Giove (TR), evento sportivo tutto in rosa:

L’idea è nata da Oberdan Mancini, meglio conosciuto come “Mister OM” e da sempre attento alla tematica della violenza domestica. Come spiega lui stesso, 18 mesi fa il comune di Giove ha vissuto l’esperienza della zona rossa: isolamento e posti di blocchi presidiati dall’esercito. Da Giove non si poteva entrare né uscire.

Questa situazione ha creato conseguenze psicologiche ed economiche in tutti i settori. Ne hanno risentito tutte le discipline sportive, specialmente le cosiddette “minori”, a causa di palestre chiuse, idem centri sportivi, divieti di gare e allenamenti.

Le donne che già subivano violenze domestiche si sono ritrovate a coabitare forzosamente con i propri carnefici: a loro è dedicata l’iniziativa.

Oggi Giove, le donne e gli sport minori, ripartono insieme. Si uniscono in un abbraccio ed un una energia comune.

Giove, da paese chiuso al mondo, diviene un luogo di accoglienza non solo per le persone, ma per una diffusa idea di uguaglianza.

A Giove, si riparte dallo Sport. Si riparte dalle DONNE”.

Queste le parole di Oberdan Mancini alla manifestazione svoltasi il primo weekend di settembre (3,4 e 5). Ci sono state gare di diverse discipline: dal powerlifting al braccio di ferro, passando per i combattimenti sul ring. Le gare hanno visto partecipare agoniste ed esordienti.

Lo sport si è alleato con il sociale e c’è stata anche una conferenza sul tema dell’uguaglianza; il seminario-dibattito chiamato INEDITA ha visto campionesse affermate che hanno narrato aneddoti e quotidianità, in un’iniziativa incentrata sulla forza al femminile.

Non è mancato il riferimento a Dante, nel 700esimo anniversario della morte: Donatella Russo, campionessa mondiale di culturismo, ha interpretato con il suo corpo le tensioni del testo dantesco.

Anna Rita Canone

Puliamo San Felice a Cancello 2021

Gioia e soddisfazione per Giovanni Ferrara, Sindaco di San Felice a Cancello, per la bella iniziativa “green” dedicata all’educazione ambientale e che ha visto partecipare volontari, amministratori e associazioni locali, bambini e cittadini, tutti impegnati a ripulire e rendere più decoroso il contesto urbano. L’evento si è svolto ieri con la presenza anche del Corpo Forestale Volontario di San Felice a Cancello.

Il Sindaco manifesta la propria soddisfazione in un post su Facebook, elogiando tutti i partecipanti che “hanno compiuto un’azione lodevole e un grande senso civico” e augurandosi che “il loro esempio e il loro impegno fattivo possa servire da stimolo per tutti. L’auspicio è che le prossime edizioni coinvolgano un crescente numero di persone e di associazioni con cui ci coordineremo al meglio e che tutti, mossi da senso civico, si mettano in gioco. L’iniziativa odierna ha confermato come il nostro paese sia sensibile ai problemi ambientali ed alla sensibilizzazione per una nuova cultura basata sul rispetto dell’ambiente e del territorio in cui viviamo” .

Oggi come oggi è sempre più necessario sensibilizzare i cittadini a partecipare fattivamente alla questione ambientale, al di là dello schieramento politico, pertanto si spera in ulteriori iniziative con partecipazione sempre maggiore.

Anna Rita Canone

Nicola Panza, DJ lombardo con origini lucane

Nicola Panza, alias DJ Panico, è un DJ lombardo con origini lucane. Torna a Nemoli (PZ) dopo 4 anni e l’intervista nasce dopo incontro fortuito fuori casa sua. Classe 1980, capelli crespi tipo Caparezza, cordiale, estroverso e simpaticissimo, accoglie con una coloratissima camicia con i fumetti. L’intervista scorre tipo chiacchierata tra vecchi amici.

Come hai cominciato?

Ho iniziato a 15 anni, anche se ho iniziato il pianoforte a 6 anni. A 15 anni ho iniziato a scrivere e ho scritto le prima canzoni. Tra l’altro, ho incontrato una persona di Nemoli che mi ha ricordato il titolo di una canzone che cantai al CantaNemoli, roba di anni fa; l’avevo scritta nel 1995 e la cantai in Piazza dei Cedri (attuale Piazza Domenico Lentini), era una canzone che avevo scritto perché c’era stata una storiella qui a Nemoli con una ragazza locale. Il titolo era “Un amore distante”. La suonai con la mia tastiera.

Perché hai mollato il pianoforte?

C’è stato un momento di “crisi mistica”, studiavo ma lo studio non mi dava soddisfazioni e ho analizzato tutto, a un certo punto ho scoperto di avere questa vena compositiva e qui, proprio in questa casa, ho scritto la primissima canzone, che poi ho ripreso l’anno dopo “Un amore distante” e diventò la mia canzone dell’estate. Scrissi tutto a orecchio, senza strumenti musicali, con un registratore: era una melodia che mi girava in testa, poi scrissi piano piano il testo. Da lì cominciai a scrivere altri pezzi, ad arrangiare canzoni dance: era il periodo di Robert Miles, io ero appassionato del pianoforte, mi piacevano le melodie con base dance e da lì partì tutto.  

Un aneddoto da raccontare…

Ah, sì, questa è simpatica. Un giorno andai a trovare due amici autori e produttori, produttori degli anni’80. Uno era Roberto Turatti. Io avevo fatto una canzone che si chiamava “Mi scusi signorina” e, come facciamo spesso e volentieri noi dj e produttori, prendiamo spunto da qualcosa del passato, cambiamo 2 o 3 note e poi da lì costruiamo delle canzoni nuove. Quella canzone era stata scritta prendendo spunto da un pezzo degli anni’80, di Papa Winnie, “You are my sunshine”, che cominciava con un coro. Arrivai a Vimodrone, nello studio di Roberto Turatti, che è stato il produttore di Den Arrow, P. Lion, Papa Winnie, Joe Yellow: vendevano in tutto il mondo, era un periodo d’oro. Praticamente, mise un cd nel lettore, fece partire la canzone e arrivò il suo socio con la chitarra, suonando le note originali del pezzo di Papa Winnie. Io, ignaro di tutto quello che c’era dietro la canzone, dissi a Roberto: “Bravo! Sono andato a fregare proprio quella melodia!” Lui mi fece un applauso ridendo: “Bravo, Panico!” Io gli chiesi perché mi facesse l’applauso e lui rispose: “Eh, l’abbiamo prodotta noi quella canzone!” (Ride) Grande figura di m…

Poi ci sono altri aneddoti, un po’ più seri, esperienze belle che ho avuto nel passato, quando sono stato a trovare Giulio Mogol al CET e sono stato lì 2 giorni perché sono amico del figlio, Francesco, conosciuto attraverso la mia esperienza come dj alla nazionale italiana cantanti. Davide De Marinis mi ha portato alla nazionale cantanti, all’epoca ero il suo produttore. Ho conosciuto Enrico Ruggeri, Gigi D’Alessio. Ti dirò, è simpaticissimo. A livello tecnico e professionale lo apprezzo perché è una persona molto preparata: la gente si schiera, è un genere che ti piace oppure no. Io, da musicista, sto sempre in mezzo. Circa nel 2012-2013, eravamo seduti di fianco io, Enrico Ruggeri e Gigi D’Alessio alla mia sinistra, Davide De Marinis alla mia destra. A un certo punto parte una risata, rido anch’io, perché quando sento una risata mi giro subito. Gigi D’Alessio mi dice: “‘O scherzo ra natura”. Gli chiedo perché e mi risponde: “E capill”. Gli ho risposto: “Stai zitto, m’aggio fottuto e capill a te e pure a Enrico Ruggeri”. Tutta la tavolata a ridere. Da lì è partita anche una mini conversazione con Enrico Ruggeri e Gigi d’Alessio e ho scoperto che è una persona amabilissima. Enrico Ruggeri è eccezionale, l’ho poi ritrovato e mi ha salutato con il mio nome, “Ciao, Panico!”: da pelle d’oca. E’ un bel ricordo della mia esperienza con la nazionale italiana cantanti.  

Cosa ti aspetti dal futuro?

Negli ultimi otto mesi ho cercato di rivoluzionare la mia vita, infatti ho perso 34 kg, ho fatto un percorso seguito da 2 specialisti: un nutrizionista, Sacha Sorrentino e una coach, Jill Cooper, quella che faceva le telepromozioni su Media Shopping. Ho partecipato alla trasmissione “Detto,fatto” e ho deciso di cambiare, non solo l’aspetto fisico, ma anche lo stile di vita. Intanto, ho iniziato anche la convivenza con la mia compagna, cantautrice: Marianna Gallo, di origini napoletane, cantante da sempre. Ho anche cambiato un po’ la mentalità: dopo questo lockdown che ha fermato un po’ tutti gli artisti, me incluso, ho diversificato il modo di lavorare. Ho sviluppato anche altri talenti, ho sempre fatto il produttore e l’autore, poi ho iniziato a lavorare per delle aziende di giochi, fare i jingle per queste aziende, per pubblicità e ho iniziato (ma era partita già prima del lockdown) un’attività come attore, collaborando con Gabriele Cirilli nel suo spettacolo, “Cirque du Soleil” ero ufficialmente il consulente musicale ma ero anche un attore in scena con lui, una sorta di spalla musicale. E’ stata una bella esperienza. Ora sono in attesa di un’altra chiamata e spero di continuare su quella strada, oltre a iniziare questa nuova attività di conduttore di giochi, etc. Mi piacerebbe condurre anche un quiz, in futuro, magari anche in TV regionali.

Radio?  

Ho avuto esperienze radiofoniche, ma preferisco la TV perché ti si vede, è un ambiente che preferisco, però la radio non la disdegno. Per cinque anni ho fatto lo speaker di RTO, radio della zona del Verbano, Lago Maggiore: trasmette anche in Svizzera e mi ha dato delle belle soddisfazioni.

L’aspetto più difficile della tua attività….

Rinnovarsi continuamente, poi con i social se non hai delle novità rimani fermo, devi sempre cercare di rinnovarti, perché è importante prendere sempre il target più basso, che poi cresce e ti sostiene. Un’altra cosa che sto facendo negli ultimi mesi è partecipare ai video dei Pantellas, due Youtuber famosissimi, quasi 6 milioni di iscritti al loro canale YouTube; siamo diventati amici, sono uno di Gallarate e l’altro di Cairate, provincia di Varese. Loro hanno un target molto giovane: questo mi ha permesso un po’ di rinnovare e rinfrescare un po’ la mia fan base, che poi magari ti sostiene per 10-20 anni e ti permette la tua attività.

Cosa consiglieresti a chi volesse intraprendere la stessa strada?

Devi avere fondamentalmente la passione: non devi mai considerare l’arte come un lavoro. Nel momento in cui ti pesa, lascia perdere. Se non ti pesa, devi fare grandi sacrifici perché all’inizio non guadagni, hai contro magari la famiglia, gli amici… ora un po’ meno, perché cominciano ad arrivare i risultati e ci sono i social network che ti danno un po’ di visibilità, più o meno tutti vedono quello che fai. Una volta, quando non c’erano i social, spiegare a uno che andavi in discoteca a mettere a tempo due dischi…”Eh, vabbè, cosa ci vuole…”: eh, no. Non è quello: devi capire chi hai davanti, che provi in quel momento, devi caricarli. Magari incappi nella serata in cui non ti seguono e devi cercare di attirare l’attenzione, insomma le varianti sono veramente tante. Noi dj siamo una sorta di psicologi, come anche i musicisti che fanno i live, è la stessa cosa. Devi cercare di capire cosa vuole in quel momento il pubblico e trascinarlo. Non è facile, è un’arte anche quella, infatti negli ultimi anni i dj sono diventati quasi come le rockstar, per questo motivo: sono diventati dei trascinatori, degli influencers di grandi masse.

Luci e ombre?

Luci: è un bel mondo quando trovi il riscontro della gente, quando ti seguono e magari qualcuno cerca anche di imitarti, nel bene e devi stare attento che non ti imiti nel male, perché se ti imita nel male significa che passa più un aspetto negativo anziché uno positivo. Quella è l’ombra, devi cercare di dare sempre un messaggio positivo. Io cerco sempre di far ridere la gente, poi sono una persona che pensa, che ha un’idea e quindi devo sempre cercare di arrotondare un po’ gli spigoli, perché c’è il rischio che una persona non prenda l’aspetto positivo. Altra ombra: non sempre sei in alto, devi cercare di gestire, più che i momenti alti, quelli bassi. In questi due anni, a causa del lockdown, ci sono stati tantissimi momenti bassi.  Mi ha aiutato molto dimagrire e cambiare il mio stile di vita, andare a convivere e iniziare una vita con la mia compagna e fare cose che non ho mai fatto nella mia vita, poiché sono vissuto sempre con la mia mamma e faceva tutto lei. Ora, invece, mi diverto a fare la spesa, la lavatrice, stendere i panni, a cucinare…non ho ancora pasticciato in lavatrice, sono stato sempre molto pignolo. Capita che faccio il lavaggio, poi mi dimentico, vado a fare altro, poi mi ricordo e trovo i panni che puzzano di umido e devo rifare il lavaggi. Ho imparato a fare i lavaggi rapidi, meno male che la mia lavatrice mi aiuta, però è divertente anche quello. Mi piace anche cucinare, ho imparato a cucinare leggero e, grazie a Dio, la mia compagna mi segue, anche se lei non ne ha molto bisogno. Io ho perso 34 kg in nove mesi circa, lei 7.

Wow? Che mangiavi? Erba, in pratica?

No, questo è quello che mi chiedono tutti. Mangio più volte al giorno, i famosi 5 pasti, ma mangio cose diverse. Io mangio un giorno sì e un giorno no 120 gr di pasta, ma di grano saraceno e l’accompagno con le verdure.

A me, celiaca, non piace…

No? A me piace tanto. Poi dipende dai gusti, si sa… io l’ho amata dal primo assaggio. Qui non la trovo. Il latte, ad esempio: non bevo quello vaccino, ma quello di mandorle. Mangio yogurt greco, composte di frutta, frutta secca. Non ho avuto riscontro ma pare che noi originari della Basilicata abbiamo preso le proteine non dal latte vaccino, ma di mandorle, che ai tempi dei nostri predecessori abbondavano, pertanto gli enzimi per digerire il latte sono pochi e svaniscono presto, essendo più predisposti ad assumere le mandorle. Da quando bevo il latte di mandorle non ho più alcun tipo di problema: reflusso e acidità sono spariti. A parte che era consigliato dal nutrizionista, magari quella storia è vera.

Com’è nata Bongo cha cha cha?

Nel 2019 andai al cinema a vedere il film di Spiderman, “Far from home” e c’era una scena girata a Venezia. Loro arrivavano in barca e partiva questa canzone. Mi girai verso la mia compagna, che era con me e, visto che lei è un po’ esperta di anni ’60, le chiesi se conoscesse quella canzone. Mai sentita. Mettemmo Shazam e uscì Caterina Valente. Il giorno dopo ho comprato la canzone su I-Tunes, ho aperto il mio programma per fare la musica e ho deciso di fare un remix. Finito nel giro di una settimana, l’ho mandato a 5 etichette discografiche, mi ha risposto solo una dicendo che non era interessata. L’ho messo nel cassetto. Quest’anno, a marzo, avevo il profilo su TikTok ma non l’avevo mai utilizzato. Ho visto che tanta gente era su TikTok e mi sono detto: proviamo. Mi proponeva nei “per te”, che è la home page di TikTok, su 10 video 8 erano accompagnati dalla canzone di Caterina Valente. Chiamo il mio collaboratore, Luca Moretti, gli dico di aver remixato nel 2019 Bongo cha cha cha, su TikTok ci sono milioni di video. Dopo dieci minuti mi richiama dicendo che ci sono non so quanti milioni di video, un numero altissimo. Intanto si era informato con i partner internazionali se anche all’estero fosse così. Avendo avuto conferma, ho preso il mio remix, gliel’ho girato, l’ho ricantata facendo una street cover (in gergo tecnico, rifai totalmente la canzone). L’ha ricantata la mia compagna Marianna e gli ho mandato il tutto. Nel giro di un paio di settimane, tipo fine aprile, siamo stati i primi a remixare Bongo cha cha cha (https://www.youtube.com/watch?v=LYUVISn51WY). Poi sono arrivati i Good Boys, collaboratori dei Meduza, hanno partecipato a X Factor UK e avevano già il nome altisonante, è uscita la loro versione due mesi dopo la nostra ed è stata programmata da tutte le radio. Parte delle radio, però, ha mandato la nostra versione, più fresca e più legata al brano originale, mentre la loro è più inglese, più cupa. Abbiamo firmato quello che è il tormentone dell’estate, la conoscono tutti e non tutti sanno che è una cover.   

Anna Rita Canone

Casavatore, incontro con il Sindaco

Il 31 agosto un gruppo di cittadini incontrerà il Sindaco, Vito Marino. Il gruppo si confronta da oltre 10 anni su due pagine Facebook, “Casavatore Segnala” e “Uniti per Casavatore”, entrambe apolitiche.

Da Facebook: “(…) la comunicazione via social ha mostrato la sua utilità, facendo sì che il Comune abbia finalmente liberato Via Morelli da quell’insalubre obbrobrio solo grazie al tam-tam di post su pagine Facebook, immaginate quali effetti avrebbe una comunicazione ufficiale, strutturata, regolamentata e costante sulla qualità dei servizi e, di conseguenza, della vita dei nostri concittadini. Con ancora maggior vigore, quindi, siamo qui a chiedere a gran voce, ai nostri amministratori, l’apertura di un prezioso canale di comunicazione Istituzionale, già realizzato, disponibile e funzionale: bisogna solo liberare il coraggio e avviare le prime sedute, magari in videoconferenza. Si rassegnino i nostri amministratori: la telefonata personale, la mmasciata “aumm aumm” nel chiuso degli uffici comunali, il piagnisteo e la lamentela “ad personam” alle quali eravate (tristemente) abituati, è MEDIOEVO“.

L’appuntamento è per martedì prossimo alle 16,30, in piazza Di Nocera.

Esistono direttive ben specifiche: riguardo alla definizione dell’ANAC (Autorità Nazionale Anti Corruzione) di PA (Pubblica Amministrazione) come “Casa di Vetro”, trasparenza e facile accesso agli atti dovrebbero essere garantiti a ogni cittadino che ne faccia richiesta.

In particolare, il gruppo chiederà come mai la Consulta delle Associazioni, sebbene prevista dallo Statuto del Comune, non sia stata istituita: per quale motivo? Si teme, per caso, una “sottrazione” di potere? I cittadini accusano l’Amministrazione di rifuggire ogni confronto: si attendono, pertanto, l’incontro e i suoi esiti.

Seguiranno aggiornamenti.

Anna Rita Canone

Prokeitai – Dentro la luce

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Il libro Prokeitai – Dentro la luce è il romanzo d’esordio di Claudio Macarelli, edito da Aporema Edizioni ed è in libreria da maggio 2020.

Il romanzo, già introdotto in precedenza (https://wordpress.com/post/vocinelmondo.wordpress.com/1010) si sviluppa in 412 pagine e costa € 14,90.

La trama si sviluppa intorno a una misteriosa luce subacquea presente nel mare di Procida (il cuoi nome deriva dal greco Prokeitai che significa “giace”).

Il mistero parte dall’epoca micenea e giunge fino ai giorni nostri: Marco, giovane e affascinante sommozzatore, un giorno scopre per caso a Castellabate un libro, con una dedica a Ettore Majorana. Da qui partono altri misteri: chi è padre Leone? Cosa si cela sott’acqua? Marco lo scoprirà insieme ad altri personaggi, ben caratterizzati.

L’autore mescola sapientemente dati reali e fantasia, portando il lettore nel mondo subacqueo con termini tecnici e disegni e foto esplicative in appendice.

Il romanzo, mai banale, attira l’attenzione del lettore attraverso continui colpi di scena e invoglia, specie in questa torrida estate, ad attrezzarsi in modo adeguato e immergersi nei bellissimi posti descritti.

Molto bella la componente onirica che pervade tutto il romanzo e che spinge il lettore fino all’ultima pagina tra antiche tavolette incise e formule chimiche.

La lettura è consigliabile per la trama avvincente che cattura il lettore sin dalle prime pagine e lo fa quasi planare verso la fine, in un crescendo di suspense.

Anna Rita Canone

La caserma “Magrone” e l’hub vaccinale

Dal 1° giugno la Scuola di Commissariato “Mauro Magrone” di Maddaloni ospita un hub vaccinale. La perfetta organizzazione è dovuta alla felice sinergia tra il Ministero della Difesa, quello della Salute e la Regione Campania.

STORIA DELLA SCUOLA:

Il Corpo di Commissariato, con funzioni logistiche, viene istituito nel 1873. La Scuola a Maddaloni, invece, viene costituita il 1° agosto 1948 e il 15 ottobre, le è stata assegnata la bandiera.

Attualmente essa utilizza 2 strutture, la Caserma “Giacomo Rispoli”, ex ospedale militare baraccato e la Caserma “Mauro Magrone”, ex stabilimento militare di produzione di mangimi per quadrupedi.

La SCUOLA ha ottenuto una serie di riconoscimenti, per i diversi interventi effettuati in occasione degli eventi calamitosi.

La SCUOLA è stata anche punto di riferimento per gli sfollati in seguito al terremoto del 1980.

IL GENERALE RICCARDI

Il Generale Francesco Riccardi nasce a Bari nel 1963. Dopo la Scuola Militare Nunziatella di Napoli, frequenta l’Accademia Militare di Modena e, successivamente, la Scuola di applicazione di Torino. Laureato in Economia e Commercio (Roma), Scienze Strategiche (Torino) e Scienze Internazionali (Trieste), arriva a Maddaloni nel 2018.

Come è nato l’hub vaccinale e quanto tempo ha richiesto?

L’operazione rientra tra le attività di supporto svolte dal Ministero della Difesa, organizzate dallo Stato Maggiore Esercito con la guida del Comando di Vertice Interforze nell’ ambito dell’ operazione EOS ma, come tutte le istituzioni dello Stato, abbiamo il dovere di fare tutto quello che serve per il Paese. Tra i nostri compiti ci sono i vari interventi in caso di calamità. Ci troviamo in una pandemia e abbiamo ricevuto il primo campanello d’allarme dalle autorità locali. I tamponi si effettuavano già a Maddaloni, ma c’era bisogno di organizzare un centro per i vaccini. E Lo abbiamo fatto. La Scuola si è fatta carico di organizzare una modalità funzionale e che non creasse criticità al traffico di Maddaloni. In un mese siamo riusciti a realizzarla: abbiamo dovuto riorganizzare la cartellonistica stradale, i pass, creare specifici percorsi posti all’ombra, parcheggi per i civili, ecc…

Ogni giorno per l’hub vaccinale vengono impiegati 30 militari a cui abbiamo dovuto riorganizzare le ferie, ma hanno risposto con altruismo e generosità, che poi sono le qualità essenziali di un soldato. E’ stata una bella sfida.

Cosa significa, per lei, lavorare in una caserma che ospita un hub vaccinale?

Per me ha significato molto in termini di vicinanza al territorio e alla popolazione, anche per i “ragazzi” (li chiamo ragazzi, ma i miei soldati hanno un’età media di 42-44 anni). Ha significato molto in termini di stimoli, motivazione, visibilità e prestigio. Quasi tutti i miei soldati sono della zona del casertano, della provincia di Napoli o del beneventano e il fatto di mettersi a disposizione del territorio ha dato uno slancio anche motivazionale per agire meglio e farsi riconoscere laddove questa caserma, come molte altre, era rimasta chiusa all’interno delle sue mura di sicurezza, nelle sue attività. Ora, invece, tutti sanno chi siamo, come agiamo, cosa facciamo. Un benzinaio di queste parti, giorni fa, mi diceva: “State facendo belle cose nella scuola“. Gli ho risposto: “Si sbaglia, noi abbiamo sempre fatto belle cose, ma prima non ve ne eravate accorti“.

La Scuola si è occupata già nel 1980 dei civili, in occasione del terremoto irpino…

La Scuola di Commissariato è nata nel 1948 con il precipuo compito di sviluppare corsi e di costituire un punto di riferimento per il Commissariato militare. Prepariamo, addetti al vettovagliamento e addetti ai mezzi campali. Sin dai primi interventi, la Scuola si è sempre messa a disposizione. Quando c’è stato il terremoto del 2016, con l’Operazione Sabina abbiamo mandato le nostre cucine da campo, che sono state montate e hanno preparato 500 pasti in un’ ora per le popolazioni sfollate. L’altruismo è nel nostro DNA di soldati. Il Paese, conoscendo la nostra esperienza, ci chiama in caso di calamità naturali e l’ Esercito risponde e collabora da sempre a tutto. All’estero ci occupiamo di operazioni di supporto alla pace, anche per evitare spirali di violenza che ci ritroveremmo alle porte di casa.

Qualche numero sulle vaccinazioni eseguite presso la Caserma…

Abbiamo superato la soglia dei 30.000 vaccini agli inizi di luglio, viaggiamo sulle 2.000 vaccinazioni al giorno. Negli ultimi giorni c’è stato un lieve calo, forse dovuto all’ errata convinzione che il peggio è passato, ma contiamo di raggiungere un’ altissima percentuale di vaccinati entro settembre: è importante lanciare il messaggio che solo con il vaccino si potrà uscire quanto prima da questa situazione. Altrimenti, dovremo rassegnarci a pagare lo scotto per anni, in termini di vittime e di economia.

Cosa direbbe a un giovane che voglia fare servizio presso la Scuola di Commissariato

Innanzitutto bisogna seguire le proprie inclinazioni: si può scegliere di fare la carriera di ufficiale, come ho fatto io, di sottufficiale, di graduato. Dopo la scuola superiore un giovane che decida di entrare in Accademia Militare, dovrebbe cominciare a prepararsi con congruo anticipo prima della fine delle superiori. Superate le prove (test, visite sanitarie, prove ginniche), e il biennio presso l’ Accademia (2 anni a Modena), si diventa ufficiale, cioè Sottotenente, una stelletta. L’alternativa potrebbe essere la scuola Marescialli, che è a Viterbo e richiede anch’essa un titolo di scuola superiore.

Anna Rita Canone

La Bisbetica Influencer, Diego Sommaripa e Resistenza Teatro

“La Bisbetica influencer” è una divertente rivisitazione, in chiave contemporanea, della Bisbetica Domata di Shakespeare. Lo scorso 22 luglio è stata eseguita nello splendido Quartiere Borbonico a Casagiove. Scritta da Diego Sommaripa, in questa intervista a più voci parla di sé e di Resistenza Teatro.

Attore, drammaturgo, regista, autore radiofonico: quale ruolo ti è più congeniale?

Autore. Tutto nasce dalla voglia di comunicare. Se potessi scegliere e si potesse vivere di teatro, farei solo il drammaturgo.

Come nasce l’amore per il teatro?

Quasi per caso, ero giocatore e giocatore professionista. In quinto superiore andavo in una scuola in cui si girava una fiction campana, “La squadra”: serviva un ragazzo spigliato e io lo ero, ho cominciato a lavorare così.

Poi hai continuato con l’Accademia di Arte Drammatica?

No, ho studiato al De Poche a Napoli e poi vari laboratori, continuo a studiare e formarmi.

Cosa consiglieresti a chi voglia intraprendere questo percorso?

Insegno anche io: in primis imparare l’inglese, perché è fondamentale e serve assolutamente per una carriera attoriale, si ha l’80 % di possibilità in più di lavorare in tutto il mondo, poi vivere: tutta l’esperienza che vivi poi la trasmetti ai personaggi sul palcoscenico.

Come è nata Resistenza Teatro?

Anche questa, per caso. Facevo un festival di teatro nel 2012, mi chiamò un’associazione. Al momento stavo lavorando a Scampia con un’associazione che si chiamava Resistenza Anticamorra e da lì è nato il nome Resistenza Teatro.

Cosa ti/vi aspettate da questa serata?

Il casertano mi ha sempre regalato belle soddisfazioni, ho un laboratorio di teatro a S. Maria Capua Vetere e facciamo sempre uno spettacolo a fine anno al Teatro Garibaldi. Abbiamo sempre ricevuto calore.

Come vi siete conosciuti?

Adriano Fiorillo: Noi ci siamo conosciuti perché io ho un piccolo teatro al Vomero, Via Tasso, un teatro piccolino. Diego è stato diverse volte da noi con i suoi spettacoli, quando ho scritto uno spettacolo ho pensato a lui e da lì è nato il sodalizio: qualunque cosa di artistico ci propongano, noi ci siamo, da buoni colleghi. Ci aiutiamo a vicenda.

Diego: Con Noemi Sales e Domenico Moccia perché continuiamo a studiare, li ho conosciuti a un workshop di recitazione cinematografica.

Qui in Campania?

Sì, a Napoli, proprio il giorno prima del lockdown: il giorno dopo, 8 marzo, ci hanno chiusi. Da lì è nata un’amicizia con confronto continuo nei mesi “di clausura”.

Questo è il primo spettacolo che fate dal lockdown?

Sì, esatto. Domenico vive nel casertano e abbiamo pensato che Casagiove potesse essere un buon posto.

Diego introduce Tommaso Vitiello, sceneggiatore di fumetti e tecnico. Diego spiega che Tommaso fa parte del gruppo dal 2013.

Come stai nel loro gruppo?

Abbiamo collaborato a uno spettacolo che abbiamo scritto a quattro mani, “Piccole incongruenze quotidiane”.

Diego: Con monologhi di Benni, abbiamo creato un contenitore per svolgere la serata.

Esci dal liceo artistico?

No, scientifico. Ho sempre letto fumetti, ma scriverli mi interessava di più. All’Università, però, ho fatto Geologia.

Arriva Domenico Moccia:

Come vi siete conosciuti?

In una masterclass di recitazione, ho cominciato a seguire Diego, ci siamo sentiti, abbiamo iniziato a fare cose insieme e abbiamo realizzato questo spettacolo.

Diego: è stata una cosa lunga, abbiamo pensato di esibirci nel casertano a novembre 2020, abbiamo chiesto un po’ di aiuto alle istituzioni.

Che vi aspettate per il futuro?

Diego: Bellissima domanda.

Adriano: Dal punto di vista artistico, il nostro settore è stato uno dei più colpiti dal Covid, inutile discuterne. Gli assembramenti vengono intesi come teatro, concerti, musica… ci aspettiamo che passi questo Covid maledetto, con i vaccini. La gente si deve vaccinare, questo è il nostro pensiero. Dobbiamo arrivare all’immunità e combattere al meglio questo virus che ci ha proprio rotto le scatole. Stiamo ripartendo e siamo fiduciosi. Siamo contenti di ripartire, anche se con poche persone e palchi dimezzati. Riuscire a risalire là sopra ci fa vivere, perché noi viviamo di questo e con questo.

Anna Rita Canone

Altavilla Irpina: istituito Registro alla Bigenitorialità

Grande successo di Pa-dri Separati: il gruppo fondato da Remigio De Matteis, con sede a San Felice a Cancello, è riuscito a portare ad Altavilla Irpina il Registro alla Bigenitorialità.

Grazie ad Alfonso Landolfi, il Comune irpino ha istituito il Registro alla Bigenitorialità e la figura del Garante comunale dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, come si legge su https://www.nuovairpinia.it/.

La tutela della famiglia è già prevista dalla Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo, che la definisce naturale e fondamentale della Società.

L’Italia, con la Legge 54/2006 (riforma del Diritto di Famiglia), stabilisce all’art. 337 ter Codice Civile: “Anche in caso di separazione personale dei genitori il figlio minore ha il diritto di mantenere un rapporto equilibrato e continuativo con ciascuno di essi, di ricevere cura, educazione e istruzione da entrambi e di conservare rapporti significativi con gli ascendenti e con i parenti di ciascun ramo”.

Ciò è particolarmente importante in estate, stagione in cui i figli di genitori separati possono diventare ulteriore motivo di conflitto ed essere oggetto di ricatto, mentre il Registro alla Bigenitorialità stabilisce diritti e doveri per entrambi i genitori. Il genitore iscritto al registro, infatti, riceverà tutte le eventuali comunicazioni amministrative e non riguardanti il minore. In altre parole, da esso deriva maggiore tutela del minore coinvolto e del suo diritto ad avere entrambe le figure genitoriali e relativi parenti del ramo. La sua concreta ed effettiva realizzazione avverrà attraverso un Garante comunale per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, con particolare riguardo alla Bigenitorialità.

De Matteis commmenta: “In tutto questo, Arienzo dorme. Con questo loro modo di fare le cose “per bene” sono complici di tutto ciò che accade ai minori di coppie separate. Anticipo che abbiamo in cantiere Maddaloni e Valle di Maddaloni”.

Anna Rita Canone

S. Felice a Cancello, consiglio comunale rinviato

Il Sindaco Giovanni Ferrara, dalla sua pagina ufficiale, ci tiene a precisare “che il consiglio comunale si farà in seconda convocazione poiché ci sono stati impegni sopravvenuti per quattro consiglieri di maggioranza. I consiglieri di minoranza sono stati avvisati in anticipo riguardo tale situazione“.

Smentisce, inoltre, “a nome di tutti gli assessori fantomatiche voci su delle dimissioni: il gruppo è compatto, il resto solo voci sterili da opposizione e giornaletti locali“.

Ferrara mette a tacere, così, ancora una volta, voci su sue prossime dimissioni.

Anna Rita Canone

COMUNICATO STAMPA: I 25 ANNI DI “SENTIERI NUOVI”

26 LUGLIO 1996 – 26 LUGLIO 2021 25 ANNI DI SENTIERI NUOVI
Ne è passato di tempo da quel 26 Luglio 1996 quando, per una felice intuizione della compianta Alessandra Migliacci, sostenuta e supportata da alcuni amici soci fondatori, si costituì l’organizzazione SENTIERI NUOVI

Essa, negli anni, è diventata un vero e proprio punto di riferimento in valle di Suessola, per tanti e diversi servizi a favore della comunità locali e, in particolare, a sostegno dei più fragili. Un traguardo significativo quello a cui è giunta l’Organizzazione di Volontariato SENTIERI NUOVI, già Associazione di volontariato ONLUS : 25 anni di storia e di attività per una realtà che ha fatto delle parole chiave “ solidarietà” e “inclusione” i capisaldi della propria visione e del proprio agire. L’obiettivo guida è sempre stato quello di contrastare ogni forma di esclusione sociale, diffondere la cultura e la pratica della solidarietà perché ogni età abbia un valore e ogni persona un suo progetto di vita attraverso cui diventare una risorsa per sé e per gli altri. Ci siamo impegnati affinchè la nostra la comunità sia sempre più accogliente e più inclusiva mettendo al centro i nostri ragazzi speciali e le loro relazioni assecondando il passaggio da soli a solidali. Traguardo che ci inorgoglisce. Grande merito va ai nostri VOLONTARI : persone che, ogni giorno, donano il proprio tempo agli altri, che provano a portare conforto a chi ne ha bisogno, che si arricchiscono nel contatto con l’altro e che danno senso al concetto di solidarietà e fraternità. Loro fanno la differenza nella nostra comunità, rendendola più inclusiva ed accogliente; con il loro esempio promuovono il volontariato, la gratuità, come occasione di migliorare e arricchire la vita di chi ha bisogno di aiuto e la vita di loro stessi. Il principio fondamentare di Sentieri Nuovi si può racchiudere nella parola INSIEME. E’ nel mettersi in relazione, in comunicazione con gli altri, nel combattere le diversità, l’abilismo, la solitudine, il disagio socio-economico, che vediamo e otteniamo i migliori e più eclatanti risultati in termini di benessere e, per certi versi, di riscatto sociale. L’insieme è il contesto in cui si genera la gioia, anche nei momenti difficili, nella più naturale gratuità; il “fare” senza attesa del qualcosa in cambio, è il “do” senza l’automatismo dello “ut des”, è il donare quello che si ha, come si può, perché è di per sé gratificante.

In questi anni sono state molte le persone che hanno lavorato per arrivare a questo ANNIVERSARIO e pertanto vogliamo condividere con loro questa gioia, unendoci in un brindisi virtuale con tutti coloro che hanno contribuito a rendere grande SENTIERI NUOVI.

I volontari non si sono mai fermati, soprattutto nel periodo Covid: senza di loro non saremmo giunti a questo traguardo dei 25 anni, che è sicuramente l’occasione per fare bilanci, per guardare la tanta strada percorsa, ma rappresenta anche il punto di partenza per tracciare la strada futura e i nuovi obiettivi da raggiungere.

Ringraziamo TUTTI coloro che si sono prodigati in questi anni a far crescere e conoscere SENTIERI NUOVI.
Un ringraziamento alle istituzioni politiche e religiose che ci sono sempre state accanto e ci hanno supportato.
Un ringraziamento a CSV asso.vo.ce e a tutte le associazioni di volontariato del territorio con cui collaboriamo in rete.
Il GRAZIE più grande va a tutti i volontari che si sono susseguiti in passato, che si adoperano oggi e che lo faranno in futuro, perchè senza di loro i VOLONTARI tutto questo non sarebbe stato possibile.

Camillo Zappacosta

Invito a teatro:

Finalmente qualcosa si muove, è di nuovo possibile assistere a spettacoli teatrali. In particolare, in questo caso si parla di Palco Libero, quartiere borbonico a Casagiove.

Si tratta di una rassegna di spettacoli dal vivo (teatro, danza e musica), patrocinata dal comune, che riparte dopo oltre un anno di stasi, dovuta alla pandemia.

Finalmente ci saranno serate diverse per svagarsi, pur rispettando le norme di distanziamento imposte da un’epidemia su scala mondiale, non ancora del tutto sconfitta.

Resistenza Teatro ha il piacere di presentare lo spettacolo teatrale “La bisbetica influencer“, pièce scritta e diretta da Diego Sommaripa, con Domenico Moccia, Adriano Fiorillo e Noemi Sales. E’ una riscrittura moderna in chiave comica della commedia shakespeariana “La bisbetica domata”, quindi risate garantite. Lo spettacolo si terrà domani giovedì 22 luglio alle ore 21.00.

Resistenza Teatro è una compagnia professionale che dal 2012 opera sul territorio campano e nazionale e, in nove anni, ha ottenuto diversi riconoscimenti, tra cui il Premio “Li Curti”.

Il biglietto costa 10€, i bambini entrano gratis fino a 8 anni. I biglietti si potranno acquistare contattando il numero sulla locandina o anche al momento, i posti sono 180.  

Divertimento assicurato in una splendida location storica e molto suggestiva, tutti invitati per uno spettacolo destinato a un pubblico assolutamente familiare e adatto a tutte le età.

Anna Rita Canone

Remigio De Matteis: il Comune di Arienzo ritarda a rispondere

Lo scorso 21 giugno Remigio De Matteis, il Presidente nazionale del Gruppo Pa-dri Separati con sede a San Felice a Cancello, ha depositato (protocollo n. 6313) la richiesta attuazione registro alla Bigenitorialità. Il 23 giugno ha poi spiegato al Sindaco, Giuseppe Guida, di cosa si tratti, con un breve excursus della propria esperienza per l’affido condiviso della figlia.

Dopo di allora, il vuoto. De Matteis lamenta la sottovalutazione e la totale incomprensione della necessità del progetto: cosa accadrà ai minori durante le vacanze estive? La risposta del Comune (“A settembre”) è totalmente insufficiente; secondo De Matteis essa dimostra l’incapacità del Comune di cogliere segnali importanti: è un vero peccato, si tratta di persone tutte giovani anagraficamente, ma evidentemente arroccate su vecchie posizioni e poco aperte alle innovazioni.

Che significa “Fare le cose per bene” si chiede De Matteis? Tale, infatti, è la risposta che ha ricevuto.

Un’amministrazione attenta alle esigenze dei propri concittadini non può andare avanti a “panem et circenses”: ben venga il programma dell’estate di Arienzo ma, commenta De Matteis, se resta l’unica iniziativa, essa assume il sapore amaro della demagogia.

De Matteis non intende demordere: la sua esperienza personale gli ha insegnato che non sempre le battaglie si vincono al primo colpo. . La sua è una battaglia di civiltà e sta avendo successo ovunque in Italia (ad Altavilla Irpina, ad esempio, il portavoce locale del gruppo Pa-dri Separati, Alfonso Landolfi, è riuscito a portare la richiesta al Consiglio Comunale), speriamo che l’amministrazione comunale di Arienzo riesca a capirne la portata e l’importanza e rispondere in maniera consona.

Seguiranno aggiornamenti.

Anna Rita Canone

Saggio del Centro Danza “Tersicore”

Bellissima serata al teatro Politeama a Napoli.

La maestra Tiziana Lanzaro ha tenuto il saggio di fine anno dei suoi allievi. Lo spettacolo, durato oltre 4 ore, ha visto l’esecuzione di Giselle di Adolphe-Charles Adam, Shéhérazade di Michel Fokine, uno spettacolo sui contrasti, in chiave “gender fluid”, uno sul Re Leone della Disney e uno sul musical Chicago di Rob Marshall.

Si è passati, così, dalla musica classica all’hip hop e al jazz, con ballerini tutti bravissimi e di varie età.

La fortuna di avere un palco quasi centrale ha permesso una splendida visuale delle varie coreografie, mentre le luci esaltavano i corpi perfetti dei ballerini.

Tocco di colore poco prima della fine dello spettacolo: il caldo della sala (tutti distanziati e rigorosamente con la mascherina) ha favorito l’incontro del tutto casuale con Antonio, nome di fantasia. Il ragazzo (fan, innamorato, fidanzato?) attendeva all’ingresso una ballerina con un bellissimo mazzo di rose, come nei film.

Anna Rita Canone

“Nei nostri sogni”, presentazione del libro

Ieri sera, 7 luglio, è stato presentato il romanzo d’esordio di Antonella Capobianco, “Nei nostri sogni“, presso il caffè e bistrot letterario “Il tempo del Vino e delle Rose” a Piazza Dante, Napoli.

Il libro costa 14,00 €, è edito da PAV e consta di 179 pagine. Racconta la storia di Emma e della sua famiglia, composta dal marito Manuel e dai figli Andrea e Claudio. Seppure con scrittura molto agile, sono trattati temi importanti come l’incomunicabilità, l’omosessualità, l’incontro con altre culture e la morte.

Su questi temi, infatti, sono intervenuti gli ospiti: Antonello Sannino, Segretario Antinoo Arcigay Napoli, Alessia Schisano, avvocato familiarista e Daniela Barberio, psiconcologa, con letture di stralci del libro a cura dell’attrice Liliana Palermo. Si è parlato anche del DDL Zan (disegno di legge anti omofobia) e di come esso venga strumentalizzato da vari personaggi più o meno squallidi dell’attuale politica italiana. Moderatore il giornalista Renato Aiello.

In particolare, il libro colpisce per la concezione dell’Aldilà: molto più rassicurante di tanti trattati di teologia, infonde speranza ed esorcizza in modo egregio l’ancestrale paura della morte, da sempre presente in ogni essere umano.

La bellezza del libro è tutta lì: è un libro che affronta temi pesanti, ma non lascia l’amaro in bocca. Come sottolineato dalla dott.ssa Barberio, l’Amore è il motore che smuove le cose e apporta dei cambiamenti.

L’autrice, molto emozionata, ha dichiarato di averlo completato nel tempo e di averlo terminato l’estate dell’anno scorso: “Buttare su carta ciò che mi capita è stato molto terapeutico”. La concezione dell’Aldilà, ha spiegato, non le deriva da alcuna guida spirituale particolare, anzi: non è cattolica anche se, concorda, ci deve essere Qualcuno o Qualcosa alla fine della vita.

Libro molto bello, in un certo senso anche “romanzo di formazione”, consigliata assolutamente la lettura.

Anna Rita Canone

3 luglio, Pride a Napoli

Pride di Napoli: già in metropolitana gruppi festosi di ragazzi con simboli arcobaleno, giovanissimi dai 15 ai 20 anni, infondevano sicurezza, vista la presenza di figlia minorenne.

L’evento era stato descritto, dai cosiddetti “talebani”, come una sorta di summit della depravazione. Direte: e ci porti la figlia minorenne? A parte che, a 15 anni, ha già idee politiche proprie e ben radicate, con minimo contributo personale.

Piazza Dante si è lentamente riempita, mentre dal palco venivano proiettate le immagini del primo Pride nel 1996 e sul palco si alternavano politici (Alessandro Zan e Vladimir Luxuria, Luigi De Magistris e l’Assessora alle Pari Opportunità del Comune di Napoli Francesca Menna) e personaggi dello spettacolo (Arisa, Pamela Prati e artisti napoletani).

Tra le numerose adesioni: ANPI Napoli, Uilcom Campania, Movimento 5 Stelle, Rain Arcigay Caserta, il PD di Marigliano, l’UCI Campania, la CGIL, l’ONG Mediterranea, Rifondazione Comunista (che ha mandato un proprio comunicato stampa), Arci Napoli e Campania, Radicali Napoli.

Erano presenti, naturalmente, camionette della polizia per l’ordine pubblico: tutto si è svolto con la massima tranquillità. Presenti intere famiglie, anche con figli piccoli: ciò dimostra l’inutilità dei timori di certi ultraconservatori e di certi politici che si autoproclamano difensori del cristianesimo, ma con storie personali quanto meno oscure. Nessun personaggio blasfemo o che ridicolizzasse il cristianesimo, nonostante il giro di tutta la piazza scattando foto a destra e a manca.

E’ importantissimo, oggi come oggi, sostenere i diritti LGBT: l’AMORE è universale e non devono esistere discriminazioni di genere e aggressioni omofobe.

Anna Rita Canone

COMUNICATO STAMPA

Da Renato Aiello:

Antonella Capobianco è napoletana d’origine ma ha vissuto a Torre del Greco fin da piccola. “Nei nostri Sogni” è la sua prima fatica letteraria, pubblicata da PAV Edizioni nel 2021. Appassionata di letteratura e arte (dipinge anche, sul suo account Instagram è possibile vedere quadri e dipinti più recenti), ha sempre avuto una grande passione e un amore sconfinato per la scrittura, e fin da giovanissima si è dedicata alla creazione di mondi immaginari, storie in cui far muovere pensieri e personaggi di fantasia e di ispirazione reale. Ha anteposto i doveri di madre e la sua famiglia alla vocazione giornalistica e letteraria. Collabora con una onlus che si occupa di disagi psichiatrici, un’associazione che si pone l’obiettivo di abbattere lo stigma che circonda chi soffre di disturbi mentali.

“Nei nostri sogni”, una storia soprannaturale e dalle tematiche sociali nel libro della Capobianco

Che stupidi che siamo: quanti inviti respinti, quante parole non dette, quanti sguardi non ricambiati. Tante volte la vita ci passa accanto e noi non ce ne accorgiamo nemmeno“. Il discorso che Stefano Accorsi ci regalava 20 anni fa nel bel film di Ferzan Ozpetek, “Le fate ignoranti”, si presta bene a raccontare la vicenda di Emma, protagonista del libro di Antonella Capobianco, già disponibile nelle librerie (su ordinazione), nonché acquistabile su Amazon. Il romanzo, pubblicato da PAV Edizioni quest’anno, sarà presentato alla stampa e al pubblico mercoledì 7 luglio dalle 18.30 in Piazza Dante 44, a Napoli, presso il caffè letterario e bistrot “Il Tempo del Vino e delle Rose”, nel corso di un incontro dibattito, moderato dal giornalista Renato Aiello, cui prenderà parte l’autrice insieme ai seguenti relatori: Antonello Sannino, Segretario Antinoo Arcigay Napoli; l’avvocato Alessia Schisano; la psicologa Daniela Barberio; l’attrice Liliana Palermo, cui saranno affidate le letture di alcuni passaggi del testo. Nella prima fatica letteraria della napoletana Capobianco, esordiente assoluta con una grande passione per l’arte e per la scrittura, le tematiche come la morte, le attese e le occasioni mancate della vita passano sotto la lente dell’elemento soprannaturale, e a tratti anche del paranormale, per approdare nell’attualità con cui ci confrontiamo sempre più spesso: quella dell’incomunicabilità tra genitori e figli, del coming out in famiglia e della triste piaga dell’omofobia.  I sogni diventano pertanto, al di là di ogni credo spirituale e religioso, lo strumento attraverso cui Emma continua a comunicare con uno dei suoi due figli, a causa della perdita improvvisa che sconvolge totalmente il suo nucleo familiare. Un evento inatteso che mette in moto anche scoperte decisive e svela i segreti meglio nascosti tra i suoi cari, perfetti sconosciuti l’uno per l’altro. L’assenza di comunicazione nell’era dell’interconnessione e della convivenza forzata (causa pandemia) è il paradosso più grande mai vissuto nella nostra società, che si dichiara aperta e cosmopolita sulla carta, per poi dare filo da torcere alle diversità di genere, di orientamento sessuale e persino culturale, con l’episodio della giovane Adila, nata e cresciuta in Italia ma di origine pakistana, esemplare nelle sue contraddizioni. Omosessualità, omofobia (nella seconda parte del libro un attacco ci ricorda che il virus dell’odio in Italia è quello che circola più di tutti), e il tema dei nuovi italiani si intrecciano alle visioni oniriche e alla vita ultraterrena della giovane madre Emma, impegnata nella prova più difficile di tutte: guidare gli uomini della sua vita verso un’elaborazione del lutto e verso il superamento delle sfide più gravi, con tutto l’amore materno possibile. L’appuntamento letterario del 7 luglio prossimo, che si svolgerà nella piena osservanza delle norme anti covid-19 di distanziamento sociale e soprattutto all’aperto, offrirà quindi spunti interessanti per dibattere delle problematiche che ci riguardano ogni giorno (i casi di raid omofobi, bullismo e violenza familiare, fisica e psicologica su chi vuole vivere all’occidentale, purtroppo, fanno spesso capolino sulle prime pagine e nelle homepage dei siti di informazione). L’autrice sarà inoltre disponibile per interviste e per scambiare riflessioni e pensieri sui temi delicati e sensibili della sua opera prima con tutti gli operatori dell’informazione, giornalisti, blogger e con chiunque fosse interessato a trascorrere un momento culturale davanti a un buon calice di vino.

Anna Rita Canone

Altavilla Irpina, 2 iniziative del gruppo Pa-dri separati

Stamattina Alfonso Landolfi, Presidente della sezione avellinese del gruppo Pa-dri separati, ha protocollato al Comune di Altavilla Irpina la richiesta dell’istituzione del Registro alla Bigenitorialità e l’installazione della panchina Blu.

Il gruppo, presieduto a San Felice a Cancello dal Presidente nazionale Remigio De Matteis, intende sensibilizzare, pian piano, tutti i Comuni italiani. L’iniziativa del registro è stata già attuata in 35 Comuni italiani, da Trento a San Felice a Cancello, comune capofila nella Valle di Suessola e da Bolzano a Messina e, notizia dell’ultim’ora, anche il Comune di Marcianise è interessato.

La doppia iniziativa, si ricorda, serve a sensibilizzare le amministrazioni locali e i relativi cittadini verso le vicende relative alla separazione e alle difficoltà che, troppo spesso, la figura paterna è costretta ad affrontare, soprattutto i disagi che si vengono a creare per i minori in caso di separazioni.

In particolare, il Registro alla Bigenitorialità è volto a tutelare i minori in caso di separazione e ad assicurarne il diritto alla bigenitorialità, mentre la Panchina Blu testimonia l’importanza di entrambe le figure genitoriali quando si vive la separazione.

D’altra parte, si tratta di diritti già sanciti:

dalla Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo proclama la famiglia quale nucleo naturale e fondamentale della Società;

dalla Costituzione Italiana, che riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo, sia nelle formazioni sociali in cui si svolge la sua personalità, riconosce la pari dignità e l’uguaglianza dei cittadini a prescindere da sesso, religione, orientamento politico, religioso o filosofico, nonché il diritto e il dovere dei genitori di mantenere i figli e di provvedere alla loro cura, educazione ed istruzione;

dalla Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea, che sancisce i diritti del fanciullo, in particolare il “diritto di intrattenere regolarmente relazioni personali e contatti diretti con i due genitori, salvo qualora ciò sia contrario al suo interesse”;

e, infine, dalla Legge 54/2006 (riforma del Diritto di Famiglia) che prevede, nell’attuale formulazione dell’art. 337 ter Codice Civile: “Anche in caso di separazione personale dei genitori il figlio minore ha il diritto di mantenere un rapporto equilibrato e continuativo con ciascuno di essi, di ricevere cura, educazione e istruzione da entrambi e di conservare rapporti significativi con gli ascendenti e con i parenti di ciascun ramo”.

Anna Rita Canone

Arienzo, protocollata richiesta Registro alla Bigenitorialità

Lo scorso 21 giugno Remigio De Matteis, il Presidente del Gruppo Pa-dri Separati di San Felice a Cancello, ha depositato (protocollo n. 6313) la richiesta attuazione registro alla Bigenitorialità. Il 23 giugno ha poi spiegato al Sindaco, Giuseppe Guida, la sua iniziativa, raccontando anche la propria battaglia di padre separato.

L’iniziativa è già una realtà nel resto d’Italia, in ben in 35 Comuni, tra cui capoluoghi come Trento, Bolzano, Parma, Verona, etc.  

Le premesse della richiesta sono presenti già nella Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo, che proclama la famiglia quale “nucleo naturale e fondamentale della Società“.

Il Registro, che qualcuno contesta, in realtà si è mostrato efficace: a Cavriago, proprio alle spalle del celebre Comune di Bibbiano, il sig. De Matteis è riuscito a mettere d’accordo, nel 2019, maggioranza e opposizione (intervenuta, in quel caso, la consigliera del M5s Sara Martinico).  

Si richiede:

1) l’istituzione, presso l’Anagrafe del Comune, di un Registro amministrativo per il diritto dei minori alla Bigenitorialità;
2) l’istituzione di un Garante dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, con particolare riguardo al diritto alla Bigenitorialità;
3) l’adozione con deliberazione del Consiglio Comunale;
4) di voler intraprendere azioni di informazione e sensibilizzazione sul Registro stesso e sulle sue finalità, presso la cittadinanza e presso gli Enti interessati, al fine di promuoverne la conoscenza e l’utilizzo;
5) di voler sottoscrivere protocolli d’intesa con tutti gli Enti e le istituzioni (ad esempio, Tribunale, Scuole, Asili etc.), che in qualsiasi modo incidono sulle vite dei minori, e di cui sia necessario stabilire un contatto con entrambi i genitori.

Seguiranno aggiornamenti.

Anna Rita Canone

COMUNICATO STAMPA

L’Università Telematica Internazionale UNINETTUNO, in occasione della Notte Europea dei Ricercatori 2021 bandisce un concorso indirizzato a studenti delle scuole medie superiori di qualsiasi indirizzo, con lo scopo di coinvolgerli nelle sfide globali e in particolare sensibilizzarli agli “obiettivi 2030 per lo sviluppo sostenibile” delle Nazioni Unite.

La Notte Europea dei Ricercatori arrivata alla sua 15esima edizione è un appuntamento che si svolge in tutta Europa per promuovere l’incontro e il dialogo tra il mondo della ricerca scientifica e la società. Questa edizione intende sensibilizzare soprattutto i giovani sui temi legati al clima e all’ambiente.

Per partecipare al concorso gli studenti dovranno realizzare un dispositivo sul monitoraggio ambientale, il risparmio energetico e l’efficienza energetica utilizzando un microcontrollore Arduino.

Il progetto dovrà essere presentato attraverso un elaborato da inviare entro il 14 settembre 2021 e una Commissione appositamente nominata valuterà:
– Creatività
– Originalità
– Concreata utilità
– Coerenza con la tematica del concorso.

Il 24 settembre 2021 nell’ambito degli eventi organizzati per la Notte Europea dei Ricercatori saranno premiati i progetti ai primi 3 posti della graduatoria stilata dalla Commissione valutatrice con un premio del valore rispettivamente di 1000,00 €, 500,00 € e 250,00 in buoni validi per l’acquisto online di materiali ed attrezzature.

Tutti i dettagli del bando al link NOTTE EUROPEA DEI RICERCATORI 2021 CONCORSO “IDEAS FOR THE FUTURE”

Anna Rita Canone