
4 dicembre, Maschio Angioino (Napoli): presentato il libro “Cavalieri di marmo” di Roberto Martusciello Cinquegrana.
La presentazione:
Nella splendida Antisala dei Baroni Lello La Pietra, giornalista, ha introdotto l’ultimo lavoro di Martusciello Cinquegrana, Presidente della Compagnia dell’Aquila Bianca.
Presente anche il Vice Presidente della Camera di Commercio di Napoli, dott. Fabrizio Longo: ha sottolineato che solo attraverso la lettura della storia di Napoli si può valorizzare la tradizione partenopea ed ha annunciato che tra il 23 e 26 dicembre verrà illuminato il Maschio Angioino.
Il signor Francesco Di Raso, di Santa Maria Capua Vetere, illustre collezionista di monete antiche, ha esposto e descritto valute aragonesi in argento, del 1459.
Presenti anche membri della Compagnia dell’Aquila Bianca in costume storico.
Dopo la presentazione del libro, Cinquegrana ha insignito dell’Ordine dell’Ermellino Marco Perrillo, Pina Favarolo, Riccardo Farina, Ciro La Rosa e Claudio Coacci.
Il libro:
Il libro è uscito lo scorso giugno con Edizioni Youcanprint e costa € 20,00.
E’ un saggio storico, ricco di foto. E’ un percorso che si snoda nelle chiese di Napoli, alla ricerca della storia dei cavalieri e condottieri locali: nel XV secolo Napoli viveva un vero e proprio rinascimento culturale, che la rese una città viva, piena di grandi menti e cosmopolita.
In Santa Chiara, ad esempio, c’è il sepolcro di un cavaliere di colore che combatteva in nome della cristianità: è il primo esempio proprio di quell’integrazione che oggi una parte politica prova a distruggere.
L’intento dell’autore è il recupero delle virtù della Cavalleria, i cui ideali sono senza tempo e sempre attuali: difesa dei valori morali e dei deboli. Il cavaliere cristiano è chi porta avanti e difende la giustizia.
Non manca la dedica ad Antonio Marino, alias Cavaliere Ermete, prematuramente scomparso a 24 anni. Il giovane cavaliere fa da guida, come scritto dallo stesso Cinquegrana nella prefazione, al suo percorso di ricerca e ricostruzione storica napoletana.
Anna Rita Canone



















