde la passione per la ceramica con la sua esperienza nella pratica delle arti marziali orientali, creando un linguaggio poetico dove ogni opera nasce dal dialogo tra istinto e forma, equilibrio e metamorfosi. All’interno dello studio, i visitatori possono ammirare opere originali, commissionare pezzi su misura e accedere gratuitamente alla suggestiva galleria sotterranea. Architetta e ceramista, Martina Geroni riscopre la manualità dopo esperienze in Italia e in Messico, trovando nella materia naturale il suo centro creativo. La sua ricerca nasce dall’antica tradizione rinascimentale dell’Impagliata, quando alla puerpera si regalava un set di ceramiche impilate per il primo pasto del neonato. Da questa ispirazione prendono vita creazioni come il Tablino e la Brocca Airone, oggetti quotidiani che si trasformano in sculture modulabili e armoniche, portando l’arte direttamente nella vita di tutti i giorni. Anche la cultura a Genova è donna, con molte figure femminili al timone dei musei, dai Musei del Mare al Museo di Arte Orientale, fino a Via del Campo 29. Tra queste, Raffaella Besta si distingue come una delle personalità più influenti del panorama culturale genovese, unendo competenza, passione e determinazione nella valorizzazione del patrimonio artistico della città. Dal 2019 ricopre l’incarico di Responsabile del Polo Musei di Arte Antica, coordinando le strutture dei Musei di Strada Nuova, tre straordinari palazzi dei Rolli che custodiscono capolavori di Veronese, Van Dyck, Caravaggio, Rubens e Canova, fino al prezioso Violino di Paganini. A pochi passi dai Musei di Strada Nuova, in via dei Macelli 60, il ristorante I Canovacci racconta un legame profondo tra famiglia, territorio e autenticità. Le sorelle Federica e Alessandra, con il supporto della sorella più grande Paola, hanno scelto di ribaltare i ruoli tradizionali: l’uomo ai fornelli, le donne ad accogliere. Ogni piatto è un omaggio a Genova e alle sue terre, realizzato con farine selezionate, pesce fresco, carni piemontesi e materie prime di qualità che arrivano direttamente dai contadini con cui collaborano, in un ambiente rilassato e familiare. Un luogo sincero, aperto solo a pranzo, per mantenere un equilibrio armonioso tra lavoro e vita personale.
Il nome I Canovacci nasce dal negozio di tessuti che un tempo occupava lo stesso locale, gestito da un’altra donna che oggi sta lasciando la sua impronta tra le case dei genovesi: Luisa Mongiardino. Con il suo progetto Le Tele, Luisa dà nuova vita alla tradizione tessile genovese, realizzando tovaglie, tende e poltrone che intrecciano memoria, artigianato e sostenibilità. Ogni creazione diventa un’esperienza sensoriale e poetica, capace di raccontare la Genova delle botteghe storiche e il profondo legame tra materia e territorio. Infine in via di Scurreria si trova il laboratorio di Elisabetta Comotto che porta avanti con eleganza la storica tradizione orafa genovese di Carlo Sforza. Cresciuta tra laboratori, pietre e ceselli, Elisabetta respira fin da bambina la magia del mestiere. Le sue creazioni uniscono linee essenziali, materiali selezionati e lavorazioni antiche, trasformandosi in gioielli che dialogano tra storia e contemporaneità: piccoli capolavori che raccontano identità e memoria.
SCHEDA DI APPROFONDIMENTO – UNEXPECTED ITALY È nata a Londra, ma ha il cuore in Italia la startup Unexpected Italy, progetto travel tech fondato da Elisabetta Faggiana e Savio Losito, lei di Vicenza e lui di Barletta, recentemente premiato anche alle Nazioni Unite per il suo approccio etico e innovativo al turismo. Oggi l’app, descritta dal The Guardian come “una bussola per viaggiatori consapevoli”, è attiva in 13 territori italiani, tra cui Venezia, Roma, Torino, Padova, Vicenza e la Valle d’Itria, e si propone come un antidoto alle trappole del turismo di massa. L’idea alla base è semplice ma rivoluzionaria: mappare luoghi autentici, incontrare personalmente artigiani, osti, produttori e piccoli albergatori, ed entrare in contatto con quelle realtà che ancora oggi resistono all’omologazione. La loro app funziona come una “Lonely Planet 3.0”, geolocalizzata e targetizzata, in grado di suggerire itinerari costruiti su misura, con l’obiettivo di far sentire il viaggiatore parte della comunità locale, non un semplice consumatore di luoghi. Premiata con il Roma Startup Award per l’originalità della proposta e la capacità di creare valore per il territorio, la piattaforma ha raccolto l’attenzione anche dei media internazionali: BBC e The Guardian hanno dedicato articoli approfonditi all’iniziativa, in particolare per l’analisi del territorio vicentino e torinese. Il lavoro di mappatura, condotto in prima persona dai due founder, ha permesso di costruire una rete selettiva e dinamica di migliaia di esperienze autentiche, molte delle quali impossibili da trovare sui canali turistici convenzionali. In città come Roma e Venezia, dove secondo recenti studi oltre il 70% dei turisti finisce in trappole commerciali, Unexpected Italy propone alternative concrete: ristoranti veri, botteghe vive, quartieri ancora abitati. Unexpected Italy parte dal presupposto che il turismo, per essere sostenibile, debba tornare a essere relazione e trasformazione. Il loro “algoritmo relazionale” non si basa su tendenze, ma su passioni e affinità, con alcune destinazioni suggerite solo a chi dimostra attenzione e rispetto. “Non tutti i luoghi sono per tutti,” spiegano. “La nostra missione non è portare tutti negli stessi posti, ma far incontrare le persone giuste con i luoghi giusti.” Un’idea di viaggio che non consuma, ma cura. E che dell’Italia restituisce finalmente l’anima.
Riparte il 30 ottobre 2025 la storica rassegna degli Incontri di Archeologia, giunta alla sua XXXI edizione.
Il ciclo di conferenze, a cura dei Servizi Educativi del Museo, è dedicato ad approfondimenti scientifici e di alta divulgazione, incentrati sui risultati dei più recenti studi sul patrimonio culturale del MANN e del territorio, nonché sulle attività previste nella programmazione culturale dell’istituto: nuovi allestimenti, mostre, progetti di ricerca, collaborazioni con altri istituti di cultura. Ospita dirigenti e funzionari del Ministero della Cultura, docenti universitari, archeologi, restauratori e ricercatori.
L’incontro inaugurale è a cura del Direttore Generale del MANN, Francesco Sirano – in carica dal 6 ottobre scorso – che introdurrà la rassegna con una conferenza dal titolo “I preziosi arredi lignei dalla Villa dei Papiri e il loro contesto”. Per l’occasione, al termine della conferenza, il MANNcaffè propone a tutti i partecipanti un aperitivo dolce o salato a un prezzo speciale per gli abbonati OpenMANN.
Gli Incontri si svolgono da ottobre 2025 a maggio 2026, nei giovedì in calendario, alle ore 17.00, presso l’Auditorium del Museo. È possibile seguire le conferenze anche in diretta streaming e in differita sulla pagina Facebook e il canale YouTube del MANN.
Novembre si tinge di blu. È il colore scelto dalla Fondazione Foresta per accendere i riflettori sulla salute maschile e trasformare questo mese nel simbolo della prevenzione per l’uomo. Un gesto semplice, ma dal forte valore educativo: illuminare i palazzi delle città per ricordare che la diagnosi precoce salva la vita. L’idea parte dal professor Carlo Foresta, andrologo e fondatore della Fondazione, che da anni si batte contro la scarsa attenzione degli uomini verso la propria salute: la sede istituzionale sarà la prima ad accendersi, il prossimo 1 novembre.
I dati, infatti, parlano chiaro: gli uomini fanno meno controlli e più tardi delle donne, trascurando visite e screening fondamentali. Per questo la Fondazione invita i sindaci del Veneto e d’Italia ad aderire alla campagna e ad illuminare di blu i principali edifici pubblici, creando un segnale visibile e condiviso che unisca istituzioni, medici e cittadini.
L’annuncio della nuova iniziativa avviene nel giorno del lancio della campagna “Movember 2025” insieme ad Alì Supermercati e Calcio Padova per promuovere la salute maschile. Con la nuova campagna “La prevenzione non è un tabù, è un allenamento”, invita gli uomini di tutte le età a prendersi cura di sé come farebbero con qualsiasi altra forma di allenamento: con regolarità, consapevolezza e gioco di squadra. Il claim ammicca all’ambito del calcio: “Proteggi la palla” è uno slogan provocatorio e simpatico che sposta l’attenzione dal campo di calcio allo studio medico.
I dati peraltro sono preoccupanti. Il tumore testicolare si distingue come la neoplasia solida più frequente nella fascia maschile compresa tra i 15 e i 50 anni. I dati del Registro Tumori Italiano (AIRTUM), confermati dalle più recenti analisi pubblicate su riviste internazionali, indicano un costante aumento negli ultimi trent’anni, con un tasso medio di crescita annua del 3,7 %. L’incidenza media si posiziona intorno a sei casi per ogni 100.000 uomini all’anno, corrispondente a oltre 2.400 nuove diagnosi annuali in Italia.
Le regioni settentrionali, tra cui spicca il Veneto, presentano un’incidenza che supera la media nazionale, in linea con i dati osservati nei paesi dell’Europa occidentale, dove la prevalenza supera i nove casi ogni 100.000 abitanti. Le proiezioni europee, guardando al futuro, prevedono un ulteriore aumento compreso tra il 13 % e il 30 % entro il 2035, con una crescita più marcata nelle fasce d’età più giovani.
Il problema riguarda tutti. Negli ultimi dieci anni, infatti, grazie ai test preventivi e alle campagne di sensibilizzazione operate su migliaia di persone, Fondazione Foresta ha scoperto nove casi di cancro ai testicoli su giovani dell’età compresa dai 18 ai 20 anni. Grazie alla diagnosi precoce si può salvaguardare anche la futura fertilità del paziente, oltre a migliorarne drasticamente la sopravvivenza.
Nel corso di novembre, la Fondazione propone un programma di screening gratuiti e incontri informativi dedicati alla prevenzione del tumore del testicolo, in collaborazione con Calcio Padova e Alì Supermercati, partner che da sempre condividono l’impegno nel promuovere uno stile di vita sano e responsabile. Negli stadi, nei supermercati e sui social, il messaggio della campagna accompagnerà le iniziative di sensibilizzazione: una rete di azioni pensate per normalizzare il dialogo sulla salute maschile e spingere gli uomini a prendersi cura di sé con la stessa serietà con cui si preparano a una partita o a una giornata di lavoro. Durante tutto il mese sarà possibile prenotare una visita andrologica di screening gratuita presso la sede della Fondazione Foresta ETS, in via Gattamelata 11 a Padova, oppure al numero 049-851431.
“Oggi sappiamo che nel 40% dei casi di infertilità di coppia la causa è maschile, ma il problema è che la gran parte degli uomini non ne è consapevole fino a quando non arriva il momento di cercare un figlio — spiega il professor Carlo Foresta —. L’infertilità maschile, infatti, non dà segni premonitori: non ci sono sintomi evidenti, come ad esempio le alterazioni del ciclo mestruale nella donna. Solo un’analisi del liquido seminale può rivelare la condizione. Eppure, se gli uomini sapessero prima di avere un problema, con una corretta valutazione clinica e una terapia mirata si potrebbero accorciare i tempi per ottenere poi una gravidanza. Oggi invece molti uomini scoprono la loro infertilità solo dopo anni di tentativi falliti nella ricerca di un figlio. Il differente approccio alla prevenzione nei due sessi è evidente: a 18 anni una ragazza fa ecografie, visite ginecologiche, Pap test e prosegue per tutta la vita: mammografie, densitometrie per l’osso, e così via. La donna scopre per tempo se ha un problema all’utero o alle ovaie. L’uomo no: nessuna valutazione, nessun programma di prevenzione, nessuna lettera dall’ULSS come accade per il Pap test o la mammografia. E non è un caso se mediamente l’uomo vive 5 anni di meno rispetto alla donna. Anche nella comunicazione pubblica c’è squilibrio: a ottobre le città si tingono di rosa, ma per la salute maschile, anche a novembre, l’attenzione resta minima. Non si tratta di eccesso di zelo al femminile, anzi, la prevenzione non è mai abbastanza, ma vogliamo stimolare gli uomini a prendere esempio“.
“Per noi del Calcio Padova questa campagna è molto più di una semplice iniziativa di comunicazione — sottolinea il Presidente della società biancoscudata Francesco Peghin —. Parlare di prevenzione maschile significa rompere un tabù che per troppo tempo ha tenuto gli uomini lontani dai controlli. Sul campo siamo abituati a proteggere la palla, ma nella vita dobbiamo imparare a proteggere anche la nostra salute. È un messaggio che vogliamo condividere con i nostri tifosi, soprattutto con i più giovani, perché la diagnosi precoce può fare la differenza. A volte basta una visita per salvare una vita. Siamo orgogliosi di affiancare la Fondazione Foresta in questo progetto che unisce sport, scienza e responsabilità sociale: come nello sport, anche nella prevenzione contano la costanza, la squadra e la voglia di non arrendersi. Novembre è il mese giusto per ricordarlo, e il calcio può diventare un canale potente per diffondere consapevolezza, con semplicità e senza imbarazzo. La salute è il nostro bene più importante, e non c’è vittoria più grande di quella che si gioca per se stessi”.
“La prevenzione non deve restare uno slogan, ma diventare un’abitudine quotidiana — afferma la direzione di Alì Supermercati —. Per questo abbiamo scelto di sostenere la Fondazione Foresta e la campagna “Proteggi la palla”: un messaggio diretto, chiaro, che parla a tutti gli uomini e li invita a prendersi cura di sé con la stessa naturalezza con cui fanno la spesa o si allenano. Nei nostri punti vendita, ogni giorno incontriamo migliaia di persone e sappiamo quanto sia importante usare questo contatto per promuovere la cultura della salute. La prevenzione è un allenamento, e come ogni allenamento richiede costanza, attenzione e la capacità di superare l’imbarazzo. Se pensiamo che un semplice controllo può salvare una vita, capiamo quanto sia fondamentale parlarne apertamente. Siamo orgogliosi di partecipare a un progetto che unisce sport, medicina e responsabilità sociale: una rete virtuosa tra Fondazione Foresta, Calcio Padova e Alì per ricordare che prendersi cura di sé non è mai un gesto individuale, ma un atto di squadra”.
Va precisato in chiusura che evidenze scientifiche più recenti confermano che il tumore del testicolo non ha una sola causa, ma nasce da una complessa interazione tra fattori genetici e ambientali. Si parla, infatti, di una patogenesi multifattoriale, dove la predisposizione ereditaria si intreccia con condizioni acquisite nel corso della vita. Tra i principali fattori di rischio riconosciuti, uno dei più importanti è il criptorchidismo, ossia la mancata discesa del testicolo nello scroto: questa condizione aumenta di quattro-sei volte la probabilità di sviluppare una neoplasia testicolare rispetto alla popolazione generale. Anche la familiarità, ovvero la presenza di casi di tumore del testicolo tra i parenti di primo grado, rappresenta un elemento di rischio significativo. Un ruolo emergente è attribuito anche a situazioni di infertilità maschile e alla microlitiasi testicolare, soprattutto quando si associano ad altri fattori predisponenti. Gli studi più recenti suggeriscono inoltre che l’esposizione prenatale a interferenti endocrini — sostanze chimiche diffuse nell’ambiente capaci di alterare l’equilibrio ormonale — possa avere un’influenza determinante nello sviluppo di queste patologie. Infine, anche gli stili di vita giocano la loro parte: l’abuso di alcol, l’uso di marijuana e altri comportamenti a rischio possono contribuire a creare un terreno favorevole all’insorgenza del tumore testicolare, rendendo la prevenzione e la consapevolezza strumenti essenziali di tutela per la salute maschile.
L’Italia entra nella top ten dei Paesi più avanzati nella green economy, con 82 punti su 100, alle spalle di Danimarca, Svezia, Finlandia e Paesi Bassi. Ad attualizzare il ranking è Ener2Crowd, la piattaforma ed app numero uno in Italia per gli investimenti ESG, che ha aggiornato la sua analisi annuale, valutando le emissioni di CO2, la capacità rinnovabile installata, l’efficienza energetica, il riciclo/circolarità e l’innovazionegreen.
La transizione verde accelera in tutta l’Unione Europea. Nel 2025, secondo la nuova Mappa Verde Ener2Crowd, gli investimenti green nell’Ue superano i 2.100 miliardi di euro, in crescita del +12,5% annuo rispetto al 2024. «Ma la sostenibilità non è più un vincolo normativo, è un fattore competitivo. Chi saprà unire efficienza ambientale e innovazione guiderà la nuova economia europea» dichiara Niccolò Sovico, CEO e co-fondatore di Ener2Crowd.
Il report — basato su dati Commissione Ue, Eurostat, EEA e IEA — valuta cinque indicatori: emissioni pro capite, capacità rinnovabile, efficienza energetica, riciclo e innovazione.
Rispetto al 2022 (55 punti), l’Italia guadagna +27 punti, grazie alla crescita della produttività delle risorse (3,8 €/kg contro i 2,6 €/kg Ue) e a un maggiore afflusso di capitali privati verso i progetti sostenibili.
Nel primo semestre 2025, inoltre, la raccolta tramite crowdinvesting green ha superato 120 milioni di euro, confermando la finanza partecipativa come leva di cofinanziamento per la transizione.
A livello nazionale, osserva Ener2Crowd,Lombardia, Emilia-Romagna e Veneto restano le aree con la maggiore concentrazione di investimenti green, mentre Sicilia e Puglia emergono per potenziale di crescita, ma con ritardi autorizzativi.
La Mappa Verde Ener2Crowd 2025 evidenzia infine il ruolo delle regioni del Nord-Est — Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Trentino-Alto Adige ed Emilia-Romagna — come poli di eccellenza nella competitività ESG, grazie a una combinazione di infrastrutture, capitale umano e innovazione tecnologica.
«Il divario verde interno all’Italia è oggi la vera sfida della competitività. Serve un quadro stabile di regole, investimenti mirati e partecipazione del capitale privato per sostenere la transizione» conclude Sovico.
“Notte di Luce” è una serata di preghiera che si terrà venerdì 31 ottobre 2025. Il raduno è previsto per le ore 20:00 presso l’Edicola Mariana in Via Madonna della Libera a Marcianise.
“In quest’anno giubilare si alza forte al Signore Gesù, Principe della Pace, l’invocazione per ottenere questo grande dono a cui aspira tutta l’umanità. E così anche la nostra parrocchia vivrà questo prezioso momento per camminare insieme, testimoniare pubblicamente la fede, lodando e pregando“. Così dice don Raffaele D’Agosto, parroco presso la chiesa Madonna della Sanità al Rione Carzano.
L’itinerario coinvolgerà le seguenti strade: Via Madonna della Libera (Raduno presso l’Edicola Mariana), Via Monte Somma, Via Monte Rosa, Via Trapani, Viale della Pace, Cimitero (termine e preghiera per i defunti).
Che la Pace non tardi ad arrivare, specie in questo drammatico contesto internazionale: abbiamo davvero bisogno di “Luce dona alle menti, Pace infondi nei cuor“.
Disperato post di Abdu Hothifi, Presidente dell’Organizzazione per i Diritti Umani Mayyun e difensore dei diritti umani.
In un appello datato il 22 ottobre su X, Hothifi denuncia come l’arruolamento di bambini soldato da parte degli Houthi sia pratica sempre più diffusa:
“La cultura dell’impunità ha incoraggiato il gruppo Houthi a continuare a commettere gravi violazioni, tra cui l’arresto, l’irruzione e la chiusura degli uffici delle Nazioni Unite, l’escalation del reclutamento di bambini, la detenzione di donne e la limitazione delle libertà pubbliche in #Yemen.”
Con la chiusura degli uffici locali delle Nazioni Unite, il gruppo criminale Houthi continuerà i suoi crimini imperterrito e impunito.
E’ una vergogna. I bambini devono giocare e studiare e questo vale per tutti i bambini di tutte le latitudini: in Yemen come in Siria, in Ucraina e ovunque i diritti dei bambini vengano quotidianamente calpestati.
La Giornata Mondiale dei Bambini è celebrata il 20 novembre di ogni anno: pensiamoci.
Pensiamo a quanti bambini, nel mondo, non abbiano accesso a quelli che sono i loro diritti basilari, riassunti in 10 punti e sanciti dall’ONU:
Un fiume colorato di canotte ha invaso Napoli, scorrendo tra le meraviglie del lungomare, i vicoli del centro storico e la maestosità di Piazza del Plebiscito, dove si è consumata la grande festa della Union Gas e Luce Neapolis Marathon. La quinta edizione della 42 chilometri partenopea ha regalato emozioni, record e sorrisi, con oltre 5.000 atleti al via e una forte impronta internazionale: quasi il 40% dei partecipanti proveniva dall’estero, confermando Napoli come una delle nuove capitali del turismo sportivo nel Mediterraneo. Sul traguardo, la bandiera del Kenya ha sventolato alta. A dominare la scena è stato Gilbert Masai, 36 anni, che ha tagliato il traguardo in 2 ore 14 minuti e 52 secondi, conducendo una gara solitaria e impeccabile dall’inizio alla fine. “Il percorso era bellissimo, correre guardando il mare e i monumenti è stato emozionante. Il calore del pubblico mi ha dato energia fino all’ultimo metro”, ha raccontato Masai, travolto dagli applausi di Piazza del Plebiscito. Alle sue spalle, il romeno Stefan Iulius Gavril (2:26:14) e l’italiano Fabrizio Meoli (2:35:41), campano e portacolori dell’International Security Service, che si è aggiudicato il titolo di primo italiano al traguardo. Tra le donne, la vittoria è andata all’altra keniana Vivian Jelagat Jeptepkeny, 33 anni, che ha chiuso in 2:43:35, precedendo la ceca Petra Pastorova (2:46:24) e l’italiana Giovanna Ungania (3:09:21). Anche nella mezza maratona, la Union Gas e Luce Neapolis Half, è stato trionfo keniano con Simon Dudi Ekidor (1:04:45) e Mercy Jebichii (1:17:10). Ma i veri protagonisti sono stati tutti i partecipanti: oltre 5.500 tra maratoneti, mezza maratoneti, camminatori e appassionati che hanno trasformato Napoli in un palcoscenico di sport e passione. Una fiumana colorata e festosa, applaudita da migliaia di spettatori lungo il percorso, ha regalato una cartolina unica della città, tra mare, storia e musica. “La nostra gara cresce anno dopo anno – ha commentato il presidente della SSD Neapolis Marathon, Maurizio Marino –. Quest’anno abbiamo praticamente raddoppiato gli iscritti rispetto al 2024, e la presenza massiccia di atleti stranieri è la dimostrazione che Napoli è entrata nel circuito internazionale del running. Ci aiuta la bellezza del nostro territorio, ma il successo è anche frutto del lavoro, della passione e della professionalità di tutti coloro che collaborano all’evento. Abbiamo impiegato oltre sette minuti solo per far sfilare tutti gli atleti alla partenza: un’emozione straordinaria. Ora guardiamo al 2026, quando Napoli sarà Capitale Europea dello Sport, con l’obiettivo di offrire una sesta edizione ancora più spettacolare, partecipata e sostenibile. Ringrazio di cuore tutti i volontari, le istituzioni, gli sponsor e ogni atleta che ha reso questa giornata indimenticabile.”
The Wallà chiude la sua stagione con un bilancio che porta il segno di tre grandi nomi dell’arte urbana e di un’opera collettiva capace di coinvolgere centinaia di persone. Nel borgo di Vallà di Riese Pio X, nel Trevigiano, negli ultimi mesi le pareti si sono colorate con Dove vagano le bestie selvagge, murale firmato dal celebre artista spagnolo Dulk, con l’intervento di Alicè, tra le più apprezzate street artist italiane, e con il lavoro dei valenciani PichiAvo, noti a livello internazionale per la loro cifra stilistica che fonde graffiti e classicismo. I murales di questo museo a cielo aperto salgono così a quota 26, sono oltre mille metri quadri di arte che sta dando nuovo valore alle abitazioni e creando flussi turistici in un borgo altrimenti dimenticato. Accanto a queste firme di rilievo, la comunità ha dato vita a un’esperienza condivisa: un grande murale ispirato ad Alice nel Paese delle Meraviglie, mosaico visivo che ha trasformato una superficie anonima in un tappeto di colori e simboli. L’opera, composta da riquadri variopinti realizzati da centinaia tra adulti, ragazzi e bambini, racconta in chiave grafica e cromatica i personaggi e i mondi fantastici della fiaba di Lewis Carroll. Dal cielo appare come una scacchiera immaginifica: volti, frasi, animali e segni astratti convivono in un insieme armonico, attraversato da frecce rosa che sembrano guidare lo sguardo dentro il sogno. The Wallà non è più solo un progetto di rigenerazione urbana, ma un’esperienza collettiva che ha saputo coinvolgere l’intero paese. A Vallà i laboratori organizzati durante l’estate hanno visto la partecipazione di bambini, ragazzi, adulti e anziani, tutti chiamati a dare un contributo creativo che è poi confluito nel grande murale collettivo. Centinaia di mani hanno lavorato insieme per costruire un’opera che racconta il senso di comunità e che resterà come segno tangibile di un percorso condiviso. L’arte, qui, diventa linguaggio comune e occasione di incontro. “Il progetto ha dimostrato che la bellezza nasce quando le persone collaborano, senza distinzioni” raccontano i promotori, sottolineando come il cuore dell’iniziativa sia stato proprio il coinvolgimento diretto della cittadinanza. Accanto ai muri, però, The Wallà guarda avanti anche con Walladicarta, la nuova linea di stampe che raccoglie e rielabora i motivi dei murales, trasformandoli in opere da vivere dentro le case. Entro poche settimane sarà online l’e-commerce dedicato, uno spazio dove acquistare edizioni artistiche e sostenere così la crescita del progetto. Dalle pareti del paese ai fogli di carta, The Wallà continua a diffondere energia creativa, tenendo vivo lo spirito di una comunità che ha scelto l’arte come forma di identità. «The Wallà è molto più di un festival: è un percorso di rigenerazione urbana che attraverso la street art, la musica e i laboratori creativi sta ridando nuova vita al borgo riesino», commenta Mauro Berti, portavoce del collettivo Bocaverta. «I muri che un tempo erano spogli oggi raccontano storie, immaginari e sogni condivisi, trasformando il borgo in un palcoscenico aperto al mondo. La street art qui non è solo bellezza estetica, ma un linguaggio capace di coinvolgere la comunità, attirare visitatori e stimolare riflessioni sul presente». La conclusione di questa stagione segna anche un nuovo inizio. Tutte le opere realizzate, comprese quelle appena completate, saranno presto accessibili anche online grazie al tour virtuale interattivo disponibile su www.thewalla.it/vt. Si tratta di uno strumento che permette di esplorare oltre mille metri quadrati di pareti dipinte, scoprendo gli autori, le storie e i processi creativi dietro ogni murales. Un invito a visitare fisicamente il borgo, ma anche un’opportunità per scuole, appassionati, viaggiatori e curiosi di conoscere Vallà da ogni parte del mondo. SCHEDA DI APPROFONDIMENTO – La storia di The Wallà The Wallà è un progetto di rigenerazione urbana partecipata partito a maggio 2021 su iniziativa dell’associazione di promozione sociale “Collettivo BocaVerta”, in collaborazione con il Comune di Riese Pio X e con il patrocinio della Regione Veneto e della Provincia di Treviso. Il nome unisce in un gioco di parole il termine inglese wall (muro) e il paese in cui ha luogo l’iniziativa, Vallà (frazione di Riese Pio X, nel Trevigiano). Attraverso il linguaggio della street-art si vuole migliorare aree di degrado urbano e creare opportunità culturali ed economiche per il territorio, valorizzando gli immobili oggetto degli interventi degli artisti. The Wallà si propone di trasformare i muri di edifici pubblici e privati in tele per un museo permanente a cielo aperto. Ad oggi sono state realizzate 23 opere in totale: 18 su pareti private (case, capannoni) e 5 su superfici pubbliche (scuola elementare, campo da basket e da pallavolo) e l’iniziativa è in continua espansione. Ogni opera in media supera i 60 metri quadri, si stima che ad oggi siano stati riqualificati oltre mille metri quadri di pareti. Tra gli altri, hanno partecipato al progetto artisti di fama internazionale come Alicè, Ericailcane, Kraser, Zed1, Zentequerente, Tony Gallo, Vera Bugatti, Alessandra Carloni, Bastardilla, Agostino Iacurci, StenLex, Tellas, Franco Fasoli, Pixel Pancho, Joys e Orion. Il 2024 ha segnato un punto di svolta per The Wallà grazie al successo del Wonderwallà Festival, rassegna di eventi, musica e laboratori organizzato a fine agosto. Momento clou è stata la creazione dell’opera collettiva “Il Piccolo Pixel”, un murale a mosaico ispirato al celebre racconto “Il Piccolo Principe” in occasione degli ottant’anni della sua pubblicazione. Realizzato da centinaia di residenti, artisti e visitatori, il murale è composto da 5.994 tasselli colorati a mano. Nelle edizioni precedenti sono state realizzate due altre opere collettive: nel 2022 la trascrizione integrale delle Avventure di Pinocchio di Collodi su un muro di 50 metri da parte di mille volontari; nel 2023 un murale dedicato a Gianni Rodari con le poesie selezionate dal concorso “Semi DiVersi”, che ha visto la partecipazione di 256 poeti da tutta Italia. L’iniziativa è stata anche oggetto di studio del corso di laurea e del Master di II livello in Design di Prodotto presso la Raffles Milano Istituto Moda e Design, con l’intento di sviluppare progetti per le aziende locali e il paesaggio urbano. Contatti e informazioni per conoscere le location delle opere e le biografie dei singoli artisti: www.thewalla.it; Facebook: www.facebook.com/thewalla.bocaverta; Instagram: www.instagram.com/the.walla.
Arte e beneficenza unite a Marcianise per la mostra “Tracce – Oltre i confini”.
La serata d’inaugurazione sarà il 15 ottobre in Via Giulio Foglia, alle 18:30.
La mostra, a opera di Lavinia Prota, artista e curatrice, vede vari artisti espositori. Tra essi si segnalano i professori Michele Cicala e Massimiliano Mirabella , rispettivamente docenti di Scultura e Disegno presso il “Liceo Artistico San Leucio”.
Interverranno Francesco Madonna, Presidente Provinciale A.N.P.I. Caserta, Alessandro Tartaglione, giornalista, e Maria Grazia Chieffo, Emergency Gruppo Napoli.
Ci sarà una performance dell’artista Giovanna D’Amico.
L’evento è sponsorizzato anche dall’Officina Foglia, fucina locale di giovani talenti.
Il devoluto andrà ai bambini di Ahmed Muhanna (un artista e arte terapeuta di Gaza), a Zain un bambino creativo di Gaza, fuggito come tanti, e agli altri bambini sfuggiti da Gaza e ora rifugiati in Egitto.
Tutti invitati per una serata di cultura e solidarietà.
Roma, 7 ottobre 2025 – Sono ufficialmente aperte, a partire da oggi, le candidature per la dodicesima edizione del Premio OMaR, riconoscimento per l’eccellenza nella comunicazione su malattie e tumori rari. Oltre a premiare la qualità, e dunque la chiarezza e l’accuratezza dell’informazione, il Premio rappresenta ogni anno un’importante occasione di confronto tra giornalisti, comunicatori, ricercatori, società scientifiche, associazioni di pazienti, aziende e istituzioni. L’iniziativa è promossa da OMaR – Osservatorio Malattie Rare in collaborazione con Coordinamento Nazionale delle Associazioni dei Malati Cronici e Rari di Cittadinanzattiva, Fondazione Telethon, Orphanet Italia e SIMeN – Società Italiana di Medicina Narrativa. Tra i partner figurano Ability Channel, FERPI – Federazione Relazioni Pubbliche Italiana e il Festival Cinematografico “Uno Sguardo Raro”. Il regolamento prevede tre categorie per concorrere, tutte rivolte a valorizzare chi si è distinto per un’informazione corretta e una comunicazione capace di sensibilizzare il pubblico sul tema delle patologie e dei tumori rari: Premio Giornalistico, per contenuti stampa, web, audio e video;Premio per la Migliore Campagna di Comunicazione – Categoria Professionisti;Premio per la Migliore Campagna di Comunicazione – Categoria Non Professionisti. I lavori ammessi alla selezione devono essere stati pubblicati tra il 1° marzo 2024 e il 28 febbraio 2025. Le candidature possono essere inviateesclusivamente tramite il form online disponibile sul sito del concorso entro e non oltre il10 novembre 2025. A ciascun vincitore sarà assegnato un corrispettivo del valore di 2.500 euro. La cerimonia di premiazione si terrà a Roma nel mese di febbraio 2026, in occasione della Giornata Mondiale delle Malattie Rare, alla presenza degli organizzatori, dei partner, dei giurati, e dei rappresentanti delle istituzioni, del mondo clinico, dei media e delle associazioni di pazienti. Tutti gli aggiornamenti sono presenti sul sito di OMaR – Osservatorio Malattie Rare e sul portale dedicato al Premiodove è possibile consultare il regolamento completo, le modalità di partecipazione e la composizione della Giuria. Negli anni il Premio OMaR ha ricevuto importanti riconoscimenti, tra cui la Medaglia del Presidente della Repubblica, e il patrocinio di: AMR – Alleanza Malattie Rare, ANSO – Associazione Nazionale Stampa Online, CDG – Centro di Documentazione Giornalistica, CNOG – Consiglio Nazionale Ordine dei Giornalisti, CNR – Consiglio Nazionale delle Ricerche, EURORDIS Rare Diseases Europe, FIEG – Federazione Italiana Editori Giornali, FNSI – Federazione Nazionale Stampa Italiana, USPI – Unione Stampa Periodica Italiana e WHIN – Web Health Information Network.
In un post su Facebook il giovane Sindaco di Bacoli esprime la propria amarezza nei confronti del Governo e della sua mancata presa di posizione per quanto accaduto.
“E va bene tutto. Ma è inaccettabile che un Ministero degli Esteri della Repubblica Italiana, balbettando su Rai 1, mentre l’Esercito Israeliano porta via con la forza, da acque internazionali, oltre 400 persone, non armate, dirette in pace verso Gaza, ha il coraggio di dichiarare che “il diritto internazionale va rispettato, ma fino ad un certo punto”. Mentre a poche miglia da quelle barche, si perpetua il massacro di un popolo intero. Quello palestinese. Basta. Quando è troppo, è troppo. Così come è insopportabile che un Presidente del Consiglio dello Stato Democratico Italiano, dinanzi ad un genocidio tutt’ora in corso, possa equiparare uno Sciopero Generale, indetto dal sindacato più antico della nostra nazione, ad un “pontefinesettimanale”. Avete superato la soglia del sopportabile. State prendendo a schiaffi le più basilari regole della democrazia. Abbiate rispetto. E ricordatevi che, quando parlate, prima di rappresentare i vostri ideali, le vostre stesse persone ed i vostri partiti, siete chiamati a rappresentare qualcosa di molto più grande. Voi rappresentate il Governo Italiano. Voi, ogni giorno, siete chiamati a rappresentare degnamente non solo i vostri balbettìi, non soltanto i vostri strepiti. Ma l’Italia: la Repubblica Democratica Italiana”.
Dichiarazione del presidente nazionale dell’Ordine dei giornalisti Carlo Bartoli
“Chiediamo che i giornalisti attualmente detenuti arbitrariamente vengano immediatamente rilasciati al fine di poter svolgere il loro lavoro. A bordo della Flottilla vi erano numerosi giornalisti presenti per documentare gli eventi, tra cui diversi italiani. Anch’essi sono stati fermati dall’esercito israeliano in seguito agli abbordaggi illegali avvenuti in acque internazionali, in spregio di ogni regola del diritto.
Anche per questo ribadiamo ancora una volta, insieme alle organizzazioni internazionali dei giornalisti, larichiesta di far entrare a Gaza la stampa internazionale per testimoniare quello che accade alla popolazione civile. Se la libertà di stampa non è uno slogan va garantita sempre e ovunque.”
Alcune regioni italiane hanno superato i target di capacità rinnovabile installata prevista dal Decreto Aree Idonee 2024, altre invece sono molto in ritardo. È quanto emerge dall’analisi Ener2Crowd, la piattaforma ed app numero uno in Italia per gli investimenti ESG, che ha classificato le regioni in 3 gruppi in base a una valutazione operativa che combina quota/evoluzione della produzione elettrica rinnovabile, crescita installata 2021-2024, segnali su pipeline/autorizzazioni e fattori infrastrutturali (reti/accumuli).
Tra le regioni più virtuose rispetto agli obiettivi del Decreto Aree Idonee troviamo: Lazio (+963 MW oltre il target), Lombardia (+546 MW), Veneto (+316 MW), Piemonte (+311 MW), Friuli-Venezia Giulia (+255 MW), Campania (+178 MW), Emilia-Romagna (+155 MW) e Trentino-Alto Adige (+110 MW).
Tra quelle più indietro, troviamo —in ordine di gap— Puglia (-316 MW), Sardegna (-186 MW) e Calabria (-163 MW). «Ma in queste regioni le distanze possono essere facilmente recuperabili con uno o pochi impianti a fonti rinnovabili» commentano gli analisti di Ener2Crowd.
Allo stato attuale, solo il Lazio, se proseguirà allo stesso ritmo, raggiungerà l’obiettivo al 2030: al momento è già al 39,9% dell’obiettivo, seguito da Trentino-Alto Adige (33,9%) e Friuli-Venezia Giulia (33,6%). E poi ancora da Veneto (29%), Lombardia (28,6%), Piemonte (28,2%) e Campania (27,3%).
«Nelle altre regioni, il nostro Paese è molto indietro rispetto agli obiettivi al 2030» commentano gli analisti di Ener2Crowd.
Utilizzando i dati nazionali più recenti del GSE, Terna e fonti ministeriali, Ener2Crowd ha sviluppato la seguente suddivisione delle nostre regioni in 3 gruppi che tengono conto dell’evoluzione della produzione elettrica rinnovabile, della crescita della potenza installata nell’ultimo quadriennio, dei segnali su pipeline/autorizzazioni e di fattori infrastrutturali (reti/accumuli):
1) Gruppo leader(alta trazione su rinnovabili, reti/accumulo in accelerazione, hanno superato o sono prossimi ai target regionali e mostrano una quota elettrica rinnovabile sopra la media):
Lazio, capacità rinnovabile in forte crescita e obiettivi superati, mercato ampio e dinamico;
Lombardia, spinta su fotovoltaico diffuso, reti e flessibilità di sistema;
Veneto, installazioni in aumento, buona maturità autorizzativa;
Puglia, tra le prime nell’eolico e nel fotovoltaico su “utility-scale”, pipeline consistente;
Sicilia, forte potenziale nel fotovoltaico e nell’eolico, grande pipeline e altro interesse degli investitori;
Trentino-Alto Adige, alta quota di idroelettrico, attenzione a reti e storage;
Valle d’Aosta, quota rinnovabile molto elevata (idroelettrico), profilo “green” consolidato;
Sardegna, forte potenziale sul fotovoltaico e sull’eolico, spinta su accumuli per insularità (criticità di rete note ma in evoluzione).
2) Gruppo “in progress”(in linea con la tendenza nazionale, crescita costante con margini di miglioramento su iter e reti):
Emilia-Romagna, mix industriale/urbano, fotovoltaico in accelerazione, reti da potenziare;
Toscana, geotermia storica e fotovoltaico diffuso, margini su storage e semplificazioni;
Piemonte, fotovoltaico in crescita, in progress su permitting e adeguamento rete;
Friuli-Venezia Giulia, dinamica positiva su fotovoltaico onshore; attenzione a connessioni;
Marche, buon passo su fotovoltaico distribuito; iter autorizzativi migliorabili;
Umbria, fotovoltaico diffuso in crescita; potenziamento reti/accumulo da accelerare;
Abruzzo, trend installazioni in salita; pipeline in consolidamento;
Campania, mercato ampio, fotovoltaico rooftop; servono boost su rete e grandi impianti;
Basilicata, potenziale fotovoltaico ed eolico, passi avanti su progetti e autorizzazioni;
Liguria, focus su comunità energetiche e fotovoltaico negli edifici.
3) Gruppo ritardatario (dotazione rinnovabile modesta, obiettivi da rincorrere, iter lenti):
Calabria, ampio potenziale per il fotovoltaico e per l’eolico, ma è necessario sbloccare iter e capacità di connessione;
Villa Literno, 29 settembre 2025. I militari del Nucleo Carabinieri Forestale di Castel Volturno, nel corso di un controllo in materia urbanistica-edilizia, in comune di Villa Literno (CE), alla Via Delle Dune, hanno accertato l’esecuzione di pali di fondazione in cemento armato all’interno di un canale di bonifica. Immediatamente è stato richiesto l’intervento del responsabile dell’Ufficio Tecnico del Comune di Villa Literno, il tecnico del Consorzio Generale di Bonifica del Bacino Inferiore del Volturno.
L’accertamento ha evidenziato che i lavori in corso erano finalizzati alla realizzazione di un maxi capannone industriale, con un fronte principale della lunghezza di circa 400 metri, ed una superficie coperta di circa 10.000 mq. L’intero lotto di terreno, della estensione complessiva di circa 4 ettari (40.000 mq), è risultato essere stato rialzato rispetto all’originario piano di campagna di circa 50 centimetri per l’intera superficie. Tale rialzo di quota del terreno è risultato essere stato posto in essere con rifiuti provenienti da demolizioni e disfacimenti edilizi non opportunamente tritovagliati e non bonificati dai corpi estranei e dalle impurità. Tale condotta ha integrato una gestione illecita di rifiuti speciali con pericolo di compromissione o deterioramento di porzioni estese o significative del suolo o sottosuolo.
Le opere edilizie sono risultate nella fase iniziale dell’esecuzione, erano infatti stati realizzati soli i pali e le travi rovesce di fondazione. Dette opere sono risultate totalmente difformi rispetto al titolo assentito dal Comune di Villa Literno, nonché era stato invaso parzialmente un canale di bonifica, senza la prescritta autorizzazione, alterandone il regime delle acque ed in violazione del vincolo idraulico presente.
I predetti militari hanno quindi proceduto al sequestro preventivo dell’intero fondo e delle opere edilizie in corso di edificazione, ed hanno deferito, in stato di libertà, in concorso tra loro, i tre responsabili: il committente delle opere, il legale rappresentante della ditta esecutrice ed il direttore dei lavori, in relazione sia a reati in materia urbanistico-edilizia, sia per il mancato rispetto del vincolo idraulico, sia per la gestione illecita di circa 20.000 mc di rifiuti speciali non pericolosi utilizzati per il rialzo della quota del piano di campagna.
Nella notte i carabinieri dell’aliquota radiomobile della Compagnia di Maddaloni sono intervenuti, su segnalazione giunta al 112, per soccorrere un giovane che aveva manifestato intenti suicidari.
Raggiunta rapidamente l’abitazione segnalata, i militari hanno trovato un 28enne riverso sul divano, privo di sensi, a causa dell’inalazione di gas fuoriuscito da una bombola. L’intervento tempestivo ha permesso di mettere subito in sicurezza l’ambiente: i carabinieri hanno chiuso la bombola del gas, staccato la corrente elettrica e aperto le finestre per arieggiare i locali.
Il giovane è stato quindi portato all’esterno e affidato alle cure del personale del 118, intanto dagli stessi militari allertato, che lo ha rianimato sul posto prima del trasporto all’ospedale di Caserta, dove è tuttora ricoverato. Le sue condizioni non destano preoccupazione.
Restano ignote, al momento, le motivazioni che hanno spinto il ragazzo a compiere l’estremo gesto.